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Autore: Viandante88    01/06/2009    5 recensioni
Ok, cambiamo un pò le carte in tavola! Pensate se Bella fosse nata esattamente nello stesso anno del nostro Edward ad una settimana di distanza, pensate se fossero cresciuti insieme come due affezionatissimi amici d'infanzia. E se lei ci fosse stata quando Ed e sua madre si sono ammalati? E se fosse stata proprio Bella a chiedere a Carlisle di 'salvarlo'? E se anni dopo la trasformazione Edward ritrova una Bella diversa da quella che conosceva un tempo? Spero possa piacervi. Buona lettura!
Genere: Romantico, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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7: Odio? No. Amore!


Uscii dall'infermeria medicata e con due grossi cerotti sui palmi, ormai mancavano quindici minuti alla fine delle lezioni per cui decisi che non valesse la pena raggiungere la palestra, questa volta la professoressa non mi avrebbe presa sul serio, le avrei fatto le mie scuse l'indomani.

Mi diressi verso l'uscita con l'intenzione di accomodarmi nel mio fidato Pick Up e ascoltarmi un po' di musica, così da rilassarmi per quanto possibile.

Tirai fuori le chiavi dalla tasca in basso dello zaino e mi diressi verso l'auto, mentre camminavo notai parcheggiata a poca distanza dalla mia, la volvo argentata dei Cullen, mi impalai per un momento a fissarla per poi sbuffare scuotendo la testa. Feci per riportare il mio sguardo sulla portiera quando vidi al suo interno qualcosa muoversi, osservando meglio notai che erano dei capelli, capelli color bronzo.

Stupita mi lasciai cadere le chiavi di mano, immediatamente mi abbassai per raccoglierle e quando mi rialzai i suoi occhi erano fissi su di me.

Possibile avesse udito il rumore?

Mi schiarì la gola e facendo finta di nulla salii in macchina indecisa sul da farsi, mettere in moto o aspettare i dieci minuti che restavano?

Alla fine decisi per la prima opzione, mi sentivo tesa e avevo bisogno di andarmene a casa a riposare, prima di partire però decisi di dare un'ultima occhiata a lui, ma non appena girai la testa mi spaventai vedendolo li, ancora una volta a pochi passi da me.


Con un gesto mi chiese di abbassare il finestrino e intanto fece un passo avanti senza però avvicinarsi troppo.

Feci come mi era stato chiesto se pur con un po' di indecisione.


Come ti senti?”

Mi chiese immediatamente con tono freddo ma nel quale si udiva chiaramente preoccupazione.


Deglutì prima di rispondere, in verità mi sentivo un po' confusa e... stranita.

M- mi chiedi come sto?”

Gli risposi con un'altra domanda guardandolo accigliata.


Be... si.”

disse semplicemente lui come fosse la cosa più ovvia del mondo.


Io scossi leggermente la testa.

Ehm... sto.. bene grazie. Cioè non grazie a te ma... bene.”

affermai con tono ironico e un po' acido nello stesso tempo.

In verità mi aspettavo le sue scuse visto che era a causa della sua improvvisa e immotivata reazione che ero caduta a terra, certo non era una cosa che mi accadeva di rado ma questa volta non era certo stata per la mia goffaggine!


Feci per mettere in moto ma fui immediatamente fermata dalle sue parole.

Ti chiedo di perdonarmi per poco fa, non avrei dovuto lasciarti li da sola.”

affermò con tono colpevole fissandomi negli occhi, mi accorsi solo in quel momento dello strano colore di questi, erano come ombrati, facevano un gioco di chiaro scuro... forse vedevo male...


Ecco comunque tutta la mia rabbia scivolare via come se non mi avesse mai nemmeno sfiorata.

Il suo sguardo, così intenso e sincero mi fece capitolare in meno di un secondo, meccanicamente sentii il viso imporporarsi, e mi voltai verso il volante sperando di non fargliene accorgere.

