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Autore: SolfatoDiLinfa    09/02/2017    1 recensioni
Sembrava un pomeriggio come tutti gli altri. Sia per Abby, che per Brianna. A modo loro, se la cavavano discretamente, l’una in famiglia e l’altra con il solito sorriso arrogante stampato sul volto, anche nelle situazioni più disparate. Nessuna delle due si sarebbe aspettata un’aria così irrespirabile, il cielo così oscuro. La paura e il pericolo tanto vicini da riuscire a percepire il loro fiato sporco sulle guance, un loro bisbiglio più forte di un urlo.
Abby la studentessa, la ragazza perfetta, colpita da eventi più grandi di lei. Brianna, una sottospecie di criminale, quella che sa cosa fare in ogni momento, ficcata in un caos che non sempre è in grado di controllare.
Dal testo (cap.5): «Su, in piedi ragazzina» le sussurrò all’orecchio. «L’apocalisse è iniziata»
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Capitolo 10: Organizzazione in boxer e canotta
 

Quando riaprì gli occhi, Brianna percepì per prima cosa il volto di Abby appoggiato alla spalla, l'ennesimo filo di bava a bagnare la sua pelle. Quella ragazza aveva proprio uno strano modo di dormire. Si voltò a pancia in su, ringraziando il vecchio lampadario (ancora acceso, sia sempre lodato). Se si fosse svegliata al buio, sarebbe probabilmente morta di paura.

Non ci mise molto a notare che, di fianco a lei, Abby dormiva serenamente senza i pantaloni. Si sforzò con tutta sé stessa per non poggiare lo sguardo su di lei, ma non riuscì a trattenersi. Tanto, la bionda era ancora K.O. e non si sarebbe accorta di nulla.

Si stiracchiò e rimase seduta, a fissarla. La bocca aperta di Abby e la sua saliva continuavano ad attirare la sua attenzione, tanto quanto il fondoschiena. Brianna ricordò come, l'ultima ragazza che era stata nel suo letto, non portasse le mutande, ma alla bionda i supereroi della Marvel stavano particolarmente bene.

«Hey...» quasi sobbalzò quando Abby emise il primo grugnito, segno che non era più nel mondo dei sogni. La mora si decise a spostare lo sguardo, che fino ad un attimo prima era ancora fisso sullo scudo di Captain America.
Si stese di nuovo accanto a lei.

«Buon pomeriggio» sorrise.
Abby non aveva ancora schiuso le palpebre, si limitava ad emettere suoni poco umani di tanto in tanto. «Ho fame»
«Dovrei avere qualcosa in frigo. Puoi dare un'occhiata, mentre io mi faccio una doccia» propose all'altra, che dopo la risposta affermativa di Brianna sembrò svegliarsi completamente, come un bebè all'ora di pranzo.

«Poi posso lavarmi anch'io?» si sedette, spostandosi i capelli scompigliati dietro le orecchie.
«No»
«Davvero?» Abby-bimba-di-10-anni tornava a farsi sentire. Anche se, invece che una bambina, sembrava un'adolescente ubriaca, con un sorriso stanco sulle labbra. Brianna era sicura che la bionda avrebbe potuto dormire per una giornata intera senza problemi.

«Davvero» la prese in giro, rispondendo con un sorriso più sveglio. Si alzò, scavalcò Abby con un balzo, prese un paio di boxer ed una canotta troppo grande da un cassetto, chiudendosi la porta del bagno alle spalle. Si spogliò, ascoltò con attenzione i passi dell'altra alla ricerca del frigorifero o di informazioni sul suo conto.

Si immerse sotto un fiotto d'acqua fredda che le ghiacciò anche l'anima. Non emise un lamento, si grattò via la sporcizia dal corpo, e fissò l'acqua scorrere giù dallo scarico. Sputò quella che era rimasta nella sua bocca, abbassò poi la manopola del rubinetto, godendosi quei pochi secondi di gelo, prima di uscire e sbattersi addosso un asciugamano. Abby, nell'altra stanza, doveva aver trovato ciò che cercava, perché i suoi passi non vibravano più nell'aria.
Si asciugò in fretta e indossò quei pochi indumenti che aveva trovato. I boxer le stavano decisamente larghi, ma erano comodi; la canotta era più simile ad una camicia da notte.

«Non sono tuoi, vero?» chiese Abby non appena la vide, indicando i vestiti.
«Sì, invece» scherzò, ma la bionda sembrò crederle. «Sono di mio padre. Lui vive, o viveva qui. Non ho idea di dove sia, al momento»
«Ah» sembrò scusarsi con uno sguardo. «Sei preoccupata per lui?»
«Spero stia marcendo nelle fogne, sotterrato da una mandria di ratti puzzolenti» le sorrise con durezza. «Nel migliore dei casi»
Abby non replicò, ma accettò il paio di boxer e la canotta che Brianna le porse, rifugiandosi in bagno.

Brianna rise quando udì l'urlo dell'altra, sotto la doccia. «Bry! È fredda! CAZZO SE È FREDDA!»
Mangiò una barretta energetica e finì la bottiglia d'acqua che Abby aveva lasciato aperta sul tavolo, in cucina. Si sdraiò di nuovo a letto, aspettando l'altra.

«Erano le 6 esatte, quando i topi sono usciti dai tombini» spiegò la bionda, non appena l'ebbe raggiunta. Brianna non poté non posare gli occhi sulle sue gambe ancora una volta. A dire il vero, lo sguardo si fece il tour completo su tutto il corpo della ragazza.
«Quindi?»
«Non lo so. Potrebbe non essere un caso. Sono quasi le 6» precisò dando un'occhiata veloce al suo orologio da polso.
 
Sospirò. «Che cosa proponi fare?»
«Stare all'erta? Nulla di che, solo vedere cosa succede...»
«Ok. Domani avremo bisogno di un piano»
«Sei tu quella intelligente...»
«Proviamo ad arrivare vive al negozio di alimentari qui vicino, cerchiamo cibo e qualsiasi altra cosa utile alla sopravvivenza. Poi vedremo di trovare altri superstiti»

Abby scoppiò a ridere, prima di sdraiarsi di fianco all'altra, sul letto.
«Che ti prende? Per una volta stavo parlando seriamente...» si lamentò Brianna, un po' delusa.
«È solo che... sembri così a tuo agio, nonostante tutto» tentò di spiegare l'altra. «Sicura di non aver già vissuto un'invasione di zombie, magari qualche anno fa o in una vita precedente?»

La mora le posò addosso uno sguardo e sorrise. Forse, aveva trovato il suo vero campo di battaglia. Era sempre stata una ragazza organizzata; quel tipo di persona che, in ogni situazione, non esita un secondo e riesce sempre ad imbroccare la scelta giusta. Si chiese se, ironicamente, non fosse nata proprio per quello.

«6:00» annunciò la bionda.



 
Heyy! Come state? Spero benone!
Grazie, grazie, grazie a tutti. Perché? Beh, per essere arrivati fino a qui e continuare a supportare la mia storia. E poi boh, mi andava. È un pomeriggio un po' così; ho tante cose da fare e poco tempo, ma qualche minuto per pubblicare un nuovo capitolo e scriverci sotto delle paroline è bene spenderlo :)
I prossimi capitoli saranno principalmente d'azione (come forse avrete intuito dall'ultima riga, spero abbia creato un po' di suspance), quindi aspettatevi avventura e pericolo. Se vi va, lasciate un piccolo commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni di aggiornare entro la fine di questa settimana!
Alla prossima! :)
   
 
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