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Autore: lorian    21/01/2017    5 recensioni
Un inusuale e travagliata storia d'amore tra due delle persone più lontane una dall'altra.
Nonostante regole, credenze e differenze sociali li vedano assolutamente separati, la lotta per stare uniti diventa imperiosa.
Un viaggio fatto tra i ricordi di questa storia che settimana dopo settimana, vi conquisterà.
Draco rivivrà ogni singola emozione per condividerla con tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Eccoci al nuovo capitolo.

Mi fa strano riprendere a pubblicare dopo tanti mesi di silenzio e questo mi fa comprendere di essere ormai affezionata a tutti voi e di non poterne fare a meno.

Comunque basta chiacchiere. Ringrazio le persone che hanno letto il capitolo di sabato scorso e quelle che lo hanno commentato.

Baci Lorian

 

Capitolo 2 - Ricordi che riscaldano

 

Hermione aveva annuito poi mettendosi a sedere aveva detto: " Chi è stato, Malfoy? Voglio saperlo e non azzardarti a dirmi che ti meriti questo, perché non è assolutamente così!

Solo una bestia può aver commesso una tale atrocità e io non ho combattuto, per permettere alle

bestie di girare liberamente nei corridoi di questa scuola!".

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Lui l'aveva fissata in silenzio poi aveva risposto: " All'inizio pensavo veramente di meritarmi tutto questo ma poi gli attacchi sono diventati all'ordine del giorno e la loro furia è cresciuta in modo esponenziale e devo ammettere di essere stanco!

Secondo il loro metro di misura, io devo pagare le colpe di tutti i Mangiamorte ma di questo passo, non credo di arrivare vivo alla fine della scuola, quindi ti dirò chi sono i miei aggressori!".

Hermione aveva annuito ed era rimasta ferma ad aspettare.

Draco aveva tirato un profondo respiro che gli aveva procurato un forte dolore al petto poi aveva detto: " Seamus Finnegan, Theodore Nott, Cormac McLaggen e Terence Higgs!".

La mora aveva grugnito di rabbia poi aveva sibilato: " Bastardi! E' da coraggiosi attaccare in quattro contro uno!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " Sai qual è la cosa comica, Granger? Che per pestarmi, hanno messo da parte l'odio tra le case e almeno in questo Silente è stato accontentato.

Lui ha sempre detto che era importante l'unione e la collaborazione!

Beh, chi meglio di me può dire che si sono uniti e hanno collaborato e che lo hanno fatto nella maniera migliore!".

Hermione aveva sbuffato poi aveva detto:  "Non dire sciocchezze, Malfoy! Silente non avrebbe di certo voluto questo!

Ti avviso che ho tutta l'intenzione di denunciare quei bastardi alla McGranitt, perché prenda dei provvedimenti e tu non azzardarti a impedirmelo, chiaro?

Poi d'ora in poi, starai al mio fianco mio e di Harry che ieri ti ha aiutato, in modo che non accada più una cosa del genere.

Sappi che non lo faccio per pena o per pietà, perché non ne provo nei tuoi confronti ma non voglio che tu debba nuovamente entrare qui dentro.

Non me ne frega un accidente di quello che dirà la gente e non voglio sentire una sola parola di dissenso da parte tua!".

Draco si era passato una mano tra i capelli chiari poi aveva risposto: " Non credo che tu possa

proteggermi sempre, anche perché ti rammento che due dei miei aggressori fanno parte della mia casa e posso assicurarti che non sono i soli.

Tra le serpi, solo Blaise mi è amico mentre tutti gli altri non vedono l'ora di accopparmi.

Gli fa comodo che sia io a prenderle, anche al posto loro e hanno volutamente ignorato il fatto che anche i loro padri erano e sono dei Mangiamorte, così come lo è il mio!".

Hermione aveva annuito poi aveva detto: " A questo penseremo poi! Intanto cominceremo a punire i colpevoli e sono certa che vedendo questo, anche gli altri la smetteranno!".

Draco aveva scosso la testa poi aveva mormorato: " Avanti Granger, in fondo neppure tu credi a quello che dici!

Nessuno dimenticherà facilmente quello che ho fatto e chi sono!".