N-non importa, cosa vuoi che siano due cerottini alle mani...”

dissi alzando le spalle.

Sono abituata a cose peggiori.”

conclusi poi senza mai guardarlo nonostante la tentazione fosse enorme.

Il mio tono si era ora fatto più dolce e tenue, non c'era più ironia.


Non sentendo risposta con la coda dell'occhio cercai di vedere se era ancora li, non sentivo il minimo rumore, neppure un minimo respiro e ciò mi insospettì, ma lui era la, immobile.

Mi voltai allora completamente mostrandogli un timido sorriso, anche le sue labbra seguirono le mie. Rimanemmo così, persi l'uno nello sguardo dell'altra per qualche secondo che sembrarono durare un'eternità, neanche se mi fossi obbligata, nemmeno con una pistola puntata alla testa avrei distolto i miei occhi dai suoi.


Il mio nome è Edward Cullen. Non mi sono ancora presentato.”

In quel momento notai che si era fatto più vicino.


Isabella Swan.”

Mi presentai di risposta un po' imbarazzata, in quei casi di solito ci si stringeva la mano, ma lui non me l'aveva offerta per cui evitai anche io.

Certo averlo così vicino mi causava un batti cuore assurdo, sentivo perfino la pelle d'oca, non avevo mai provato nulla di simile, era tutto così ... assurdo.


In quell'istante suonò la campanella e la confusione si diffuse all'esterno, urla, schiamazzi, saluti... atmosfera completamente rovinata insomma, ed ecco spuntare a poca distanza da noi anche i suoi fratelli.

Devo andare.”

Mi disse lui subito, senza aver bisogno di vederli, come se già lo sapesse...


Ehm, certo... Ciao..”

dissi mostrando nuovamente un leggero sorrisetto.


Ciao Bella.”

Dei brividi mi percorsero la schiena sentendolo pronunciare il mio nome, avrei pagato per farglielo ripetere mille e mille volte ancora.


Si unì agli altri che in quel preciso istante ci stavano passando a fianco, una di loro, una ragazza bionda, stupenda, mi guardò con sospetto quasi fulminandomi, istintivamente mi voltai non riuscendo a reggere il suo sguardo, misi in moto e partii.

Sovrappensiero arrivai davanti casa, il cuore mi batteva ancora forte non riuscivo proprio a calmarmi, mi sentivo strana.

Non appena entrata in casa mi posai una mano sul petto: tu-tum tu-tum tu-tum tu-tum...

Feci un respiro profondo e mi sedetti sul divano nella speranza di recuperare un battito decente.

Che mi succede? Perché mi sento così?”

Sussurrai tra me.

Appena penso a lui mi sento come se... come se avessi... le farfalle nello stomaco...”

Mi interruppi per un istante.

Oh no! Non mi starò innamorando di lui?!”

Sobbalzai d'un tratto rizzandomi in piedi.

No! No! No! No!”

Esclamai scuotendo violentemente la testa tenendomela tra le mani.

Tutti i 'sintomi' coincidevano, batticuore quando lo vedevo o solo quando pensavo a lui, quella strana sensazione di agitazione poco prima di vederlo, la rabbia nel vederlo in compagnia di un'altra, arrossamento, farfalle nello stomaco, pensarlo di continuo, desiderare di rivederlo al più presto...

Non è possibile...”

Affermai ributtandomi all'indietro sul divano ormai resa, mi portai le mani davanti alla faccia come per nascondermi.

Mi sono innamorata di un tipo antipatico, presuntuoso... bello all'inverosimile, gentile, con un sorriso mozza fiato, due occhi profondi da svenimento... Mi sono innamorata di Edward Cullen.”

Ammisi tra me.

Ecco il mio primo amore impossibile, completamente fuori dalla mi portata... finirò per soffrire e basta già lo so! Devo scordarmelo!”

