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Autore: Fujiko91    27/01/2017    3 recensioni
Adoro così tanto la saga di Harry Potter, d'aver deciso di scrivere questa FF! Ogni capitolo rappresenta un anno ù.ù
E non solo non è l'ennesima Drarry che tratta solo di Harry e Draco...Ma in ogni capitolo ci saranno anche altre coppie, sopratutto slash! *^*
Tipo Remus/Sirius - Cedric/Harry e poi una coppia Het Harry/Ginny! Si mi sono sbizzarrita molto! E devo dire di esserne molto fiera! *A*
Harry alle prese prima con attrazione e poi con l'amore per Draco, un mago molto complicato... Il loro sentimento verrà messo a dura prova da molti ostacoli...
Una buona lettura a tutti! *^*
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny, Remus/Sirius
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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In questo capitolo ho inserito un Remus sconvolto per la morte di Sirius....Mi dispiaceva lasciarlo indietro ù.ù Per il resto è incentrato sul rapporto tra Harry e Draco! Ci si vede giù! u.u
 



Harry stava passando un’estate abbastanza bella, in fondo era finalmente in compagnia di Draco. Anche se non c’era esattamente la giusta atmosfera, in fondo Harry aveva appena perso il suo padrino per mano di Bellatrix e Draco stava cercando di superare tutti i processi di suo padre. Harry per tenerlo lontano da tutti lo aveva portato con sé ad abitare al n° 12 di Grimmauld Place, la casa ereditata da Sirius. Questo era stato motivo di litigio, soprattutto con Remus il quale non era più lo stesso dopo la morte, di Black infatti beveva parecchio e qualche volta capitava che si trovasse davanti al cancello della casa o peggio all’interno nella stanza di Sirius a piangere.

Tanto che Harry per avere un minimo di privacy, gli aveva parlato dicendogli: “Remus, a me e a Draco fa piacere, che tu venga a farci visita di tanto in tanto ma... ora stai esagerando. Ti consiglio di non tornare più oppure io…”

“Ma ti rendi conto! Ora minacci pure. Tu hai portato un Malfoy in questa casa, dopo che la sorella di sua madre ha ucciso Sirius... forse quello che dovrebbe andarsene qui non sono io ma tu e quello lì!”

A quel punto intervenne Draco: “Harry ed io ce ne andiamo subito, dai vieni, Potter!”

“Ma... ok anche se vorrei proprio vedere e sapere dove andiamo ora… sei sicuro Draco?” ma non ricevette nessuna risposta. Alla fine i due maghi erano ormai fuori dall’abitazione che Draco disse: “Potter, io devo tornare a casa, da mia madre. Sistemo un paio di cose lasciate in sospeso e ci rivediamo a scuola. Ok?”

“Sì va bene, ma ora io cosa dovrei fare?”

“Tu... vai al paiolo magico, ho affittato una camera, puoi stare quanto vuoi, a Hogwarts, Harry”

“Sì a Hogwarts, Draco”.

Harry passò due settimane in quella stanza, ma alla terza non riusciva più a stare fermo lì voleva solo uscire, così optò di andare in un bar nella metropolitana. Mentre se ne stava seduto a prendere un cappuccino mentalmente pensava a molte cose: “Draco mi ha chiamato per nome, il nostro rapporto sta andando bene… Remus, a quanto mi ha detto Ron, è ridotto malissimo, passa il suo tempo sbronzo nella camera di Sirius. Non vedo l’ora di vedere Hermione e Ron, adesso che ci penso sarò costretto ad affrontare anche Ginny anche se Herm mi ha detto che sta frequentando un altro, meglio così!” Dopo un po’ vide da lontano uno strano spostamento d’aria, così decise di andare a controllare e lì incontrò Silente. “Preside ma lei cosa ci fa qui?”

“Io ti devo presentare una persona”

“Ma io in realtà stavo pensando di andare a casa di Sirius a vedere come stava Remus…” ma non aggiunse altro in fondo sapeva bene che Lupin non avrebbe desiderato che Silente fosse messo a conoscenza di tale situazione, così lasciò perdere e si fece materializzare a Hogsmeade. Dopo un primo momento di smarrimento Harry chiese: “Ma signore, perché siamo qui?”

“Non fare domande, mio caro Harry, seguimi e basta”. Dopo alcuni minuti di cammino giunsero davanti a una graziosa villetta. “Ora stai attento e prendi la tua bacchetta non si sa mai…”, all’interno la casa era tutta distrutta e c’era del sangue di drago. A un certo punto la poltrona prese le sembianze di un mago anziano e non solo sotto lo sguardo incredulo di Harry la casa con due colpi di bacchetta tornò al suo stato originale, Silente andò in bagno e lasciò che Harry facesse la conoscenza di quel mago.

Harry lo guardò meglio e le uniche cose di cui si accorse erano che fosse calvo ma che quasi sicuramente i capelli fossero in precedenza biondi, gli occhi invece erano di color uva spina. Invece dopo averlo sentito parlare si accorse anche che era un mago anziano, legato ai suoi vecchi alunni, ma solo per vari interessi, aveva un non so che di egoismo e infine come detto da lui era stato un Serpeverde ed era un purosangue. Harry solo da quelle due parole capì il perché sembrasse uno che si dava delle arie…

Quando fece ritorno Silente, il preside chiese al mago “Horace amico mio, io e il signor Potter siamo qui per chiederti di tornare a Hogwarts come insegnante, vuoi?”

“I-io certo che no, sono in pensione e non intendo tornare!”

“Peccato, almeno ci ho provato arrivederci.”

Appena uscirono da quella casa, il professor Lumacorno gridò: “Aspettate, ok ci sto! Ma voglio lo studio della professoressa Mcgranitt capito? E non quel buco che avevo prima... siamo in tempi duri!”

“Duri davvero” aggiunse Harry.

Silente riportò Harry a casa dei Weasley. Harry chiese: “Senta ma come mai, questa visita?”

“Harry, tu devi legare con lui devi entrare nella sua collezione. Lui è stato il professore di Voldemort, ed è uno dei tasselli importanti, poi ti farò sapere una volta tornato a scuola!” detto quello, Silente scomparve nel nulla lasciando il giovane mago nel pantano che stava davanti “la tana”.

Nel vedere quel luogo nella sua mente si riaprì la ferita della morte di Cedric, ma la ricacciò via, perché ora doveva solo pensare a cosa fare e dire, appena entrò all'interno della casa notò che nulla era cambiato, tranne alcuni oggetti.

Si accorse della sua presenza Hermione la quale saltò immediatamente al collo del suo amico, poi fu salutato da Ron e infine da Molly, l’unica a non scendere fu Ginny. Ron fece accomodare il suo amico nel salottino: “Su forza Harry, devi raccontarci la tua estate amico?”

“Ma certo, anche tu, Herm, vieni qua con noi?”

“Se vi fa piacere... ma si vengo!” Hermione e Ron stettero a sentire Harry parlare delle sue vacanze passate in compagnia di Draco alla fine Ron disse: “Mi fa piacere. Sai pensavo che tu non ti saresti più fatto vedere, per via di Ginny. Ma per fortuna lei se la passa bene. Alla fine si sapeva che saresti tornato con Draco, in fondo parlavi sempre di lui!”

