« this is the
life»
In tutto quel tempo,
Lily non se n’era mai accorta.
Forse troppo presa
dall’amore per Scorpius, forse troppo felice dei suoi sentimenti e poi troppo
triste per tutto quello che era successo con suo padre, per accorgersi che
effettivamente James aveva qualcosa di strano.
Aveva notato i suoi
atteggiamenti durante le vacanze di Natale, quando dopo un’improvvisa felicità
era arrivata anche una tremenda agonia, glielo aveva sempre letto in quegli
occhi nocciola. Ma aveva sempre pensato che fosse una cosa passeggera, una cosa
da nulla. Perché in fondo James era così, prendeva tutto alla leggera, anche la
vita.
Eppure adesso, mentre
camminava agitato su e giù nella Sala Grande, Lily si rese conto di quanto fosse
stata cieca.
Le lezioni erano state
momentaneamente sospese, a causa di quel Consiglio convocato nell’ufficio della
Mc Granitt. Da quando James l’aveva saputo ed era venuto a conoscenza delle voci
che giravano per Hogwarts, era come se il suo viso si fosse improvvisamente
oscurato. Era preoccupato, in preda a mille pensieri.
Lily lo osservava
agitata, mentre Al pareva pensare le stesse cose.
Scorpius, seduto vicino
alla rossa, non aveva detto niente, eppure –Lily lo sapeva bene- in quel tavolo
sembrava l’unico che capisse, o almeno sapesse, cosa passava per la testa di
James.
«Scorpius, mi dici
cos’ha James?» gli chiese Lily, mentre gli stringeva la
mano.
Lui sospirò, lanciò uno
sguardo di sbieco al più grande dei Potter, che in quel momento si era
seduto.
Al alzò lo sguardo,
curioso di sentire la risposta, così come Hugo e Rosie.
«Mi dispiace, ma non
posso dirlo» disse piano.
Lily fece una strana
espressione, mentre Al scosse la testa.
«E’ incredibile. L’ha
detto a te e non a me» disse un soffio. Sembrava un po’ arrabbiato, ma allo
stesso dispiaciuto di quella situazione.
Lily lo conosceva bene,
sapeva quanto fosse difficile per lui guardare le persone che amava soffrire,
senza poterle aiutare.
«No Al, non è come
pensate voi.. non me l’ha detto di proposito, perché voleva. E’ stato.. diciamo costretto dalla
situazione, ecco» aggiunse subito Scorpius.
Lily lo guardò
meravigliata.
Era preoccupata, ma allo
stesso meravigliata.
James aveva confidato
qualcosa a Scorpius.
Se qualcuno glielo
avesse detto mesi fa sarebbe scoppiata a ridere.
Intanto, nei suoi
pensieri c’era sempre lo stesso desiderio.
Doveva fare
qualcosa.
Erano passati circa
venti minuti da quando, dopo il suo discorso, tutti i docenti –tranne una-
avevano lasciato il suo ufficio.
Erano passati circa
venti secondi da quando Katherine Rockwell le aveva detto la sua
verità.
E forse come le era
successo poche volta nella sua vita, Minerva Mc Granitt era rimasta senza
parole.
Semplicemente, non
sapeva cosa dire.
Il fatto poi che quella
ragazza che le stava di fronte le avesse parlato con totale sincerità, le avesse
aperto praticamente il suo cuore, non aiutava di certo la
situazione.
E pensare che quella
mattina, subito dopo aver saputo quelle cose da Milly, si era preparata un bel
discorsetto.
Su tutto quello che era
giusto e quello che non lo era.
Da che mondo era mondo,
un docente non poteva assolutamente instaurare rapporti personali con i propri
alunni.
Eppure Katherine, dopo
aver confessato tutto, aveva un’espressione serena in volto. Forse finalmente si sentiva
libera da tutti quei segreti, ma soprattutto, sul suo volto non c’era alcuna
espressione di dispiacere o rammarico, assolutamente no.
Era lì, di fronte alla
Preside e con quel suo sguardo gentile le stava facendo capire che avrebbe
accettato qualsiasi decisione lei avesse preso.
Ma non si sarebbe mai
pentita di quel che aveva fatto, questo no.
