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Autore: Fujiko91    01/02/2017    3 recensioni
Adoro così tanto la saga di Harry Potter, d'aver deciso di scrivere questa FF! Ogni capitolo rappresenta un anno ù.ù
E non solo non è l'ennesima Drarry che tratta solo di Harry e Draco...Ma in ogni capitolo ci saranno anche altre coppie, sopratutto slash! *^*
Tipo Remus/Sirius - Cedric/Harry e poi una coppia Het Harry/Ginny! Si mi sono sbizzarrita molto! E devo dire di esserne molto fiera! *A*
Harry alle prese prima con attrazione e poi con l'amore per Draco, un mago molto complicato... Il loro sentimento verrà messo a dura prova da molti ostacoli...
Una buona lettura a tutti! *^*
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry, Harry/Ginny, Remus/Sirius
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Alla fine ho cambiato alcune cose in quest'ultimo anno scolastico ma lo capirete leggendolo! u.u Ci si vede giù! ù.ù
 

La pioggia persisteva da giorni sulla villa Malfoy o meglio conosciuta da tutti come Malfoy Manor.

Era la tenuta di campagna dei Malfoy, si trovava a Sud Ovest dell’Inghilterra con più precisione nel Wiltshire.

Il maniero si presentava come una bella dimora gentilizia, con delle vetrate a rombi.

Era da giorni che Draco guardava la pioggia dalla finestra della sua camera, non era nemmeno uscito per salutare Lucius che aveva fatto ritorno a casa.

Anche perché non sapeva cosa dirgli e soprattutto aveva udito una conversazione tra i genitori, i quali avevano litigato sul fatto che lui fosse stato coinvolto in quella faccenda.

Narcissa aveva detto al marito “Lucius, Draco è solo un ragazzo, come hai potuto permettergli questo all'oscuro signore?”

“Lo sai cara che ormai il mio potere non ha alcun valore per lui… Dobbiamo solo sperare che non scopra che Draco è legato a quel Potter…” La moglie ne rimase alquanto sorpresa ma Lucius tornò a parlare: “Pensi che non me ne fossi accorto? In realtà lo so dal secondo anno di scuola e avevo anche cercato di mettere la parola fine ma senza successo a quanto pare. Devi solo sperare che non sappia mai che Potter è stato con Draco mentre io ero ad Azkaban sennò... sarà la fine per i Malfoy! Ora stai vicino a Draco lui ne ha più bisogno di me…”

Nel solo pensare che suo padre sapesse tutto di lui e di Potter gli fece perdere un battito ma Draco non si lasciò intimidire. “Non m’importa di quello che pensa... ma ucciderò chiunque tenti di far del male a Potter” e se ne tornò nella sua camera.

Il giorno dopo pioveva ancora e Voldemort aveva convocato tutti nel salotto e tutti i presenti si erano accomodati intorno al lungo tavolo riccamente decorato. Mentre loro se ne stavano lì a parlare delle novità. All’esterno stava per attraversare il cancello niente di meno che Severus.

Per attraversarlo, l’ex professore mostrò il suo Marchio Nero e questo si volatilizzò come fumo. Mentre Severus procedette nel giardino, poté notare che esso era circondato da alte siepi di tasso, per arrivare al portone oltrepassò anche un pavone bianco e una fontana.

Non ebbe nemmeno bisogno di bussare che l’enorme portone si aprì da solo, come se i maghi all'interno della Manor sapessero del suo arrivo.

Non si guardò nemmeno intorno, andò dritto per dritto verso la voce dell’oscuro signore di cui sentì indistintamente l’eco provenire dal salotto.

Appena vi entrò, fu accolto come un vecchio amico, lo stesso Voldemort lo fece sedere alla sua destra. Da quel momento iniziò la vera riunione. Draco rimase sconvolto dal sentire che il motivo non era altro che Harry Potter, il quale stava per trasferirsi dai Weasley. Severus spronò a far presto per ucciderlo; a Draco diede il voltastomaco quel comportamento, sì era vero che Piton avesse sempre odiato Potter ma non vedeva il motivo per cui lo volesse morto...

Una gomitata nelle costole da parte di Lucius lo fece riprendere. “Draco, stai composto, ti prego.”

Draco ci rimase di stucco suo padre l’aveva pregato era proprio vero era cambiato molto.

In effetti non era cambiato solo psicologicamente, ma anche fisicamente la prigione l’aveva cambiato in tutti i sensi.

Aveva paura di Voldemort e degli altri Mangiamorte, se questi facevano un movimento brusco, lui si faceva piccolo piccolo.

La riunione si concluse con la morte della professoressa di Babbanologia di Hogwarts la signorina Charity Burbage.

Invece Harry stava a Londra, mentre i suoi zii si stavano preparando per partire, lui si stava leggendo la gazzetta del profeta sul quale stava scritto un articolo su Silente per ricordarlo scritto da Elphias Doge questo mago sembrava conoscerlo veramente molto bene tanto che Harry decise di volerlo incontrare di persona. Poi la sua attenzione fu attirata da un secondo articolo altrettanto interessante sempre su Silente in cui si raccontò di come suo padre finì ad Azkaban per molestie su dei babbani e una certa Rita Skeeter lo rivelerà nel suo nuovo libro chiamato “Vita e menzogne di Albus Silente.

Infine gli zii scortati dall’Ordine della fenice, furono portati via ma prima Dudley e Petunia gli dimostrarono il loro affetto, per poi andarsene.

Invece Hermione prese la decisione più difficile di tutta la sua vita, cancellare la memoria dei suoi genitori dopo averlo fatto, abbandonò la casa piangendo.

I tre amici si ritrovarono a Privet Drive, dove giunse anche l’ordine della fenice, cioè Fred e George, Bill, Fleur, Moody e Mungus Fletcher. Dopo aver bevuto la pozione polisucco prendendo così le sembianze di Harry.

Invece a portare Harry sarà Hagrid con la stessa moto di Sirius con cui aveva trasportato un Harry ancora in fasce a casa dei suoi zii.

Dopo che tutti furono al loro posto chi sui manici di scopa e chi sui Thestral. Il viaggio verso la casa dei Weasley ebbe inizio.

Un inizio abbastanza tranquillo ma a un certo punto furono attaccati, Harry arrivò per primo sano e salvo a casa Weasley.

Lì fu fermato da Remus il quale gli chiese la parola d’ordine dopo avergliela detto Remus chiese: “Da cosa siete stati traditi?”

“Penso da Edvige... purtroppo è morta…” rispose Harry.

Poi giunsero Kingsley con George ferito, Molly accorse accanto al figlio dicendo: “Chi è stato?”

“È stato colpito da un sectumsempra da Piton è un miracolo che sia ancora vivo!” poi furono interrotti dall’arrivo di Bill e Fleur anch’essi portavano brutte notizie con loro. “Moody è morto e Mungus si è smaterializzato appena ha visto Voldemort!”

Infine giunsero tutti insieme Hermione e Ron che si abbracciarono e furono raggiunti subito da Harry felice di vederli e poi arrivò Arthur e Fred, il quale corse immediatamente in casa dal fratello ferito.

Quella notte Harry fece un nuovo sogno riguardante Voldemort e vide che teneva prigioniero Olivander dal quale voleva una bacchetta.