“Sì, ha ragione Ron, hai fatto bene Harry!” aggiunse Hermione.

Harry sentiva tra i due suoi amici un po’ di tensione soprattutto da parte di Hermione, invece Ron verso di lei era normale ma verso di lui era un po’ strano. Ma non ci fece troppo caso, anzi tornò a parlare su un altro argomento: “Sapete qualcosa di nuovo su Remus?”

A rispondergli fu Hermione: “Ninfadora ci ha detto che... beve ed è sempre ubriaco. Harry, c’è qualcosa che ci devi dire riguardo a lui e Sirius che noi non sappiamo?”

“Ecco... penso che sia il caso di dirvelo, però dovete promettere di non dirlo a nessuno, promesso?”

“Sì promesso!” dissero insieme Hermione e Ron.

Allora Harry dopo aver chiuso la porta a chiave ed essersi sistemato disse rivolto ai suoi amici: “Sirius è stato il primo amore di Remus. Ma questo non è tutto... Fred aveva ragione... la notte in cui eravamo a dormire a casa di mio zio, Remus ha veramente passato la notte in camera sua. Quindi forse c’era di nuovo qualcosa tra loro, ma dico solo forse….”

“No, Harry, togli il forse, Ninfadora ha detto alla madre di Ron che ecco… non so come dirlo... lui non l’ha più toccata. Avete capito no?”

“Sì, Hermione, io ho capito e tu Ron?”

“Ma certo mica sono stupido! Miseriaccia ci mancava anche Remus... come se tutto il resto non fosse abbastanza, ah già parlando di cose più belle… domani andiamo al nuovo negozio dei miei fratelli, sarà divertente.”

“Wow! Non sapevo che Fred e George avessero aperto una loro attività, meraviglioso!” concluse Harry.

Così i tre amici andarono a dormire. La mattina seguente Harry si svegliò per primo e giù in sala da pranzo incontro Ginny. “Ciao Harry! Passata una buona estate?”

“Oh! Si grazie e tu?”

“Sì… anch’io, sono felice per te! A dopo Harry” la conversazione in fondo non era andata così male come credeva. Ma non gli andò così bene con Ninfadora, infatti, quest’ultima era stanca di sentirsi dire da tutti che tutto andava bene o che si sarebbe risolto tutto nei migliori dei modi ma con sua grande sorpresa Harry disse solo: “Forse non sono la persona giusta a dirlo ma forse Remus non è fatto per te…”

La maga ci rimase un attimo e poi disse un po’ seccata: “Attenzione, è arrivato il genio dei fidanzamenti, senti Harry non è per essere cattiva ma tu non riesci neppure a tenerti Draco. Quindi non penso di poter accettare queste tue parole su Remus!”

“Ecco… sì hai ragione... ma... lui…”

“Lui è sempre ubriaco, dillo. Lui era innamorato di Sirius lo so bene. Ma vedi quando noi donne ci innamoriamo, siamo sempre un po’ troppo stupide, crediamo sempre che il nostro lui ci ami e che il suo passato rimarrà tale e invece... non ci pensi che anche tu hai ferito Ginny? Oh solo perché Ron ti ha detto che tutto va bene tu ci credi? Non sei più un bambino, sveglia!”

Harry si sentì offeso da quelle parole così saltò in piedi e disse: “Sentimi bene, se la tua vita sta andando così male non è colpa mia. E per quanto riguarda Ginny io non le ho mai detto che non amassi più Draco. E infine se vuoi proprio saperlo il tuo Remus si è fatto scopare da Sirius. La notte di Natale quando abbiamo dormito alla tana dell’Ordine della Fenice!” Solo quando ebbe finito si rese conto che non erano più soli, che c’erano i Weasley e che aveva detto una cosa che non doveva dire e non solo Ninfadora se n’era andata via piangente.

Per sua sfortuna Fred e George non abitavano più lì però in suo aiuto stranamente accorse Hermione: “Harry è solo un po’ nervoso per via degli ultimi avvenimenti, su forza facciamo colazione che poi si va a Diagon Alley!”

“Grazie Herm, Ora vado su e mi preparo!”

Appena Harry fu al secondo piano a parlare fu Ron: “Ma è mai possibile che qualcuno debba sempre difenderlo?”

“Ron, ma ti sei istupidito? È tuo amico!”

“Sì ma ha sbagliato... ma avete ragione lui in fondo è Harry Potter”

“Ron, io non ti capisco, comunque andiamo o faremo tardi. Harry è già pronto” concluse Hermione infastidita dall'atteggiamento di Ron.

Si smaterializzarono proprio davanti a Tiri Vispi Weasley il quale era un negozio pieno di scherzi di vario tipo, ma anche di filtri d’amore. Ron tentò anche di avere uno sconto speciale ma senza successo. Harry invece acquistò lì la Polvere Buiopesto Peruviana, anche se ancora non sapeva bene come l’avrebbe usata. Hermione invece avrebbe desiderato comprare del filtro d’amore ma non lo fece.

Harry fu anche fermato e tirato in un angolo da Fred e George. “Sentici bene, Harry, Ron è tutta l’estate che ce l’ha con te ma non per via di Ginny. Ma solo perché tu hai Draco, tu hai molti amici, tutti ti amano, devi sapere anche che per i nostri genitori tu sei il figlio che non hanno mai avuto. Questo per Ron non era mai stato un problema ma ora qualcosa è cambiato, quindi fai attenzione e infine Hermione è innamorata di Ron ma nostro fratello è troppo preso dalla stupidità!” Dopo avergli detto tutto quello, lo lasciarono uscire e raggiungere gli altri.

Era sera e i tre tornarono a casa, Ron stette giù in cucina ad aiutare la madre invece Hermione salì in camera con Harry e lì l’amico disse: “Senti, Herm, ma Ron ce l’ha con me?”

“Ma perché tu devi sempre pensare che tutti ce l’abbiano con te, Harry? Lui è fatto così ora se non ti dispiace, devo andare a fare una cosa…”

Harry si coricò, non scese nemmeno per la cena e nella sua mente “io non li capisco più... ora devo solo pensare a come muovermi per capire cosa sta combinando Draco. Mentre saremo sul treno, userò quella polvere peruviana presa da Fred e George, sì farò così!” poi chiuse gli occhi e addormentò.

Il mattino seguente, si alzarono tutti presto e infine erano già sul treno. Anche se i tre amici come sempre si trovavano nello stesso scomparto, quell’anno non c’era quasi più traccia dell’amicizia di un tempo infatti parecchie cose erano cambiate. Per prima cosa erano cresciuti, Hermione aveva capito in cuor suo che provava qualcosa al di là dell’amicizia per Ron, invece lui aveva compreso che nei confronti di Harry provava un fortissima gelosia, era geloso del fatto che lui avesse tutto persino l’affetto e l’ammirazione dei suoi genitori e infine c’era Harry, lui invece oramai non si trovava più con loro per via del suo avvicinamento a Draco tanto che era arrivato a pensare che forse era il caso di abbandonare quelle amicizie per stare sempre con il suo amore. Anche al costo di perdere tutti.

