Anime & Manga > Naruto
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Autore: lele06    29/01/2017    1 recensioni
Salve a tutti. Ho caricato nuovamente questa storia visto che ho deciso di cambiare quasi l'intero primo capitolo, visto che quello che aveva aggiunto prima non mi soddisfaceva molto.
Tratto dal testo:
< E inoltre secondo me è scarso a basket > aggiunse
< Non è scarso, è molto forte > urlò Hinata alzando il capo sorprendendo sia la madre che la sorella, le quali non si sarebbero mai aspettate un comportamento così dalla dolce e tranquilla Hinata
< È bravissimo a giocare a basket. Era uno dei migliori giocatori della squadra delle medie e sono sicurissima che sarà così anche alle superiori > aggiunse certa delle sue parole. Aveva visto come il ragazzo si impegnava non solo durante gli allenamenti con la squadra il pomeriggio, ma anche la sera al parco. Era certa che sarebbe stato un giocatore fondamentale anche per la squadra del liceo
Spero che con questo piccolo estratto vi abbia incuriosito.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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                                   CAPITOLO 11
< Secondo te scende? > chiese Hanabi voltandosi verso la madre, occupata a preparare la colazione per le figlie
< Spero proprio di sì > rispose continuando a mescolare l’impasto per i pancake < Se quello che ha detto ieri è vero, allora dovrebbe scendere > aggiunse sperando che da lì a poco, la figlia facesse la sua comparsa.
< Com’è andata ieri a casa di Naruto? > domandò Hanabi, curiosa di sapere cosa la madre avesse detto al ragazzo che aveva ridotto la figlia in quello stato. Quando la madre tornò a casa, cercò di chiedere qualche informazione, ma la madre tenne la bocca chiusa su ciò che aveva discusso con il ragazzo, con suo grande dispiacere. Se fosse stata lei, per cominciare lo avrebbe riempito di sberle e successivamente avrebbe iniziato a parlare. Sapeva che la madre non lo aveva riempito di ceffoni, in quanto non era nella sua indole, proprio come Hinata, ma era andata dritto al punto della questione.
< Come ti ho detto ieri, non sono affari tuoi > rispose voltandosi. Se per caso avesse accennato alla scommessa fatta dal ragazzo, sapeva perfettamente che la figlia minore sarebbe andato a linciarlo seduta stante. Quindi decise di tenere la bocca chiusa su quell’argomento per il bene del ragazzo, anche se in un primo momento aveva pensato di dirlo alla figlia, così quest’ultima gli avrebbe dato una bella lezione, che non avrebbe scordato per un bel po’ di tempo, in quanto era inconcepibile per lei fare una scommessa su una cosa così importante. Si doveva essere per forza idioti per accettarla. Nonostante ciò, decise di tenersene quest’argomento per se.
< Uffa > sospirando abbassando il capo, delusa dalle parole della madre, in quanto era molto curiosa di sapere di cosa avessero parlato.
< Invece di parlare dei problemi di Hinata, perché non parliamo un po’ di te > affermò la madre, cercando di cambiare argomento, voltandosi verso la figlia, la quale sollevò il capo sentendo quelle parole
< Cosa vuoi dire con questo? > domandò Hanabi, iniziando a preoccuparsi
< Non ti è accaduto niente di bello in questi giorni? > chiese sogghignando osservando il comportamento della figlia a quella domanda. Sentendo quelle parole, Hanabi iniziò ad andare in allarme, pensando che forse la madre sapesse già qualcosa. Purtroppo non era a corrente su quello che la madre sapesse, quindi decise di mentire
< Niente di niente > rispose < è tutto come al solito > aggiunse
< Se lo dici tu, mi fido > affermò la donna, continuando a mescolare l’impasto per i pancake, facendo finta di credere a quello che la figlia avesse appena detto.  Decise che forse era ancora troppo presto per lei parlare di quell’argomento. Forse le avrebbe parlato in qualche altro momento. Optò di tenere per se, il fatto di averla vista mano nella mano con un ragazzo.