La mattina dopo era il diciassettesimo compleanno di Harry e andò a fargli visita il primo ministro della magia. Rufus Scrimgeour arrivò alla casa Weasley solo per consegnargli l’eredità lasciatagli da Silente. Dopo essersi messo comodo sul divano, tirò fuori una pergamena e dopo essersi messo degli occhialini, iniziò a leggerla: “A Ronald Weasley lascio il mio deluminatore, un oggetto di mia invenzione, affinché gli faccia luce nei momenti bui, alla signorina Granger lascio questo libro Le fiabe di beda e il bardo e infine al signor Harry Potter lascio il suo primo boccino d’oro.” Finito di leggere ripose la pergamena e consegnò a tutti e tre i lasciti ma quando consegnò il boccino d’oro ad Harry lo scrutò aspettando che da esso uscisse qualche messaggio segreto ma purtroppo senza successo.

Il ministro della magia se ne andò sconsolato, Harry invece andò in cucina per fare colazione e lì incontrò Ginny, era da tempo che non la vedeva era sicuramente cresciuta molto. La maga dopo averlo guardato chiese: “Harry, tutto bene?”

“Come fa ad andare tutto bene, è morto Silente e poi... Draco è da solo nella stessa casa in cui dimora Voldemort niente va bene, Ginny!”

“Hai ragione... però forse... Draco non sta così male. Pensaci bene: suo padre è un mangiamorte sua madre è la sorella di Bellatrix forse lui sta meglio di quello che pensi Harry!”

Harry la guardò sorpreso di quelle parole. “Tu parli così solo perché non sai nulla di Draco o peggio parli perché sei gelosa del fatto che io abbia scelto lui!”

Mentre Harry stava uscendo, Ginny stava ancora parlando: “Non hai capito nulla, io mi preoccupo per te…”

Harry non la stette ad ascoltare uscì dalla cucina e per dirigersi verso l’esterno.

Nel giardino i Weasley stavano mettendo a posto la tenda che avrebbe ospitato la cerimonia di matrimonio di Bill e Fleur.

Harry si divertì molto nel vedere Fred e George alle prese con la tenda che non si metteva dove volevano loro e poi fu chiamato da Molly a dare una mano all’interno con i tavoli e il resto.

Alla fine all'interno c’erano i calici di champagne che si riempiono da soli, i molti tavoli tondi e il tutto adornato con uno stile nordico.

Harry fu chiamato all’interno della casa da Remus: “Stasera berrai la pozione polisucco e sarai un cugino dei Weasley, capito?”

“Va bene, ma…”

“Niente ma, Harry, non questa volta, ora bevi” concluse Remus con fare severo.

Harry bevve e alla fine si ritrovò con i capelli rossi e altri lineamenti dei Weasley. Alla festa venne salutato da molti maghi infatti nella sua mente pensò “Si vede che il cugino è un mago conosciuto..”

Fu salutato anche da Luna: “Lo so che sei tu Harry”

“Ma come fai?”

“Si vede fin troppo bene, dovresti essere più Weasley… Ti presento mio padre!”

Il padre di Luna si chiamava Xenophilius Lovegood, un uomo non molto ordinato, con capelli biondi sporchi proprio come la figlia e non solo era il direttore del cavillo però ad Harry la cosa che saltò all’occhio fu la sua collana.

Una volta salutati i suoi amici, Harry mentre si allontanava si scontrò con Krum: “Potter!”

“Anche tu? Ma come fate tutti?”

“Calmati me l’ha detto Fleur, conosci quell'uomo?”

“Perché? Comunque è il padre di un’amica...”

“Non hai visto la collana che porta al collo? Quello è il simbolo di un mago oscuro di nome Gellert Grindelwald, ti consiglio di stare attento…” dopo avergli detto ciò Krum si allontanò per andare da altri amici.

Mentre Harry andava verso un tavolo in cui si stava discutendo su Silente, una era la zia di Ron e l’altro un mago dai capelli argentati nascosti sotto a un cappello e una voce affannosa, è fermato da Remus: “Harry, cos’hai in mente di fare?”

“Niente di che, mi sto solo godendo la festa, perché?”

“E mi chiedi anche il perché? Ti ho seguito con lo sguardo hai parlato solo con certe persone... non va bene.”

“Non capisco, Remus. Oh! Se ti riferisci a quel Lovegood è il padre di Luna un’amica! E ora se permetti... anzi visto che tu sai tutto di tutti sai dirmi chi sta parlando ora con la zia di Ron?”

“Quello è Elphias Doge, non so se te lo ricordi, ma durante il quarto anno c’era anche lui nell'ordine della fenice che ti è venuto a salvare e portare a casa di Sirius... Oltre tutto è un consigliere speciale del Wizengamot e infine è un amico di vecchia data di Albus. Questo è tutto perché?”

“Il perché lo so io... ora se permetti vado da lui a meno che tu non voglia farmi da badante?” Harry sfacciatamente schivò uno schiaffo e Remus sibilò: “Non essere così sicuro di sé... lo sappiamo che per te è difficile ma anche per noi lo è!”

Harry si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli “Soprattutto se devi salvare uno come Draco... dopo che sua zia ha ucciso il tuo amante... Ma se tenti di fargli del male io non rispondo di me, Remus!” poi si allontanò come se nulla fosse e andò al tavolo da cui proveniva ancora un’accesa discussione.

Invece Remus tornò dagli altri e non disse nulla di ciò che aveva detto Harry.

Avvicinatosi meglio al tavolo, senti che zia Muriel, non condivideva ciò che aveva scritto Rita Skeeter nel suo libro. A un certo punto una sfera di pura luce bianca penetrò all'interno della tenda e da essa uscì la voce del primo ministro che disse “Il ministero della magia è caduto, il primo ministro ucciso, fuggite fuggite fuggite…” molti maghi optarono per smaterializzarsi e scappare via tra cui il signor Doge e la zia di Ron. Invece Harry andò verso Ron ed Hermione, ma l’arrivo di Kingsley fece capire che era meglio che Harry se ne andasse.

Ed è Hermione a prendere in mano la situazione e dopo aver preso per mano i suoi due amici si smaterializzano a Londra. Prima in un bar in cui furono attaccati da due mangiamorte e infine per decisione di Harry a casa di Sirius. Lì Harry arrabbiato chiese: “Perché mi hai portato via? Io potevo…”

“Cosa, Harry? Farti rapire per andare da Draco? Ha ragione Remus, non sei cosciente di quello che fai o che dici…” disse Hermione per poi andare a controllare se la casa fosse sicura.

Infine Ron ed Hermione si misero sui divani a dormire invece Harry preferì andare nel letto di Sirius. Una volta lì si coricò ma non riuscì a dormire visto che ogni cosa gli ricordava il suo Draco. Infatti era lì che l’estate precedente avevano passato le loro notti.

Il mattino dopo Harry si alzò di buon'ora per poi scoprire la camera di Regulus Black e chiamare i suoi amici.

Dopo aver scoperto che il medaglione di serpeverde era stato in possesso di Regulus, Kreacher gli raccontò che padron Regulus dopo la sua morte gli aveva lasciato l’horcrux da distruggere ma lui non c’era riuscito così l’aveva nascosto ma un ladro l’aveva rubato con altre cose.

Harry lo mandò a prendere: l’uomo che l’aveva rubato altro non era che Mungus questi alla fine confessò anche di averlo venduto a Dolores Umbridge.

