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Autore: Lady I H V E Byron    17/02/2017    1 recensioni
Scena della montagna tratta dallo spettacolo "I Corti di Aldo Giovanni e Giacomo", stile Dragon Age Origins.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alistair Therin, Merrill, Oghren, Sten, Zevran Arainai
Note: Missing Moments, Nonsense, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Aldo, Giovanni e Giacomo VS Dragon Age'
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-Tra l’altro…- proseguì Zevran –Qui c’è anche l’eco.-
-L’eco? Lo fate anche qui in superficie?- domandò Oghren, stupito.
-Sì, se siamo in una zona montuosa e le montagne “si chiudono”, è possibile.-
-Davvero? Incredibile!-
All’elfo, ovviamente, non bastò solo raccontare un altro elemento interessante delle Montagne Gelide.
-Facciamo una gara?- propose.
Il nano non ci pensò due volte.
-Chi perde paga un giro di birra a tutti, quando torniamo a Denerim?-
-Solo uno? Facciamo due! E donne alla Perla!-
-Sì, andata!-
I due si scambiarono un dieci, come se avessero stipulato un accordo.
-Me la sento già qui…- disse Oghren, toccandosi la gola.
-Sì, che ti rimane in gola e muori soffocato…- ironizzò Zevran, prima di mettere le mani a conchiglia e urlarci dentro –ZEEEEEVRAAAAAAAN!!!-
Persino Alistair e Sten interruppero un attimo il loro lavoro e si voltarono verso il compagno: il secondo stava stringendo le corde del sostegno della tenda e il primo teneva fermi i pezzi di legno.
-Zevran… Zevran… Zevran… Zevran… Zev…- riecheggiò nelle montagne –…RAAAAAAAANNN!!!-
-Cinque!- annunciò l’elfo, fiero, prima di rivolgersi al rosso –Ti sfido a superare questo numero!-
-Non sottovalutare un guerriero di Orzammar, elfo!-
Cominciò a inspirare ed espirare, come per riscaldarsi.
-Occhio, che ti arriva troppa aria al cervello e rotoli giù…-
-Spiritoso…- anche lui mise le mani a conchiglia –OOOOOGHREEEEENNN!!!-
Come risposta ottenne solo dei suoni gracchianti, non una ripetizione del suo nome.
Il Custode Grigio aveva persino alzato gli occhi, per vedere che tipo di volatile stesse passando sopra le loro teste, ma poi si era accorto che era Oghren.
-Che eco di merda che hai…!- canzonò Zevran.
-Ehh… Ho un po’ di mal di gola, quindi…- si giustificò l’altro, toccandosi la gola.
-Sì, eccone un’altra…-
Mancava poco all’ultimazione della quarta tenda, ma Alistair decise ugualmente di lasciare il lavoro al qunari.
-Non è giusto che vi divertiate solo voi!- protestò –Voglio provare anch’io!-
-Prego, l’iscrizione è ancora aperta…- accolse Zevran, con tono gentile, ovviamente per sarcasmo –Ricorda: chi perde paga da bere alla taverna di Denerim e le donnine della “Perla”.-
-Tu quanti ne hai fatti, Zev?-
-Cinque.-
-E tu, Oghren?-
-Lascia perdere…- rispose nuovamente l’elfo.
Anche il giovane inspirò ed espirò.
Zevran ebbe un’altra idea malefica in mente: picchiettò il nano su una spalla.
-Ehi, gli facciamo uno scherzo?- gli sussurrò.
-Di che tipo?-
-Ascolta…-
Alistair urlò il suo nome alle montagne.
-AAALISTAAAAAIIR!!!-
Ma il suo eco fu coperto dall’elfo e dal nano, che passarono davanti a lui, facendo un balletto e cantando:
-Perché lui è il nostro re! Perché lui è il nostro re! Perché lui è il nostro re!-
Lo scherzo non fu visto di buon occhio dal Custode Grigio. Anzi, fu visto piuttosto come un’offesa.
-Non siete per niente spiritosi…- commentò, con le sopracciglia aggrottate.
Zevran e Oghren si misero a ridere.
-A proposito, abbiamo finito di montare le tende, Sten?-
-“Abbiamo”? Praticamente ho fatto tutto io, Alistair…- corresse Sten, con la sua solita mancanza di tatto –Comunque sì.-
-Ottimo.- si intromise l’elfo –Perché allora non ti aggreghi anche tu al nostro gioco?-
-No.-
-Avanti! Voi qunari avete anche la voce forte…-
-Ho detto di no! E’ imbarazzante!-
-Dai! E’ divertentissimo!- cercò di incoraggiarlo Alistair.
-HO DETTO DI NO!-
Occorreva un colpo basso per costringere un testardo come il qunari.
Zevran, per fortuna, conosceva i suoi punti deboli.
-Allora dirò a Leliana e a Wynne di non comprarti più i biscotti.-
Colpito.
Sten si alzò in piedi e si unì ai compagni.
-Cosa c’è in palio?-
L’ex-Corvo sorrise in modo furbo.
