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Autore: Tota22    22/01/2017    2 recensioni
Dopo una lunga separazione Maka e Soul si rincontrano per risolvere un mistero. Perché Soul è stato isolato in Oceania per tre anni? Perché la percezione delle anime di Maka è diventata sempre più difficile da controllare? Arma e Artigiana dovranno fare i conti con la loro risonanza perduta e con quei sentimenti che, per troppo tempo, sono rimasti sopiti nei recessi delle loro anime.
Genere: Avventura, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. Suite



 

-  Questo posto è di tua madre!? -

-  Già... è uno dei suoi punti di appoggio in giro per il mondo. Quando le ho detto che volevo venire in Australia mi ha lasciato chiavi e indirizzo. -

- Quindi sei qui da tre settimane eh...-

Il curry fumante riempiva le ciotole di Soul e Maka, volute di vapore si innalzavano tra i loro visi rendendoli sfocati.

 
Nei minuti precedenti alla cena, mentre il riso bolliva e le verdure speziate cuocevano nel pentolino, la falce aveva fatto un resoconto degli ultimi anni trascorsi nella base operativa, mentre l'artigiana gli aveva raccontato della permanenza ad Adelaide.

Poco meno di un mese prima Maka era partita dal Giappone, dove aveva vissuto con sua madre per un anno. A parte qualche visita nel Nevada in occasioni speciali, come il quattro luglio o qualche compleanno, anche la meister era rimasta lontana da Death City per parecchio tempo.

Verso fine luglio era atterrata a Sidney poi, salendo e scendendo da treni e autobus, aveva attraversato il New South Wales, lo stato di Victoria, fino ad arrivare in South Australia ad Adelaide. Soul era rimasto colpito dalle precauzioni che la ragazza aveva preso per non essere tracciata negli spostamenti; la preoccupazione aveva ricominciato a ribollirgli nella coscienza.

Appena arrivata in città la ragazza gli aveva inviato la cartolina e aveva atteso, elaborando la strategia per incontrarlo e sicuramente qualcos'altro che ancora non aveva svelato.


Mentre apparecchiavano la tavola e cucinavano, i due ragazzi  erano ricaduti nella routine familiare che sembrava essersi perduta col tempo.
Maka notò che Soul non aveva perso il vizio di mescolare il curry con lo stesso cucchiaio con cui l'aveva assaggiato. Il ragazzo invece lisciò gentilmente con l'indice il tovagliolo che Maka aveva accuratamente piegato a triangolo e messo a sinistra della ciotola, come era solita fare preparando la cena a Death City.

Allo stesso tempo, però, lo spazio tra di loro sembrava stirarsi come un elastico quando accidentalmente uno dei due sfiorava il braccio dell'altro: al contatto i due ragazzi si allontanavano in fretta, guardinghi.
Era come se dovessero riabituarsi ad avere i propri corpi vicini e superare l'imbarazzo di una nuova ed emozionante vicinanza.
L'abbraccio di Soul aveva riacceso in loro il bisogno di affettuoso contatto, un sentimento affamato che li spingeva a riavvicinarsi inconsciamente l'una all'altro, ma che non poteva essere soddisfatto, non ancora.


Una volta seduti su due sgabelli bassi, con gli avambracci appoggiati al tavolino da campeggio che fungeva da tavolo da pranzo, avevano iniziato a gustare il curry che aveva il sapore di nostalgico passato.

- Soul, non ci girerò intorno. Ti ho scritto di incontrarci perché ho bisogno del tuo aiuto. -

Maka fissò Soul negli occhi con un'espressione dura che raramente il ragazzo aveva visto sul quel viso tondo. Per dissipare il disagio la falce si lasciò scappare una battuta.

- Ed io che pensavo volessi rivedermi perché ti sono mancato... -

-  Non è il momento di scherzare! -

- Ok, ok scusa. Spara. -

- C'è qualcosa che non va in me... -

La ragazza fece un respiro profondo, mentre portava automaticamente le mani al petto come per proteggersi.