La mora aveva fissato gli occhi cerulei del suo antico rivale e aveva risposto: " Tutti commettiamo degli errori Malfoy, l'importante è saper rimediare ma tu ti prevarichi ogni possibilità.

Non è accettando in silenzio i loro insulti e le loro percosse che dimostrerai la tua buona volontà; a volte anche ribellarsi, serve a ristabilire le priorità.

Tu ti sei dovuto accollare gli errori commessi da tuo padre e lo hai fatto senza recriminare.

Questo potrebbe essere preso per una forma di coraggio se non venisse da te; siccome però sei stato tu a farlo è più comodo pensare che sia sottomissione o vigliaccheria.

A te non cambia poi molto la cosa ma fa comunque rabbia pensare che basta questa piccola sfumatura, per renderti un pavido ai loro occhi!".

Il biondo aveva sogghignato poi le aveva detto: " Beh Granger, in fondo è quello che sono!

Ognuno ha quel che si merita e io non sono di certo da meno; l'unica cosa che mi scoccia è che fino ad ora, non avevo mai pensato al fatto che fosse un male.

Voglio dire che fin da quando avevo sei anni, mio padre non ha fatto altro che pontificare su quanto fosse perfetta la casata dei Serpeverde.

Mi raccontava che era un onore farne parte, che era nel destino di tutti i Malfoy e i Black e che io non potevo sottrarmene.

Mi diceva che essere una serpe ti dava quel quid in più che serve sempre nella vita ma non mi ha mai detto che per esserlo, dovevo diventare per forza un bastardo, falso, razzista e traditore.

Questo l'ho scoperto dopo a mie spese e se devo essere sincero, me ne sono fregato.

L'unica cosa che vedevo era il potere che derivava dal mio cognome e ne approfittavo biecamente, senza chiedermi di certo se fosse giusto oppure no.

La gente faceva a gara per servirmi, adularmi e conquistarmi e in verità, la cosa mi piaceva eccome.

Però poi mi sono reso conto che era solo di quel nome che avevano paura e non di me e questo mi ha fatto infuriare.

Mi sono immaginato con un altro cognome e sono dovuto venire a patti con la dolorosa epifania, che non ero nessuno.

Per mio padre avevo solo il valore di qualcosa da donare al suo Signore, per mia madre ero il fallimento che faceva inquietare il suo perfetto marito.

Non fraintendermi, lei mi ha voluto bene per davvero e me ne vuole ancora adesso ma vive principalmente per Lucius.

E' come se fosse un pezzo del suo corpo, un prolungamento del suo braccio, una parte attigua del

suo cervello.

Si capiscono al volo e spesso mi era capitato di vedere, che uno iniziava un discorso e l'altra lo finiva.

Mi sono sempre chiesto se anche io avrei mai amato come loro e in parte ne avevo paura!".

Hermione si era abbracciata le ginocchia poi ci aveva appoggiato la testa e aveva chiesto: " Paura? Perché ne avevi paura?".

Draco si era passato una mano tra i capelli poi aveva risposto: " Perché mi inquieta l'idea di avere al mio fianco, una persona che mi conosce così bene.

Sarebbe come vivere allo scoperto, come non avere più la pelle ed essere esposto con la carne viva al vento.

Mi sentirei nudo, privo di ombre e di segreti e questo non mi piace affatto.

Io credo che le persone debbano avere una parte oscura di se, un posto dove tenere i loro segreti più nascosti ed inconfessabili.

Penso che abbiano diritto a mantenere un alone di mistero su di loro, perché se tutto fosse chiaro e trasparente, la noia sarebbe assicurata!".

Hermione non aveva fatto in tempo a rispondergli, perché Madama Chips era apparsa davanti a loro dicendo: " Signor Malfoy, ora può uscire ma le sarei davvero grata se non tornasse subito qui dentro.

Non mi fraintenda, io amo il mio lavoro e quando non ho nulla da fare mi annoio ma vederla così spesso qui dentro solo per le percosse di alcuni vigliacchi, non mi piace proprio per niente!".

Draco aveva annuito facendole un sorriso poi aveva ghignato e le aveva chiesto: " Mi perdoni, Madama ma mi sono sempre chiesto in che casa avesse studiato in passato.

Non lo abbiamo mai saputo e molti di noi se lo sono sempre domandato!".