Harry si alzò dal suo posto ma nessuno gli chiese il perché così prese indisturbato la polvere e una volta arrivato nella carrozza dei Serpeverdi la usò e si nascose sotto il mantello dell’invisibilità.

Draco non si accorse immediatamente della sua presenza ma in un secondo momento e così appena il treno arrivò a destinazione, lui non scese con gli altri ma disse: “Potter, cosa ci fai qui?”

Harry si tolse il mantello. “Cosa ci facevi a Notturn Alley? Dimmelo Draco.”

“Aspetta un attimo... tu mi hai seguito non ti fidi di me, Potter?”

“No! È solo che volevo vedere che non ti capitasse nulla... ora cosa ci facevi lì?”

“Potrei dirti nulla ma sarebbe una bugia, tu devi solo sapere che tutto ciò che farò quest’anno è per il tuo bene, Potter!”

“Ma io… Oh Draco…” ma Harry non riuscì a continuare che Draco lo aveva pietrificato: “Scusami, ma non devono scoprire che stiamo insieme, non penserai che io sia l’unico a essere il figlio di un mangia morte, Potter!” e così lo lasciò lì. Solo dopo un paio di minuti fu ritrovato e salvato da Luna.

Alle porte del cancello Luna chiese: “Forse è meglio che ti rimetta a posto, il naso. Ma è stato Draco?”

“Sì ma… l’ha fatto solo per non dare nell'occhio, non preoccuparti Luna. Ma se vuoi rimetterlo a posto, te ne sarei grato”. Ad Harry non scappò il fatto che Draco era in compagnia di Piton, ma fu destato dai mille pensieri che ci fece da Luna: “Allora Harry hai passato una buona estate?”

“S-sì! Però ora non so cosa capiterà, sai Hermione e Ron non so bene cosa abbiano…”

“Certo, che sarai anche un buon mago, ma non sei un granché in fatto d’amore, è ovvio che la tua amica Hermione è innamorata di Ron. Ma non mi piace come Ron guardi te, Harry, e infine è pure ovvio che tu abbia passato un ottima estate insieme a Draco!”

“Tu, Luna, sei sempre così sincera! Forse anche troppo ma mi piace!”

Arrivati alla sala grande i due giovani amici, si salutarono e ognuno andò a sedersi nel proprio tavolo.

Appena si sedette all'orecchio di Harry arrivò una frase: “Ed io che pensavo che fosse nel treno con il suo ragazzo.”

Harry non ci diede peso e così cominciò la cena. Stette anche ad ascoltare Silente, che presentava come ogni anno i nuovi professori: per quell'anno il nuovo professore di difesa contro le arti oscure sarebbe stato Piton il quale con grande sorpresa di molti non sembrava affatto felice, ma ad Harry non scappò neppure che nemmeno Draco lo fosse e questo era ancora più strano.

Finite tutte le novità, la cena fu servita e infine Harry, salutò gli amici e uscì per incontrarsi immediatamente con Draco, che trovò nel giardino al solito posto sotto il porticato. “Malfoy, prima mi sei sembrato triste…”

“Ci sono molte cose per cui essere tristi, non pensi, Potter? Quest’anno per vederci dovremo stare più attenti Piton mi sta addosso!”

“Come sarebbe addosso?”

“Mia madre, gli ha fatto fare un voto infrangibile, deve proteggermi!” poi Draco si avvicinò maggiormente ad Harry e chiuse le distanze tra loro e aggiunse: “Io quest’anno la mia scelta l’ho fatta, ora sta a te fare la tua e sappi solo che da una parte ci sono io e dall'altra ci sono i tuoi amici. Ma non puoi avere tutto! A domani, Potter”.

Dopo un momento iniziale d’incomprensione a quelle parole e di smarrimento Harry decise di rientrare e salire in camera sua e dormici sopra.

La mattina dopo sembrò ad Harry di essere ritornato ai vecchi tempi, infatti Ron sembrava ritornato l’amico di un tempo e così di comune accordo decisero di andare a vedere come se la cavano quelli del 1°anno.

Per poi farsi beccare dalla professoressa Mcgranitt: “Pensavo che lei, signor Potter, avesse intenzione di diventare un Auror, le consiglio di andare alla lezione di Horace e di portarsi con sé Ron!”

Mentre i due giovani maghi si stavano recando alla lezione del nuovo professore, Ron disse: “Mi ero dimenticato di dirti che quest’anno, anch'io entrerò nella squadra di Quidditch!”

“Ma questo è meraviglioso, complimenti, Ron!”

“Grazie... Harry…”

Harry non fece molto caso a come l’amico l’avesse ringraziato, ma quando entrarono nell'aula, si accorse che “Professore, non abbiamo il libro!”

“Oh... non si preoccupi, signor Potter, nell'armadio ci sono due copie.”

Una era in perfetto stato ma l’altra era distrutta. Quando ad Harry capitò quella malconcia non sapeva ancora di aver fatto un affare d’oro ma l’avrebbe scoperto presto…

Infatti il professor Lumacorno, non si perse molto in chiacchiere anzi diede subito il primo compito: “Ragazzi chi di voi farà una pozione di morte perfetta, avrà in premio questa boccetta contenente “Felix Felicis” o comunemente nota come Fortuna liquida una sola goccia di questa e ogni vostra impresa vi sembrerà realizzabile!”

Harry si sistemò in un tavolo vicino a Hermione. Una volta sistemato si aprì il libro sulla pagina della preparazione, per sua grande fortuna, l’ex proprietario era un mago molto bravo, infatti aveva aggiunto o tolto vari ingredienti e ci aveva scritto le sue opinioni. Così per Harry fu facilissimo ottenere una pozione perfetta tanto che Lumacorno dopo avergli dato la fortuna liquida disse: “Si può anche affermare che una sola goccia della sua pozione di morte ci ucciderà tutti signor Potter!” Harry fu soddisfatto di quella frase perché significava essersi avvicinato al professore.

Appena la lezione finì, Harry uscì dall'aula per dirigersi al campo di Quidditch in cui avrebbe conosciuto i nuovi giocatori e messo in pratica il suo nuovo ruolo di capitano della squadra. Ma fu fermato da Draco: “Potter, non mi dirai che ti dai da fare anche con questo professore... Sai dopo i precedenti di Remus…”

“Non dire cavolate! Draco, ormai nel mio cuore ci sei solo tu…” prima di lasciarlo gli diede un bacio e poi aggiunse alla frase di Harry “Lo so, Potter!” e dopo averlo detto, se ne andò.

Harry arrivò al campo da quidditch in uno stato di euforia, non sapeva più nulla l’unica cosa in cui aveva certezza, era che Draco lo aveva baciato, anche se alla fine era stato solo uno sfioramento di labbra, però ormai gli bastava anche solo quello, sopratutto dopo quello che avevano fatto a casa di Sirius, quelle notti erano state molto focose.

Harry fu riportato alla realtà dal grido improvviso di Ginny, così riprese il suo ruolo di capitano: “Allora chi di voi vorrà entrare nella squadra alzi la mano e domani ci saranno le selezioni!”