-Allora… per noi, due giri di bevute e tutte le donne che vogliamo alla Perla. Nel tuo caso… se vinci tu, ti compriamo il doppio dei biscotti del solito.-
-Io ho accettato per le bevute, intendiamoci…- volle chiarire Alistair.
-E sia.- accettò Sten, raccogliendo le energie per la sua voce possente.
L’elfo, però, aveva in serbo un altro scherzo, cui ne parlò con i due compagni.
-E se s’incazza?- domandò, preoccupato, il Custode Grigio.
-Andiamo! Stiamo affrontando la prole oscura! Cosa vuoi che sia un qunari?-
Oghren alzò le sopracciglia e inclinò poco la testa, come per dire “Come se l’uno non fosse peggio dell’altro…”
-STEEEEEN!- esclamò il qunari, più forte che poteva.
Udì il suo eco, seppur insieme ad altre tre voci.
-IL QUN NELLA LATRINA!!!-
Una mossa azzardata. O meglio, una frase azzardata.
I qunari erano noti per il loro fanatismo nei confronti della loro religione; Sten non era differente dalla sua razza.
Ringhiò e si avventò sui compagni, specialmente in Zevran, il primo che gli era capitato sottomano.
Lo prese su un braccio e cominciò a strangolarlo.
Alistair ed Oghren cercarono di soccorrere il compagno, che si stava dimenando.
-MA SEI SCEMO?!- esclamò il primo, cercando di separare il qunari dall’elfo –MA LO VUOI LASCIARE?!-
In un gesto da “Come desideri…”, Sten liberò Zevran, come se nulla fosse accaduto.
Lo stesso non si poteva dire di quest’ultimo, che si toccò la testa con entrambe le mani e cadde sul terreno, lamentandosi dal dolore.
Alistair si abbassò, allarmato.
-Ehi, Zev!-
-Ahiahiahiahi…!-
-Ti ha fratturato l’osso del collo?-
-No!- fu la risposta, senza staccare le mani dal cranio –Mi ha strappato via un capello!-
Il nano trattenne una risata, mentre il qunari restò impassibile, con le braccia incrociate.
-Ma sei impazzito, Sten?! Potevi ucciderlo con una presa del genere…!- lo rimproverò Alistair, avvicinandosi a lui.
Sten fece spallucce.
-Siete voi che avete incominciato con quell’offesa mascherata da spirito verso il Qun…- si difese –E comunque non gli ho fatto niente. Non ho nemmeno fatto pressione. Era solo un avvertimento.-
-Se posso dire la mia …- si intromise Oghren –Questo non è molto confortante… E poi, considerando che, se non ha la sua spada o è terrorizzato, ammazza le persone intorno a lui, se offendi il Qun, ti strangola (se sei suo amico, altrimenti chissà cosa è capace di fare…)... -
-Già…- rifletté Alistair – Quindi, se attentiamo alla vita dell’arishok, cosa farai, Sten? Distruggerai l’intero Thedas con una testata? Anzi, tutti voi qunari invaderete l’intero Thedas, saccheggiandolo fino a quando non rimarrà solo polvere?-
Altro movimento di spalle da parte del qunari.
-E’ probabile.-
Risposta che fece rabbrividire chi lo aveva domandato.
-Comunque, avvertimento per Zevran.- proseguì, rivolto all’elfo, ripreso dallo shock –Non prendere mai più in giro Sten o il Qun.-
-Sì, ricevuto…- rispose Zevran, dopo un sospiro; stava cercando qualcosa per terra.
Nessuno aveva vinto la gara dell’eco. Niente bevute. Niente donne. E niente biscotti per Sten.
-Allora cambiamo gioco.- propose l’ultimo –Venite qui, prendiamo un sasso. Un sasso a testa.-
Mentre lo diceva, lanciò un sasso a Oghren, che allungò una mano, apparentemente per prenderlo. Ma il sasso era rimbalzato sulla sua mano. Difatti, il nano si era creato una specie di scudo, per eludere il sasso.
-Ma allora sei deficiente!- disse, nervoso –Dillo “Sono deficiente.” e lo so! MA LO SAI CHE NELLE VIE PROFONDE HO SUBITO UN COLPO DA BRANKA IN QUESTA MANO E ANCORA NON E’ GUARITA!-
-Oghren, ma sei una latrina vagante…!- si lamentò Zevran –Almeno voi due, ecco, prendete un sasso a testa.-
Alistair e Sten presero al volo i propri sassi.
In un lampo, tutti e tre capirono all’istante l’intenzione del compagno.
Infatti, aveva preso il suo, e se lo era messo dietro l’orecchio.
-No, non fare cazzate in montagna…!- lo avvertì il qunari.
-Vediamo chi lo lancia più lontano!-
-NON FAR CAZZATE IN MONTAGNA!- urlarono tutti e tre insieme.
Troppo tardi.
Il sasso sparì tra gli alberi sottostanti.
-Visto gli stambecchi?- disse Zevran, sorridendo, divertito, prima di fischiettare e fare il gesto di un qualcosa che si disperde nell’aria.


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Anora (accarezzando il muso di un mabari): Piccolino!
Teagan: Sapete, me lo hanno dato per mia moglie...
Cailan: Davvero? E dite un po', dove li fanno questi scambi?
   
 
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