Non volevo più pensare, ne a lui ne a nient'altro che lo riguardasse, decisi così di uscire, sicuramente mi sarei distratta.

Di corsa raggiunsi il mio pick up misi in moto e mi diressi verso Port Angeles, non avevo pensato nemmeno a darmi una sciacquata alla faccia ne tanto meno a mangiare dato che avevo saltato a scuola... poco importava, avrei preso qualcosa fuori se mi fosse venuta fame, cosa che in quel momento non avevo.

Parcheggiai in una via poco prima prima del centro, nel frattempo aveva ricominciato a piovigginare e fui costretta a tirarmi su il cappuccio della maglia per proteggermi la testa, fortunatamente sembrava non dover durare molto, il cielo non era ancora così annuvolato, nonostante non ci fosse un minimo spiraglio di sole.


'Da queste parti se non erro tempo fa c'era una libreria...'

pensai tra me scrutando i negozi, certo ne erano passati di anni e le possibilità che ci fosse ancora erano minime... infatti non riuscii a vedere nulla che potesse assomigliarle ad eccezione di uno strano negozio dal nome The Leggend.. la cui vetrina era piena di strane cianfrusaglie,amuleti, pietre colorate e altri oggetti assurdi, e un po' inquietanti, da me mai visti...

'Forse è meglio mettere qualcosa sotto i denti... già ho saltato il pranzo e la testa comincia a girarmi seriamente!'

Pensai distogliendo lo sguardo da esso.

A pochi passi da me vidi un fast food, buono ed economico... insomma non mangiavo hamburger ma anche le insalate con il tonno non erano male.

Non appena entrata fui scoraggiata dalle lunghe file alle casse, ma il mio stomaco reclamava per cui rimasi in attesa del mio turno.

Come deciso optai per l'insalata e un the al limone come bibita, trovare un tavolo libera era davvero un impresa, mi guardai attorno più volte e alla fine se ne liberò uno dove fino ad un secondo prima era seduta una coppietta.

Che persecuzione...”

Sussurrai tra me accomodandomi.

'Per quanto provi a non pensarci mi torna sempre in mente... ma poi chissà per quale arcano motivo è venuto a chiedermi scusa, insomma avrebbe dovuto pensarci prima... è facile venire dopo!

Certo è stato estremamente gentile, e poi la sua espressione era così dispiaciuta...

Oh insomma! Basta Bella!!'

Mi ordinai scuotendo la testa come per fare uscire quei pensieri dalla mia mente.


Ciao! Ti senti bene?”

Una voce maschile improvvisamente mi riportò alla realtà, alzai lo sguardo e in piedi di fronte a me vidi un ragazzo, ad occhio e croce sulla ventina d'anni, esteticamente abbastanza carino, che mi mostrava un sorriso ammiccante.


Ingoiai il boccone che avevo in bocca, poi un po' esitante gli risposi.

Ehm, si.. si, ti ringrazio.”

Dissi solamente sperando se ne andasse.


Ne sei sicura? Se vuoi io e i miei amici possiamo farti compagnia... Sei tutta sola...”

continuò lui senza perdere quell'espressione maliziosa.

Automaticamente mi voltai e vidi alla mia sinistra altri tre ragazzi sempre sulla stessa età, che ridacchiavano divertiti assistendo alla scena.


No, non ce ne bisogno, mi devo incontrare con degli amici...”

Mentii sperando di riuscirci in maniera convincente, solitamente ero una vera frana nel dire bugie, i miei occhi e il mio tono di voce mi tradivano sempre!


E' un vero peccato... Be, se dovessi cambiare idea noi saremmo lieti di averti tra noi...”

Disse avvicinandosi sempre di più fino a sfiorarmi leggermente il mento con un dito.

Allora arrivederci...”

Mi sussurro poi all'orecchio.


