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Autore: fly90    07/02/2017    1 recensioni
Una ragazza dall'aspetto singolare, due entità nascoste nel profondo dell'anima che la porteranno a dover affrontare una battaglia dall'esito tutt'altro che scontato.
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17



Vera si avvicinò cautamente a Lara, le accarezzò i lunghi capelli castani.

Guardò la il viso candido della ragazza e per un attimo sorrise, sembrava un angelo mentre dormiva.

Poi il sogno si spezzò e Lara girò la testa verso di lei esponendo la guancia deturpata.

Vera non riusciva a farsene una ragione, sapeva che la ragazza non avrebbe mai potuto dimenticare quanto le era accaduto.

La guardò con tenerezza prima di fare un passo indietro per permettere alla giovane di mettersi seduta sul letto.

Erano ormai quasi due mesi che la ragazza era ricoverata e, grazie a Vera, era migliorata molto.

Ora sembrava avere meno paura e sicuramente aveva fiducia in lei.

Lara la guardò e un piccolissimo sorriso le increspò le labbra.

Non sorrideva quasi mai ma quando lo faceva tornava ad essere per un attimo la ragazzina che era.

Vuoi andare a fare due passi dopo la colazione?” le chiese di slancio la donna vedendola di umore buono.

Lara fece segno di si con la testa porgendole la spazzola che teneva sul comodino e invitandola a pettinarla.

Non si lasciava toccare quasi da nessuno ma a Vera permetteva spesso di pettinarla e prendersi cura di lei.

Dopo che ebbe fatto colazione Vera la condusse all'esterno procedendo a passo lento verso il piccolo parco della struttura.

Si sedettero sulla panchina e Vera guardò la ragazza mentre osservava il mondo intorno a sé come se fosse da tempo che non lo vedeva più.

Lara, come ti senti?” le chiese ben sapendo che non avrebbe ricevuto risposta.

Infatti la ragazza non si voltò nemmeno ma si limitò ad alzare le spalle come a dire che non lo sapeva.

Poi all'improvviso si girò puntando lo sguardo nocciola nel suo e si gettò fra le sue braccia stringendola forte.

Vera ne fu sorpresa ma dopo qualche attimo la strinse a sua volta sentendosi vicina alle lacrime.

Avrebbe fatto di tutto per quella ragazza.


Lara voleva fare in modo che Vera sapesse quanto contava per lei, quanto la stava aiutando ma le parole ancora faticavano ad uscire così l'aveva semplicemente abbracciata sperando che capisse.

Appena si allontanò lesse la commozione negli occhi della donna e fu certa che aveva capito.

Era passato molto tempo da quel terribile giorno e aveva fatto enormi passi ma ancora non riusciva a comunicare, nemmeno con Vera.

Erano poche le parole che riusciva a mormorare.

Eppure voleva parlare, si sentiva le parole esploderle nella testa, e sapeva che l'unica persona che poteva ascoltarla era Vera.

Prese un profondo respiro e aprì la bocca.

Dapprima non uscì altro che un gemito rauco che la scoraggiò.

Vera si girò dalla sua parte e le prese la mano come a farle sentire che lei era lì.

Lara ritentò, prese un altro respiro e finalmente, dopo un tempo infinito, dalla sua bocca uscirono le parole come un fiume in piena.

è … è stata una mia compagna di scuola a farmi questo. Lei non è una persona normale, mi ha bruciata con la mano. Lo giuro. Io le avevo soffiato il ragazzo e lei si è vendicata. Ma non è umana! È un mostro, i suoi...i suoi occhi erano strani, avevano una luce cattiva e...e...” vomitò quelle parole incapace di fermarsi.

Respira Lara, calmati. Sono qui e ti ascolto.” la tranquillizzò la donna stringendole la mano ancora più forte e accarezzandole la guancia sana.

I-Io... io so che non sono pazza. Quella ragazza è un mostro. Io l'ho vista.” Lara prese a tremare così forte che le fu impossibile continuare a parlare senza mozzarsi la lingua.