 
Intanto al paino di sopra, Hinata dopo aver spento la sveglia, iniziò ad osservare il soffitto, cominciando a riflettere sul fatto di non voler andare a scuola nemmeno quel giorno. Non era ancora pronto nel rivedere Naruto. Sapeva perfettamente di non poter continuare così, inoltre il giorno prima aveva promesso alla madre che quello passato era l’ultimo giorno che sarebbe rimasta a casa. Non sapeva proprio cosa fare. Quei giorni senza vedere Naruto, sembravano non passare mai. Nonostante le parole del ragazzo, lei continuava ad amarlo lo stesso. Non si poteva cancellare un amore, coltivato per tanti anni, in pochi giorni. Ci volevano mesi e mesi per dimenticarsene.  Al sole pensare ciò, i suoi occhi diventavano lucidi. Per risolvere ciò, si diede dei piccoli schiaffi sulle guance per riprendersi. Decise che quel giorno sarebbe andata a scuola, riprendendo la sua vita di sempre. Quando avrebbe visto Naruto, lo avrebbe superato senza rivolgergli nessuna parola, proprio come gli aveva detto il ragazzo, anche se questo le doleva il cuore. Doveva farsene una ragione sul fatto che nel cuore del ragazzo non c’era spazio per lei, anche se quest’idea la faceva soffrire molto. Optò per accantonare, per il momento l’amore, per dedicarsi allo studio. Si alzò dal letto, recandosi in bagno per lavarsi e successivamente scendere.
                                   
Quando arrivò nel salone, Hinata si avvicinò alla porta della cucina, dove prese un piccolo respiro prima di entrare
< Buon giorno > esclamò sorridendo avvicinandosi al tavolo per poi sedersi, impaziente di mangiare la colazione preparata dalla madre
< Giorno > dissero all’unisono Hanabi e la madre sorridendo vedendola lì. Erano contente di vederla, ma avevano notato che il sorriso mostrato da Hinata era un sorriso forzato, diverso dal solito. Da questo piccolo segno capirono che non si era ancora ripresa del tutto. Nonostante ciò pensarono che quello sarebbe stato il primo passo per ritornare quella di sempre.

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 Appena giunse di fronte la porta della classe, prese un gran respiro prima di entrare. Una volta aperta, con suo grande sollievo, in classe non c’era ancora nessun suo compagno. Appena finì la colazione, decise di andare immediatamente a scuola, così forse sarebbe stato più semplice. Si guardò intorno, per poi fissare il banco vuoto di Naruto. Si avvicinò e si sedette sulla sedia per poi poggiare la guancia sul banco con gli occhi chiusi. Iniziò a pensare che nonostante l’anno scolastico fosse appena iniziato, a lei erano successe davvero molte cose, anche se la maggior parte erano cose brutte. Da quando la scuola era iniziata, aveva osservato per ore Naruto, seduto al banco dove ora si trovava lei. Conosceva a memoria il comportamento del ragazzo di quando non capiva qualcosa. Era abbastanza semplice intuire se il Naruto avesse afferrato o no il concetto della lezione: se non lo aveva compreso, appena la lezione finiva, iniziava a disperarsi passandosi le mani tra i capelli, mentre sbatteva la fronte sul banco; invece se aveva capito, sorrideva come un ebete. Nonostante ciò, Hinata lo trovava molto carino quando sorrideva come un tonto, anzi trovava carine tutte le espressione del ragazzo. In quel momento si diede della scema da sola, in quanto si era ripromessa di dimenticare ciò che prova per Naruto.