Deglutì aspettando che si allontanasse e quando avvenne tirai un profondo sospiro di sollievo, intanto lui raggiunse i suoi amici che lo accolsero con schiamazzi e fischi, lanciandomi occhiate ammiccanti.

Fortunatamente andarono a sedersi in un tavolo lontano dal mio e fuori dalla mia vista, così immediatamente mi alzai buttai via la poca insalata che mi era rimasta e la bibita ormai vuota, dirigendomi all'uscita il più velocemente possibile, se fosse stato uno non mi sarei fatta problemi a fronteggiarlo, ma erano in quattro.. c'era una maggioranza notevole ed era meglio non rischiare!

Erano già le due passate, nonostante tutto non avevo ancora voglia di tornare a casa così decisi di entrare in un negozio di cd musicali era da molto che non ne compravo uno, non ero nemmeno al corrente delle ultime novità a dire il vero...

Dopo di che mi diressi, se pur svogliatamente in un negozio di vestiti e accessori, giusto per passare il tempo. Notai un paio di scarpe da ginnastica a poco prezzo, le provai, la misura andava bene, ma non volevo spendere soldi per quello in quel momento, magari sarei ripassata tra qualche giorno...

Uscita da li le campane suonarono indicando quattro rintocchi...

'Cosa? Già le quattro?'

Pensai tra me.

'Forse è meglio tornare a casa...'

Nell'avviarmi verso la macchina ripassai di fronte a quello strano negozio, mi fermai ad osservarne meglio la vetrina, non so il motivo ma al contrario di poco prima mi sentii incuriosita così entrai.

C'era un ciondolo in alto vicino alla porta ad indicare il mio ingresso che tintinnò attirando l'attenzione del negoziante.

Buona Sera signorina.”

Mi accolse con un sorriso accogliente se pur minimamente accennato.

Anche lui come il resto in quel posto era un po'... strano. Una carnagione olivastra, due occhi a fessura scuri, dei capelli di un nero lucido lunghi fino ai fianchi tenuti indietro da una sottile fascia ricamata con perline, il viso segnato da marcate rughe che li davano un'aria saggia.


Buona sera...”

Risposi tranquilla cominciando a dare un'occhiata in giro. Al contrario di quanto mi aspettassi non mi venne dietro a chiedermi se avevo bisogno, rimase fermo al suo posto dietro al bancone ad armeggiare con le mani, non vedevo cosa stesse facendo ma era molto impegnato.

Arrivai ad un'intera scaffalatura piena di libri, a giudicare dalla copertina libri di una certa antichità, abbastanza impolverati e dai titoli stravaganti.

'Le ore della luna piena; Miti Fantastici; Creature dell'Aldilà.' e altri di questo tipo. Stavo per voltarmi quando ne vidi uno che attirò totalmente la mia attenzione:

'Creature Leggendarie: e se fossero tra noi?'

Esattamente non ne capii il motivo, ma mi venne istintivo prenderlo tra le mani.

La copertina era di un nero ormai sbiadito, e la scritta era in rilievo color argento, dietro essa solo una leggera luna piena.

Cominciai a sfogliarlo, anche le pagine erano ingiallite, piene di figure raffiguranti creature mistiche, leggendarie appunto... Lo presi.

Mi diressi alla cassa, in quel momento notai che l'uomo era impegnato nell'intagliare delle statuine in legno con una sottile lama argentata, e con abilità sorprendente.

Interruppe per un attimo il suo lavoro e prima di passare il prezzo guardò sorpreso il libro acquistato per poi rivolgere il suo sguardo a me.

Spero tu sia pronta a leggerlo...”

Disse poi con tono serio e speranzoso nello stesso tempo, dopo di che pagai me lo mise in un sacchettino e mi salutò.

Buona serata.”


G-grazie, anche a lei.”

Ricambiai uscendo notando la sua espressione grave.

Per un attimo mi spaventai, insomma era solo un libro, mica avrei risvegliato una mummia...