Andrà tutto bene. Te lo prometto. Ora chiamerò la polizia e dirai loro quello che hai detto a me.” Le disse Vera stringendola in un abbraccio.

Sapeva che era una storia inverosimile sicuramente alterata dallo shock ma qualcuno doveva averle comunque fatto del male e se quella ragazza era coinvolta avrebbe dovuto pagare.

Appena Lara si fu calmata Vera la riaccompagnò nella sua stanza dove si addormentò stanca, e provata dalle emozioni.


*


Ma non ti danno fastidio quelle maniche?” borbottò Magdalena indicando le mani di Ariell.

No.” scosse il capo la giovane guardandosi le lunghissime maniche che le coprivano quasi interamente le mani.

Era costretta a nasconderle per via dei profondi graffi che le solcavano.

Rabbrividendo tornò a guardare l'amica ignara di tutto.

Oggi fa freddino.” buttò lì a mo' di scusa sperando di convincerla.

Maddy si limitò a scrollare le spalle.

Oggi vieni da me?” le chiese tenendole aperta la porta.

Umh...si, perché no, tanto i miei sono andati dai Martin e penso che non torneranno prima di cena.” Assentì Ariell mentre la seguiva.

Si stavano avvicinando al cancello quando Maddy la prese per il braccio fermandola di colpo.

Non vorrei spaventarti ma davanti al cancello c'è una donna bellissima che non ti mollato con lo sguardo nemmeno un secondo da quando sei uscita dalla porta.” le disse in un sussurro.

Ariell si sentì gelare cercando di voltarsi.

No! Non la guardare o capirà che l'abbiamo vista.” la redarguì Maddy impedendole di girarsi del tutto.

Com'è fatta?” chiese Ariell trepidante.

Ti somiglia parecchio, capelli lunghi neri, viso ovale, tratti delicati. In poche parole la tua copia un po' invecchiata.” la informò l'amica.

Cazzo! È lei, è quella donna.” mormorò la giovane tendendo i muscoli.

Che facciamo?”

Credo sia troppo tardi per scappare, sta venendo da questa parte.” l'avvertì lasciandole il braccio e portandosi davanti a lei.

La donna si fermò scrutando Ariell con quello sguardo smeraldo.

Ho bisogno di parlarti, voglio spiegarti tutto.” le disse titubante.

Non abbiamo nulla da dirci! Come ti permetti di venire a scuola? Mi stai forse pedinando?” sbottò alzando la voce e attirando l'attenzione di alcuni ragazzi intenti a parlare fra loro.

La donna si guardò intorno imbarazzata.

N-no. Volevo solo poterti parlare, spiegarti ogni cosa Ariell. Vorrei una possibilità.” sussurrò guardando a terra.

Non credo sia possibile, ne ora ne mai.” Le disse secca Ariell prima di sorpassarla lasciandola lì nel cortile.

Ti prego, aspetta!” tentò di fermarla muovendo un passo verso di lei. Gli occhi tormentati.

Nel allungare la mano per fermarla, la sciarpa che aveva al collo le scivolò mostrando un segno violaceo intorno al collo affusolato.

Ariell rimase pietrificata.

Un sospetto le si insinuò nel petto. Sentì un violento bruciore alle mani, lì dove i segni delle unghie della donna le avevano graffiato la pelle.

Non appena Maria si accorse di essere esposta si coprì velocemente.

Si guardarono negli occhi ed entrambe ebbero la sensazione che, quegli stessi sguardi si erano incatenati la notte prima.

Maddy fece per parlare ma Ariell la interruppe.

Va bene, accetto di ascoltarti ma poi dovrai lasciarmi in pace. Per sempre.” disse categorica incapace di mandare via quel senso di terrore che le attanagliava le viscere.

Maria assentì debolmente.



ANGOLINO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti, eccomi con un altro capitolo, questa storia procede a rilento ma manca ancora molto per arrivare alla fine.

Non ho molto tempo per scrivere ma cercherò di finirla al più presto.

Un bacione da Fly90




  
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