Film > Miss Peregrine - La casa dei Bambini Speciali
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Autore: Pouring_Rain11    21/01/2017    1 recensioni
[Miss Peregrine - La casa dei Bambini Speciali]
{Momentaneamente sospesa}
In seguito alla sconfitta di Mr.Barron, Miss Peregrine ed i suoi Ragazzi sono riusciti a ricostruire (almeno in parte) la loro vita di prima, rimanendo nonostante tutto consapevoli delle innumerevoli minacce che potrebbero trovare sul loro cammino.
Ma quando una stramba ragazzina dai capelli corvini e gli occhi viola bussa alla loro porta, la vita degli Speciali e della loro Ymbryne subirà un'ulteriore svolta.
Cosa si cela dietro lo sguardo impaurito di Batsy? Quali sono i mostri di cui sembra tanto avere paura? E, soprattutto, come ha fatto a raggiungere il loro anello temporale?
[JakexEmma] [EnochxNuovoPersonaggio]
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo II - Wind Of Change

Can you hear the Silence?
Can you see the Dark?
Can you fix the Broken?
Can you feel, can you feel my Heart?

- Can you feel my Heart? (Bring me the Horizon)


La prima cosa che vide non appena aprì gli occhi, fu il soffitto di travi di legno che la sovrastava. Sbattè un paio di volte le palpebre per abituarle alla luce e tentò di mettersi a sedere, riuscendoci dopo pochi tentativi. Si guardò intorno e realizzò di trovarsi in una stanza, da sola, in un posto che non aveva mai visto e che non conosceva. Sollevò le mani e prese ad osservarle senza dire una parola, spaventata a morte. Poi la porta si aprì ed una donna bizzarra fece il suo ingresso, un sorriso ambiguo sul volto pallido ed una pipa fra le dita sottili.

Era alta ed esile, con i capelli corti, neri ed ondulati, talmente lucidi da sembrare quasi blu. Gli occhi parevano quelli di un falco, affilati e chiari, incredibilmente profondi e seri. Indossava un vestito blu scuro molto particolare, dalle maniche che ricordavano le ali di un volatile. La donna si avvicinò piano al letto in cui era sdraiata, dopodiché si sedette su una poltrona lì vicina e sorrise. “Miss Peregrine, molto piacere.”    

La ragazzina esitò un istante prima di allungare una mano e stringere con poca convinzione quella della direttrice. Non disse una parola, si limitò a fissare la donna con gli occhi spalancati, come se avesse visto una persona per la prima volta. “E tu come ti chiami? Come hai fatto ad arrivare qui?” Miss Peregrine continuò, senza smettere di sorridere alla corvina, che, dal canto suo, continuava imperterrita a guardarla con i suoi grandi occhi grigi e spaventati. “Non puoi parlare?” Vedendo così tanta indecisione, la ymbryne provò un altro tipo di approccio. Come aveva previsto, la ragazzina scosse la testa, appiattendosi ancora di più contro il muro dietro al letto non appena le venne consegnato un blocco con una penna per scrivere.

 
«Mi chiamo Bathsheba Blackshades, non ho la minima idea di come sia arrivata in questo posto, né dell’epoca in cui mi trovo. So solo che molto probabilmente è un anello temporale.»
 
Bathsheba scrisse un paio di righe in pochi secondi, con mano tremante, passando poi il blocco alla direttrice e continuando a guardarla. Miss Peregrine chinò leggermente il capo con un sorriso e rispose “3 settembre 1940.” Non a caso aveva scelto di nuovo quel giorno, il loro giorno, l’unica cosa che ancora la teneva legata al vecchio anello di Cairnholm. “È normale che tu sia un po’ frastornata… Stavi per caso scappando da qualcosa? O da qualcuno?” La donna continuò la sua indagine, decisa a volerne sapere di più. Bathsheba riprese il blocco e scrisse:
 
«Sì, molto probabilmente si trattava di un vacuo, uno degli ultimi rimasti penso. Ma non vi dovete preoccupare, qui siete al sicuro. Ho nascosto le mie tracce attraverso un’ombra e l’ho anche utilizzata per capire se mi stava inseguendo oppure no. È stato orribile… Combattere dei nemici che posso percepire ma non vedere mi ha sempre spaventata a morte.»   
 
La direttrice della casa conosceva perfettamente quella sensazione. “Tu sai maneggiare le ombre? Ma… Per farlo devi comunicare con loro…” La ragazzina riprese per un istante il blocco e scrisse altre tre parole.
«Non sono muta.»
 