Harry, Hermione e Ron concordarono un piano per entrare nel ministero della magia.

Dopo 2 mesi di appostamenti, il 2 Settembre tramortirono tre maghi e usando la pozione polisucco ne presero le sembianze. Alla fine riuscirono a entrare nel Ministero.

Harry lo vide subito di com’era cambiato in peggio quel luogo dalla volta in cui ci andò con Arthur Weasley. Prima di tutto l'atrio era pieno di sue foto come ricercato numero uno e poi passando accanto a quella che un tempo era una meravigliosa fontana, notò che ora raffigurava un mago e una strega seduti su un enorme trono fatto da babbani seminudi.

E in secondo luogo tutti i nati babbani o semi babbani erano perseguitati.

Harry arrivò alla conclusione che era tutto cambiato in peggio…

Alla fine i tre giovani maghi riescono ad arrivare a Dolores e dopo averla tramortita e preso il medaglione, riescirono anche a portare in salvo dei maghi prigionieri e farli scappare all’estero.

Infine tornando a casa di Sirius, trovarono una brutta sorpresa infatti il nascondiglio era circondato da mangiamorte capeggiati da Yaxley il nuovo ministro per l’applicazione della legge sulla magia.

Visto che il rifugio non era più un luogo sicuro i tre giovani maghi decisero di andare a nascondersi nelle campagne.

Per rendere il nascondiglio più sicuro optarono di cambiarlo ogni due giorni, Hermione, Ron ed Harry portavano a turno il medaglione.

Il medaglione aveva strani effetti su tutti i componenti del gruppo: faceva sentire in colpa Hermione per ciò che aveva fatto ai suoi genitori, ad Harry invece faceva venire voglia di andare a salvare Draco mettendo a rischio la vita dei suoi amici; e infine c’era Ron su di lui ebbe un effetto più malvagio soprattutto tirò fuori la sua gelosia nei confronti di Harry, cominciò anche a pensare che tra di lui e Hermione ci fosse del tenero ogni notte il medaglione lo portava a pensare “Chi mai ti vorrebbe? Harry è il prescelto è ovvio che Hermione lo ami!” alla fine quella semplice frase lo stava logorando.

Un giorno Ron sbottò contro Harry: “Tu hai sempre avuto tutto e ora vuoi anche Hermione?”

Harry dopo un primo momento di perplessità disse: “Ma sei impazzito, Ron!”

“Ma certo... sono sempre io a essere pazzo. Forse hai ragione, me lo sarò sognato! Sai cos'ho deciso che me ne andrò per la mia strada!” detto ciò consegno il medaglione a Harry e andò nella tenda a prendersi la sua roba poi se ne andò via.

Hermione ed Harry restarono molto male della faccenda ma diversi giorni dopo l’accaduto fu Hermione a dire: “Harry, ci ho pensato molto e ho deciso che è meglio andare a Godric’ Hollow, nella speranza che Silente abbia lasciato qualcosa…”

“Sì hai ragione! E magari facciamo anche un salto a trovare la signorina Rita, quella che ha scritto il famoso libro su Silente magari su quel libro c’è qualcosa di utile!”

Così i due giovani maghi si smaterializzarono nel cimitero di Godric’ Hollow, è natale ed Harry decide di far visita alla tomba dei suoi genitori, mentre Hermione trovò una cosa più interessante.

Dopo aver preso uno dei tanti sentieri e averli percorsi Harry si ritrova davanti alla tomba dei genitori, mentre Hermione mentre scorre delle pietre tombali ne trova una, appartenente a un mago di nome Ignotus Peverell. “Harry, vieni a vedere questo simbolo. Io l’ho già visto da qualche parte... Oh! Sì eccolo è qui sul libro “Le fiabe di beda e il bardo” guarda Harry”

“Anch'io conosco quel simbolo, l’ho visto al collo del padre di Luna e Victor mi ha detto di starne in guardia... Tu credi che abbia qualcosa a che vedere con gli Horcrux?”

“Non lo so… Ora andiamo a vedere cosa troviamo fuori da qui!” Così, dopo aver richiuso il cancello arrugginito del cimitero i due si misero a camminare ma senza una meta precisa.

Alla fine si ritrovarono senza volerlo davanti alla casa dei Potter ed Harry disse: “Questo è il luogo in cui loro sono morti... forse dovevo morire anch'io quella notte…”

“Harry! Che cosa stai dicendo? Tu non hai colpa di ciò che sta succedendo, non è colpa tua se Draco ha scelto di stare con la sua famiglia…”

“Si capisce così tanto? Sì lo ammetto stavo pensando a lui. Sai Herm, al matrimonio di Bill... Ginny ha detto una cosa che mi sta facendo riflettere parecchio su Draco.”

“Harry, tu non devi pensare a ciò che ti dicono gli altri!”

“Tu dici, Herm?”

Hermione gli si avvicinò e appoggiò la sua mano sul cuore di Harry. “Tu devi fare solo ciò che ti dice il tuo cuore. Cosa ti dice lui di Draco?”

“Mi dice che Draco mi ama e che non lo devo abbandonare…”

“Allora non farlo! Dai ora andiamo avanti!” concluse Hermione.

Harry si sentiva meglio ora che ne aveva parlato con Hermione. “È proprio una buona amica” si trovò a pensare.

Poi a un certo punto si girarono avendo il sospetto di venire inseguiti. “Secondo te chi è quella donna?” chiese Hermione.

Harry si voltò e disse: “È Bathilda Bath, l’ho vista su uno degli articoli sulla Gazzetta del profeta! È lei che conosce bene Silente, su forza, Herm, andiamo!”

All'interno dell’abitazione trovarono varie foto una di Silente giovane e un’altra del mago Grindelwald da cui si capisce che è un parente di Bathilda. Ma a un certo punto scoprono che in realtà fosse Nagini il serpente di Voldemort e così Hermione preso Harry si materializzò appena in tempo ai piedi di un ruscello, ora si ritrovarono di nuovo in aperta campagna ed Harry non ha più la sua bacchetta però hanno il libro scritto da Bathilda sulla vita di Silente.

Mentre sono in quel luogo, Harry si dedica alla lettura del libro dopo due giorni nella sua mente si fa largo sempre di più l’idea che Silente lo abbia abbandonato al suo destino, questo lo fa sentire peggio.

Due giorni dopo è mattino presto e mentre Harry raccoglie, la legna per il fuoco, gli compare davanti il patronus di una cerva. E lui la segue finché non giunge ai piedi di un lago ghiacciato e lì trova la spada grifondoro.

Si tuffa nelle acque ghiacciate senza riflettere, ma per sua fortuna viene salvato da Ron.

Harry all'inizio sorpreso di quell'arrivo così improvviso e mai sperato porge immediatamente la spada all'amico dicendo: “Tieni Ron! Tocca te farlo…”

“Non ce la faccio. Miseriaccia! Ha fatto più effetto su di me che su te ed Hermione non lo sopporto!” ma spronato da Harry alla fine decide che sia giusto farlo.

Il medaglione si spalanca e da esso esce la voce di Voldemort e una scena:

Harry ed Hermione nudi che si baciano, Hermione che inizia a dire “Lui è il prescelto, tu cosa sei Ron? Anche per i tuoi genitori tu non vali nulla!” e poi si cominciano a baciarsi e fare l’amore”

Ron non sopportando la scena distrugge con un sol fendente il medaglione.