La buona donna aveva ridacchiato poi aveva risposto:  "Sono stata una serpe, signor Malfoy! Una gelida serpe, esattamente come lei".

Il biondo aveva sgranato gli occhi, così come Hermione aveva spalancato la bocca.

Poi dopo aver scostato le lenzuola ed era uscito dal letto, imitato dalla ragazza e aveva mormorato ghignando: " Le giuro che non lo avrei mai detto, Madama!".

Lei aveva sorriso poi aveva annuito e li aveva esortati a sbrigarsi.

Con un colpo di bacchetta Draco si era trasfigurato i vestiti, facendo apparire su di se una divisa pulita poi si era ravviato i capelli e rivolgendosi alla mora aveva detto: " Sono pronto!".

Hermione aveva fatto lo stesso poi si era rivolta alla buona infermiera dicendo: " Mi scusi Madama ma Malfoy deve seguire qualche cura?" e la donna aveva scosso la testa mormorando: " No, signorina Granger!

Per fortuna l'Ossofast ha fatto un ottimo lavoro, così come l'incantesimo Densaugeo e l'unguento che abbiamo usato.

Quanto alla perforazione del polmone, si metterà a posto da sola nel giro di pochi giorni".

Poi rivolgendosi a Draco aveva detto: " Mi raccomando signor Malfoy, per qualche giorno eviti qualsiasi partita a quiddicht o allenamento!".

Draco aveva ghignato poi aveva risposto: " Non c'è pericolo Madama, tanto la mia squadra non mi ha più voluto, quindi non ho motivo per giocare!".

Hermione l'aveva osservato, accorgendosi che lui cercava di evitare il suo sguardo.

I ragazzi si erano diretti verso la porta ma la buona donna aveva attirato l'attenzione di Hermione, dicendo: " Signorina Granger, mi permetto di dirle che secondo il mio modesto parere lei sarebbe un ottima medimaga.

Ci pensi un pò su e poi vedrà che si accorgerà anche lei, che è davvero un buon indirizzo di studi!"

La ragazza aveva sorriso poi aveva mormorato: " La ringrazio Madama, ne terrò conto!".

Mentre camminavano diretti verso la Presidenza, i due ragazzi non parlavano ognuno immerso nei propri pensieri.

Ad un tratto in fondo al corridoio erano apparsi Harry e Ronald e Draco d'istinto, aveva rallentato il passo.

Hermione aveva continuato a camminare, senza accorgersi che il biondo si era quasi fermato.

Giunta di fronte ai suoi amici aveva sorriso ma non aveva fatto in tempo a parlare, che Ron aveva detto: " Finalmente ti trovo!

Harry mi ha detto di non sapere dove fossi e ti abbiamo atteso fino a pochi minuti fa nella nostra sala comune poi siamo scesi a cercarti!".

La mora lo aveva fissato poi aveva detto: " Beh, ora mi avete trovato! Cosa volevi?".

Il penultimo figlio dei Weasley aveva allargato il suo sorriso poi aveva detto: " Mione, devi prestarmi il tema di pozioni, perchè non ho avuto il tempo di farlo.

Sai, sono stato impegnato con gli allenamenti e poi Lavanda ha preteso un pò di coccole!".

Hermione si era irrigidita mentre Harry dietro il suo amico, si era schiaffato una mano sulla fronte, certo che la ragazza sarebbe esplosa a momenti.

Infatti dopo venti secondi esatti, Hermione aveva sibilato: " Credo che tu abbia sbagliato il verbo!

Hai detto che devo prestarti il tema ma la frase giusta semmai era, puoi non devi e io ti rispondo di no!

Non mi interessano i tuoi allenamenti né men che meno i tuoi sbaciucchiamenti con Lav-Lav anzi, già che ci sei, perché non te lo fai dare da lei il tema!

Io ora ho da fare alcune cose importanti e non posso perdere del tempo con te!".

Draco, pur rallentando il passo, alla fine aveva raggiunto il terzetto e si era fermato a due metri da loro.

Ronald non si era ancora accorto di lui e offeso con la sua compagna aveva detto: " E sentiamo cosa avresti di così urgente da fare, che non puoi prestarmi il tema che per altro hai già finito da un pezzo?

