" Ma chiama i soccorsi e andiamocene. Non perdiamo tempo dietro a questa imbecille che non sa nuotare. " 

" Hancock, smettila! " 

Non so che cosa sta accadendo. Mi sent in un turbine di emozioni e faccio fatica a respirarefinché le labbra di ace si avvicinano alle mie facendo in modo che passi dell'aria.

Penso proprio che rimarrò così per un bel po'. Sentire l'aria che mi attraversa la bocca grazie a quella di Ace, mi fa venire voglia di fingere che ancora non respiro.

" Che sta facendo? Lo fa apposta, non vedi come ha messo le labbra? " 

Cavoli, le ho messe come quando si da un bacio.

" Strawberry, stai bene? " Purtroppo Ace si stacca da me.

" Si. " Faccio per alzarmi ma sento che sono ancora intontita.

" Hancock, io la porto a  casa. Non credo che stia bene. " Mi tiene tra le sue forti braccia.

" No, stai tranquillo va i pure, " Solo ora mi accorgo che sto stringendo la sua camicia bianca dalla quale si intravede il fisico scolpito grazie all'acqua. 

" Non se ne parla. " Mi alza tenendomi in braccio a mo di sposa.

" Tu inizia ad andare che io ti raggiungo dopo averla accompagnata a casa. " 

" Cosa? Fammi capire. Tu lasci me per portare questo mammut nella sua tana? " Alza un sopracciglio sorpresa e abbastanza arrabbiata.

" Si. " Si volta e lasciamo quel serpente dalla lingua velenosa a sbraitare come se non ci fosse un domani. "


In macchina mi appoggia dolcemente e mi mette laa cintura di sicurezza. 

" Perché mi hai salvato? " Gli chiedo mentre lui si siede dalla parte del conducente.

" Stavi affogando., " Risponde mentre mette in moto la porche.

" Grazie. " Lo sorrido ma subito comincio a tossire.

" Ehi , tutto bene? "  Toglie una mano dal volante e mi accareza il braccio.

" Tranquillo. "

" Chi era la ragazza con te? " 

" Una vecchia amica. " Una parte di me non si fida.

Faccio finta di nulla.



Arrivati a casa le mie sorelle fanno domande come sempre. La loro reazione è più che giusta; anche io reagirei così  se qualcuno toccasse le mie amate sorelle. Ogni tanto guardano stupite Ace. Comprensibile. Non capiscono che cosa ci possa trovare in una come me.

" Ragazze state tranquille, io sto bene è tutto passato."

" Se la becco sotto le mie mani me la mangio viva vi avverto! " Minaccia Bonney.

" Quell'arpia ridicola, vede che le faccio se la becco per strada. Anni di galera più che meritati! " Questa volta a minacciare è Nami che mette in mostra pure un pugno.

" Ne parlerò con mia madre e vedrò che cosa può fare. Atti simili io non li accetto. " Ace mi accarezza una guancia e mi guarda negli occhi. Per una volta mi sento amata, protetta.

" Si, bravo Ace e se ti è possibile daccela un po' a noi ma non ti assicuriamo che te la ridaremo viva. " Tutte e due hanno uno sguardo da psicopatiche e terrorizzano me e il moro.

" bene, io devo andare. Se ti serve qualcosa chiamami pure ok? Io devo aiutare per la festa che ha organizzato mia madre. "

" Quale festa? " Domando mentre lui si alza.

" Non ne ha i sentito parlare? La festa di carnevale! " 

" Già è vero me ne ero dimenticata. Comunque non penso che ci andrò! " 

" Si fai bene. Anche io non vorrei andarci. Tutte le feste che combina mia madre sono noiose. " 

Si avvicina al mio viso e mi lascia un bacio sulla bocca facendo rimanere di sasso me e le mie sorelle.

" A Lunedì! "

" Tu devi andarci. " Dicono insieme.

" No! " 

E invece sto scegliendo l'abito per questa sera.

" Dai, prova questo. " Mi lancia un vestito nero dalla scollatura sulla schiena molto ampia.

" Stai scherzando? Non penso proprio! " 

" Ma tu l'hai comprato. " Sbuffa Nami.

" Un giorno avrò il fisico. " metto le mani sotto il mento e sospiro con aria sognante.

Sono due giorni che non vedo Ace e lui mi ha detto che non sarebbe andato alla festa.

Indosso una gonna verde, una maglia a girocollo di lana arancione, un paio di stivaletti bassi marroni e una borsa a pois verdi che si abbina alla gonna. Metto il cappotto nero perché snellisce e mi dirigo verso l'entrata.

Mando un messaggio ad Ace.

* Che cosa stai facendo? *

Aspetto la risposta mentre entro nell'ascensore, lo stesso del nostro primo incontro.

Sorrido.

* Sono a casa mi sto annoiando. Ti penso. *

Mi pensa! 

Mi pensa!

Mi pensa!

Saltello nell'ascensore come una bambina

* Anche io ti penso. *

Stringo il cellulare vicino al cuore e esco. Mi faccio un giro e osservo tutte le modelle che sono state invitate. Abbasso lo sguardo e mi sento piccola. Non sarò mai così bella. Però Ace mi pensa quindi gli piaccio!

Cerco Inazuma con lo sguardo ma niente.

La musica imperversa a tutto volume. Controllo se Ace mi ha risposto ma negativo.

* Inazuma, dove sei? *

Aspetto con impazienza il messaggio perché un gruppetto di sei persone mi guarda e ride facendomi sentire a disagio.

Bastardi! Un giorno riderò io di voi, pezzenti.

* Sono in sala stampa. Vieni subito. *

Non me lo faccio ripetere due volte  corro dalla mia amica.

Qui nonn c'è nessuno e finalmente poso respirare.

" Dai, non qui. Potrebbero vederci. " Sento civettare.

" Se non vuoi perché mi stai spogliando? " Il respiro mi si blocca.

Mi avvicino alle voci e apro la porta trovandomi Ace e la sua  < amica > in atteggiamenti poco consoni.

" Strawberry. " Ace si sposta subito da lei e si abbottona la camicia.

" Sparisci dalla mia vista. " Corro via piangendo e schifata da tutto e da tutti.

Ricevo un messaggio da parte di Inazuma.

* Ti avevo detto di non fidarti! *