Alla fine i due amici tornano alla tenda dove Hermione felice ma allo stesso tempo arrabbiata accoglie Ron prima abbracciandolo e poi picchiandolo.

I giorni passano ed Harry più pensa a quello che è avvenuto più si sente tradito da Ron. Perché in fondo lui pensava quelle cose di lui e questo lo faceva riflettere parecchio…

Ma mise tutto da parte per il bene di Hermione che invece sembrava aver perdonato Ron e una sera disse: “Ora che abbiamo distrutto il primo Horcrux e visto che non sappiamo cosa fare. Io dico di andare a trovare il padre di Luna!”

“Un’ottima idea, Herm! Andiamo ora!” disse forse con troppo entusiasmo Ron tanto da beccarsi un’occhiataccia da Hermione.

Così i tre giovani maghi si materializzano ai piedi di un boschetto.

Davanti a loro si stagliava una vallata verde immensa e al centro di essa stava la casa dei Lovegood. La casa è ha più piani, almeno è questo che si può dedurre dall'esterno. Harry, Hermione e Ron una volta arrivati vicino alla porta d’ingresso notarono anche una strana pianta di Prugne dirigibili. Una volta bussato la porta venne aperta da Xenophilius il quale apparve più trasandato e agitato del solito.

Li fece accomodare la prima stanza consisteva in una cucina con sala da pranzo, incorporata tutto insieme e al centro di essa una scala a chiocciola che i tre maghi salirono per andare al secondo piano. In cui furono fatti accomodare su una poltrona, c’erano gli oggetti più ambigui all'interno di essa.

Il padre di Luna preparò loro una specie di tè. Ma Hermione andò dritta al sodo: “Noi signore siamo qui per sapere di più della sua collana!”

“Oh… di questa dite?”

“Sì, proprio di quella, sa lo vista al matrimonio di Bill!” disse Harry.

Xenophilius Lovegood si alzò e andò alla finestra e poi si voltò verso di loro e disse: “Avete mai letto i doni della morte dal libri le fiabe di beda e il bardo?”

Hermione e Ron annuiscono ma Harry fece notare di non saperne nulla.

Così il padre di Luna disse: “I doni della morte sono il mantello dell'invisibilità” e disegnò un triangolo, “la bacchetta di sambuco” e disegnò una riga che attraversò il centro del triangolo “e infine la pietra della resurrezione” e infine disegnò un cerchio all’interno del triangolo. Questo è il simbolo dei doni della morte insieme fanno un padrone della morte!”

Harry finito di ascoltarlo si convinse che il suo mantello dell'invisibilità era uno dei doni. Solo una volta finito il racconto, i tre si resero conto che non c’era Luna e poi del fatto che Xenophilius li avesse traditi: “Mi dispiace... ma loro hanno preso la mia Luna... non sopportavano di come sul mio Cavillo io stessi dalla sua parte signor Potter…”

I tre ragazzi però appena in tempo riuscirono a salvarsi prima che la casa Lovegood venisse distrutta dai Mangiamorte.

Ritornati alla tenda, essendo ormai sera Hermione preparò la cena, con quel poco trovato da mangiare invece Ron tirò fuori la radio e l’accese sulla stazione su cui gli avevano detto di ascoltare il messaggio di Remus Lupin e di altri. Harry invece a un certo punto esclamò: “Ho deciso, diventerò il possessore dei doni della morte e una volta fatto ciò, sconfiggerò Voldemort! E salverò Draco.”

“No! Harry cosa stai dicendo, non puoi farlo” disse Hermione sconvolta.

Ma Ron non intervenne in fondo forse non era nemmeno così male come idea.

Ma proprio mentre stavano per cenare, furono raggiunti e catturati da Fenrir Greyback un lupo mannaro.

E furono condotti a casa Malfoy e portati direttamente in uno dei salotti, appoggiato davanti all'enorme camino di marmo, c’era Lucius molto sciupato lo si capiva dai vestiti logori e dalle occhiaie profonde sotto agli occhi e dalla barba non fatta da giorni. Da quelle cose si capiva che la vita che stava conducendo era molto stressata. Ma lo sguardo di Harry andò subito su Draco, anche lui appariva più magro e molto pallido e se ne stava seduto mollemente su di una poltrona.

Fu Lucius a parlare: “Ma cosa abbiamo qui. Signor Potter! È venuto a farci una visita?”

Ron vedendo lo sguardo dell’amico pensò mentalmente solo: “Miseriaccia... non dire nulla ti prego…” ma il suo sguardo implorante non giunse a Harry il quale rispose: “Sarei venuto molto prima, ma non ho avuto molto tempo. Sa com’è di questi tempi…” Mentre lo diceva guardava Draco e si rese conto che se fossero stati soli lo avrebbe stretto a sé e baciato. Come da tanto o troppo tempo non accadeva.

Ma non lo fece, poi lui e Ron furono condotti nei sotterranei, mentre la povera Hermione rimase al piano di sopra nelle grinfie di quella bastarda di Bellatrix che la torturò finché la poverina non svenne.

Appena furono soli Ron disse: “Miseriaccia! Hermione è su con quella là. Mentre noi siamo qui... che cosa si fa, Harry?”

“Non lo so…” poi vennero raggiunti da delle voci familiari che appartenevano a Luna, Dean Thomas, Olivander e da Unci unci.

Harry riconosce subito il folletto Unci unci per via del fatto che fosse stato lui a portarlo la prima volta alla sua cassaforte alla Gringott. A quel punto ad Harry venne in mente un'idea e tira fuori dalla tasca dei pantaloni il pezzo di specchio datogli da Sirius molti anni prima. “Qualcuno ci aiuti….”

Dopo un paio di secondi aver chiesto aiuto spuntò dal nulla Dobby, l’elfo domestico. “Harry Potter, in cosa posso esserti d’aiuto?”

“Dobby! Non so… se tu fossi in grado di smaterializzarti portando con te tutti loro…”

“Sì che posso! Sono un elfo! Ci vediamo tra tre secondi davanti al cancello della cella”. Dobby si smaterializzò portando con sé i presenti tutti tranne Ron e Harry, poi come promesso, si ritrovò dietro codaliscia e dopo averlo tramortito libera i suoi amici.

A quel punto Ron esclamò: “Ora andiamo a liberare Hermione!”

Harry stava ancora riflettendo, nella sua mente c’era un qualcosa che lo turbava parecchio… Anche Dobby se ne era accorto.

Appena giunsero al piano superiore, Ron corse accanto ad Hermione, che stava coricata e traumatizzata sul pavimento. Mentre gli stregoni presenti nella stanza stavano combattendo contro l’elfo Dobby e Ron, Harry si era avvicinato a Draco dicendogli: “Vieni con me! Non puoi rimanere qui con loro…”

A Draco, inspiegabilmente, quelle parole fecero piacere, per un secondo si dimenticò completamente di essere circondato da persone che sarebbe stato meglio non essere visti così, invece non gli importava nulla.

Ma a un certo punto quella atmosfera surreale venne rotta da Bellatrix: “Tu... e Draco? Cissy di’ qualcosa ti prego... Non ci posso credere, questo piacerà molto al signore oscuro!” ma ad Harry non piacque affatto l’ultima parola, però Dobby l'afferrò con Ron ed Hermione e si smaterializzo però per sua sfortuna fu raggiunto dal coltello lanciato da Bellatrix.