< Hinata > la chiamò qualcuno, toccandogli la spalle, facendogli aprire gli occhi di scatto
< Gaara > esclamò sorpresa di vederlo, in quanto pensava che non fosse ancora arrivato nessuno < Cosa ci fai già qui? > domandò posizionandosi meglio sulla sedia
< Arrivo sempre un po’ prima, non mi piace arrivare giusto giusto > rispose < Piuttosto cosa ci fai seduta al banco di Naruto? > chiese osservandola meglio
< Eh… > iniziò < Volevo vedere cosa si provasse a star seduti quasi in prima fila > continuò rispondendo alla domanda del ragazzo, il quale rimase sorpreso dalla risposta. Sapeva perfettamente che avesse mentito, in quanto si era accorto molto tempo fa che Hinata provava qualcosa per Naruto. Quando la ragazza lo accompagnò a fare il giro della scuola, il suo primo giorno, quando parlarono del ragazzo biondo, il viso della ragazza si illuminò, diventando radioso mentre quando parlava di altri ragazzi ciò non accadeva. Purtroppo intuì che Hinata provava sentimenti a senso unico, in quanto aveva sentito in giro che Naruto avesse una cotta per Sakura. Nonostante ciò, quando il ragazzo lì interruppe, gli sembrò come se l’Uzumaki fosse infastidito dalla sua presenza. Aveva intuito dal suo sguardo che gli desse fastidio la sua presenza, come se non voleva che loro due stessero vicini. Il ricordo di quell’avvenimento lo insospettì, quindi decise capire cosa veramente l’Uzumaki provasse per Hinata. Decise di iniziare a trascorrere più tempo con ragazza. Il suo piano stava funzionando molto bene, in quanto quando Naruto incrociava il suo sguardo, sembrava quasi di volerlo uccidere. Notando ciò, pensò di passare allo step successivo, ovvero la scommessa. Quando Naruto l’accetto, rimase soprese di ciò. Inizialmente aveva pensato che l’Uzumaki non avrebbe mai accettato una cosa del genere, ma quando sentì la parola “accetto” uscire dalle labbra di Naruto, prima di tutto tirò un sospiro di sollievo e secondo pensò che il compagno di squadra era davvero un tonto al quadrato.
< Come mai sei stata assente in questi giorni? > chiese, poggiandosi al banco di fianco a quello di Naruto
< Sono stato poco bene > rispose mentendo Hinata, in quanto non poteva certo dirgli che non era venuta a scuola solo perché non sapeva come comportarsi alla vista dell’Uzumaki
< Sono contento che ti sei ripresa > affermò Gaara sorridendo, intuendo che quello che la ragazza avesse appena detto era una bugia, in quanto lui conosceva perfettamente il motivo della sua assenza. Aveva seguito la ragazza fin al letto, il giorno della partita. Aprì un po’ la porta per sentire cosa i due si stessero dicendo e quando sentì le parole dette dal ragazzo, si sentì leggermente in colpa per essersi comportato in quel modo. Non voleva che tra i due finisse in quel modo. Il giorno dopo, quando il professore li informò dell’assenza di Hinata, intuì che forse la ragazza stava troppo male per venire a scuola. Il pensare ciò gli doleva il cuore, in quanto preferiva molto di più quando la ragazza sorrideva, in quanto la trovava bellissima. Questo lo aveva capito subito appena la vide nel giardino del suo albergo.
< Ti è mancato in questi giorni? > chiese tutto d’un tratto, nonostante conoscesse già la risposta della ragazza a quella sua domanda
< Mi siete mancati tutti > disse Hinata guardandolo. Gaara abbassò il capo ascoltando quelle parole.
< Non intendevo tutti i nostri compagni di classe, ma una persona in particolare > puntualizzò alzando il capo, osservando la ragazza che distolse lo sguardo. Da quello intuì la risposta alla sua domanda di prima. Gli era mancato e anche molto per sedersi al suo banco. Questo pensiero lo fece sorridere e pensare che forse nel cuore della ragazza non c’era posto per lui
< Lo sai > iniziò guardandosi intorno < Credo che Naruto non ti meriti. Io ti renderei molto più felice di lui > affermò guardando Hinata, rimasta sorpresa da quelle parole
< Cosa vuoi dire? > chiese, non capendo a cosa volesse arrivare Gaara
< Nel senso che se ti metti con me, ti renderò sempre felice ed inoltre non ti farò mai piangere > rispose sorridendo. Hinata fu meravigliata da quelle parole. Non credeva che il ragazzo la vedesse in quel modo. Le faceva piacere, ma doveva rifiutarlo, in quanto aveva deciso di accantonare l’amore al momento, per dedicarsi alla scuola. In più non voleva iniziare una relazione se non amava il suo partner. Era una cosa inconcepibile per lei quella
< Mi dispiace > disse abbassando il capo < Ti vedo solo come un amico > continuò con il capo chino per non vedere l’espressione sul volto del ragazzo, il quale sospirò sentendo quelle parole. Lo sapeva perfettamente la risposta della ragazza, ma nonostante ciò aveva voluto provare lo stesso
< Sapevo che avresti detto così > affermò sorridendo, allontanandosi dal banco per avvicinarsi alla porta < Spero che un giorno il tuo sogno si realizzerà > continuò. Decise che appena avesse visto Naruto, gli avrebbe detto che la scommessa non era più valida. In questo modo forse i due si potevano riavvicinare.