Ad Harry in quel momento non gli importava più di nulla ma solo di Draco e di quel prezioso libretto che secondo lui gli sarebbe stato molto utile.

Venne il giorno dopo e durante le selezioni di quidditch, Harry si accorse subito di come Hermione avesse aiutato Ron con un incantesimo confundus ma non fece nulla per impedirlo, in fondo non c’era altra scelta per il suo amico, ma era meglio che non sapesse.

Ron entrò ufficialmente nella squadra e fu Ginny a bloccare Harry: “Non voglio essere una spia, ma Hermione l’aiutato e tu non hai fatto nulla... Perché?”

“Ma ovvio... lo sappiamo entrambi che Ron non ce l’avrebbe mai fatta senza di lei…”

“Ma bene! Quindi tu, Harry, pensi questo del tuo amico?”

“Ehi! Potter, te la prendi con la mia fidanzatina?”

“Non penso che Ginny abbia bisogno del tuo aiuto, Dean…”

“Io, se fossi in te Potter, me ne tornerei dalla tua fidanzatina, no, aspetta è un maschio!”

Harry non accettò quell'insulto a Draco in fondo lui non centrava nulla e così gli saltò addosso e lo prese per il colletto. “Sentimi bene, Dean, se tu vuoi arrivare sano e salvo alla fine dell’anno, è meglio che cambi strada! Io a Ginny non ho mai detto di amarla quando stavamo insieme…” Per farlo fermare ci volle l’arrivo improvviso di Draco: “Ohi! Potter, dai vieni lascia stare la tua ex e il suo cagnolino!”

Harry si girò di scatto verso quella voce così familiare e così amata. E fu felice nel constatare che fosse proprio Malfoy.

Alla fine Harry si ritrovò con Draco nel cortile di Hogwarts, più precisamente dietro alle serri della professoressa Sprite e lì Draco disse: “Potter c’è qualcosa che non va con i tuoi amici?”

“Sì in effetti… Ron è geloso... ma non in quel senso, lui è geloso per il fatto che io piaccia a tutti… invece lui no... per quanto riguarda Hermione, lei è innamorata di Ron... Ma non devi dir loro che te l’ho confidato, capito Malfoy?”

“Allora perché me lo hai detto?”

“Perché oramai sento di poterti dire tutto... mi fido di te, Draco!”

“Allora fidati che non glielo dirò, anche perché volevo parlarti di un’altra cosa. Il tuo amico Remus è stato visto in parecchi pub notturni non proprio adatti a lui… Io penso che tu debba parlargli! Io ora vado, ci vediamo tra un paio di giorni.”

Harry non riuscì ad aggiungere parole o fare altre domande perché Draco non c’era già più.

Nei giorni seguenti Harry fu molto occupato a seguire il piano di Silente, per quanto riguardava il professor Lumacorno e non solo venne anche a sapere attraverso il pensatoio che era stato quest’ultimo ad aiutare Tom Riddle a creare il primo Horcrux. Harry chiese subito delle risposte a Silente e quest’ultimo rispose: “Gli Horcrux, come hai ben capito, sono degli oggetti in cui Voldemort, cioè Tom ha rinchiuso vari pezzi della sua anima…”

“E dove sono questi oggetti? Come facciamo a trovarli e a distruggerli?”

“Tu ne hai già distrutto uno ti ricordi nella camera dei segreti il secondo anno? Tu li hai distrutto il diario di Tom. Quello era un Horcrux.”

“Sì ma ora... cosa devo fare con Lumacorno?”

“Tu devi avere da lui il vero ricordo! Usa qualsiasi mezzo ma fallo!”

Harry lasciò lo studio di Silente più preoccupato che mai, avrebbe desiderato tanto parlarne con qualcuno ma Draco non c’era e sarebbe ritornato diversi giorni dopo.

Venne pomeriggio, e Harry era appena uscito dalla sala grande, quando venne raggiunto da Luna: “Ciao! Visto che siamo amici che ne dici di passare un po’ di tempo insieme?”

“Sì! Meglio che restare da solo…”

Luna non chiese nulla, almeno fino a quando non raggiunsero le sponde del Lago Nero allora gli disse: “Lo sai che Lavanda Brown è innamorata di Ron?”

“Davvero? Ma lui ha Herm…”

“No, non penso hanno litigato... sai ho sentito Ron dire a Hermione che è stufo di essere sempre l’ultimo in tutto e quando lei si è avvicinata, lui l’ha respinta… Ora lei è incavolata con lui e Ron non ti sembra più taciturno?”

“Wow, non pensavo che tu Luna fossi così ben informata su tutto… sai altre cose che io non so? Sai in questo periodo io sono stato un po’ preso da un altro interesse…”

“Draco è un interesse molto interessante… Ma certo, Ginny e Dean stanno insieme ma lui non la rispetta molto infatti ha molte amanti... Non mi viene in mente altro, torniamo che mi è venuta fame?”

“Ma… certo! Grazie per le varie informazioni Luna!”

Mentre facevano ritorno a scuola, Harry nella sua mente pensava solo: “È meglio non farsela come nemica. Luna è molto più utile come amica…”

Quando arrivò alla sala grande, salutò Luna e andò a sedersi a fianco di Ron.

“Harry, mia madre mi ha scritto che per Natale, siamo a casa mia e ci sarà anche Remus. Quindi è meglio che tu ti comporti bene e magari non parli di Malfoy!”

Prima che Harry potesse rispondere la voce di Hermione rispose per lui: “Harry fa ciò che vuole, Ron! Non farci caso... lui è solo invidioso perché rimarrà solo come un cane!”

“Suvvia ragazzi calmatevi, Herm... Ron ma cosa vi sta capitando quest’anno?” ma non arrivò nessuna risposta, per fortuna il silenzio fu interrotto dall'arrivo della cena.

Finita la cena, i tre amici stavano facendo ritorno alla sala comune dei Grifondoro e lì Ron prima di raggiungere Dean e Seamus si avvicinò ad Harry: “Domani è il grande giorno! E molte cose cambieranno!”

Harry non afferrò quella frase, ma dentro di sé si accorse che doveva inventarsi qualcosa per far in modo che Ron vincesse. Tutta la notte ci rifletté e infine decise di usare due gocce della pozione Felicità Liquida.

Gliele diede la mattina seguente prima della partita di Quidditch.

La partita venne vinta grazie a Ron dalla casa Grifondoro, mentre stavano festeggiando Lavanda, diede un bacio sulla bocca Ron.

Da quel giorno le cose andarono sempre peggio, soprattutto per Harry che era amico con entrambi, da una parte c’era un Hermione delusa e dall'altra un Ron felice tanto d’aver cominciato il rapporto con Potter come se nulla fosse.

Harry invece voleva solo rimanere neutrale, non voleva farsi trascinare in quella storia che oltre tutto riteneva stupida. Finalmente ritornò Draco e così Harry lo andò a salutare e prima di raccontargli gli eventi di Hogwarts si fece raccontare gli ultimi avvenimenti avvenuti a Londra e alla Manor. Malfoy gli raccontò tutto, di come ora tutti i seguaci di Voldemort si fidassero di lui, ma non volle dire nulla riguardo alla sua missione. Harry non fece domande e alla fine non disse nulla di Hermione e di Ron, perché con Draco si lasciò andare in un susseguirsi di lunghi baci.