Harry si ritrovò su di una spiaggia con i suoi amici. “No, no, no! Draco dov’è? Dobby perché l’hai fatto? Perché?” chiese disperato ma Dobby non rispose per lui lo fece Ron: “Harry… mi dispiace….Dobby è morto… Harry?” ma Potter non rispose, chiese solo di sotterrarlo.

Harry si mise seduto sulla spiaggia e ci rimase fino a sera per poi essere raggiunto da Fleur. “Potter perchè non vieni dentro? Con noi… Capisco che tu ora sia preoccupato per Draco però…”

“Se gli succederà qualcosa, sarà colpa della mia stupidità... se Voldemort lo ucciderà, la colpa sarà solo ed esclusivamente mia! Devo andare a salvarlo…”

“Non puoi, Harry, e lo sai meglio di me. Ma sono sicura che Draco se la caverà! Vedrai.”

Harry la guardò bene e vide che nelle sue parole c’era speranza e sincerità quindi le credette. Dopo essersi fatto convincere, oltre tutto gli era venuta molta fame, decise di entrare in quella casa si chiamava “Villa Conchiglia” e si trovava in Cornovaglia. Esternamente presenta una caratteristica struttura con delle conchiglie incastonate nella calce. E la casa si sviluppava su due piani.

Appena vi entrò vide che il primo piano composto da un piccolo ingresso dal quale si accede a un salotto, munito di camino e da esso si arriva a una cucina anch'essa di piccole dimensioni.

Harry si guardava attorno a bocca aperta tutto sembrava meraviglioso, guardando fuori si vedeva una scogliera che dava sull’oceano, si ritrovò a pensare che quello fosse un piccolo angolo di paradiso.

Ma fu interrotto da Luna che, mentre gli massaggiava la spalla, gli chiese: “Harry, come stai?”

“Io... abbastanza… e tu?”

“Anch’io… sai ho saputo che mio padre è…”

“Mi dispiace molto, Luna!” e se la strinse a sé.

Finita la cena, chiese a Bill: “Devo vedere Olivander e poi devo vedere il folletto. Dove sono?”

“Sono al piano di sopra aspetta che ti ci porto.” Salite le scale arrivarono a un pianerottolo su cui stavano tre stanze e Bill ne indico una dicendo: “Lì c’è Olivander. Però stai attento è molto provato…”

Harry annuì e poi aprì la porta e vi entrò con Ron. Olivander era l’ombra di se stesso, l’uomo che era, era un ricordo lontano, se ne stava seduto davanti alla finestra.

Harry gli si avvicinò: “Signore…”

“Signor Potter! Mi ricordo di lei... lui mi ha torturato ma io non gli ho detto nulla!”

Ma Harry replicò: “Lei gli ha detto della bacchetta di sambuco e di dove trovarla…”

“Sì ma è solo una leggenda!” prima che Harry potesse ribattere Ron tirò fuori due bacchette. “Questa è di Bellatrix e questa è di… Draco. Secondo lei, Harry può usare una delle due?”

Dopo averle osservate per bene Olivander tornò a dire: “Si ma... solo quella di Draco…” poi rivolgendosi ad Harry: “Fra lei e questo ragazzo c’è del tenero. Lo si capisce dalla bacchetta!”

Ron lo ringraziò ma Harry aggiunse: “In realtà la bacchetta esiste... dorma bene” appena furono fuori dalla stanza Ron disse: “Harry, lo so come ti senti per via di Draco, ma non puoi trattarlo così! Lui l’ha fatto per uscirne vivo…”

“Mi dispiace, Ron, è che mi sento così inutile...Ora andiamo da Unci unci.”

Il folletto si ricordò subito di Harry Potter, poi gli fece sapere che uno degli Horcrux più precisamente la coppa tassorosso si trovasse nella cassaforte di Bellatrix Lestrange.

Dopo averlo scoperto Ron ed Harry lo dissero anche a Hermione la quale disse: “Io so come fare. Ma sarà una missione rischiosa…”

“Che cosa proponi Herm?” chiese Harry.

Hermione presentò loro l’idea, che consisteva che lei facesse da esca prendendo le sembianze di Bellatrix grazie alla pozione polisucco.

“Ma dove troveremo i capelli per la pozione?”

“Eccoli... però non chiedetemi come ho fatto ad averli... vorrei solo dimenticare…” Harry e Ron non chiesero nulla all’amica ma l’abbracciarono.

Il giorno dopo, Hermione/Bellatrix stava aspettando Ron/un mangiamorte qualsiasi e Unci unci con Harry che si sarebbero nascosti sotto il mantello dell'invisibilità.

Dopo essersi smaterializzati, si ritrovarono a Diagon Alley e lì si diressero verso la Gringott ad Harry quella banca riportò alla mente la sua prima volta nel mondo magico.

All’interno la Gringott non era cambiata, infatti i folletti stavano tranquillamente seduti su alti scanni dietro a un lungo bancone a scrivere e a contare le monete d’oro proprio come se li ricordava Harry.

Hermione/Bellatrix camminò sul tappeto rosso e una volta giunta dal folletto disse: “Vorrei, andare al mio caveau”

“Buon giorno, signorina Bellatrix, ma ci vorrà un po’…” ma a un certo punto dei folletti mandano mentalmente dei messaggi “loro sanno... la verità... sanno che voi non siete loro” così Unci unci usa l’incantesimo Imperius sul folletto.

Alla fine vengono condotti finalmente al caveau di Bellatrix, prima di raggiungerla scoprono che viene custodita da un drago e questo crea disgusto a Hermione che prova pena per la povera bestiola.

Non solo all’interno del Caveau trovano un'enorme difficoltà, l’intera stanza era sotto la Maledizione Geminio la quale creava moltissime copie della coppa tassorosso, tanto da rovinare il piano dei tre giovani maghi.

Unci Unci prese la spada grifondoro e scappò via abbandonandoli al loro destino.

Dopo aver recuperato la coppa grazie ad Hermione riescono anche a scappare dal sotterraneo usando il drago come trasporto.

Si fanno trasportare fino a un lago dove poi si ci lasciano cadere all’interno.

Lì Harry capisce che Voldemort sa tutto.

Mentre loro si stanno preparando per andare a Hogsmeade, Draco si trova rinchiuso nella stanza della madre coricato sul letto dei suoi genitori a pensare all’estate passata insieme a Potter. “loro due nella stanza di Sirius, dopo essersi seduti sul letto, Draco toglie la maglia ad Harry lo comincia a baciare dappertutto, mentre Harry si lascia andare in lunghi fremiti di piacere… Poi la scena si sposta su entrambi nudi e sudati sotto le lenzuola a baciarsi.” Draco si ritrovò sudato ed eccitato nel letto dei suoi, ma stranamente non gli importava nemmeno il fatto che Bellatrix fosse giù al piano terra a parlarne con Voldemort stesso vicino a un mucchio di cadaveri e tra essi c’era pure Uni Unci, ma della spada grifondoro non c’è alcuna traccia.

Ma Draco viene interrotto dalla madre: “Presto, usa il mio camino con la metropolvere e vai ad Hogwarts, trova Potter e con lui vattene via!”

