Il cervello
Vi avviso che questo new capitolo riprende per filo e per segno l’inizio del cap 18 di Harry Potter e la camera dei segreti. Spero la cosa non vi disturbi…Buona lettura!
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Per un attimo nella spaziosa sala ovale regnò il silenzio, mentre Harry, Ron, Ginny e Allock restarono sulla soglia. I vestiti dei quattro grondavano sudiciume da ogni angolo sul raffinato pavimento. L’ aria venne improvvisamente tagliata da un gridolino pieno di sollievo -Ginny!-. Era mamma Weasley, che fino a quel momento, era rimasta seduta in lacrime davanti al camino, col viso stretto tra le mani tremanti. La corpulenta donna balzò in piedi seguita dal marito. I due si precipitarono ansanti ad abbracciare la figlioletta. Nel frattempo Harry aveva già notato lo sguardo accusatore degl’ altri maghi presenti nella stanza. Silente era retto accanto al camino, col capo chino sulla professoressa McGranitt che per l’ agitazione si premeva la mano sinistra sul petto. Il pozionista se ne stava in un angolo con le braccia conserte, il più discreto e invisibile possibile, anche se i suoi neri occhi saettanti erano già stati notati del giovane Potter. Fanny volò radente a Harry ed andò veloce ad appoggiarsi sulla spalla del preside; in quello stesso istante, Harry e Ron si trovavano tra le braccia della signora Weasley.
–Tu me l’ hai salvata! Me l’ hai salvata! Come hai fatto?-
-Credo che tutti noi vorremmo saperlo- disse con un filo di voce secca la professoressa McGranitt.
Mamma Weasley lasciò andare Harry, che per un attimo esitò, poi si avvicinò alla scrivania e vi posò il Cappello Parlante, la spada ornata di rubini e i resti del diario di Tom Riddle.
Poi Harry cominciò a raccontare. Per circa un quarto d’ ora parlò, circondato da un silenzio assoluto. Il giovane Grifondoro narrò di Hermione, del Basilisco, di Aragog e di Mirtilla Malcontenta, poi tutto d’ un tratto venne interrotto.
–Va bene- lo incalzò
Fu così che Harry raccontò del tempestivo arrivo di Fanny e del Cappello Parlante, che gli aveva consegnato la spada. Ma poi esitò. Il preside sorrise lieve come ad aver capito già tutto: il coinvolgimento di Ginny, il diario, la demenza di Allock…tutto.
Con un lento gesto della mano nodosa Silente chiese ai due professori lì presenti di uscire, in modo da rendere più personale la conversazione con la famiglia Weasley.
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Nella stanza accanto Snape s’ accomodò leggero su una poltroncina da salotto.
-siediti- le ordinò il pozionista con fare infastidito
-ma si può sapere come fai a essere così calmo Severus? Sono due studenti del secondo anno, tre bambini…Tu non hai davvero cuore-
Snape restò silenzioso, irritato e compiaciuto, dalle parole della sua collega.
Poi la donna continuò –certo che Potter m’ ha davvero deluso! Come si può essere così imprudenti? Chissà cosa gl’ era passato per la testa…S’ è davvero bevuto il cervello…-
Il mago in nero produsse uno strano suono di dissenso ed aggiunse a voce bassa ma ferma –non che disseti molto, non ce ne sarebbe abbastanza per riempire un bicchiere-
Indignata
-hai ragione Minerva, bisogna avercelo il cervello per berselo- sibilò lui con fare minaccioso.