“Bè, allora a quanto pare hai solamente bisogno di un po’ di tempo… Comunque vieni, ti porto a conoscere gli altri.” E detto questo, fece cenno alla nuova arrivata di seguirla. La corvina strinse al petto il blocco e decise di andare dietro alla donna, tanto non avrebbe perso nulla.

Aveva già perso tutto.
 

“Ragazzi! Lei è Bathsheba, è arrivata ieri sera… C’è stato un po’ di trambusto ma ora sta bene. È un pochino timida e non se la sente di parlare per ora, abbiate pazienza, è molto scossa.” La giovane si ritrovò in una sala al piano di sotto che aveva tutta l’aria di essere un salotto. Non ricordava di aver mai passato del tempo in una casa per ragazzi speciali, figuriamoci in un anello temporale… Comunque scelse di lasciarsi guidare da Miss Peregrine che, pian piano, le avrebbe presentato tutti i ragazzi.

Le ombre che aveva visto la notte prima nei suoi sogni avevano parlato chiaro: silenzio, o ti troveranno. Aveva paura, paura di perdere il controllo in mezzo ad altre persone, paura di fare del male alla gente, paura che quel vacuo riuscisse a ritrovare la traccia e comparisse all’improvviso per portare via qualsiasi speranza. Paura.
“Abbiamo veramente tantissimi tipi di Speciali qui! Per esempio, lui è Millard.” E così dicendo, la donna indicò dei vestiti fluttuanti che Bathsheba non faticò a catalogare come appartenenti ad un ragazzino invisibile. “È un piacere conoscerti!” Rispose il maglioncino bordeaux, allungando poi una manica per stringere la mano della ragazzina, che abbozzò un timido ed impaurito sorriso. “Poi ci sono Claire ed i Gemelli.” Continuò la ymbryne, verso due bambini coperti interamente da inquietanti tute bianche da pierrot ed un’altra con dei bellissimi boccoli d’oro ed un dolce sorriso. “Horace.” Un ragazzo biondo vestito di tutto punto con indosso un monocolo fece un piccolo inchino. “Lei è Bronwyn.” Una riccioluta bambina dal viso paffutello con indosso una tunica bianca sollevò una manina e la agitò allegramente di fronte alla nuova arrivata. “Hugh.” Bathsheba si ritrovò a fissare uno strambo ragazzino con una rete da apicoltore attorno al viso. “Ha un piccolo problema con le api che vivono dentro di lui.” Spiegò Miss Peregrine, strizzando l’occhio. “Fiona.” La corvina notò che la ragazza con due trecce bionde si era fatta avanti e le stava porgendo un fiore. Accettò il regalo con un piccolo sorriso e scrisse grazie sul taccuino, cercando intanto di rammentare l’ultima volta che qualcuno si fosse comportato gentilmente con lei. Ma il giro delle presentazioni non era ancora finito, quindi si apprestò a seguire la Direttrice.

“Olive.” Una giovane dai capelli rosso fuoco sorrise allegramente alla nuova arrivata, passandosi le mani guantate di nero sul vestito come per sistemarlo meglio. “Emma.” Miss Peregrine si posizionò dinnanzi ad una ragazza bionda e pallida che sembrava quasi scomparire nell’aria. Bathsheba si accorse subito che stava indossando delle scarpe metalliche davvero molto pesanti e non ci mise poi molto ad intuire la sua specialità. “Lui è Jake, è arrivato qui poco prima di te.” Il giovane Portman annuì sorridendo, mentre gli occhi azzurri fissavano attentamente la corvina. “Sono 45 secondi di ritardo, Enoch.” La Direttrice guardò severamente il ragazzo che aveva appena fatto il suo ingresso nella stanza. “Allora la bella addormentata si è svegliata…” Commentò lui di rimando, incrociando le braccia al petto e squadrando la diretta interessata da capo a piedi. “Lasciala stare, ha soltanto bisogno di ambientarsi… Vero?” si intromise Emma, fulminando il castano con lo sguardo. “Bè, lascio Bathsheba nelle vostre mani… Se hai bisogno di me potrai trovarmi al piano di sopra.” Alma Peregrine si congedò così, appoggiando una mano sulla schiena della ragazzina come per rassicurarla.

Andrà tutto bene.
 

Enoch si ritrovò a fissare la nuova arrivata, sentendo che aveva decisamente attirato la sua attenzione. Non ricordava di aver mai visto una persona così esile e pallida da sembrare morta in vita sua, se non all’obitorio o in posti simili. Fatto stava che Bathsheba era incredibilmente magra e dava anche l’impressione di essere così fragile da potersi spezzare da un momento all’altro. La osservò mentre cercava di comunicare con gli altri scrivendo sul taccuino. I movimenti veloci delle mani affusolate, i polsi sottili così come la vita. Sembrava quasi una delle sue bambole pronta a prendere vita da un momento all’altro. Gli venne quasi da sorridere all’idea, ma pensò che non fosse il caso e preferì restare lì a guardarla, senza fiatare, sperando che nessuno si accorgesse della cosa.
 