Per poi far ritorno nella stanza da letto e lì raggiunto da Ron. “Miseriaccia, Lavanda è così appiccicosa. Domani ci vai anche tu alla festa di Lumacorno?”

“Sì... ma non ci vado con Hermione ma con Luna!”

“Oh! Grazie per avermelo detto... a domani, Harry!”

“Notte, Ron” Harry si accorse solo allora che in fondo Ron non ce l’avesse con lui per qualche strana ragione ma fosse solo geloso del fatto di essere l’unico dei due a non aver avuto ancora nessuno. E pensandoci bene era una cosa stupida ma in fondo era Ron…

 

Il giorno dopo Harry dopo la lezione decise di andare con Hermione e Ron alla locanda di Madama Rosmerta per una bella burrobirra. Per sua fortuna c’era anche Lumacorno il quale vedendo da lontano i suoi migliori studenti disse: “Buongiorno! Harry ed Hermione! E anche tu… ehm...Wolly… Stasera ci sarete tu Harry e tu Hermione?”

“Ma certo professore!” rispose con troppo entusiasmo Harry.

Tanto che appena il professore era abbastanza lontano Hermione sibilò: “Harry! Perché tutta sta gioia?”

“Silente mi ha detto di andarci…”, a un certo punto Ron disse: “Miseriaccia, oggi non è la mia giornata, ragazzi... lì c’è Ginny con Dean, dobbiamo uscire o dirà alla mamma che io la spio e poi il professore mi ha chiamato Wolly... non ridere Harry!” e così i tre amici uscirono dalla locanda. Mentre stavano facendo ritorno a scuola, un paio di metri più avanti Katie Bell, una ragazza Grifondoro, dopo aver tirato fuori una collana da una scatola, cadde a terra ma prima che Harry potesse aiutarla, fu fermato in tempo da Hagrid il quale prese la collana con la sua carta e la ragazza fu portata in infermeria.

In pomeriggio i tre amici, ancora un po’ allarmati dall'avvenimento, si erano riuniti nella sala comune dei grifondoro. Hermione e Ron non avevano fatto pace, però avevano deciso di mettere da parte ogni divergenza per un problema più grave.

Harry se ne stava seduto davanti al fuoco del caminetto ormai quasi del tutto spento. “Sapete, ho visto Draco all'interno del Pub... Pensate che centri qualcosa?”

“Ma Harry! Come fai a pensare una cosa simile… madama Chips ha detto che Katie si risveglierà tra un paio di giorni. Ora prepariamoci per la festa! Che poi domani si torna a casa per le feste di Natale…”

Harry annuì anche se in cuor suo non sapeva perché ma provava un certo senso di paura.

Venne sera e Harry andò con Luna, alla festa. Lumacorno aveva invitato molte persone, Hermione c’era andata con un ragazzo che Harry non aveva mai visto penso solo: “Ron non può competere ma sono sicuro che non ne sarebbe molto felice…”

La serata continuò normalmente fino a quando non fece il suo ingresso Draco ubriaco che si diresse dritto per dritto da Harry che, in quel momento il caso voleva, che fosse nascosto dietro a una tenda proprio con lo sconosciuto di Hermione. “Potter! Che cosa fai con questo qui ? Vieni qua che ti sistemo io.”

A Harry venne da ridere e disse: “Non hai capito nulla, Malfoy, lui è con Hermione ed io sono qui con Luna!” ma si accorse che Draco era veramente troppo ubriaco e fece per avvicinarsi a lui, ma fu bloccato da Severus: “Potter! Malfoy viene con me, per stasera ha dato già abbastanza spettacolo!”

Harry annuì in assenso ma anche un po’ offeso.

Appena furono abbastanza lontani, pensò bene di pedinarli e vedere cosa stesse succedendo l’unica cosa che sentì, fu: “Vuoi rovinare tutto?”

“Potter non dovrà mai sapere del piano... capito Piton? Poi ho trovato un armadio svanitore nella stanza delle necessità!”

Harry non capì molto ma comprese che Draco non volesse che Piton gli facesse del male e che Piton per qualche strana ragione aveva accettato.

Il giorno dopo Harry se ne stava seduto in treno con Ron a parlare dell’armadio e della conversazione di Draco, ma a un certo punto furono interrotti da Lavanda e Harry disse: “Sai, Ron, pensavo che tu te ne fossi liberato!”

“Miseriaccia! Sarebbe più facile liberarsi di un drago che di quella lì. Oh no! Sta arrivando Hermione ora…” l’amica se ne andò via dall'altra parte e decise di viaggiare con Ginny. Il resto del viaggio Harry nella sua mente pensò a varie cose “di come una volta arrivato a casa Weasley avrebbe dovuto parlare con Remus. O di come Draco pur di proteggerlo da qualcosa, lo stesse tenendo all'oscuro di qualcosa di molto grave e infine gli venne anche in mente di come i gusti di Ron, in fatto di ragazze, fossero strani. Sì perché Lavanda aveva capelli castani crespi ma oltre tutto dava l’idea di una ragazza molto sciocca… e invece il suo amico avrebbe potuto avere Hermione che era più carina e più intelligente.”

Con tutto quel pensare non si rese conto che il treno era giunto a Londra, in stazione era andato a prenderli Arthur il quale dava l’idea di essere dimagrito e oltre tutto anche di non aver chiuso occhio da parecchi giorni, lo si capiva dalle sue occhiaie. Harry prese la decisione di farsi lasciare davanti alla casa dello zio e di andare a parlare con Remus. Harry una volta davanti alla porta, non potendo più tornare indietro decise di entrare. Una volta dentro notò subito di come la casa stava in uno stato ancora più abbandonato di prima, il primo essere vivente lì dentro con cui Harry s’incontrò, era Kreacher. “Dov’è Remus?”

“Padron Potter, per la prima volta nella mia vita mi fa piacere rivederla qui, venga con me, lui è di sopra è sempre ubriaco…”

Harry entrò all'interno della stanza e notò subito di come fosse tenuta pulita e persino più ordinata di quando ci fosse suo zio vivo.

Remus stava coricato sul letto, ma appena sentì e vide Harry si alzò e si mise a sedere sul bordo. “Cosa ci fai tu qui?”

“Non fare il bambino, Remus... Lui è morto ma noi dobbiamo voltare pagina, è così che ho imparato ad andare avanti nella vita! Dovresti farlo anche tu e poi hai Ninfadora…”

“N-non parlare di lei... non qui, Harry. Lui era il mio vero e unico amore, ma tu non puoi capire. Io pensavo che tu fossi venuto qua per farti perdonare di aver detto a Ninfadora che io sono andato a letto con Sirius quella notte di Natale passata qui... certo non l’ho detto come l’hai fatto tu... ma il senso era questo vero?”

