Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: Bridgette    24/01/2017    0 recensioni
Quella sera,il tempo scorreva come sempre,ma in quella stanza c'era qualcosa che faceva fermare il tutto:la sua voce. La voce del grande Michael Jackson.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Michael Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alex

È già passato un anno e dopo quell'episodio, io e Michael non ci siamo più rivisti. 
Sono successe parecchie cose dopo quell avvenimento e ne sono particolarmente entusiasta. 
Delfina, dopo aver fatto quel corso, è diventata ufficialmente una truccatrice. 
Ancora ricordo il suo sorriso e il suo entusiasmo nel dirmelo.

"Alex! Ho delle belle notizie da dirti, dove sei?" quasi urlò, mentre entrò in casa, cercandomi in ogni angolo della casa. 
"Sono in cucina!" risposi, mentre ero indaffarata a preparare una cena da leccarsi i baffi. 
"C'è una cosa che devo dirti" disse, senza smettere di sorridere. 
"Cosa rimani lì in piedi, allora? Sù, siediti e raccontami" risposi, dandole un occhiata, ritornando poi a cuocere la carne. 
"Beh, ecco..." si sedette, mentre sospirò profondamente. 
Era molto nervosa, non l avevo mai vista così da quando ci siamo trasferite a Los Angeles. 
Così, cominciai a preoccuparmi e iniziai a domandarle cose assurde, per capire meglio la situazione. 
Dopo pochi minuti, finalmente, mi disse la notizia. 
"Sono diventata ufficialmente una make-up artist!" urlò, alzandosi dalla sedia e continuando a ridere. 
"Sapevo ce l'avresti fatta, sorellona!" iniziai a sorridere anche io, tanto ero contenta per lei. 
È sempre stato il suo sogno lavorare con i trucchi e finalmente poteva farlo.
 Dopo un abbraccio di incoraggiamento, cominciammo a mangiare, per poi guardare un film sul divano.

Riguardo a me, invece, dopo quello che fu successo con Michael, volevo ritornare in Italia. 
Quella sera, stavo pensando ad un discorso da poter dire a Delfina per convincerla, ma appena mi dette quella notizia e vedendola così felice, non potei rovinare tutto così. 
L' indomani mattina, mi svegliai presto come al solito, per andare a lavoro. 
Durante il tragitto, vidi la vetrina di un negozio di musica. 
Guardai attentamente, cercando qualche album di Michael Jackson. 
Beh si, anche se non avevamo avuto dei bei momenti ultimamente, ero pur sempre la sua più grande fan. 
Mi incantai a guardare l interno di quel negozio, notando una chitarra elettrica appesa ad un angolo. 
Una Fender rossa. 
Era bellissima, ma putroppo, un po' troppo cara per il mio budget. 
Fin dall'età di sette anni, desideravo imparare a suonare uno strumento, magari una chitarra, diventando così una chitarrista di successo. 
Ovviamente, tutto questo era solo un pensiero di una bambina sognatrice, ma vedendo quella chitarra mi si riaccese ancora quel desiderio. 
Ho cominciato a risparmiare i soldi guadagnati lavorando in quel bar, facendo attenzione a non spendere nemmeno un centesimo. 
Di certo la paga non era molta, ma continuando a fare in questo modo, riuscirò ad arrivare alla cifra necessaria. 
Avevo proprio bisogno di un hobby, un qualcosa per potermi rilassare nei momenti di stress, e magari uno strumento poteva aiutarmi. 
Adesso che ci penso, quel giorno è stata l' ultima volta ad aver intravisto Michael. 
Ero ancora incantata a guardare quella Fender, pensando ad un modo per poterla comprare. 
All'improvviso, degli schiamazzi e il rumore di una macchina, mi fece ritornare sulla terra. 
Girai il viso, guardandomi attorno, vedendo una limousine nera mentre alcuni paparazzi cercarono di raggiungerla, gridando il nome "Michael Jackson".
Dopo aver visto tutto ciò, mi accorsi di star facendo tardi e raggiunsi subito il locale. 
***
Erano le sette di sera, ed avevo appena finito il turno. 
Pulii il bancone, togliendomi poi il grembiule, salutai Emily e chiusi il bar. 
Dopo un bel po' di strada, girai l'angolo e raggiunsi casa. 
Aprii la porta, notando Delfina sul divano leggendo qualche rivista. 
"Ho trovato un regalo per te, appena arrivata a casa" disse, girando il viso verso di me, per poi abbassare ancora gli occhi continuando a leggere. 
"L'ho portato nella tua camera" finii di parlare. 
La guardai stranita, togliendomi la giacca, posandola sul divano accanto a lei. 
Salii le scale e in un attimo, mi ritrovai dentro la mia stanza, rimanendo immobile da ciò che trovai sul mio letto. 
Una Fender rossa, con un fiocco dello stesso colore attaccato al manico. 
Mi avvicinai di più, sfiorandola delicatamente, credendo fosse solo un sogno, che fosse solo la mia immaginazione. 
Mi ricredetti, appena trovai un biglietto con su scritto qualcosa. 
Non era molto leggibile, ma riuscii comunque a leggere.
C'era scritto solo 'Buon divertimento. Trattala bene'.
Iniziai a farmi mille domande, insomma... Non ho nessuno qui, a parte mia sorella, quindi chi può essere stato?
Abbandonai subito quei pensieri, appena mi sedetti sul letto provando a fare qualche accordo. 
Maneggiai con cura quella chitarra, tenendola stretta a me, facendo attenzione a non farla cadere. 
Un brivido mi percorse lungo la schiena quando iniziai a suonare, sentendomi bene con me stessa. 
In quel momento, non pensai a nulla, scacciai completamente i miei pensieri, rilassandomi completamente. 
In quel momento, pensai che quella fosse la mia strada.

   
 
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