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Autore: Mary CM 93    24/01/2017    2 recensioni
Dedicata alla mia famiglia
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Esistono luoghi nei quali tutto è immobile, rimasto immutabile e staticamente confortevole, dallo stesso momento in cui il nostro cuore vi ha albergato per la prima volta.
E’ rimasto lì, il solco della sua orma pesante. Sulla spiaggia, quella di sempre, delle corse tra bambini, dei finissimi granelli che, umidi, ci ricoprivano le piante dei piedi minuti.
In concerto tra le urla stridule dei gabbiani ed i sandali in cuoio che sfregolavano balli di taranta fino all’albeggiare.
E le gocce d’acqua salmastra che ancora solcano le vene, scaldandolo tutto, saziandolo, poi, con dolciumi condivisi, assaggiati con le dita che, imbrattate di zucchero, percorrevano le guance appiccicose dagli uni agli altri.
E gli affetti, posati delicatamente come statuine di un bel presepio, immaginato per un eterno Natale.
Frugando nelle tasche dei ricordi, troverebbe il rumore scricchiolante di milioni di carte di caramelle al gusto di eucalipto; ed i mazzi ingialliti, sbeccati agli angoli, vinti con le mani grinzose, per un cinque di denari, vissute dagli ulivi alle viti.
Ed i grappoli che pendevano, ancora aciduli, sopra le nostre nuche, quando allungavamo le mani a coglierne acini.
Puntellato sarà da un vento incessante, che a lungo fischierà nelle arterie; ristorato, presto, in terrazza, quella da cui si stagliavano alte palme a iosa.
Oggi non giace che una pianta rasa al suolo, immersa tra pungenti aghi di pino e petali colorati dei fiori più svariati.
Brucia forte il liquore in corpo, amaro, all’interno di gole di bottiglie che ora non si comprano più.
Tutte disposte in fila, si potevano osservare dalla vetrina opaca della credenza di una vecchia casa impolverata.
Di notti sudate a stendersi in mezzo a lenzuola che sapevano di brezza fresca, a respirare di mandorle e fichi, di basilico e caffè, inebriante, come una ninna nanna cantata in dialetto, con voce roca e famigliare.
Ma così, tutto tace tra le rose mute in un cortile, di rosse foglie autunnali, mai più, spazzate.
  
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