“Io ero arrabbiato, lei aveva osato parlar male di Draco ed io ho perso le staffe... mi dispiace…”

“Oh Harry e poi dici a me di comportarmi da adulto, quando tu sei il primo a non farlo... ora vattene da qui.”

Harry lo lasciò in quella stanza e decise di smaterializzarsi a casa Weasley.

Appena giunse a casa di Ron, fu raggiunto da Ninfadora la quale chiese subito notizie di Remus ma Harry le rispose solo: “Non mi voleva vedere…” e non aggiunse nient’altro non parlò neppure durante la cena. Poi si lasciò andare stancamente sul letto per poi essere raggiunto da Ron. A quel punto Harry volendosi confidare con qualcuno disse: “Sai prima le ho mentito… la verità è che con Remus le cose non vanno bene e la colpa è tutta mia…”

“Sai Harry, è per questo che ce l’ho con te tu ti fai sempre carico di tutti i problemi. Ma non pensi mai che forse la causa dei loro problemi sono proprio loro? Tu non sei solo, hai Draco, hai me ed Hermione, noi ti vogliamo bene, sappilo amico mio e sono stato un idiota, quest’anno ammettilo per una volta! Appena arriveremo a Hogwarts romperò con Lavanda in fondo lo sappiamo entrambi chi mi piace…”

“Ron, devo dire che sei cresciuto! E ho capito il senso delle tue parole grazie!”

Ron scagliò un cuscino su Harry il quale ripete il gesto verso l'altro e così ebbe inizio la battaglia di cuscini più epica di tutti i tempi.

Il giorno dopo i due giovani maghi erano assonnati ma felici, così Hermione non fece domande, visto che infondo finalmente almeno un problema aveva trovato soluzione.

Già dal mattino, Ninfadora dava segni di nervoso ma quando arrivò Remus le cose sarebbero precipitate di certo. Infatti Harry parlò del suo timore, su Draco ad Arthur il quale lo stette ad ascoltare e a Remus che invece intervenne in maniera alquanto maleducata dicendo: “Se Silente si fida di Piton, allora mi fido anch'io di lui. Hai mai pensato che magari è Draco il vero problema?”

“Tu non capisci, Remus, Draco se sta facendo questa cosa... è perché è costretto a farlo!”

“E da chi? Se mi è permesso chiedere”

“Come da chi? Ma ovvio da Piton!” intervenne Ron in difesa dell’amico.

Remus avrebbe continuato molto volentieri, ma alla fine aggiunse solo: “Tu, Harry, sei annebbiato dall'amore... molte volte questo sentimento ci rovina…”

“Non come te, Remus, io non mi metterei mai a bere! Sei sempre ubriaco, di che aiuto può essere uno ridotto come te. Un'ultima cosa io non sono responsabile del tuo stato d’animo e nemmeno Draco. Sei tu che ti stai facendo del male per un amore che magari non esisteva neppure” stava per continuare ma gli arrivò un pugno che lo fece cadere a terra. “Harry!” urlò Ron attirando l’attenzione degli altri che giunsero dalla cucina.

Il primo a soccorrerlo fu Ron seguito da suo fratello Bill, il quale disse: “Meno male che sono arrivato io!”

Fred e George invece se la ridevano. Molly invece andò a prendere del ghiaccio e disse rivolta a Remus: “Chissà cosa potrebbe dirti Sirius, vedendoti trattare così il figlio di James…”

“Se mi avete invitato qui per trattarmi così, era meglio non venire! E p-...” non riuscì neppure lui a finire la frase che Ron gli afferrò un pugno: “Non provarci più a picchiare il mio migliore amico! Né Harry né Draco hanno colpe, quindi fattene una ragione, devi andare avanti e voltare pagina” non aggiunse nient’altro accompagnò Harry nella sua camera e lo mise a dormire.

La serata era stata troppo dura per tutti che alla fine anche gli altri andarono a dormire. Gli unici rimasti erano Arthur e Lupin. “Remus, non avrei mai pensato che tu lo amassi così tanto.”

“Sirius è sempre stato uno spirito libero... prima si era fatto la sua vita e poi è tornato da me... quella notte di Natale mi ha invitato a restare nella sua camera e l’ho fatto. Non me ne pento anche perché con il senno del poi, ora sarei qui a rimpiangere molto di più la sua perdita! Però devi capirmi, Arthur, e anche Harry spero che un giorno mi perdoni ma Draco per me rimarrà solo il nipote di colei che mi ha tolto la felicità…”

“Non penso che Harry lo capirà, ma penso che cercherà almeno di farsene una ragione” la conversazione finì lì.

Il giorno seguente era l’ultimo giorno di vacanza natalizia e Harry si alzò presto per andare a parlare con Arthur, i due si misero comodi nel garage. “Senti, Harry ho fatto delle domande in giro e ho scoperto che c’è un armadio svanitore da Magie Sinister e sicuramente ce ne uno anche a Hogwarts ma di questo non ne sono sicuro. Per quanto riguarda invece il viaggio di Silente nessuno ne sa nulla, quindi penso che lui voglia così! Un'altra cosa, devi perdonare Remus è solo un momento difficile lo è per tutti… e ho paura che presto peggiorerà. Molte famiglie stanno scomparendo nel nulla... Molly ha paura perfino di andare in giardino.”

Harry non aggiunse nulla ringraziò solo con una pacca sulla spalla del signor Weasley.

Harry, Hermione e Ron decisero di andare un po’ in giro come un tempo, ma ad Harry la camminata in quel bosco riportò alla mente il povero Cedric e Hermione disse: “A tutti manca... non sei l’unico... su forza torniamo indietro. Vieni Ron!” mentre stavano facendo ritorno e ormai era sera Ron disse rivolto a Harry: “Forse mi sta perdonando, hai sentito prima mi ha chiamato per nome.”

“Se lo dici tu... ma io non ne sarei così sicuro, Ron!” ma Ron era già troppo preso dal suo pensiero che non gli diede retta.

Quando giunsero a casa, sulla porta c’era Remus il quale lasciò passare Hermione e Ron che si sarebbero fermati volentieri a vedere la scena, ma Molly li portò in cucina a dargli una mano per la cena. Remus guardò intensamente Harry negli occhi: “Sai assomigli proprio a James, ma hai gli occhi di Lily, sì te l’avevo già detto... solo che... mi dispiace per prima io…”

“Lo so anch'io vorrei che lui fosse qui, ma purtroppo lo zio se ne andato, ma la sua morte un giorno sarà vendicata! Per prima mi dispiace anche a me non dovevo dirti quelle cose. Però tengo veramente molto a Draco, poi forse un giorno anche tu lo vedrai in un'ottica diversa.”

Remus annuì e infine rientrarono in casa.

Dopo cena, Ninfadora fece capire che per Remus sarebbe stata una notte dura visto che c’era la luna piena e così avevano deciso di tornare a casa ma…

Appena furono usciti, Harry vide qualcosa di strano nel cielo: “Attenzione sta arrivando qualcuno!” Ron stava per chiedere chi fosse ma in un attimo non ci fu più bisogno di chiedere nulla, perché giunse solo una voce rauca e acida di una donna: “Remus, ti vedo un po’ giù è perché ti ho ucciso il tuo Sirius?”