«Signorina Rockwell,
prendo atto della sua sincerità. Ma non posso assolutamente passare sopra a
questa cosa, lei da oggi non è più..un’insegnante di questa Scuola» disse la
professoressa, mentre rivolgeva lo sguardo altrove.
Quella ragazza le era
sempre piaciuta e anche se aveva sbagliato e commesso degli errori, le
dispiaceva molto mandarla via.
«Lo capisco
professoressa. Ha assolutamente ragione» disse in un sussurro Kate, mentre
abbozzava un sorriso.
La preside la guardava
impaziente, aspettando la risposta a quella domanda che le aveva posto qualche
minuto addietro.
«Katherine, deve dirmi
chi è il ragazzo» chiese di nuovo la Mc Granitt, con tono
gentile.
La ragazza alzò lo
sguardo, poi sorrise.
«Mi dispiace, ma questo
non posso dirglielo. Avrei dovuto essere io la più responsabile tra i due,
quindi è giusto che paghi io. E basta» disse decisa, mentre la professoressa
l’ascoltava rapita.
Forse quella ragazza che
aveva assunto come insegnante era giovane, forse aveva commesso degli errori che
avrebbero compromesso il suo futuro, ma in quel momento più che mai si ricordò i
motivi per cui aveva deciso di assumerla.
Era molto preparata,
nonostante la giovane età. Ma soprattutto, era onesta e buona. Una qualità che
raramente le capitava di trovare in persone così giovani.
«E’ stato un onore poter
lavorare qui, comunque» continuò Kate, mentre la professoressa si
avvicinava.
La guardò un attimo
negli occhi, poi le strinse la mano.
La presenza di quella
ragazza le sarebbe mancata molto.
Eppure sapeva che c’era
qualcun altro nel castello a cui –ne era sicura- sarebbe mancata ancora di
più.
Quando Thomas di
Corvonero era arrivato di corsa in Sala Grande per annunciare che “la Rockwell
stava facendo i bagagli” si era generato un caos decisamente
rumoroso.
Alcuni ragazzi di
Serpeverde avevano esultato, probabilmente perché avevano vinto la scommessa,
altri invece si erano guardati disorientati, altri ancora avevano fatto smorfie
scandalizzate.
Altri invece, erano
semplicemente rimasti senza parole.
Lily, Al e gli altri
erano tra questi.
«Cosa?La professoressa
Rockwell?» sussurrò la Grifondoro. Niki strabuzzò gli
occhi.
«Dementi» sbottò
Scorpius, contro un gruppetto di ragazzi che stava mimando scenette poco carine
e soprattutto poco consone all’ambiente scolastico.
«Dai ragazzi, magari non
è per quello.. avrà avuto problemi suoi» fece Al, mentre si guardava
intorno.
Fece vagare lo sguardo
lungo tutta la Sala, per individuare quella chioma scompigliata e familiare. Ma
non la trovò.
James era
sparito.
«Dove diavolo
è..»
Le parole del Grifondoro
vennero interrotte da un silenzio imbarazzante.
Un momento, ma che
diavolo era successo?
Al alzò il capo, giusto
in tempo per notare l’entrata nella Sala di tutti i professori, a capo dei quali
ovviamente c’era lei, la cara Minnie.
Aveva uno sguardo meno
duro del solito e, cosa stranissima, gli occhi sembravano un po’ lucidi. Ma era
impossibile.
«Le lezioni riprendono
da questo momento» disse solo, intercettando lo sguardo di alcuni ragazzini
idioti del terzo anno, che stavano facendo battutine
stupide.
Loro si zittirono
all’istante.
Subito si sentì il
rumore di scarpe, borse, chiacchiere che riprendeva vita.
La dura vita di tutti i
giorni sembrava ricominciasse proprio da quel momento.
Tutti gli studenti,
senza dire una parola, iniziarono a mettersi in marcia verso le varie
aule.
O meglio, tutti tranne
uno.
Lui era diretto
altrove.
Si impose per la
ventesima volta di non piangere.
Cacciò indietro le
lacrime e andò dritto, anche se il corridoio gli appariva un po’
appannato.
Maledizione.
Non un’altra volta. Non
un’altra volta. Non un’altra volta.
Si passo una mano sulla
faccia, giusto per sentire il sapore delle sue lacrime bagnargli la
bocca.
James svoltò a sinistra,
poi si ritrovò davanti alla porta che negli ultimi mesi per lui aveva
rappresentato casa.