- La mia percezione delle anime si sta indebolendo e... non riesco più a entrare in risonanza con nessuna arma -

L'angoscia che Soul aveva sentito sin da quando aveva ricevuto la cartolina il primo di agosto esplose. Un senso di impotenza e di rabbia lo avvolse, facendogli serrare la mascella. Da quanto tempo stava male? Perché non ne aveva saputo niente?

- Maka... Kid lo sa? Il Professor Stein?

- Sì lo sanno, ma è complicato... -

- Allora credo che tu debba spiegarmi tutto dall'inizio -

La ragazza iniziò il suo racconto dalla partenza di Soul dal Nevada. Poco dopo era entrata nel corpo docenti della DWMA, tenendo lezioni specifiche per gli artigiani.  

- Sin dal primo giorno non mi sentivo più me stessa... ho dato la colpa allo stress e al fatto che forse ero depressa a causa della tua lontananza. Mi tenevo occupata tutto il giorno per non pensarci, ma la sera sentivo l' anima spezzata in due. -

La falce conosceva benissimo quella sensazione di dolore, l'aveva provata lui stesso. Allungò le mani per prendere una di Maka tra le sue e abbassò il capo annuendo.

La ragazza gli confessò che sin da subito Kid aveva cercato di convincerla a lavorare con un' altra arma. Tuttavia non era mai riuscita a connettersi con nessun altro, senza rischiare di danneggiare l'anima del malcapitato. Era come un riflesso incontrollabile... l'anima di Maka era instabile e rifiutava qualsiasi risonanza, ferendo involontariamente quella della falce che tentava la connessione.

Negli anni successivi la meister aveva continuato a lavorare con Stein sulla percezione dell'anima, nonostante i buoni progressi era sempre più difficile controllarla. Durante alcuni allenamenti la lunghezza d'onda dell'anima di Maka impazziva tanto da farle perdere i sensi. Il Professore le aveva detto che la causa era un intenso stress e probabilmente un periodo lontana dalla DWMA le avrebbe giovato.

- Non ho creduto ad una parola, non era semplice stanchezza. Ho chiesto migliaia di volte a Kid di mandarmi da te in Australia, ma si è sempre rifiutato -

Soul sbuffò seccato.

- Non mi stupisce, per tre anni mi ha negato il permesso di tornare a Death City... non riesco a capire. Per quale ragione dobbiamo stare separati? Poi non hai l'impressione che tutti sappiano qualcosa tranne noi?-

- Esatto! Non sai quante volte ho interrogato Stein, Sid e tutti gli altri professori, ma non mi hanno mai dato retta. Quando ho voluto fare una ricerca in biblioteca sulla stabilità delle anime, non mi hanno permesso di accedere ad un intera ala.. E qui arriviamo al punto del problema!- rispose Maka lasciando la presa di Soul e tirando fuori il grosso tomo con il quale aveva colpito Soul poco prima.

- Un anno fa, dietro consiglio di Stein, Kid mi ha assegnato una missione di ricognizione e controllo in Giappone. Lì ho rivisto mia madre... -

La voce di Maka quasi spezzò per l'emozione, Soul sapeva quanto la ragazza avesse desiderato quell'incontro. La falce le rivolse un sorriso appuntito pieno di felicità che lei ricambiò. Entrambi sapevano che quello non era il momento di parlare del ricongiungimento di Maka con Kami, ma Soul si ripromise di riempirla di domande quando ne avesse avuto l'occasione.

- In Giappone, con l'aiuto di Mama, ho avuto modo di fare delle ricerche riguardo alla mia condizione e ho trovato questo antico volume sul Folklore delle streghe. -

- Non capisco... che c'entrano le streghe? -

Maka aprì il vecchio libro incartapecorito alla pagina contrassegnata da un segnalibro e fece passare il dito sulle fitte righe inchiostrate a mano.

- Adesso ti spiego.. in questo libro ho trovato che la causa dell'instabilità è la Fusione delle Anime -

Il ragazzo la guardò perplesso, anche se in classe la sua attenzione non era mai stata altissima non aveva mai sentito una cosa del genere.

