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Autore: Mitsuki no Kaze    23/10/2016    1 recensioni
Sono finiti gli anni del liceo per Shouyou e Tobio. Le loro strade si sono separate ed entrambi hanno iniziato una nuova vita. La presenza di due pelosi amici potrebbe però cambiare le cose...
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

Erano passate due settimane dalla visita della signora Kageyama e l’arrivo a casa di Tobio del gatto bianco e rosso. Due settimane di dura e forzata convivenza, ma era stata l’unica condizione che aveva messo d’accordo madre e figlio: alla fine di quel periodo la signora avrebbe ripreso con sé l’esuberante ospite.

Non appena la donna varcò la soglia di casa, il micio accorse, senza perdere l’occasione per strusciarsi contro le sue gambe, facendo le fusa.

Tobio lo osservava con stizza, mentre la madre lo prese in braccio ridendo e cominciando ad accarezzarlo.

I tre si spostarono nel soggiorno e presero posto intorno al kotatsu per scaldarsi e alla signora Kageyama non sfuggì il piccolo angolo della stanza destinato al gatto: due ciotole di plastica colorata piene una di cibo, l’altra d’acqua e un contenitore con della lettiera erano disposte nella parte più nascosta della camera.

Ti sei preso cura di lui.- commentò con un sorriso.

Il ragazzo fece una smorfia.

Dovevo pur farlo mangiare.- si giustificò. - si mette a miagolare quando ha fame. È fastidioso.-

In tutta risposta il gatto gli saltò in braccio, emettendo verso lamentoso.

Shouyou!- sbottò Tobio, togliendoselo di dosso.

Il micio non demorse e ritornò sulle sue gambe, sulle quali si acciambellò, facendo sospirare di frustrazione il ragazzo.

Gli hai dato un nome?- domandò la signora Kageyama sorpresa.

Il figlio si morse il labbro.

Colpito.

- Non potevo continuare a chiamarlo «gatto».- rispose distogliendo lo sguardo.

Ma non hai intenzione di tenerlo, no?- lo incalzò la donna.

Tobio emise un altro lamento. Se doveva essere onesto con se stesso, quel gatto non gli dispiaceva troppo. Certo, era rumoroso, lasciava peli ovunque, mangiava quanto lui e gli rubava i calzini, ma… si era ritrovato a provare una sorta di nostalgia da quando la bestiola era entrato in casa sua. Il micio correva all’ingresso non appena rincasava, gli faceva compagnia mentre cenava con il pasto già pronto acquistato al combini vicino la stazione e dormiva accanto a lui mentre guardava le partite professionali di pallavolo.

Non ne sono più così sicuro.- ammise infine.

Sua madre non rispose, limitandosi a sorridere.

Sembra che tu gli piaccia proprio.- disse osservando il gatto accoccolato sulle gambe del figlio.

Gli piace solo il kotatsu.- ribatté Tobio, anche se non ci credeva del tutto.

La donna sollevò lo sguardo e lo puntò sugli occhi blu del ragazzo.

Come mai lo ha chiamato così?-

Il moro sussultò sul posto e sentì le guance scaldarsi. Voltò il capo e sperò che sua madre non notasse il rossore del suo viso.

Fa salti molto lunghi da un mobile all’altro, quindi mi è venuto in mente un nome che ha a che fare con il volare.- spiegò, ma quella era solo una mezza verità.

La donna sembrò accontentarsi.

Ah capisco.- rispose infatti. - Che strano, credevo fosse il nome del tuo compagno di squadra, Hinata.-

Colpito e affondato.

 

~

 

Quando sono Shouyou aprì gli occhi, percepì un tepore sul petto accompagnato da uno strano peso. Gli bastò abbassare lo sguardo per trovare il gatto salvato dal temporale qualche sera prima disteso sul proprio costato, placidamente addormentato. Dopo il momentaneo stupore, un sorriso si disegnò sul suo viso. Allungò lentamente un braccio fuori dalle coperte e sfiorò con la punta delle dita il capo del micio. L’animale si mosse leggermente contro la sua mano e non si scostò al suo tocco, anzi un lieve gorgoglio si levò dal gatto segno che aveva iniziato a fare le fusa.

Quella era la prima occasione in cui si avvicinava e si faceva accarezzare, dato che era rimasto per giorni nascosto nell’ingresso del piccolo appartamento e usciva di là solo per mangiare e bere, di notte o quando lui non era in casa.

Le carezze del ragazzo svegliarono il micio che emise un sonoro sbadiglio e si stiracchiò addosso al rosso, facendolo ridere. Anche Shouyou stirò la schiena sotto le coperte e si umettò le labbra, secche dopo il sonno.

Dobbiamo alzarci.- disse al gatto tornando ad accarezzargli la testolina.

La bestiolina aprì gli occhi e gli rivolse un’occhiata con i suoi grandi occhi blu. Al ragazzo mancò il fiato. Non aveva avuto modo di vedere gli occhi dell’animale, ma ora che li osservava si accorse che avevano un non so che di familiare. Scosse la testa e spostò le coperte per alzarsi e il gatto saltò giù dal letto pronto a seguirlo in cucina.

Il telefono squillò e il ragazzo rispose.

Buongiorno fratellone!- dall’altro lato della cornetta la voce di sua sorella lo travolse con la sua allegria.

Ciao, Natsu! Come stai?- le chiese sorridendo, incastrano il telefono tra l’orecchio e la spalla mentre cucinava la colazione.

Bene! Oggi io e la mamma passiamo a trovarti! Così vediamo anche il tuo gatto!-

La bambina non stava più nella pelle, voleva vedere il gatto da giorni, ma solo nel fine settimana era possibile vedersi.

Proprio stamattina l’ho trovato a dormire con me nel letto.- le raccontò.

Davvero? Waaah che bello!- strillò entusiasta. - Fratellone, ma glielo hai dato un nome?-

Shouyou spalancò gli occhi e rimase in silenzio.

Veramente no.- ammise.

Natsu cacciò un gridolino e il ragazzo riuscì a sentire in sottofondo la voce di loro madre rimproverare la ragazzina e dirle di non alzare la voce.

Devi trovarglielo!- insistette la sorella. - Guardalo negli occhi e dimmi il primo nome che ti viene in mente!-

Ma lo devo fare proprio ora?- si lamentò lui aggrottando la fronte.

Veloce!- insistette la bambina.

Shouyou si arrese e abbassò lo sguardo, portandolo sul micio seduto a terra, che lo osservava con interesse, probabilmente in attesa della colazione.

Tobio.- soffiò senza rendersene neanche conto.

Tobio?- ripeté Natsu delusa. - Non mi sembra un nome da gatto, perché proprio questo?-

Perché mi ricorda Kageyama.-


Angolo Autrice: Ed ecco il secondo capitolo di questa long! Mi sono liberata da certi impegni di scrittura ed ora posso tornare a dedicarmi alle fic, quindi riprenderò quelle che ho in sospeso~ 
Per quanto riguarda questa KageHina, non sarà molto lunga, infatti si concluderà con il terzo capitolo! Diciamo che con questo cominciano un po' le dinamiche e capiamo il significato dei mici!
Bene, credo di non aver altro da dire, solo grazie a Yami che ha revisionato il testo ~ ♡
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vogliate lasciarmi un parere! Se notate degli errori, fatemelo sapere: tablet fa le bizze e corregge cose a caso- rileggo sempre, ma qualche cosa sfugge sempre :'D
Grazie per aver letto e a presto!
Un bacione e a presto!
~ Mitsuki ♡

 

   
 
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