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< Naruto > lo chiamò la madre, dal piano di sotto < Se non ti sbrighi farai tardi > aggiunse sperando che il figlio scendesse velocemente, in quanto altrimenti avrebbe fatto sicuramente tardi, come al solito
< Sono pronto > urlò il ragazzo, afferrando la borsa dalla sedia per poi recarsi velocemente al piano di sotto per fare una veloce colazione
< Tieni > poggiando il piatto difronte al figlio, il quale si apprestò a mangiare in fretta i pancake che la madre avesse preparato < Vedo che la guancia sta meglio > continuò osservando il viso del figlio
< Meno male > puntualizzò Naruto alzando il volta per guardare la madre. La sera prima, nonostante si fosse barricato in stanza, la madre riuscì ad entrare nella sua camera. Cercò in qualunque modo di non farsi prendere, ma purtroppo non riuscì a divincolarsi dalla furia della madre, la quale gli impartì una lezione che non avrebbe scordato per niente al mondo. Adesso, grazie alle botte della madre, sicuramente non avrebbe accettato più nessuna stupida scommessa. Il risultato della lezione impartitagli dalla madre, fu una guancia gonfia. Per farla tornare normale, dovette stare tutta la sera con una borsa del ghiaccio. Fortunatamente il ghiaccio aveva fatto un ottimo lavoro, infatti appena gli suonò la sveglia, si recò direttamente in bagno a controllare la sua guancia. Quando notò che si fosse sgonfiata, tirò un sospiro di sollievo. Non voleva minimamente che i suoi compagni di classe lo vedessero in quello stato. Inoltre non voleva che lo vedesse in quel modo Hinata. Sperava che quando sarebbe entrato in classe, l’avrebbe trovata seduta al suo banco. Solo pensare questo, sentiva scorrere nel suo corpo nuova energia.
< Appena vedi quella ragazza > lo informò < Valle vicino e parlale > aggiunse, pregando che il figlio non combinasse altri guai
< Roger > affermò il ragazzo, mangiando l’ultimo boccone di pancake, per poi uscire di casa ed iniziare a correre, in quanto, come al solito, era in ritardo.
Arrivato difronte la porta della classe, notò che questa era chiusa, quindi pensò che molto probabilmente il professore si trovava già all’interno. Prese un gran respiro, preparandosi all’ennesima ramanzina ed aprì la porta
< Come sempre arrivi in ritardo > fece notare il professore voltandosi verso la porta, sentendo il rumore di questa aprirsi
< Scusi tanto professore > disse Naruto chinando il capo
< Sei fortunato, come sempre. Stavo appena cominciando l’appello > lo informò. Sentendo ciò, Naruto alzò il capo, dirigendosi al suo banco. Durante il tragitto, il suo sguardo si fiondò immediatamente al banco di Hinata per vedere se la ragazza fosse presente quel giorno. Quando notò la sua presenza, il suo cuore accelerò, trovandola più bella di prima. Notò che Hinata, distolse lo sguardo in quanto Naruto la stava ancora osservando
< Se ti siedi, incominciamo la lezione > lo informò il professore, invitandolo ad accelerare quello che stesse facendo
< Subito > affermò Naruto, riprendendosi. Una volta seduto, sul suo viso si formò un sorriso, in quanto aveva notato che quando aveva incrociato lo sguardo con Hinata, le gote della ragazza erano diventate rosso fuoco. Da ciò, pensò che forse aveva ancora qualche possibilità con lei. Doveva solo fare in modo di non combinare nessun casino.