Almeno speravo!

Accidenti le nuvole si sono intensificate, meglio fare ritorno.”

sussurrai tra me vedendo il cielo ormai scuro, in giro la gente era notevolmente diminuita e istintivamente aumentai il passo, impaziente di raggiungere il mio pick up.

Non appena arrivata alla via fuori dal centro nel quale avevo parcheggiato cominciai a sentirmi un po' più rilassata, ma questa mia sensazione svanì all'istante non appena vidi chi c'era a pochi passi da quello.

Poggiati alla fiancata della macchina accanto c'erano i quattro ragazzi di poco prima che mi osservavano da lontano con le labbra piegate in sorriso, meccanicamente indietreggiai, ma come potevo fare? La mia auto era la...

Decisi di farmi coraggio, probabilmente erano tutto fumo e niente arrosto, dovevo solo arrivare al mio furgoncino aprirlo velocemente e partire alla velocità della luce.


Cominciai così a camminare, ma poco prima che potessi raggiungere la portiera fui fermata da uno di loro che mi si parò davanti.

Ciao bella... sono felice di rivederti.”

esclamò facendosi più vicino, io feci allora un passo indietro ma fui fermata da qualcosa, uno di loro si era messo alle mie spalle prevenendo una mia fuga.


Ehm, scusate devo andare.”

Affermai cercando di farmi strada, ma un altro mi fermò tirandomi per un braccio.


Ma no dove vai... possiamo divertirci un po' prima...”

Disse cominciando ad accarezzarmi il viso, cercai di scansarmi ma la presa era troppo forte.

Lentamente mi stavano circondando e il panico cominciò ad impossessarsi di me, non sapevo più cosa fare, quando all'improvviso in lontananza si udì il rombo di un motore e subito dopo una frenata spaventosa a pochi passi da noi che fece istintivamente allontanare quei ragazzi da me.

Hei! Ma come cazzo guidi??”

Gridò uno di loro con tono intimidatorio. Non appena si spostò liberandomi la visuale anche io guardai quella macchina e subito dovetti spalancare gli occhi dalla sorpresa.

Davanti a noi c'era la più bella Volvo argentata che avessi mai visto.






Ecco a voi il settimo capitolo! Allora, che ne pensate? Be, io spero ovviamente possa esservi piaciuto! Fatemi sapere!

RINGRAZIAMENTI:

*Grazie BluRose89! Si, si è vero, ha fatto bene a lasciare così Megan... hihihi! Comunque sono certa che si farà perdonare...! spero ti sia piaciuto!

*Grazie lory_lost_in_her_dreams! E si poveri tutti e due in effetti... ti ringrazio molto per i complimenti, mi fai arrossire ^\\\\^ spero ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie Nessie93! Ma che bello avere una tua recensione anche in questa ff! Chiedi pure ciò che non hai capito, non essendo stata programmata come una ff è molto probabile che non mi sia spiegata bene in qualcosa, considerando poi il fatto che improvviso ad ogni capitolo! Comunque sono felice che ti piaccia e spero sia stato lo stesso per questo capitolo!

*Grazie Cullenuzza! Infatti avevi indovinato, povero il nostro Eddi! Grazie per il complimento e spero tanto ti sia piaciuto anche questo!

*Grazie tittitrilli89! Come hai letto sicuro il nostro Edward si è già fatto perdonare, meno male che c'è lui! Spero possa esserti piaciuto!

*Grazie ishizu! Sfigato è dir poco! Ahahah! Spero ti sia piaciuto anche questo settimo capitolo!

*Grazie Axel_Twilight_93! Si in effetti in quanto a dolcezza non si smentisce mai, ma ancora tutto deve accadere! Spero ti sia piaciuto!


Ringrazio di cuore poi tutti voi che leggete, spero continuerete a farlo e che mi esporrete le vostre opinioni!

Bacioni!

  
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