Era leggermente aperta,
come se qualcuno si fosse dimenticato di chiuderla, per la
fretta.
Il Grifondoro sperò fino
all’ultimo che non fosse successo davvero ciò che pensava.
Che forse Kate lo aveva
aspettato, magari per parlarne insieme.
Che forse nonostante i
provvedimenti aveva deciso di rimanere lì.
In fondo lo amava,
glielo diceva sempre.
Si, probabilmente era
lì, proprio dietro la porta.
Ma quando James entrò
nella stanza, come al solito poco illuminata, tutto quello che trovò fu
l’armadio aperto, già svuotato e il letto ancora disfatto, che forse sapeva
ancora di lei.
Rimase per un attimo
fermo, incapace di muoversi, con gli occhi che sembravano volessero
bruciare.
Era incredibile, era
successo di nuovo.
Proprio quando tutto
sembrava andare per il meglio, proprio quando la sua felicità era finalmente al
massimo, ecco che la vita lo riportava coi piedi per
terra.
Quella senza risate,
senza carezze, senza amore.
La vita senza
Kate.
Represse un singhiozzo,
poi si avvicinò all’armadio. Sfiorò con un dito l’anta più vicina, abbassò lo
sguardo.
Proprio in quell’istante
vide un piccolo foglio, a terra, proprio nell’angolo.
Lo prese piano, quasi
con paura. Lo aprì ancora più lentamente, perché in fondo già sapeva, già
immaginava.
Sapeva che quel
biglietto era per li per lui, sapeva che aprendolo avrebbe visto quella grafia
disordinata.
Lo sapeva, per questo
quando aprì il biglietto insieme alla lacrima che gli bagnava la guancia, spuntò
anche un mezzo sorriso sul suo volto.
Lesse il biglietto a
bassa voce.
E’ assurdo non trovi?
Ogni volta che devo
lasciarti te lo scrivo in un biglietto.
Avrei mille cose da
dirti James, forse anche di più.
Voglio che tu sappia
che non rimpiango nulla di questi mesi e che sono stati i più belli della mia
vita.
Grazie ,
davvero.
Mi raccomando, studia e fai il
bravo.
E non piangere!
In fondo è solo un
arrivederci no?
Ti
amo.
-Kate-
Rilesse il biglietto tre
volte, poi lo accartocciò nella sua mano e uscì velocemente dalla
stanza.
Non avrebbe mai permesso
una cosa del genere.
Era un Grifondoro
no?
Mai nascondersi,
combattere sempre per quel che si vuole.
Kate era stata
cacciata?
Bene, allora adesso era
arrivato il suo momento.
Doveva ammetterlo, stava
davvero diventando troppo vecchia.
Forse, come speravano
molti ragazzi della Scuola, era veramente arrivato il momento di trovarsi un
sostituto.
Era assurdo. Qualunque
cosa la gente volesse e immaginasse, poteva stare sicura di trovarla a Hogwarts.
Liti di famiglia, relazioni segrete. Sembrava di essere in uno di quei telefilm
per adolescenti che guardavano i babbani.
Minerva Mc Granitt aveva
decisamente bisogno di un drink, ragion per cui si stava dirigendo a passo
spedito verso il suo ufficio.
Prese il corridoio
principale, poi mise meglio a fuoco ciò che le si parava
davanti.
Proprio nel bel mezzo
del corridoio, immobile, se ne stava qualcuno come se fosse lì da sempre, ad
aspettarla.
Era un ragazzo,
decisamente zuppo, bagnato da capo a piedi; probabilmente era appena stato fuori
dal castello, nonostante la pioggia che cadeva fitta.
La preside fece un passo
avanti, poi si bloccò.
Merlino, ma quello era
Potter!
«Signor Potter, cosa fa
qui?Dovrebbe essere a lezione.. per di più in queste condizioni!Non dovrebbe
assoluta…»
Lui la guardò negli
occhi, completamente inerme, senza fare nessun movimento.
«Sono io» disse solo,
con la voce un po’ arrochita.
La professoressa lo
guardò in modo strano.
Che lo avesse colpito un
fulmine?
Che stava
blaterando?