Non hai un interazione sociale, vivi solo per i tuoi libri e la tua esistenza si svolge solo tra le classi e la biblioteca!".

Harry si era irrigidito fissando il suo amico con la bocca e gli occhi spalancati, perché era sicuro che quelle parole avrebbero devastato Hermione ma era rimasto fortemente deluso, quando l'aveva vista sorridere.

La ragazza aveva fissato il rosso dicendo: " Credi forse che con le tue dolci parole mi convincerai a darti quel che chiedi?

Sei un illuso! Non mi interessa né mi preoccupa quello che ti accadrà, quindi non è decisamente un mio problema.

Ti ho già detto che ora sono impegnata e non ho tempo da perdere con i tuoi problemi!".                                             Ronald, che nel frattempo era diventato rosso come i suoi capelli, aveva incrociato le braccia al torace e aveva detto: " Te l'ho già chiesto e non mi hai ancora detto che cosa avresti di così urgente da fare!".

Hermione aveva sbuffato scocciata poi puntando gli occhi in quelli azzurri di Ron, aveva risposto:

" Non che io sia tenuta a dirtelo ma devo sbrigare una cosa con una persona..." ma era stata interrotta dal rosso, che con la voce acida aveva sibilato: " E tu che diamine vuoi, Malfoy?".

La ragazza si era voltata e aveva visto il biondo fermo, appoggiato al muretto del chiostro.

Il ragazzo in questione si era girato verso il gruppetto e con un tono di voce indolente aveva detto:

" Scusa ma stai parlando con me, Weasley?".

Il rosso si era irrigidito poi alzando il mento orgoglioso, aveva risposto: " Si, parlo proprio con te!

Mi da fastidio vedere la tua brutta faccia e noi stiamo parlando di cose che non ti riguardano,

quindi sei pregato di levarti di torno!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " Mi spiace deluderti, Weasley ma mi sembra di ricordare che il né il chiostro né il corridoio siano di tua proprietà.

Ovviamente è inutile che io ti rammenti che non potresti neppure permettertelo, quindi direi che io sono e rimango dove mi trovo!".

Ronald era scattato di corsa e in due passi si era avvicinato a Draco.

Con entrambe le mani aperte lo aveva spintonato, colpendo duramente il torace e al biondo era mancato improvvisamente il respiro.

Una smorfia di dolore aveva trasfigurato il suo viso e di scatto si era piegato su se stesso.

Hermione aveva compreso che quella sua reazione era dovuta al polmone perforato e non ancora guarito.

Velocemente si era parata davanti a Ron, che stava ancora schernendo il biondo.

Harry aveva afferrato il suo amico per le ascelle, per impedirgli di portare a termine il colpo che si era predisposto di compiere.

Infatti il rosso era partito con la gamba tesa per colpire Malfoy ma non era riuscito a beccarlo, perchè era stato strattonato all'indietro.

Decisamente furioso, Ronald si era divincolato per liberarsi dalla presa del moro e livido aveva sibilato: " Lasciami Harry, lasciami perché voglio spaccargli la faccia!

E' giunta l'ora che gli venga restituito tutto il male che ha fatto e ogni cattiveria che ha rivolto agli altri!".

Hermione sentendo quelle parole aveva stretto i pugni poi aveva detto: " Le tue parole mi fanno male, perché mi rendo conto che abbiamo lottato per niente.

Comprendo che tutte le persone che sono morte, hanno sacrificato la loro vita per nulla: Cedric, Sirius, Moody, Remus, Tonks e anche tuo fratello Fred.

Noi tutti, compreso loro, abbiamo combattuto anche per quelli come Malfoy e quando vedo che gli altri lo trattano con cattiveria e durezza, penso che non hanno capito letteralmente niente!".

Ronald che aveva smesso di agitarsi tra le braccia di Harry, aveva sogghignato poi aveva risposto:

" Non essere melodrammatica come al solito!

In fondo ricevere qualche schiaffo, non può che fargli bene, almeno imparerà a riflettere sui propri errori".

Hermione aveva spalancato la bocca poi aveva sibilato: " Sparisci dalla mia vista, Ronald Weasley prima che mi venga voglia di affatturarti!

Non farti più vedere dai miei occhi e prega che io non scopra che ci sei anche tu dietro i suoi agguati, perché sappi che non esiterò a denunciarti alla McGranitt!".

