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Autore: _piccy_    01/06/2009    1 recensioni
Mio padre e mia madre si sono sposati 19 anni fa. Un anno dopo nacqui io.
La mia vita scorreva come quella di tutti i bambini della mia età e credevo che tutto sarebbe andato sempre così.
Ma mi sbagliavo.
Infatti andai alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
E la prima persona che incontrai fu lei, Sophia.
Cosa c'è di strano, direte voi.
Di cognome faceva Lestrange.

{15.03.2011} La storia è stata rivisitata e sistemata, con l'aggiunta di nuove parti nei capitoli dall'1 al 4.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Harry Potter, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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vita03

-Sophia!! Sophia!!- urlò Harry alla ricerca della ragazza

Un rumore lo fece voltare verso il capanno degli attrezzi. Lentamente vi si avvicinò e aprì la porta.

Sophia stava rannicchiata in un angolo, il vestito sgualcito e sporco di fango, il viso sciupato dalle lacrime.

-Ehi piccolina..- sussurrò Harry entrando.

Sophia sussultò e si strinse ancor di più a sè.

-Non dovevate portarmi qui, lei mi odia. E odia la mia famiglia. Perchè mi hai portato qui?- chiese disperata.

-No, non è vero non ti odia..Solo, deve farci l'abitudine..Ginny non ha bei ricordi di tua madre ma in questi giorni le faremo cambiare idea ok?-

La ragazza annuì e si asciugò le lacrime con la manica del vestito, sporcandosi il viso.

Harry prese un fazzoletto e glielo pulì. Sophia fissò insistentemente il fazzoletto, aveva qualcosa di familiare, ma non riusciva a capire cosa.

Harry si alzò in piedi e le tese la mano. Lei la accettò ed entrambi ritornarono in casa, dove la situazione sembrava essere tornata normale.

-Io vado di sopra da Siri- disse Sophia, ancora incerta su come comportarsi.

-Tranquilla, vai pure. A Ginny ci penso io. Tu pensa solo a divertirti-

Lei annuì e salì le scale.

Harry sospirò ed entrò in cucina, dove Ginny stava lavando delle pentole. A mano.

Ohi ohi brutto segno Harry caro...

-Gin..Tesoro..Dai Gin non tenermi il broncio..-

La donna continuò la sua opera di pulizia, ignorando bellamente il marito.

-Ginny per favore, non fare così! Possiamo parlarne con calma? Da adulti, senza creare putiferi inutili?-

Crack

-Putiferi inutili? Parlare con calma? Da adulti?? Ma da che pulpito viene la predica! Proprio tu, che quando si tocca l'argomento Lestrange diventi una iena..Come posso affrontare un argomento simile con te? Soprattutto ora, che c'è quella ragazza in casa? Ma soprattutto, come hai potuto invitare quei due in casa mia? Hai collegato il cervello o hai agito d'impulso come al tuo solito? Non pensi che prima o poi qualcuno capirà? E se fosse proprio tuo figlio a capire? Come pensi che ci rimarrebbe se scoprisse che in real..-

-Ehi, c'è nessuno in casa?- urlò una voce dal salone.

-Mamma!- La voce di Sophia si fece sentire dai piani superiori e subito dopo un concitato suono di passi.

Harry si voltò e andò a dare il benvenuto agli ospiti, mentre Ginny si ricomponeva e stampava in volto il sorriso di cortesia che sempre mostrava in sua presenza.

-Bella, quanto tempo- sentì dire da suo marito.

Eh già, ne sentivamo proprio la mancanza. Vero Harry?

-Bellatrix, ciao! Ti vedo in forma!- esclamò entrando nella stanza.

-Oh, Ginny! Anche te non invecchi mai. Spero non ci siano problemi se io e Rodolfus ci fermiamo qui qualche giorno..-

-No, che problema vuoi che ci sia?-

False. Come sempre.

-Mamma, ma papà?- esclamò la ragazza.

-Papà doveva terminare un lavoro, ci raggiungerà più tardi. Mamma mia che caldo che fa qui dentro.- esclamò la signora Lestrange, estraendo un fazzoletto dalla tasca per tamponarsi il viso.

Sophia sbarrò gli occhi.

Ecco cosa c'era di familiare. Sul fazzoletto di Harry quelle due stesse iniziali che da sempre vedeva incise nei cimeli di famiglia.

BB: Bellatrix Black.

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"Sembrava tutto strano, piccole cose che non riuscivamo a far combaciare o che reputavamo solo coincidenze. Ma più si andava avanti e più era difficile non notare che un qualche segreto si celava dietro a tutto ciò che era accaduto quella sera. Sophia era più sconvolta di me, non si dava pace. Iniziammo così una specie di caccia al tesoro, per fare luce sul mistero. Ma quello che trovammo alla fine non fu un forziere pieno d'oro. Solo un baule abbandonato fatto di rimpianti e tanto odio."



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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