«Potter, lo so che sei
tu. Ti ho riconosciuto, ma non dovres…»
Lui stirò le labbra in
quello che sembrava un sorriso, cercando di celare quell’evidente amarezza
intrisa nei suoi occhi.
«Il ragazzo che lei sta
cercando, quello da punire. Sono io. Io ho avuto una storia con la
professoressa, io mi sono innamorato di lei, quindi deve punire anche me» disse
tutto d’un fiato, mentre la Mc Granitt lo guardava con la bocca
spalancata.
James Potter con la
professoressa!
O
Merlino.
Era.
Troppo.
Vecchia.
Per.
Quelle.
Cose.
«Signor Potter, si rende
conto di quello che sta dicendo.. forse non capisce la gravità
della..»
Per tutta risposta lui
si fece una risata, probabilmente per nascondere un
singhiozzo.
«Me ne rendo conto
perfettamente invece. Sa, probabilmente sono pazzo. Insomma.. le sto dicendo una
cosa del genere, quando potrei benissimo farmi gli affari miei ma..non ce la
farei. Kate è stata mandata via, perché?Ha svolto il suo lavoro benissimo, non
ha nessuna colpa!E’ una colpa, innamorarsi di qualcuno?» fece James, mentre la
pozzanghera ai suoi piedi si allargava sempre più. L’acqua che inzuppava suoi
vestiti gocciolava sempre più velocemente.
Per alcuni istanti fu
quello l’unico rumore udibile nel corridoio, l’unico rumore che faceva da
sottofondo ai pensieri della preside.
«Potter, io non credo
che..»
Lui fece un segno di
diniego, la professoressa si bloccò.
«Se Kate è stata punita,
allora voglio essere punito anch’io. E’ giusto che sia così» disse sincero, con
voce decisa.
La professoressa lo
guardò negli occhi, capendo che forse era vero ciò che le diceva sempre Albus
Silente.
Nella Scuola di Hogwarts
non imparavi solo a studiare, fare pozioni e incantesimi
difficili.
Nella Scuola, prima di
tutto imparavi a vivere.
Quando attraversò il
buco del ritratto, lo fece con un mezzo sorriso sulle
labbra.
Si era comportato
com’era giusto che fosse, si era assunto le proprie
responsabilità.
E aveva capito che se
amare era una colpa, avrebbe voluto commetterla per tutta la
vita.
Entrò nella Sala Comune
facendo attenzione a non fare troppo rumore, era tardi e non avrebbe voluto
svegliare nessuno.
Immaginava che Lily e Al
magari potessero essere già nei loro letti, molto probabilmente offesi e
arrabbiati perché non li aveva messi al corrente della
verità.
Quando il calore della
Sala lo accolse invece, provocandogli un brivido, James rimase piacevolmente
sorpreso e un sorriso silenzioso spuntò sulle sue labbra.
Lily era lì, sul divano
più vicino al fuoco, beatamente addormentata col capo poggiato sulla spalla di
Al, che russava lievemente.
James sorrise, poi
mentre con un incantesimo si asciugava i vestiti, si posizionò sul divano
adiacente a quello dei fratelli.
Lo avevano
aspettato.
Forse avrebbero passato
tutta la notte lì a dormire, o forse a raccontarsi i loro segreti e spiegare
finalmente tutte le verità.
A James non importava,
davvero.
Li aveva al suo fianco e
in quel momento gli bastava.
HOLAAA.
Si, sono
io.