“Ma e tu madre? Non posso abbandonarti... lui non ti perdonerà…”

“Tu sei mio figlio per una madre non c’è cosa più importante, sappilo sempre che io ti ho sempre amato piccolo mio! Anche tuo padre anche se ha modo suo ti ama, ora vai” disse le ultime parole con le lacrime agli occhi ma per fortuna Draco non le vide così un attimo dopo non era più all’interno della Manor.

Draco si trovava a Hogwarts, invece Lucius era entrato all’interno della camera da letto dove ci aveva trovato suo moglie in lacrime e l’unica cosa che riuscì a dire al amato fu: “Ora non può più fargli del male”

“Oh... Narcissa… mi dispiace non sono riuscito in nulla, ma se dobbiamo morire lo faremo insieme, ti difenderò, cara.”

Narcissa rimase un attimo a quelle parole ma capì che infondo Lucius le volesse bene, così entrambi andarono al cospetto di Voldemort.

Invece Harry, Hermione e Ron erano appena arrivati a Hogsmeade quando vennero quasi scoperti, ma per loro fortuna a salvarli fu un mago che li fece entrare in una taverna.

Appena entrati a parlare è Ron: “Non vi sembrava...Silente?”

“Sì! Harry secondo te chi è?” chiese Hermione.

Harry rispose ma non verso i suoi amici ma guardando verso lo sconosciuto: “Lei è Aberforth il fratello di Silente. Non è vero?”

Lo sconosciuto uscì dal buio e rispose: “Sì lo sono o meglio lo ero… Quale missione vi assegnato mio fratello?”

Ron lo guardò meglio e notò alcune cose diverse nel suo aspetto rispetto a Silente tipo la barba è incolta, alto magro, e che indossa un logoro grembiule. Per non parlare di quel luogo che è sporco e puzza di capra ed è in quel momento che Ron dice: “Miseriaccia, lei è il mago di cui parla qualche volta mio padre. Lei ha condotto esperimenti illegali su di una capra non è vero?”

“Ron! Lo scusi molto, signor Aberforth, ma lui prima parla e poi pensa!” disse Hermione mentre dava piccoli spintoni a Ron che rideva.

Harry invece era preso a pensare e a un certo punto disse: “Lei mi sa dire qualcosa in più su suo fratello? Comunque noi siamo qui per uccidere Voldemort!”

“Una cosa semplice... vedo che mio fratello non è cambiato negli anni. Lui sacrifica chi gli sta intorno, come nostra sorella Ariana, lui le ha dato tutto tranne il tempo... Ora se permettete vado un attimo a prendere delle cose.”

Ron smise finalmente di ridere. “Ragazzi si vede che questo tipo ha abbandonato la lotta, è meglio andare”

Hermione e Harry annuirono ma Aberforth disse: “Visto che volete andare, Ariana vi farà strada..aspettate qui!”

“Ma lei ha veramente abbandonato?”

“Sì, signor Potter, un giorno lo farà anche lei…”

“Quando avrò la sua età, spero di avere al mio fianco il mio amore... Sarà una vecchiaia rilassata e più tranquilla almeno lo spero…”

“Lei mi piace, signor Potter, lei è qui per una missione suicida e pensa al suo futuro tranquillo, mi piace! Lei è pazzo... lo sa?”

“Una volta Silente mi disse che dentro a ognuno di noi c’è della pazzia, ma è quella che ci rende unici.”

“Aveva ragione! Ora sta arrivando chi vi aiuterà.”

Harry, Hermione e Ron guardarono in direzione del quadro e videro arrivare Ariana con qualcun altro alla fine capirono che era Neville. Con lui passarono dal nuovo passaggio segreto creato dall’oste Aberforth.

Finalmente ora erano all’interno di Hogwarts, Harry disse subito rivolgendosi ai suoi compagni: “Noi siamo qui perché siamo alla ricerca degli Horcrux”

“Ma sapete almeno cosa cercare di preciso?” chiesero un paio di studenti, ma né Harry né i suoi amici provarono a rispondere, anche perché vennero tutti convocati da Piton nella sala grande.

Harry notò subito di come Hogwarts fosse cambiata, la sala grande, un tempo piena di vita e luminosa ora era una sala normale, vuota e fredda, con un solo tavolone di legno vicino alla finestra con seduto al centro Piton. Gli fece crescere un’immensa rabbia sapere da Neville che lui ora fosse il nuovo preside.

A un certo punto Piton disse: “Abbiamo saputo che Harry Potter è giunto a Hogwarts, se lo nascondete, ne pagherete le conseguenze” ma a un certo punto Harry urlò: “Come fa a stare al suo posto, lei che l’ha ucciso, come fa me lo dica? L’ha guardato negli occhi prima di farlo…”

“Potter! È stato un errore venire qua! Ti costerà la vita!”

“Le devo dare una notizia lei ha parecchi buchi nelle sue fila, soprattutto nella guardia, infatti…” in quel momento fecero il loro ingresso nella sala i componenti dell’ordine della fenice capitanati da Remus.

Piton preso in contropiede, cercò di difendersi attaccando Harry, che però venne difeso dalla professoressa Mcgranitt. Alla fine Severus fu costretto ad abbandonare la scuola.

Harry sta per andare alla ricerca del nuovo Horcrux quando fu raggiunto da Ron e Hermione. “Harry! Ron ha avuto una grande idea, noi andiamo alla camera dei segreti a prendere uno dei denti del basilisco!”

Ron continuò: “Sì perché tu durante il secondo anno hai distrutto il diario di Tom con uno di quelli!”

“Ok allora andate ma fate attenzione e prendete questa mappa così mi troverete più facilmente” disse Harry.

Dopo averli lasciati, Harry salì le scale per andare nella sala dei corvonero ma mentre stava salendo fu bloccato da Luna: “Harry Potter! Non penso che la troverai lì, devi andare da Helena lei sa dove la puoi trovare”.

Allora Harry andò verso la torre corvonero e lì vi ci trovò il fantasma. “Tu sei la Dama Grigia?”

“Io non mi chiamo così…” il fantasma se ne stava andando ma Harry tornò a parlare: “Perdona la mia maleducazione, io volevo dire tu sei Helena? Mi manda Luna”.

Helena rimase a osservarlo e in quel momento Harry si accorse di quanto fosse giovane e anche piuttosto carina, ma si riscosse da tutto e tornò a parlare: “Io sono qui per il Diadema, Tom l’ha trasformato in un Horcrux perché lui è…”

“Io so chi è lui io so come abbia macchiato e rovinato per sempre il gioiello di mia madre! Ma tu per quale ragione lo cerchi?”

“Voglio distruggerlo per poter uccidere per sempre Voldemort!” ma il fantasma gli si avvicinò maggiormente tanto che Harry cominciò a sentire una sensazione di freddo. “C’è dell’altro lo leggo nei tuoi occhi…”

“Sì... lo devo fare per salvare una persona a me cara... quindi ti prego…” allora il fantasma della giovane gli si avvicinò e disse:

“Se tu la vorrai, lei ti comparirà, se tu la cerchi, la stanza verrà da te”

E poi Helena scomparve nel nulla ad Harry non servì pensare a che stanza si riferisse, ma si precipitò verso la stanza delle necessità.