 
Il suono della terza campanella, indicava l’inizio della ricreazione. Hinata, appena sentì il suo suono, mise a posto i libri nella cartella. Quando alzò il capo, si vide circondata da Ino e Sakura, le quale le afferrarono le mani e la trascinarono fuori dall’aula senza dire nemmeno una parola. Pensò che sicuramente le avrebbero chiesto il motivo della sua assenza. Le due ragazze erano anche andate a trovarla, ma quando la madre l’ha informò che erano venute due sue amiche, le disse che in quel momento non voleva vedere nessuno. Quindi giunse alla conclusione che quel comportamento avesse messo in allerta le due. Forse se quel giorno, le avesse incontrate, molto probabilmente sarebbe tornata a scuola qualche giorno prima. Sfortunatamente in quei giorni, non voleva vedere nessuno. Desiderava solo stare da sola, immersa nei suoi pensieri.
< Perché non sei venuta in questi giorni? > chiese Ino, una volta giunti in un posto isolato, poggiando le mani sui fianchi
< Non mi sentivo tanto bene > rispose distogliendo lo sguardo dalle ragazze, le quali la osservavano con occhi critico
< Non dire sciocchezze > affermò Sakura non bevendosi le parole dell’amica. Se il motivo della sua assenza era dovuto solo ad una semplice influenza, non c’era motivo di non vederle. Quindi pensò che se avesse agito in quel modo, voleva dire che ci doveva essere qualcosa che Hinata non avesse raccontato < Con noi puoi confidarti. Stiamo dalla tua parte > continuò in modo dolce. Sentendo ciò, Hinata pensò che forse era meglio vuotare il sacco. Anche se sapeva che alla fine del suo racconto, l’avrebbero chiamata “scema”, in quanto era stata male per un baka come Naruto
< Ok. Allora…. > iniziò raccontando ciò che accadde dopo la partita quando aveva seguito Naruto < …. E questo è tutto > abbassando il capo, quando finì di raccontare gli avvenimenti di quel giorno. Aveva paura della reazione delle sue amiche, per questo chinò il capo, ma lo rialzò sorpresa quando sentì le due che l’abbracciavano forte
< Se me lo avessi detto subito, avrei dato una bella lezione a quel baka > la informò Sakura stringendo ancora di più Hinata
< Ti ho detto un milione di volte che non devi stare così per quel cretino > la informò Ino < Potresti trovare cento ragazzi migliori di lui, se solo volessi > aggiunse. Hinata ascoltando quelle parole, pensò che Ino si sbagliava amaramente, in quanto per lei nessuno era meglio di Naruto. Questa sua riflessione se la tenne per se, altrimenti la sua amica gli avrebbe elencato tutti i difetti, che secondo lei erano i pregi dell’Uzumaki.
< Adesso ti ci vuole solo una cosa > affermò Ino allentando l’abbraccio, ricevendo degli sguardi perplessi dalle altre due, che non capirono a cosa si riferisse la bionda < Ci vuole un bel appuntamento di gruppo e lo faremo oggi stesso > continuò entusiasta della sua idea, mentre le altre, la reputarono una pessima idea
< Veramente ho deciso di abbandonare, per il momento, l’amore per dedicarmi alla studio > la informò Hinata, sperando che Ino non insistesse con la sua idea
< Non se ne parla proprio > puntualizzò la ragazza
< È impossibile organizzarlo così velocemente > osservò Sakura ricevendo un’occhiata da parte di Ino
< Tu è inutile che parli, tanto sei già impegnata > disse digrignando i denti.
< Cosa? > domandò Hinata sorpresa da ciò
< Devi sapere che la qui presente Sakura, è la ragazza del bel Sasuke Uchiha > affermò Ino indicando la ragazza al suo fianco, la quale abbassò il capo a causa dell’imbarazzo, in quanto ancora credeva che gli avvenimenti del giorno prima fossero accaduti
< Sono contenta per te, Sakura > disse sorridendo Hinata, felice per la sua amica
< Quindi adesso tocca a noi > la informò Ino < Lascia fare a me > aggiunse alzandosi per poi correre sotto lo sguardo perplesso di Hinata e Sakura.
