Sakura stava guardando fuori dalla finestra l'inizio di una nuova giornata quando si sentì stingere alle spalle. Sapeva chi era. Volse leggermente la testa permettendo così a lui di baciarla.

"Cosa ci fai sveglia così presto?" chiese Sasuke.

"Itachi si é svegliato, aveva fame e quando si é riaddormentato io non avevo più sonno" disse mentre si accoccolava meglio nelle braccia di quello che ormai da due anni era suo marito.

Il moro si mise a contemplare l'alba insieme a lei. In quei due anni erano cambiate molte cose. Dopo "La Guerra dei Sannin" come ormai veniva chiamata a causa del loro intervento, Kanoha era stata ricostruita completamente e come Naruto aveva predetto era risolta più bella di prima. Trattenne un ghigno pensando che allora nessuno aveva avuto più il coraggio di mettersi contro i ninja della foglia temendo ripercussioni da parte dei Ninja Leggendari, come erano ormai definiti.

Guardò Sakura accoccolata tranquillamente nelle sue braccia. Ci era voluto quasi un mese perché la ragazza riacquistasse la completa forma fisica. Il giorno dopo che uscì dall'ospedale Naruto si sposò con Hinata. Fu una cerimonia enorme che durò quasi due giorni, tra continui brindisi e amici della coppia che continuavano ad arrivare da ogni dove. Qualche mese dopo nacque loro figlio Minato, una coppia sputata di Naruto, sia esteticamente che caratterialmente.

Qualche mese dopo anche lui aveva preso il coraggio a due mani e aveva chiesto a Sakura di sposarlo. Ormai da quando era uscita dall'ospedale viveva da lui, ma voleva rendere ancora più concreto il loro amore e sapeva che la ragazza lo desiderava. Si erano sposati in primavera, la loro a differenza di quella dei due amici era stata una cerimonia molto sobria con pochi invitati.

Nell'anno successivo lui aveva cominciato a lavorare nell'ufficio di Naruto e ha qualche missione importante, mentre Sakura aveva pian piano ripreso a lavorare in ospedale e ad andare in missione come medico ninja.

Fin quando quasi dieci mesi fa Sakura gli aveva comunicato che aspettava un bambino aveva toccato il cielo con un dito e finalmente quasi un mese prima suo figlio si era finalmente degnato di mostrarsi al mondo. Avevano deciso di chiamarlo Itachi, come il fratello che lui aveva tanto odiato, poi amato.

"A cosa stai pensando?" chiese la donna sentendolo sospirare.

"Che sono felice, molto felice e questo lo devo soprattutto a te..." poi si inclinò a baciagli il collo.

La rosa sorrise felice, molte malelingue avevano malignato sul ritorno dell'ultimo degli Uchiha dicendo che gli avrebbe traditi di nuovo. Ma così non era successo anzi aveva dimostrato d'avere tutte le intenzioni di rimanere a Kanoha a ricostruire i suo clan. Per chi non conosceva il moro diceva che non era cambiato da quando era un ragazzino all'accademia, ma per lei e le persone più care c'era stato un completo cambiamento nel moro, era più espansivo, sempre nei limiti degli Uchiha, ma soprattutto con lei e Itachi si lasciava andare e della freddezza che l'aveva tanto caratterizzato in passato non ne rimaneva quasi traccia. Sorrise al pensiero.

"Ti amo" disse prima di girarsi completamente verso di lui a baciarlo allacciandogli le braccia al collo.

"Anch'io" disse il moro ricambiando il bacio e stingendola di più verso di lei.

Fuori dalla finestra il sole cominciava a splendere su quello che si prospettava essere un magnifico futuro.