Salve bimbe* beh, ci ho
messo un po’ perché all’inizio volevo dividere il capitolo in due .___. Poi però
era tutto un casino perciò ho fatto un capitolo unico xD è il terzultimo, posso
dirlo ufficialmente sisi. a meno che non ci siano cambi di programma last
minutexD
Mmm per quanto riguarda
il titolo, prima ne avevo messo un altro, ma non mi convinceva >.< questo
credo sia più adatto, poi quando ho scritto questo capitolo ascoltavo –tra le
tante canzoni- anche this is the life, perciò ;D
Poi vabbè, tra Jim e Kat
è andata così. Per me questo capitolo era già deciso da un bel po’, doveva
andare esattamente così. Non prendetevela
troppo con Minnie però ç_ç ha solo seguito le regolexD e poi come ha detto anche
K, è solo un arrivederci no? ;D
Bacione
:*
Nipotina: paoletta<333
nessuno può resistere a una meraviglia del genere nono ù.ù scorpius è un amore
sisi* un bacione<3
Felpa_fan: beh, francamente non
mi aspettavo di leggere una tua recensione. Come ti ho già detto l’altra volta,
è ovvio che ci sono rimasta male^^ ma penso che anche tu ti saresti sentita così
se fossi stata al posto mio. Quello che mi è dispiaciuto di più è che comunque
tu mi seguivi, a volte commentavi anche LS^^quindi quando ho visto la tua storia
°__° vabbè, comunque accetto le scuse, l’importante è che siano sentite**
CombatGirl93: wow *_____* oh, grazie
mille ;D mi fa piacerissimo che ti piaccia la caratterizzazione dei personaggi,
ancor di più quelli inventati da mexD un bacio<3 alla prossima
;D
Tonks17: Vale<33 ehehe, sei
un animo Slytherin tu eh?xD beh, Kate è più Gryffindor, quindi ha deciso cosìxD
vabbè, comunque solo perché è stata licenziata non è che si lasciano exD mi
opporròxD beh, grazie mille omonima<3 ah, per meg e dave, presto li
rivedraixD bacio*
Bex
Vampire: grazie mille ;D
bacio*
Stephenye: ahahah grazie vero ;D
beh, come vedi si casini ne sono successi ancora un bel po’ °_° e non sono
ancora finitixD bacione<333 ci sentiamo sul foro*
_woah
scorps:
sà *______* ciao cara<3 beh, come vedi è accaduto l’inevitabilexD spero ti
sia piaciuto lo stesso<3 un bacio<3
Isina4everyoung: ahaha
grazie mille ;D alla prossima*
Stelle
4ever:
ciao Carlyyy<333 buahaha grazie mille* è ovvio che mi fa sempre strapiacere
ricevere de complimenti *W* grazie<333 beh, come vedi sono successi un bel
po’ di casinixD bacione<3
Pekai: robyyy<333 beh,
come vedi Kate il coraggio ce l’avutoxD spero ti sia piaciuto anche questo cap*
sono successe un bel po’ di cose °_° bacione<3
_malfoy: ma graaaazie<3 si
Scorps lo amo anch’io<333 comunque si, la raccolta di missing moments si
chiama You Belong With Me, come la canzone di Tay<33 la amo (L)
bacione<333
Sibo: ahahah grazie Simo*
beh, effettivamente è un po’ difficile decidere per chi sbavare *W* scorps, al o
james? Impossibile trovare una risposta sensata ù.ù grazie mille cara, ci
sentiamo sul foro* bacione<3
Chichetta99: beh, che ne dici della
reazione di K? Bacio*
Pikkolina88: beh, come dice il
tiolo della canzone, this is the lifexD questa è la vitaxD si vede che adesso
per jim doveva andare cosìxD grazie mille<3 bacio*
Alemalfoy: buahahah eccolaxD oh,
ma grazie mille *__* specialmente per i complimenti a ScorpsxD detto da sua
madre ci credo sisi ù.ù beh, come vedi per Kate alla fine la storia è andata
cosìxD era inevitabile sisi. beh, spero ti sia piaciuto lo stesso<3 bacione
ale<333
R o M i: yes, esattamente come
gossip girl. L’effetto voluto era quelloxD ;D
DilettaWCG: o ma Dils non
preoccupartixD comunque beh, come vedi la storia è venuta fuori. E adesso è
arrivato il momento di fare i conti con.. sfregiato ti dice qualcosa? °_°
buahahaxD non vorrei essere jamesxD bacione dils<333 ci sentiamo sul
foro*
Clod88: capo *_________*
buahahah oddio quanto ho letto del forum su james e kate se fossero stati
personaggi veri buahahah ho riso come una mattaxD grazie capo *_________* sei
troppo gentile ù.ù comunque è vero, sono pucciosissimi* adesso è andata come è
andata, ma non si lasciano mica ù.ù e comunque sisi, nessuno resiste a james *W*
non si puòxD beh, capo, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo<3 anche
se non è del tutto un happy endingxD bacione<333ù
Miss
Evans:
Ra *______* ahahah grazie mille* i casini non sono ancora finiti nono .___.
Poveri piccoli PotterxD un bacio, ci sentiamo sul forum*
Grazie anche ai
preferiti e alle seguite<3
-VALE-