Ronald aveva grugnito e dopo essersi liberato dalla presa di Harry, aveva alzato il mento in un modo altezzoso e si era voltato allontanandosi lungo il corridoio.

Hermione aveva ansimato agitata poi sotto gli occhi spalancati di Harry, si era voltata verso Draco che se ne stava ancora inginocchiato con il palmo aperto sul torace.

La ragazza si era piegata verso di lui e gli aveva chiesto: " Come stai? Vuoi che ti porti da Madama Chips?".

Il biondo aveva scosso la testa lentamente poi aveva alzato gli occhi su di lei e aveva detto: " No, voglio solo finirla con tutto questo!

Il dolore si sta placando e preferisco non tornare lì dentro".

Hermione aveva annuito quindi si era girata verso il suo amico e aveva detto: " Harry, aiutami a portarlo dalla McGranitt.

Non accetterò più di vederlo ferito in quella maniera, sopratutto se so che chi l'ha fatto è uno di noi!".

Mentre Harry si avvicinava e metteva un braccio sotto l'ascella di Draco, aveva chiesto: " Ma di chi parli?".

Lei che aveva afferrato il biondo dalla parte opposta, aveva risposto: " Mi riferisco al fatto che i responsabili dell'aggressione di ieri sera, sono due dei nostri e cioè Seamus Finnegan e Cormac McLaggen insieme a due Serpeverde cioè Theodore Nott e Terence Higgs!".

Harry aveva spalancato gli occhi poi aveva mormorato: " Cazzo! Ma sono proprio degli animali!".

Draco ansimando aveva risposto: " Oh beh, direi che ieri hanno proprio dato il meglio di loro! In effetti è stata l'aggressione più brutta finora!".

Camminando lentamente i tre erano giunti nei pressi dei Gargoyle e Hermione aveva detto: " Non si può giustificare una brutalità del genere e ho convinto Malfoy a denunciare quei folli!".

Il biondo per sdrammatizzare aveva mormorato: " Più che convinto, mi ha obbligato ma credo che parlando di una come la Granger, tu l'abbia capito anche senza la mia precisazione!".

Harry aveva ridacchiato poi aveva annuito e aveva detto: " Beh, mi sarei sorpreso del contrario!".

La ragazza piccata aveva esclamato: " Ehi, non mi direte che vi siete coalizzati contro di me?".

I due si erano guardati negli occhi e improvvisamente imbarazzati aveva voltato lo sguardo dalla parte opposta e Hermione aveva sbuffato dicendo: " Maschi, esseri testardi e ottusi!" poi si era rivolta verso i Gargoyle e aveva pronunciato con la voce alta e chiara: " Praline con caramello e miele!" e le due statue aveva annuito per poi ruotare su se stessi.

Il biondo grugnendo aveva sibilato: " Per Salazar! Con queste parole d'ordine, mi fanno smuovere la fame!", facendo ridacchiare i suoi compagni.

Con un pò di fatica erano riusciti a salire per le scale a chiocciola poi, una volta giunti davanti alla porta della Presidenza, Hermione aveva bussato e pochi secondi dopo l'uscio si era aperto.

I tre erano entrati nell'ufficio e avevano visto la McGranitt seduta alla sua scrivania, intenta a firmare delle carte.

Quando la donna aveva alzato lo sguardo, aveva sgranato gli occhi vedendo lo strano trio fermarsi di fronte a lei.

Senza dire una parola aveva fatto cenno di sedersi e dopo che tutti l'avevano fatto, aveva chiesto:

" Potrei sapere il motivo della vostra visita?".

Draco aveva abbassato gli occhi e Hermione, dopo aver sbuffato aveva detto: " Siamo venuti qui per fare una denuncia.

Ieri sera mentre tornavo dalla mia ronda, ho trovato Malfoy disteso a terra immerso in un lago di sangue!".

La donna aveva spalancato la bocca poi aveva fissato il biondo che non aveva ancora alzato la testa e aveva domandato: " Ed esattamente che cosa è successo?".

La ragazza aveva mormorato: " Era davvero in condizioni pietose e allora ho mandato un Patronus a Harry, chiedendogli di aiutarmi.

