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Autore: Audrey89    01/02/2017    5 recensioni
Questa storia è nata immaginando la vita di Oscar e Andrè dopo il 14 luglio del 1789, ma non sarà una storia, o meglio, un viaggio semplice.
Sarà un viaggio breve ma intenso, un viaggio tortuoso, arduo e malinconico ,un viaggio d'amore ,passione e vita...
Dopo questa piccola premessa auguro una Buona lettura a tutti!
Audrey89
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Cos’è rimasto di noi? Se non due anime unite dall’amore
Cos’è rimasto di noi? Se non due corpi infermi, una volta vigorosi e prestanti…
Io cieco e tu malata…è questa la realtà, una realtà dura, ingiusta ma dolorosamente concreta.
Ho perso la vista da 9 mesi ormai, ma sembra ieri il 13 luglio…quel fatidico giorno in cui i colori hanno cominciato a svanire dal mio occhio, il mio unico occhio, per intraprendere un cammino per un luogo a me inaccessibile, il giorno il cui uno sfondo nero, lugubre e inquietante è divenuto il mio unico panorama.
Il giorno più brutto della mia vita, il giorno in cui realizzai che l’unico modo per poterti vedere da li in poi sarebbe stato solo attraverso i miei sogni e i miei pensieri.
Come può un uomo vivere senza il suo nutrimento? Come potevo vivere senza la tua vista? Senza i tuoi occhi, senza le tue splendide labbra rosee, senza i tuoi capelli color del grano…
Ancora oggi, a distanza di mesi ormai,  la tristezza mi assale nonostante possegga il tuo amore.
Già Oscar… il tuo amore, un amore smisurato, potente e incredibilmente incondizionato, un amore che ci ha fatto accettare, giorno dopo giorno, passo dopo passo la mia cecità e purtroppo anche la tua malattia.
 Stanchi di Parigi e della sua violenza Iniziammo il nostro cammino verso Arras il 16 luglio del 1789. Andammo a stare nella locanda del caro e vecchio Jerome per un po’ di giorni, giusto il tempo di trovare una sistemazione adatta a noi , visto che tu nella tua tenuta, dopo aver rinunciato al tuo grado e al tuo titolo, non volevi andarci.
Nonostante la mia cecità , la mia vita sembrava prendere forma, ottenere un senso grazie al tuo amore.
Ma un giorno le cose cambiarono bruscamente…
Scoprii della tua malattia la mattina del  20 Agosto 1789, quando Jerome ti riportò nella nostra camera dopo averti trovata svenuta fuori dalla sua locanda.
Fu il dottore a comunicarmi la verità, tu non volevi e non ce la facevi a dirmelo.
“Perdonami Andrè..”
Mi dicesti piangendo
“lo supereremo insieme… come ogni cosa” ti risposi cercando le tue labbra con le mani per poi posarvici un bacio.
E così iniziò il nostro viaggio nel dolore, un viaggio infinito, lungo e tortuoso che continua ancora oggi.
Un viaggio che finirà amore, ma non sappiamo come…
“Andrè…”
E’ la tua voce a distrarmi dal mio turbinio di pensieri.
Cerco di capire la tua posizione per venirti incontro, non devi rimanere in piedi.
“Oscar, che ci fai in piedi? Devi rimanere a letto lo sai.”
Ma a queste mie parole mi prendi la tua mano e me la porti dritta al tuo ventre gonfio e pieno di vita.
“Oggi non sta mai calmo…non riesco a stare a letto.”
Sento la tua voce, solcata dalla stanchezza e dalla tristezza.
Inizio ad accarezzare il tuo ventre…
Una sorpresa nelle nostre vite, il sogno più bello…o la notizia più brutta per noi, una grande responsabilità per te…
“Beh allora tutto ciò non può che essere un sinonimo di salute non trovi? oggi vedo molto meglio anche te!”
Ti dico abbozzando un sorriso.
A quel punto sospiri per poi prendermi una mano e condurtela alle labbra.
“Non illuderti Andrè…”
“Oscar ma io…”
“No Andrè… lo sai che non sopravvivremo tutti e due, il dottore è stato molto chiaro, o io o il piccolo…”
Mi divincolo dalla tua presa bruscamente per poi portarmi una mano alla testa…
Come potrò sopravvivere sapendo che tu non ci sarai più… non puoi chiedermi questo Oscar, proprio non puoi…
“Perché sei sempre così negativa eh? Perché non provi a pensare che esista una possibilità per tutti e tre? Ti è così difficile?”
Ti dico queste parole senza rendermi conto del mio tono di voce ormai elevato.
“Sono solo realista… è giusto che tu inizi a pensare ad una eventualità del genere..”
Mi avvicino e ti bacio, ma non è un bacio casto il mio, è un bacio voluttuoso, impudico e disperato, la mia catena che mi vincola a te…
“Mi chiedi una cosa impossibile Oscar…”
E al pronunciare di queste parole, sento quelle piccole gocce di mare uscire dai miei occhi…
 
 
Finirà mai questo viaggio amore mio?
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao ragazzi, sono nuova del Fandom e ho voluto iniziare le mie pubblicazioni con questo mio esperimento.
Vi avverto si tratta tua una storia, o meglio ,un racconto breve  ma intenso e difficile per i nostri due protagonisti che li porterà ad avere una visione della vita molto differente  da come l’hanno sempre vista.
Accetterò molto volentieri i vostri consigli ed eventuali critiche.
Un bacio Grande
Audrey89
 
 
   
 
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