“Bellatrix, cosa ci fai qui?”

“Sono solo venuta per salutarvi! E per uccidervi.”

Remus non resistette e le corse a dietro nel pantano, li inseguì anche Harry. Mentre Remus si trovava lì per uccidere Bellatrix per vendicare il suo amore Harry invece si trovava lì perché dentro di sé aveva pensato che se lei fosse morta, Draco sarebbe stato più tranquillo. Alla fine finalmente i due maghi pur avendo due età diverse combattevano entrambi per l’amore.

Purtroppo non solo Bellatrix scappò ma diede anche fuoco alla casa dei Weasley.

Il giorno seguente i tre amici maghi si trovavano per l’ennesima volta sul treno diretto a Hogwarts ma questa volta erano di nuovo più uniti di prima, Harry dopo aver letto la Gazzetta del Profeta chiese a Ron: “Ora la tua famiglia, Ron, starà ancora un po’ a casa di Sirius?” sì perché dopo l’incendio, Remus portò la famiglia Weasley a casa di Sirius ma non era una cosa permanente. Ron gli rispose: “No, oggi grazie alla magia avrebbero ricostruito la casa. Anche se mia madre ora è più scossa, papà dice che per lei sarebbe meglio andare da Bill, ma sai com'è fatta lei…”

“Sì lo so, vedrai che si riprenderà!” Hermione invece era pensierosa ma annuì. Arrivati a scuola, tutti gli studenti si avvicinarono a Ron a chiedergli come stava, con sua immensa gioia Harry vide da lontano che Silente era tornato così dopo cena, andò da lui nel suo studio.

“Harry, vedo che stai guardando la mia mano… non mi fa male tranquillo. Però dobbiamo accelerare i tempi con Lumacorno!”

“Sì! Troverò il modo!” Finita quella conversazione, Harry stava rientrando in camera sua ma fu fermato da Draco: “Si sta per avvicinare il momento in cui dovrai fare la tua scelta, Potter!”

“E tu Draco l’hai già fatta la tua? Sei uno di loro vero?”

“No! Però io quello che sto facendo lo faccio per te. Ti prego di capire, Potter”

“S-si ma ti prego non fare sciocchezze, Draco!”

Harry entrò nella sua camera preoccupato e angosciato, ma prima che potesse coricarsi o cambiarsi, Ron gli chiese: “Io la amo, secondo te lei mi ama?”

“Ma certo che ti ama è da settimane che te lo dice…”

“Davvero? Ma se nemmeno la conosco!”

“Ma di chi stai parlando Ron?”

“Ma come di chi, di Romilda Vane!”

“Oh! Senti, Ron, vieni con me che ti porto da lei…” Harry si accorse che il suo amico fosse sotto l’effetto di un potente filtro d’amore, così prendendo la palla al balzo decise di andare dal professor Lumacorno a chiedere aiuto.

Harry e Ron si trovavano all'interno della stanza di Horace, il professore aveva salvato il povero Ron, ma volendo bere un po’ gli aveva offerto un bicchiere di idromele. Ron dopo aver bevuto, si accasciò a terra, senza vita, ma Harry prese dall'armadio un antidoto e salvò l’amico. Dopo averlo salvato, Ron fu portato in infermeria, dove finalmente nel sonno fece capire a Hermione di ricambiare il suo affetto.

Intanto Harry, prima di ritornare nella sua casa, decise di andare dal professor Lumacorno: “Ron sta meglio.”

“Mi fa piacere! Ma perché sei qui?”

“Io... lei è stato un insegnante di Tom Riddle vero? Mi perdoni per la mia curiosità ma come ben saprà, lui ha ucciso la mia famiglia e molti miei amici…”

“Purtroppo lo so ma ora è tardi ed è meglio se tu vada via.”

“Oh! Sì forse è meglio a domani professore.” Harry tornò deluso nella sua camera, ma non sapeva di aver lasciato un Lumacorno in colpa nella sua camera, in colpa per un errore commesso molti anni prima che era costato la vita a molti dei suoi studenti…

La mattina dopo Ron si era ripreso, e ora i tre amici si trovavano per la colazione nella sala grande, dove ritornò anche Katie Bell tornata dall'infermeria e Harry le corse incontro: “Katie, come stai?”

“Harry, lo so per cosa sei qui ma io non ricordo nulla….” ma si bloccò non appena fece il suo ingresso in sala Draco. Così Harry capì che dietro a tutto c’era lui e in un moto di rabbia per aver quasi ucciso anche Ron lo fece correre dietro a Draco fino a raggiungerlo ai bagni. “Draco, sei stato tu? Avresti potuto uccidere Ron o Katie…”

“Io non volevo ma... ho paura... Potter…” ma in quel momento Harry uscì dal suo nascondiglio ma Draco pronunciò un incantesimo avada kedavra Harry si bloccò per sua fortuna l’incantesimo fallì ma per rabbia o paura lui aveva risposto a sua volta con un altro incantesimo Sectumsempra che aveva letto sul suo libretto. Ma sua sfortuna Draco non si tolse e l’incantesimo lo prese in pieno dopo pochi secondi il suo corpo era a terra quasi senza vita. “Draco! No, no cos'ho fatto, perché?” e si chinò su di lui. “Perché sapevo che tu avresti risposto al mio attacco volevo farla finita. Perché non voglio farti del male, Potter!”

Ma in quel momento per fortuna arrivò Piton: “Togliti Potter!”

Harry si spostò e lascio che il professore aiutasse Draco con un incantesimo potente di guarigione a rimettersi in piedi.

Harry fece ritorno nella sala comune grifondoro in uno stato di shock tanto che Ron ed Hermione gli chiesero: “Harry cosa ti è successo?”

“I-io ho quasi ucciso Draco, devo liberarmi di questo…” Prese il quaderno e decise di metterlo nella stanza delle necessità. Mentre si trovava in quel luogo, qualcuno gli arrivò alle spalle. “Potter!”

“Malfoy, io non volevo... sei già in piedi?”

“Sì sai Piton... è un mago potente, ma perché piangi? Sono io a dovermi scusare con te. È stato un periodo anzi un anno, un po’ così…” Con sua grande sorpresa questa volta a baciarlo per primo fu Harry, Draco ricambio subito anzi avrebbe desiderato fare altro ma non era il caso e nemmeno il luogo.

“Potter, sono sicuro che qualunque decisione prenderai, sarà quella migliore, ma se un giorno ci troviamo a essere nemici sappi che io ti amerò per sempre, Potter…” le ultime parole le sussurrò all'orecchio del suo compagno.

Harry tornò nella sala comune sicuro sul da farsi. “Ascoltatemi bene, ora berrò la Fortuna Liquida così riuscirò a parlare con Lumacorno poi andrò da Silente, qualunque cosa accadrà ricordatevi che io tornerò!”

Hermione e Ron lo abbracciarono e insieme dissero: “Lo sappiamo, Harry!”

Dopo aver bevuto la fiala, Harry raggiunse Hagrid e lì davanti al corpo senza vita di Argon il ragno gigante di Hagrid c'era anche Lumacorno, il quale salutò Harry e infine accettò di bere qualcosa con Hagrid all’interno della sua casa.