Quando lui è arrivato, l'abbiamo portato da Madama Chips e lì ho scoperto che non era la prima

volta che questa cosa accadeva!

La stessa Madama me l'ha confermato, dicendo che era stato più in infermeria che in classe".

La preside aveva stretto i pugni e aveva chiesto: " E' vero questo, signor Malfoy?" e quando lui aveva annuito, aveva aggiunto:  " E posso sapere perché non sono stata informata di nulla?".

Il biondo non aveva risposto e Hermione aveva detto: " Anche io l'ho chiesto all'infermiera e lei mi ha detto che le altre volte era stato lui a non voler sporgere denuncia, perché credeva di meritarsi tutte quelle botte e le ingiurie.

Si sentiva responsabile per aver fatto entrare i Mangiamorte tramite l'armadio svanitore, per aver tentato di uccidere Silente e per avere il marchio nero sul braccio!".

La preside aveva digrignato i denti e aveva mormorato con stizza: " Che idiozia!" poi recuperando un pò di calma aveva chiesto: " E quali erano le sue condizioni?".

Sempre Hermione aveva detto: " Era conciato davvero male e per un attimo anche Madama Chips ha avuto paura di non riuscire ad aiutarlo.

Aveva tre costole rotte così come la gamba destra, un occhio nero, il labbro inferiore spaccato e  aveva perso tre denti.

Le cose peggiori però erano un polmone perforato e un taglio lungo tutto il braccio sinistro che divideva in due il marchio nero!".

Harry sentendo quella sequela di ferite aveva spalancato la bocca scioccato, esattamente come aveva fatto la McGranitt.

La preside a fatica si era ripresa e aveva mandato un Patronus a Madama Chips poi si era rivolta a Hermione e aveva chiesto: " E adesso è guarito?" e la ragazza aveva annuito prima di dire:  " In realtà il polmone gli da ancora dei problemi e non è del tutto a posto ma per quanto riguarda il resto delle ferite, io e Madama Chips siamo riusciti a porvi rimedio!".

Un discreto bussare aveva distratto i quattro e quando Minerva aveva dato il permesso di entrare, la buona Poppy aveva fatto la sua comparsa, per nulla sorpresa di trovare lì i tre studenti.

La McGranitt aveva chiesto delle delucidazioni su quello che aveva appena saputo e l'infermiera dopo aver annuito, aveva detto: " Si Minerva, la signorina Granger ha detto la verità.

Questo ragazzo ha passato più tempo in infermeria che in classe, anche se come ho detto alla ragazza, questa è stata l'aggressione più feroce!".

La preside si era girata verso Draco e aveva detto: " Ora signor Malfoy, la smetta di fare scena muta!

Voglio che lei mi dica esattamente quello che è accaduto, senza tralasciare alcun particolare!".

Il biondo aveva alzato lo sguardo puntandolo in quello della donna e aveva detto: " Ieri sera stavo tornando nel mio dormitorio.

Avevo finito di scontare la punizione che mi aveva assegnato il professor Vitius, per essermi addormentato durante la sua lezione.

Avevo provato a spiegargli che non l'avevo fatto apposta ma lui non aveva voluto sentire ragioni e mi aveva ordinato di ripulire e lucidare tutte le coppe e le medaglie che ci sono nella sala trofei!".

La McGranitt aveva chiesto: " Perché si era addormentato in classe?" e Draco, stringendo i pugni aveva risposto: " Perché la notte non riesco a dormire, per paura che qualcuno entri nella mia stanza!".                                           
La donna aveva scosso la testa poi aveva mormorato: " Continui il suo racconto" e il ragazzo aveva detto: " Come dicevo prima, stavo rientrando nei sotterranei quando sono stato circondato.

Prima hanno iniziato a offendermi nel solito modo e cioè dicendo che sono un lurido Mangiamorte che non ha diritto di stare qui dentro, che mio padre e mia madre meritano la morte più atroce e che io dovrei stare ad Azkaban per tutta la vita!

Poi vedendo che non reagivo ai loro insulti, sono passati alle vie di fatto".

La preside sbattendo il pugno sul piano della scrivania aveva sibilato:  "Ora voglio i nomi di coloro che le hanno fatto questo e anche quello di tutti gli altri e non intendo sentire ragioni, sono stata chiara?".

 

 

 

  
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