< Secondo te riuscirà a trovare qualcuno? > chiese Hinata
< Sicurissima > rispose, in quanto conosceva perfettamente come era Ino. Certamente avrebbe trovato qualcuno per uscire quel pomeriggio stesso. Sapeva già a quale ragazzo si sarebbe rivolta.
< Che ne dici se andiamo in classe a mangiare il bento? > domandò Sakura
< Certo > rispose Hinata

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Poco prima del suono della campanella, Hinata e Sakura videro tornare in classe Ino, la quale, quando incrociò lo sguardo con le ragazze, face il segno “ok” con la mano per dire che era andato tutto come previsto.
< Lo avevo detto io > osservò Sakura voltandosi verso Hinata, la quale non poteva ancora crederci che Ino avesse trovato due ragazzi, per l’appuntamento di gruppo, in così poco tempo. Doveva ammettere che la sua amica ci sapeva proprio fare con i ragazzi. Pensò che lei era proprio il suo opposto, in quanto lei era negata.
 
Alla fine delle lezione, Ino sistemò velocemente la sua borsa per poi avvicinarsi al banco di Hinata, intenta ancora a sistemare i libri nella borsa. Vedendo che la sua amica ci stesse mettendo molto tempo, decise di darle una mano
< Così si fa > esclamò soddisfatta di ciò che avesse fatto, mentre Hinata pensava che se facesse sempre così, i libri non sarebbero arrivati alla fine dell’anno < Se non ci sbrighiamo faremo tardi > aggiunse prendendo la mano della ragazza
< Dove andate? > domandò Gaara, dopo aver sentito quello che la ragazza bionda aveva detto
< Ad un appuntamento di gruppo > rispose, usando un tono più alto del solito, portando lo sguardo su Naruto, il quale appena sentì quelle parole, alzò immediatamente il capo, per poi voltarsi verso di loro con sguardo sorpreso. Non credeva che Hinata era una ragazza che andasse ad appuntamenti di gruppo. Notando che Ino lo stesse guardando, giunse alla conclusione che fosse tutta colpa sua. Sicuramente aveva costretto Hinata ad accettare
< Al cancello della scuola ci aspettano due bei ragazzi > affermò, facendo alzare Hinata dalla sedia per poi incamminarsi verso la porta. Appena le due uscirono dalla classe, Naruto si fiondò alla finestra dalla quale si vedeva il cortile centrale. Notò in lontananza due ragazzi al cancello. In uno dei due riuscì ad individuare Sai, ma l’altro ragazzo vicino a Sai non riuscì a capire chi fosse
< Preoccupato? > chiese Sakura, avvicinatasi al ragazzo il quale si voltò sorpreso di vedere la ragazza vicino < Si vede chiaramente che sei preoccupato > affermò rispondendo da sola alla sua domanda
< Quindi mi chiedo il perché le hai detto quelle parole > sperando che il ragazzo le raccontasse il perché avesse usato quelle parole dure con Hinata. Sentendo ciò Naruto, riportò nuovamente lo sguardo verso il cancello, notando l’arrivo delle ragazze che dopo poco si incamminarono con i ragazzi
< È una storia molto lunga > la informò Naruto, sentendo il cuore dolergli vedendo Hinata andarsene con un ragazzo che non fosse lui
< Ho molto tempo libero > gli annunciò
< Ok > disse, sapendo già che alla fine del suo racconto la ragazza gli avrebbe dato una bella lezione.
 
Note autore:
Eccoci all’undicesimo capitolo.
Come vi sembra? Spero che sia stato di vostro gradimento. Secondo voi Hinata fa bene a definirsi “scema”?
Mi scuso per eventuali errori grammaticali
Vorrei ringraziare Azul5 per aver commentato il capitolo precedente; starfire5 per aver aggiunto la storia tra quelle da seguire. Un ringraziamento a tutti i lettori silenziosi
Alla prossima.
   
 
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