Hermione e Ron erano giunti davanti all’entrata dei segreti e lì Ron per entrare pronunciò delle parole in serpentese e vedendo l’incredulità sul viso di Hermione, Ron disse in sua difesa: “Harry parla nel sonno, alcune volte parla in serpentese… meglio così che quando parla di Draco... credimi.”

A Hermione scappò una mezza risata perché nella sua mente si fece largo la scena di Harry che dormiva e di come parlasse a un Ron mezzo addormentato del suo Draco solo quello le fece dimenticare la vera ragione per cui fossero lì. Ma appena furono all’interno Ron andò a prendere il dente del basilisco e con esso distrusse il Calice. Poi i due giovani maghi andarono a cercare Harry.

Nel frattempo la professoressa Mcgranitt aveva appena usato l’incantesimo Piertotum Locomotor e l’aveva usato per rianimare tutte le statue e le armature e ponendoli a difesa del castello, invece Lumacorno, Molly e altri stavano lanciando tutto intorno alla scuola l’incantesimo Protego Maxima dicendo:

“Protego Maxima, Fianto duri, Repello inimicum”

Questi tre incantesimi insiemi creavano una potente barriera magica contro i Mangiamorte, invece Seamus, Ginny, Neville e Luna erano di comune accordo andati a mettere delle bombe fatte dal signor Finnegan per distruggere il ponte di legno e uccidere più licantropi possibili.

Dopo che era stato preparato tutto, dall'altra parte della barriera era giunto Voldemort al suo fianco tantissimi mangiamorte e altre creature oscure, come ragni, troll, giganti e i dissennatori. Alla sua destra stava Piton e Bellatrix e un po’ più lontani i Malfoy.

In quel momento mentre Harry era finalmente riuscito a entrare nella stanza delle necessità e anche a trovare il Diadema Corvonero, quando sentì esclamare: “Potter! Che cosa fai con la mia bacchetta?”

Harry si voltò di scatto e senza pensarci andò incontro a Draco e lo abbracciò. “Malfoy! Sei tu vero? Non sei un altro o un mio sogno, vero?”

“Certe volte mi chiedo se sei veramente il prescelto o solo un idiota, Potter!”

“Sì sei tu… a meno che oltre a copiare il tuo corpo abbiano preso anche il tuo carattere… ma ti rendi conto che ero preoccupatissimo per te dopo quella volta in cui io…”

“In cui hai fatto l’idiota con mia zia lì? No tranquillo sono pur sempre un Malfoy ci vuole ben altro per spaventarmi!”

“Meglio così... comunque io sono qui per recuperare questo! E tu?”

“Ma è così ovvio, Potter, il motivo per cui sono qui... è per te, certo che alcune volte sei duro di comprendonio! Ora è meglio andarcene da qui, prima mi era sembrato di… come non detto fai finta di litigare con me, stanno arrivando Goyle e Tiger..”

Harry guardò verso la sua destra e vide arrivare Tiger esso appena vide Harry lanciò un incantesimo potentissimo di fuoco senza pensare alle conseguenze tragiche di quel gesto.

Infatti Harry fu costretto a scappare e a nascondersi con Draco su degli scaffali, mentre loro si trovavano lì Ron e Hermione stavano cercando Harry ma a un certo punto Ron disse: “ Ma ovvio che stupido che sono stato, non ci arrivi, lui si trova nella stanza delle necessità! L’hai detto tu stessa che sulla Mappa del Malandrino non appare…”

“Sì hai ragione l’ho detto…” rispose Hermione.

Una volta trovata vi ci entrarono, ma capito ciò che stava uccidendo entrambi presero due scope e con esse portarono in salvo Draco e Harry. Purtroppo per Tiger e Goyle non ci fu nulla da fare ma grazie a loro, anche il diadema andò distrutto. Una volta in salvo Draco disse: “Potter, ascoltami bene, non farti uccidere. La battaglia vera avrà inizio solo ora. Ma tu devi vivere ricordati il nostro futuro insieme, mi hai capito?”

“Ma certo, Malfoy!” e i due si scambiarono un bacio prima di lasciarsi Ron e Hermione si voltarono dall’altra parte un po’ imbarazzati.

Nel frattempo l’esercito di Voldemort era riuscito a penetrare all’interno di Hogwarts e così ebbe inizio la Battaglia.

Un inizio tragico infatti non solo molti studenti persero la vita tra i quali purtroppo anche Lavanda, la maga innamorata di Ron l’anno prima, per mano del licantropo Frerir. Nel frattempo Hagrid fu catturato dagli Acromantula dei ragni un tempo sotto il controllo del suo amico Aragog ma ora non avendo più nessuna figura che li guidasse sono passati al lato oscuro. George e Lee Jordan sconfissero il mangiamorte Yaxley, ma Fred si bloccò per ridere a una battuta di Percy fu un grave errore perché proprio in quel momento venne colpito a morte dal mangiamorte Rookwood sotto lo sguardo di George il quale cercò di fare qualcosa e per il fratello ma ormai poté solo portare il suo corpo nella sala grande trasformata in infermeria. Dove Molly e Arthur caddero a terra e piangono per il dolore della perdita.

Mentre ogni speranza sembra persa per sempre, in quel momento una voce quella di Voldemort disse:

“Vi siete battuti con coraggio, ma avete perso vi concedo il tempo di piangere le vostre vittime... Poi voglio che mi consegniate Harry Potter altrimenti vi ucciderò tutti!”

Harry, Ron ed Hermione fecero ritorno alla sala grande per trovarla piena di cadaveri di molti amici, tra cui Lavanda, una delle sorelle Patil e poi Ron corse dalla sua famiglia per scoprire con grande orrore che suo fratello Fred fosse morto. Ma anche Harry si fermò in un angolo in cui stava il professor Lumacorno vicino a quacuno, quel qualcuno era Remus o quello che ne rimaneva infatti, aveva un occhio coperto da una benda, una parte del corpo non riusciva a muoverlo ma il peggio fu nello scoprire che Ninfadora fosse morta anche se lui le parlava come se lei fosse lì accanto a lui. Lumacorno alzò lo sguardo verso Harry e disse: “Una volta finita la guerra lui andrà a San Mungo... mi dispiace Harry…”

Potter uscì da lì distrutto e piangente, ma fu raggiunto da Draco: “Potter... vieni qua... io vorrei esserti più di conforto….” ma Harry non lo stette ad ascoltare si lasciò solo coccolare per poi dire: “Ho deciso... andrò da lui!”

“No! Lui ti ucciderà! Tu non devi morire... Potter, io... ti amo!”

“Anch’io ti amo, Malfoy, ma è proprio per questo che lo devo fare, non capisci lo devo fare per te e per tutti loro hanno sofferto abbastanza. Ora lasciami!”

“Se vai da lui... questo sarà un addio, Potter… non penso però di poter vivere senza di te… spero che vicino al letto di Remus a san Mungo ci sia un posto anche per me…”

“Tu sei un idiota, Malfoy! Io tornerò lo sai che torno sempre da te!”

“Sì lo so…” Harry e Draco si lasciarono con un ultimo bacio.

In realtà Potter non sapeva bene cosa dovesse fare ma a un certo punto appena lasciato Draco ebbe una visione di Voldemort e Piton alle barche sul lago nero. Allora dopo aver reso con sé Ron ed Hermione andò lì ma trovò solo Piton morente che gli lasciò un suo ricordo in una boccetta dicendogli: “Vai al pensatoio Harry!”