- La che? -

- Fusione delle Anime, non ho idea di cosa sia e qui non viene approfondita oltre; ma so che qui in Australia c'è un posto dove viene conservata tutta la letteratura antica delle streghe... Soul io so che la risposta si trova qui da qualche parte, ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo.
Sei l'unica persona di cui mi fido. Non di Kid, non di Stein nemmeno dei nostri amici, solo di te. Puoi aiutarmi? -

I due ragazzi si guardarono negli occhi e Soul lesse in quelli di Maka un misto di disperazione e speranza.

- Non so nemmeno perché me lo stai chiedendo, è ovvio che ti aiuto Secchiona - disse il ragazzo scompigliandole delicatamente la frangetta con le dita.


Sollevata, Maka appoggiò la fronte alla mano del ragazzo abbassando lo sguardo verso il proprio piatto ormai vuoto. Piccole gocce ribalzavano sulla ceramica creando una melodia leggera e struggente. Soul sollevò il viso di Maka rigato di lacrime e glielo asciugò con i palmi delle mani, strofinandole con affetto le guance arrossate.

Avere la certezza che anche Maka aveva vissuto il suo stesso isolamento, la sensazione di essere sola contro il mondo e quei brividi freddi lungo la schiena, segnali di una presenza in costante osservazione, lo colmavano di un senso di ingiustizia. Se fossero rimasti insieme forse nulla di tutto questo sarebbe successo.

In silenzio i due si staccarono è iniziarono a sparecchiare a tavola.

Fu a quel punto che se ne accorsero: il pavimento della stanza era allagato e l'acqua arrivava quasi alle caviglie.
Maka imprecò sonoramente, mentre Soul divertito la accusò di aver pianto troppo tanto da bagnare le piastrelle.

- No no Soul! Ci hanno trovati! -

L'acqua filtrava dalla piccola finestra chiusa, attraverso gli infissi, usciva incontrollata dal lavandino della cucina e dal piccolo bagno.

-Di che parli? Chi ci ha trovati? -

Maka era affannata e visibilmente in panico.

- Ti ricordi il viaggiatore losco che ci pedinava? Non è il primo che vedo, da quando sono in Giappone sono costantemente seguita da qualcuno -

La ragazza appoggiò il piede sinistro sullo sgabello e sollevò la gamba del jeans sino al ginocchio, scoprendo agli occhi di Soul dei segni rossi circolari, lasciati da delle ventose.

- Durante il mio viaggio verso Adelaide, una sera mi sono fermata a dormire in un Motel sulla Great Ocean Road. Mi sono svegliata nel cuore della notte con il letto che galleggiava per la stanza e degli stani molluschi giganti che tentavano di trascinarmi sotto la superficie... non so chi riesca a fare questo, ma di sicuro c'entra una strega -


- Ottima notizia!- Ribattè Soul sarcastico - Non solo siamo ignorati dalla DWMA, anche una strega ti da la caccia! Ed io che pensavo che con Arachne e Medusa avessimo già esaurito la nostra quota di streghe psicopatiche. Prendi quello che ti serve e tagliamo la corda. -

Maka non se lo fece ripetere due volte ficcando nella borsa da viaggio il vecchio libro che era rimasto sul tavolo, poi infilò la tracolla e mise le scarpe.

L'acqua era arrivata quasi ai loro polpacci quando la ragazza aprì la porta d'ingresso. Un muro d'acqua la colpì in piena faccia e solo grazie all'intervento di Soul  i due riuscirono a richiudere la porta, prima che il monolocale fosse interamente sommerso.

- Le scale sono completamente sott'acqua, come diavolo facciamo ad uscire? - urlò la falce.

La ragazza guardò disperata il suo partner completamente fradicio, con l'acqua quasi al petto e i capelli bianchi appiattiti sulla fronte. All'improvviso la sua attenzione fu catturata da qualcosa oltre la testa di Soul e i suoi occhi si accesero.

- Mi è venuta un'idea -



 


N/A
Ciao a tutti! Grazie infinite se siete arrivati fin qui e grazie per le bellissime recensioni che mi avete lasciato. Spero che questo capitolo non sia stato troppo noioso, purtroppo c'è uno spiegone di mezzo per inquadrare la situazione di Maka. Se avete consigli o pareri sono sempre felicissima di leggerli. A presto!!
T
  
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