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Autore: Mitsuki no Kaze    25/01/2017    1 recensioni
Sono finiti gli anni del liceo per Shouyou e Tobio. Le loro strade si sono separate ed entrambi hanno iniziato una nuova vita. La presenza di due pelosi amici potrebbe però cambiare le cose...
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

 

Kageyama non aveva dimenticato come era dicembre a Miyagi. Non aveva dimenticato gli allenamenti intensivi che separavano le qualificazioni per il torneo primaverile nazionale, non aveva dimenticato il freddo pungente dell’aria una volta volta uscito dalla palestra, gli schiamazzi dei compagni di squadra. Quell’anno però, l’inverno a Miyagi rappresentava solo la pausa dalle lezioni dell’università. Sua madre aveva insistito perché tornasse a casa durante la pausa invernale e lui non si era opposto più di tanto. Però, non appena era sceso dal treno, una strana sensazione si era impossessata di lui. La malinconia.

Passeggiare per le strade gli fece tornare alla mente i tre anni passati, quando era Capitano Daichi, poi Ennoshita e infine al terzo anno Yamaguchi. Erano successe tante cose in quei tre anni, le squadre contro cui avevano giocato, le formazioni che avevano schierato, gli schemi che avevano utilizzato. Da quando era andato a Tokyo erano cambiate altrettante cose, come i compagni di squadra, i Senpai e la palestra, ma la differenza era netta. Non aveva ancora superato la nostalgia dei compagni del liceo. C’era qualcosa che a Tokyo mancava e quel qualcosa era la Karasuno e in particolare il piccolo centrale dai salti incredibili, che sempre aveva schiacciato le sue alzate.

Shouyou miagolò dall'interno del trasportino, disincantandolo dai propri pensieri e Kageyama strinse la presa attorno alla maniglia della gabbietta.

- Andiamo a casa, su.-

 

Sua madre non aveva fatto nulla per trattenere la sua emozione nel vederlo. Lo aveva abbracciato e baciato e a niente erano serviti i tentativi di Tobio di togliersela di dosso e quando la donna accennò a staccarsi da lui, lo fece solo per togliergli di mano il trasportino del gatto e liberare l’animale. Shouyou zampettò in giro, odorando per terra e i mobili. Infine si voltò verso i due Kageyama e miagolò, reclamando cibo.

 

~

 

- Sì, mamma, sto uscendo di casa. Devo portare Tobio dal veterinario. No, deve solo fare il richiamo del vaccino. Sì, vengo a casa per cena, dì a Natsu che lascio il gatto a casa, non voglio che la graffi ancora. Ok, ok, a dopo! Ti voglio bene anch'io!-

Hinata chiuse la telefonata e rivolse un’occhiata al gatto che lo fissava dalla porticina del trasportino. Aveva un’espressione offesa e quando il ragazzo provò a mettere un dito tra le grate, Tobio non perse tempo e con un gesto fulmineo lo colpì con la sua zampa artigliata.

Il rosso mugulò di dolore e portò il dito graffiato alle labbra, guardando in cagnesco l’animale.

- Sei proprio un bambino.-

Prese allora la gabbietta e marciò fuori dal piccolo appartamento.

 

Nonostante fosse mattina cielo era grigio, coperto da nuvole che oscuravano i raggi del sole. Da esse filtrava solo una luce bianca che feriva gli occhi. Molti definivano quel tempo triste, cupo. Hinata aveva finito per adorarlo. In inverno, con la sospensione delle lezioni universitarie tutti i senpai e gli altri compagni di squadra tornavano a Miyagi. Non aspetta altro che rivederli tutti, non poteva negare di sentire la loro mancanza.

Aveva mantenuto i rapporti con alcuni di loro, ma rivedersi tutti insieme, anche solo per andare al tempio il primo giorno dell’anno, era decisamente meglio.

Si fermò ad un semaforo e mentre attendeva di poter attraversare la strada, si ritrovò a pensare a Kageyama. Il giorno del diploma gli aveva detto di essere stato preso in un'università di Tokyo e quella era stata l’ultima volta che si erano parlati. Nemmeno una telefonata, un messaggio un'e-mail. Niente.