Harry si precipitò nello studio di Silente e li aprì il pensatoio e vi aprì il ricordo che ebbe inizio:

“Una bambina dai capelli rossi, in un prato che viene scacciata da un'altra dai capelli neri... Il suo nome è Lily.

Lily che conosce Piton, i due fanno amicizia.

Ma Severus ne è innamorato, ma Hogwarts cambia tutto…

Arriva James Potter e Lily si lega in poco tempo a lui…

Piton diventa un mangiamorte… Giunge il giorno che cambiò tutto il 31 Ottobre 1981. Un Piton distrutto dal dolore tiene tra le braccia una Lily morta..

E infine di come in realtà Piton volesse bene a Harry e di come Silente decise di farsi uccidere da lui perché stesse morendo per via dell’horcrux e di come quella cerva vista al lago ghiacciato fosse sua… Infine venne a sapere di come lui stesso fosse l’ultimo Horcrux, l’horcrux non voluto da Voldemort l’incidente di quella notte maledetta…”

Harry corse fuori dallo studio di Silente e andò verso i suoi amici non dovette nemmeno parlare che sia Ron che Hermione si misero a piangere, ma Ron ripresosi disse: “Allora noi come ti saremo utili? Amico mio!”

“Voi dovete trovare Nagini il serpente e lo dovete uccidere! Grazie ragazzi!”

Mentre loro andavano a cercare il serpente Harry andò all’appuntamento nella foresta nera con Voldemort ma mentre ci stava andando a un certo punto si ritrovò nella tasca dei pantaloni la pietra della resurrezione e dopo averla fatta girare tre volte nel suo palmo, si ritrovò i fantasmi dei suoi genitori e di Ninfadora e Sirius davanti a sé.

James e Lily gli fecero i complimenti, invece Sirius gli chiese di prendersi cura di Remus e Ninfadora di prendersi cura del figlio a Harry a quest’ultima richiesta scappò una lacrima. Poi finita la chiacchierata, andò da Voldemort, quest’ultimo non ci penso nemmeno e uso pronunciò subito: “Avada Kedavra” e Harry cadde a terra apparentemente morto. Fu mandata Narcissa a controllare che lo fosse ma questa gli si avvicinò e disse: “Potter, lo so che sei ancora vivo... ma tranquillo non lo dirò a nessuno... quello che voglio e pretendo da te e che ti prenderai cura del mio Draco”

“Sì, signora Malfoy”

“Grazie!”.

Dopo essersi alzata e giratasi verso Voldemort disse “È morto!”

“Avete sentito: Harry Potter, il prescelto, è morto!” disse Voldemort vero i suoi.

Tutti ne erano felici, tutti tranne Lucius che si avvicinò a Narcissa. “Dimmi la verità cara”

“La saprai a suo tempo.”

Il corpo di Harry venne portato da Hagrid il mezzo gigante che piangeva, quando giunsero a Hogwarts i primi ad uscire furono Ron, Hermione, Draco e Ginny seguiti da Neville, Luna, Molly, Arthur, Remus, Lumacorno, George e moltissimi altri. Il primo a parlare fu Draco: “No! Non può essere... perché? Perché sei morto, tu ed io dovevamo rimanere insieme per sempre…”

Voldemort lo guardò con disprezzo profondo per poi dire: “Draco, non avrei mai pensato che la famiglia Malfoy potesse cadere così in basso!”

“Io ti ucciderò, maledetto! Voldemort sei solo un bastardo che merita la morte! Tu non potrai mai capire l’amore che ci legava che ci lega. Perché io lo amerò per sempre... E odierò per sempre la mia famiglia che si è messa dalla tua parte, sono da compatire!” Draco stava per concludere ma intervenne Neville: “Tutti noi abbiamo combattuto per le nostre libertà! Dobbiamo dimostrare che persone come loro non dovranno mai vincere! Quindi anche se purtroppo Potter non c’è più... noi non ci arrenderemo mai!” finito di parlare estrasse dal capello la spada grifondoro.

In quel momento Harry saltò su: “Sorpresa! Non sono morto, Voldemort, non voglio dirtelo ma... penso che tu abbia parecchi problemi all’interno delle tue fila!” in quel momento arrivarono in suo aiuto anche altre creature della foresta nera come i Minotauri e Aberforth e molte altre persino fierobecco.

Voldemort rimase quasi solo, Bellatrix venne uccisa da Molly, molti mangiamorte tra cui Lucius e Narcissa scapparono e Voldemort, si ritrovò in poco tempo solo.

Alla fine dopo tanto tempo era solo e debole perché Neville aveva ucciso il serpente proprio nel momento giusto così che Harry riuscì anche a spezzare la bacchetta di sambuco e uccidere per sempre Voldemort.

Harry raggiunge gli altri su quello che un tempo era il ponte, dopo aver abbracciato Ron e Hermione, venne raggiunto da Draco ma prima che lui possa dire qualcosa Harry gli si avvicina e dice: “Questa è tua, è la bacchetta di sambuco... in fondo sei stato tu a…” ma non riuscì a finire perché fu schiaffeggiato da Malfoy. “Tu, tu. tu! Sei un vero bastardo, mi fai credere di essere morto e invece eri ancora vivo... ma ti rendi conto di che paura mentre concludeva piangeva cosa mi hai fatto provare quando ti ho visto senza vita in braccio a quel Hagrid? Pensavo che non ti avrei più visto, Potter…” non gli importava più di cosa pensassero di lui tutti i presenti ma si precipitò su Potter e lo abbracciò e baciò. “Potter, tu sei e sarai per sempre il mio idiota!”

Invece Ron rivolto a Hermione disse: “Miseriaccia e gli elfi domestici di Hogwarts chissà come stanno?”

“Oh! Ron, sai che ti amo proprio per questo tuo lato…” e anche loro si lasciarono andare dopo tanto tempo in un bacio profondo e Luna verso gli altri “Era ora che entrambe le coppie si mettessero insieme!Ora andiamo non c’è più nulla da vedere…”.

Il giorno dopo Hogwarts era quasi stata ricostruita del tutto, Harry stava preparandosi per andare ad abitare nella casa di Sirius con Draco, invece Hermione era pronta ad andare a vivere con Ron a casa sua almeno per adesso.

Tutti loro erano pronti ad affrontare ciò che li avrebbe attesi fuori dalla scuola di Hogwarts e sarebbe stata una vita altrettanto dura per tutti…


Angolo dell'autrice:
*alt non mi uccidete* questo non è l'ultimo capitolo! Infatti manca l'epilogo u.u
In cui inserirò molte cose tipo che fine hanno fatto le varie coppie .....anche perchè finirla così mi dispiaceva molto ç.ç

 Alla fine non ho ucciso tutta questa gente come nei libri o come nei film, no io mi sono trattenuta! u.u 
Remus lo mantenuto in vita ma....ovviamente non è uscito proprio bene dalla battaglia.... ma lo vedrete meglio nel prossimo capitolo con cui si conclude questa FF!
Fatemi sapere come vi è sembrato questo nuovo capitolo! Grazie *^*
Ringrazio la mia beta per il preziosissimo sostegno che mi da! Chi recensisce e chi segue e chi la inserita tra le preferite grazie mille! :*
Al prossimo capitolo Fuji.

 

 



 
  
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