Una volta dentro Harry dopo un po’ chiese: “Lei ha mai avuto un animale?”

“Oh sì… una volta una studentessa mi regalò un pesciolino rosso, fatto di magia. Ma un giorno quel pesciolino scomparve, quella studentessa era tua madre Lily e quel giorno fu quando morì. So dove tu voglia arrivare, Harry, ma non posso, mi dispiace.”

“No lei non capisce, lei dice sempre quanto volesse bene a mia madre, ma non è la verità. Se le volesse veramente bene e se volesse che quel pesciolino rosso torni, deve dirmi cos'è capitato quella notte con Tom!”

Lumacorno colpito da quelle parole alla fine cedette e presa una boccetta v’inserì all'interno il suo ricordo completo però prima che Harry se ne andasse disse: “Ti prego di non giudicarmi... forse alcuni dicono che a quel tempo lui non sembrasse cattivo ma si sbagliano, lui era già molto cattivo!”

“Non si preoccupi, professore”.

Harry corse fino a raggiungere lo studio del professor Silente e lì nel suo pensatoio, nel ricordo “Un giovane Lumacorno, dopo uno dei suoi raduni, con gli studenti. È fermato da un Tom giovanissimo che gli chiede cosa sono gli Horcrux. E Lumacorno che gli risponde che è un modo per rimanere in vita per sempre ma che c’è un prezzo, perché per dividere l’anima in 7 parti bisogna uccidere 7 persone. Ma alla fine della conversazione si capisce che per quanto Tom abbia sottolineato che era solo una curiosità, Lumacorno avesse capito come stavano le cose…”

Alla fine del ricordo Silente chiese scusa per la stupidità del suo amico e Harry accettò di buon grado quelle scuse. “Ora cosa facciamo professore?”

“Ora, mio caro Harry, devi venire con me andiamo a prendere un altro Horcrux!”

“È per questo che se n’è andato vero?”

“Sì. Ma non ne ero certo ora invece purtroppo lo so…”

Harry e Silente si smaterializzarono ai piedi di una grotta a picco sulla scogliera, dopo esservi entrati Silente fu costretto a versare un tributo di sangue seppur minimo.

Poi arrivarono ai piedi di un lago oscuro pullulante di cadaveri sotto il controllo di Voldemort, Silente tirò fuori dalle acque una barca con la quale raggiunsero un’isoletta su cui stava al centro un recipiente contenente un liquido verde smeraldo sul fondo vi si trova il Medaglione di Serpeverdi. In quel momento Silente fece promettere ad Harry di fargli bere tutto quel liquido anche se lui l’avesse fermato, Harry annuì.

Dopo circa mezz'ora, il liquido finalmente finì anche se Silente era stanco, confuso e sotto l'effetto di quella Pozione Oscura tanto che Harry dopo aver preso il medaglione usò la magia ma, non riuscendo da solo fu aiutata da Silente, ma l’anziano mago ormai alla fine della sua forza riuscì solo materializzare entrambi a Hogwarts.

Una volta giunti sopra alla torre Harry andò subito a vedere come stava, Silente non sembrava troppo grave per fortuna.

Ma furono interrotti da una voce, era quella di Piton. Silente nascose Harry nel sottoscala e da lì Potter vide Piton che disse: “Signor preside, io…”

“Lo capisco, devi aiutare il giovane Draco, non è vero?”

A quel punto dall’oscurità si fece largo Malfoy: “S-si! Devo farlo o loro uccideranno Harry!”

In quel momento li raggiunse Bellatrix: “Si, bravo Draco, ora uccidilo forza! Fallo!”

Harry sperò vivamente che Draco non lo facesse, in quel momento Malfoy dopo aver disarmato Silente, si tirò indietro: “No non posso farlo, lui mi odierebbe... e non posso vivere sapendo ciò…”

Harry tirò un sospiro di sollievo, ma fu Pinton a dire quelle due semplici parole con la bacchetta rivolta contro il preside e disse: “avada kedavra.”

Harry corse fuori dal suo nascondiglio ma era troppo tardi il corpo senza vita di Silente giaceva, nel cortile sotto la pioggia.

Bellatrix e altri entrarono nella sala grande e la distrussero, Harry li stava inseguendo brandendo la bacchetta e in lacrime. Poi raggiunsero la casa di Hagrid alla quale dettero fuoco, Harry gli era vicino e disse a Piton: “Sectumsempra!”

“No Potter! Il principe mezzo sangue sono io…” prima che Draco scomparisse insieme al professor Piton, Harry gli urlò la sua decisione: “Io non ti abbandonerò, Draco, ti troverò e ti salverò da tutti loro!”

Draco gli sorrise prima di scomparire all'interno del bosco.

Il giorno dopo anche il cielo piangeva la morte di Silente, Ron ed Hermione, decisero dopo il funerale di raggiungere Harry sulla torre “Allora ora cosa faremo, Harry?”

“Ora andremo a caccia di Horcrux! E salveremo Draco.”

“Miseriaccia, non voglio dirlo ma il prossimo anno lo vedo dura ragazzi.”

“Sì, Ron, lo sarà ma finché rimarremo insieme, non ci succederà nulla…”

I tre amici fecero ritorno a casa Weasley, in cui ci sarebbe stato il matrimonio di Bill, Remus raggiunse Harry. “Io ho fatto la mia scelta... lo proteggerò per sempre. E per farlo devo uccidere Voldemort, così che io e Draco possiamo ricominciare una vita insieme! Anche se sarà duro anche il dopo…”

“Harry, tu sei un mago favoloso i tuoi sarebbero orgogliosi di te. Io lo sono e per questo sarò al tuo fianco.”

“Grazie Remus.”

“Ora rientriamo ci attende una dura prova…” e così i due maghi rientrarono in casa, dove li attendevano molti amici.

In un altro luogo con più precisione alla Manor ad attendere l’arrivo del suo amore c’era Draco, che dalla finestra osservava la pioggia cadere da un cielo scuro come la notte.

Tra poco sarebbe iniziata una guerra senza esclusioni di colpi e con molte vittime ma Harry avrebbe salvato il suo Draco a qualunque costo...


Angolo dell'autrice:
Come avrete notato lo voluto rendere più romantico possibile questo capitolo e ho voluto far in modo che Harry non abbandonasse il suo Draco spero di esserci riuscita a me piace fatemi sapere! ù.ù
Poi ho inserito Remus perchè infondo doveva esserci un capitolo dedicato al suo stato d'animo per la morte del suo amato Sirius.... ç.ç
E per finire vi faccio sapere che ci saranno ancora 2 capitoli uno dedicato all'ultimo anno e l'altro all'epilogo u.u
Nel prossimo capitolo non so ancora se farò un ecatombe poi lo scoprirete  *si lo so sono cattiva*ewe
Ringrazio come sempre la mia beta! E chi recensirà e tutti coloro che l'hanno aggiunta alle preferite e alle seguite o alle ricordate e un grazie a chi la legge solo! :*
Alla prossima la vostra Fuji 


 
  
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