Il semaforo cambiò e lui attraversò la strada, tentando di mettere a freno la strana sensazione che sentiva nel petto ogni volta che ripensavo a quelle cose. Com’era possibile perdere in quel modo i rapporti con una persona con cui si erano trascorsi tre anni gomito a gomito?

Alla fine, si rispose, erano solo compagni di squadra e avevano condiviso le classi a scuola al primo e al terzo anno. Infondo lui e Kageyama non erano mai stati amici.

Percorse il resto della strada che lo separava dall’ambulatorio veterinario fischiettando pur di tenersi distratto da quei cupi pensieri. Non appena però varcò la soglia dell’ambulatorio, temette che a furia di pensare a cose spiacevoli, quelle si fossero infine materializzate.

 

~

 

Kageyama aveva litigato con sua madre perché da quando era tornato a casa, lei non aveva fatto altro che rimpinzare Shouyou con tutto ciò che c’era in casa. Quando aveva visto il gatto leccare la ciotola con i residui della crema al cioccolato della torta che la donna stava preparando, il ragazzo si era preparato al peggio.

Infatti aveva passato una notte pressoché insonne a controllare Shouyou che dopo aver vomitato a sera, era stato debole e poco attivo.

Il giorno dopo Kageyama aveva fatto la doccia, si era vestito e dopo aver messo Shouyou nella sua gabbietta, si era diretto verso l’ambulatorio veterinario più vicino.

 

~

 

Hinata non poté credere ai suoi occhi. Seduto nella sala d’aspetto del veterinario c’era proprio Kageyama, con in braccio un gatto dal lungo pelo fulvo e bianco e ai suoi piedi una gabbietta con la porticina aperta.

Nella piccola stanza rettangolare, intonacata di bianco, con tante sedioline di plastica verde di poste lungo le pareti, non c’era nessun altro a parte loro.

Non appena lo sguardo blu dell’altro ragazzo incrociò il proprio, entrambi esclamarono:

- Tu!- puntandosi un dito contro.

- Che ci fai qua?- Hinata non perse tempo ad incalzarlo.

- Secondo te, brutto idiota? Sono qui per il mio gatto! Tu invece, una visita di controllo?-

Potevano essere passati più di sei mesi, ma Kageyama non era affatto cambiato. Continuava a prenderlo in giro come aveva sempre fatto e quella considerazione sollevò il ragazzo dai capelli rossi, più che farlo arrabbiare.

- Sei uno stupido come sempre, Kageyama! Anche io ho un gatto non lo vedi?-

Non poteva di certo mostrarsi contento del suo trattamento, perciò gli rispose a tono, senza troppi riguardi.

Si scambiarono una lunga occhiata ostile, ma un miagolio li costrinse ad abbassare lo sguardo. Una lunga zampa nera usciva dal trasportino in mano ad Hinata e sembrava quasi che volesse toccare il gatto di Kageyama, acciambellato sul suo grembo.

- No, no, Tobio! Stai buono!-

Si era inginocchiato a    terra ed aveva poggiato il trasportino sul pavimento, per far calmare il gatto, senza rendersi conto di essersi fatto scappare una parolina che avrebbe potuto far scoppiare una vera catastrofe.

Angolo Autrice: Chiedo scusa per il vergognoso ritardo con cui ho aggiornato questa fic, ma un po' un blocco di scrittura, un po' vari problemi familiari mi hanno impedito di lavorare alla long... 
In più questa storia non si conclude con questo capitolo, ma ce ne sarà un altro, che fortunatame è già stato scritto :'D in origine era un capitolo unico, ma mi sono resa conto che stava risultando troppo lungo, perciò ho deciso di dividerlo in due! Entro la prossima settimana pubblicherò l'ultimo, quindi non temete: non dovrete aspettare mesi per vedere la fine di questa fic xD
Grazie a IvelostwhoIam per la recensione al capitolo precedente e a Ya_mi che mi ha aiutata con il capitolo ♡
Grazie a tutti per aver letto e spero che vogliate lasciarmi un parere o aggiungere la storia ad una delle liste~
Un bacione e a presto!
~ Mitsuki ♡
   
 
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