“Quindi quale sarebbe la tua specialità?” attorno alla corvina si era formato un piccolo capannello di persone che le facevano delle domande, curiose ed entusiaste di sapere il motivo del suo arrivo. Lei si limitava a sorridere timidamente, spalancare gli occhi e scrivere qualcosa sulla pagina del taccuino, cercando di ridurre i tempi per non far accavallare le domande. Le avevano chiesto da dove venisse, lei aveva risposto che era nata con molte probabilità a Londra e che aveva passato la vita sballottata di qua e di là per colpa della sua famiglia. Poi un giorno aveva cominciato ad interagire con le ombre e le cose erano cambiate: avevano iniziato ad allontanarla, ad escluderla, per poi mandarla in un collegio privato e non pensarci più. Le ombre erano diventate le sue uniche amiche, capaci di capirla, di ascoltarla. Lei si fidava di loro.

E di nessun altro.

Dopo aver risposto a tutte le domande, Bathsheba seguì i Bambini in giardino, guardandosi intorno con aria incuriosita ed allo stesso tempo intimorita. La distesa d’erba verde smeraldo pareva immensa, mentre il sole illuminava i fiori di mille diverse sfumature che rendevano ancora più magico quel giardino. Fiona aveva abilmente ricreato alcune delle statue di foglie che c’erano a Cairnholm, tra cui un centauro ed altre creature fantastiche. La corvina non aveva mai visto qualcosa del genere. Non si accorse quasi di essere rimasta sola in coda al gruppo, mentre i Bambini più piccoli andavano a giocare. Erano rimasti soltanto lei, Jacob ed Emma. “Che dici di venire a vedere lo spettacolo dello scoiattolo? Credo ti possa piacere.” La bionda sorrise dolcemente alla nuova arrivata, mentre le faceva cenno di seguirla. Bathsheba annuì e provo a sorridere di rimando, seguendo i due ragazzi che potevano pressappoco avere la sua stessa età. Per la prima volta si sentì coinvolta, accettata, non più completamente sola.
 

Enoch rimase a fissare la finestra proprio come il giorno prima, come se l’anello temporale avesse iniziato a ripetere anche le sue azioni quotidiane. Solo che quel pomeriggio era qualcosa di nuovo ad attirare la sua attenzione. Quella ragazzina muta, o perlomeno sembrava, gli era parsa tremendamente difficile, come un qualcosa da scoprire poco alla volta. Ed anche lì, nel suo laboratorio, in mezzo a resti di bambole rotte e la presenza di Olive che ogni tanto veniva a controllare se stesse bene o avesse bisogno d’aiuto, non riusciva a togliersi dalla testa quell’espressione spaventata, quegli occhi grandi e pieni di paura che l’avevano fissato la sera precedente. E, quasi senza accorgersene, sgombrò il tavolo da lavoro e prese tra le mani alcuni arti di bambola intatti, cercando di non pensarci più. E ricominciò a lavorare, sperando che tenersi impegnato lo aiutasse a scacciare quella strana sensazione. La stessa che aveva fatto ripartire i battiti del suo cuore dopo tanto tempo.




Angolo Autrice :)

Buonasera/Buongiorno/Buonanotte a tutti!
Non riesco proprio a non aggiornare prima delle 23, vogliate scusarmi, ma è nel mio DNA a quanto pare ^^"
Vabbè, a parte tutto, mi scuso tantissimo per il ritardo. L'aggiornamento era fissato per la scorsa settimana, ma per una serie di inconvenienti (aka SCUOLA TwT) non ce l'ho fatta :/
Comunque... Che ne dite? Le cose stanno iniziando a cambiare piano piano, l'arrivo di Bathsheba è solo una piccola parte. (A proposito, che ne pensate di lei? Vi piace?) Cercherò di non rendere le attese troppo pesanti e di spiegare piano piano le idee che ho per questa storia, che, come vi ho già detto, è abbastanza differente da quelle che ho scritto finora.
Sto continuando a leggere il libro e devo dire che è molto diverso dal film, quasi totalmente. Lo sto apprezzando tantissimo, sia per lo stile che per i personaggi, davvero sorprendenti e "vivi", sembra quasi si muovano sulla carta! *^*
Vi ringrazio un botto per le visite (sia qui che su wattpad) e per i commenti e recensioni, siete fantastici! <3
Un abbraccio ed alla prossima! (Spero non così tardi XD)

-Rain<3

 
   
 
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