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Autore: kya99    02/02/2017    1 recensioni
La vita della bella e spensierata Agnese cambia di colpo dopo la misteriosa morte del padre.
Sommersa dai debiti, si sente destinata a sposare un ragazzo ricco ma crudele ed insensibile, ma il suo coraggio e la fiducia nell'amore cambieranno tutto.
La storia è ambientata in un luogo e tempo imprecisati, ma con uno stile di scrittura "anticato", spero che vi piaccia, aggiornerò regolarmente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“Sveglia, sveglia, ma figlia mia, cosa fai ancora a letto? Farai meglio ad alzarti, ho una notizia per te.”
“Dal tono della vostra voce desumo che essa sia buona .”
“Su forza siediti, così perfetto, ecco, rimembrai sicuramente che il povero fornaio è vedovo da numerosi anni e non ha figli, ma ora l’età gli avanza e la vista cala, ecco, ha saputo della nostra situazione e ti ha offerto un impiego!”
“Non scherzate vero? Mi sarei aspettata che il dottore ci avrebbe reso la vita complicata, e invece…”
“Ah figlia mia come sei saggia, temo che la tua intuizione sia corretta, mi ha confidato il fornaio che quel farabutto si è recato in ogni bottega, intimando di non offrirci impieghi!”
“Che sciagurato, lo immaginavo, si aggirava per il paese con fare sospetto, ma cosa ha spinto il fornaio a disubbidirgli?”
“Vedi, egli era il migliore amico del parroco, come tutti gli è in odio il dottore, e stimava molto tuo padre, erano molto legati tempo orsono.”
“Certamente non si può definire il dottore un uomo saggio, non è mai prudente circondarsi di così tanti nemici.”
“Dici bene figlia mia, ma sono sicura che raccolga ciò che semina.”
“A dire il vero non mi sovviene neanche uno che gli sia amico.”
“Ah, questo è tutto merito suo, anni orsono aveva qualche conoscente che lo visitava nella sua dimora, ma la sua ossessione per il danaro stava prendendo lentamente il sopravvento, e per paura che questi gli venissero a chiedere prestiti o favori, lì allontanò.”
“Non ne ero a conoscenza, ma la sua esistenza mi pare così cupa, trascorre le sue giornata in solitudine, in una dimora che potrebbe ospitare due dozzine di persone.”
“Certamente figlia, ma non ti lasciare ingannare, ha creato con le sue mani la prigione di cemento per il suo cuore, e sguazza felicemente nella sua perfidia senza un accenno di dispiacere. Ma ora basta divagare, indossa il vestito buono e va' al forno, che il fornaio ti attende già da tempo” 
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“Buongiorno signore.”
“Buongiorno, chi è là? Se non siete forestiere, saprete che la vista mi nasconde ciò che è fuori dalla mia portata, di grazia presentatevi.”
“Sono Agnese, figlia del fabbro, se non sono di disturbo vorrei sapere se avete ancora intenzione di offrirmi un impiego.”
“Ah signorina Agnese, ora che siete più vicina vi riconosco certamente, non eravate che in fasce la prima volta che vi ho veduta, ed ora siete una splendida giovine; certamente, la mia offerta è ancora valida. Sono certo che una ragazza aggraziata come voi sia più avvezza alle decorazioni di quanto lo possa essere un vecchio cieco come me.”
“Invero ho sempre apprezzato le vostre decorazioni, i vostri biscotti non sono mai mancati nella nostra umile dimora durante le visite degli ospiti più benvoluti.”
“Vi ringrazio, ma un occhio attento come il vostro avrà certamente notato un peggioramento… ad ogni modo il lavoro è vostro se lo volete, potete iniziare oggi stesso.”
“In tal caso mi reco sul retro per indossare un grembiule.”
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“Ah, è proprio tanto cara questa ragazza, in una giornata ha fatto quello che le mie povere gambe stanche mi avrebbero consentito di terminare in due.”
“Ora rimetto questi due cesti a posto e chiudo che mi aspetta una difficoltosa settimana.”
“Buonasera signore…”
“Chi è là?”
“Sono passato stamattina per porgervi un caldo consiglio, ma dovete essere sordo oltre che cieco, o profondamente sciocco, e tra le due vi augurerei la prima…”
“Sapete già di non essere il benvenuto, servitevi altrove, uscite da questa bottega e non vi fate più vedere!”
“Non è certamente la mancanza di pane a spingermi in questo lurido forno… Giacché la qualità è infima, la crosta è dura e insipida, non la darei ad un cane.”
“Come vi permettete di entrare qui ed insultarmi in codesta maniera? Voi non esercitate su di me invero alcun potere; non ho famiglia, e se un giorno mi ammalassi non verrei certo da voi ciarlatano, sicuramente mi riservereste la fine del povero fabbro che ancora compiangiamo.”
“Vedrete! Non siete certamente il primo che odo ragionare in questi termini, tutti eroi forti e valorosi nel parlare, che diventano i più viscidi vermi quando scorgono davanti agli occhi la morte, allora strisciano ,piangono e mi implorano perdono.”
“Finché sarò in vita non condannerete quella povera innocente ad un destino orribile, se necessario donerei tutti i risparmi di una vita per ripagare i vostri ingiusti debiti.”
“Signore, vi siete creato un nemico molto potente, addio!”
  
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