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Autore: Soly_D    17/02/2017    5 recensioni
[Fanfiction scritte per il gruppo Facebook We are out for prompt]
#01. Goten/Bra • Quando non è il padre a portarla a fare shopping, ci pensa Goten... ma non per questo non capitano guai!
#02. Goku/Chichi • Per una volta, almeno il giorno di San Valentino, Goku non vuole essere goffo.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Bra/Goten, Chichi/Goku
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fanfiction scritta per il gruppo Facebook We are out for prompt.
Event:
Love is in the fandom.. 14 febbraio 2017
Prompt
: per una volta, almeno il giorno di San Valentino, Goku non vuole essere goffo.



Di valorosi combattenti
e (quasi) adorabili donzelle

#02. Un San Valentino coi fiocchi [Goku/Chichi]


Il 14 febbraio Goku si svegliò allo spuntare dell’alba, lasciò un bacio sulla fronte di Chichi ancora placidamente addormentata al suo fianco e diede inizio ai preparativi per San Valentino, la festa degli innamorati. Così la definiva Bulma, raccomandandogli ogni anno di riempire di regali e amore quella “povera donna di sua moglie”, ma Goku non ci aveva mai prestato molta attenzione, troppo preso dagli allenamenti. Tuttavia quell’anno ci teneva al che tutto fosse perfetto, almeno per un giorno, sperando che in quel modo la moglie lo avrebbe perdonato per le sue continue assenze e avrebbe capito che esse erano dovute alla necessità di diventare più forte per proteggere le persone che amava, lei e Gohan al di sopra di tutti.


Qualche ora dopo il giovane saiyan sorvolava i monti Paoz di ritorno verso casa. Con una mano stringeva un mazzo di fiori freschi appena colti, con l’altra una scatola di cioccolatini comprata in un negozio giù in città. Il sole di mezzogiorno spiccava alto nel cielo, ricordando al suo stomaco che era quasi ora di pranzo. Pensò inevitabilmente a quanto dovessero essere buoni i cioccolatini che aveva comprato per Chichi e, senza quasi accorgersene, si ritrovò con le dita e la bocca impasticciate di cioccolata. Non se ne preoccupò molto, dato che la vera sorpresa per sua moglie era un’altra, quindi continuò tranquillamente il viaggio e finalmente arrivò a casa, tenendo ben nascosti i regali dietro la schiena.
Chichi lo stava aspettando sotto la porta con aria a dir poco furente.
«Dove diamine eri andato a finire?! E dov’è Gohan?! Oggi avrebbe dovuto studiare!», esclamò agitando un pugno in aria.
«Chichina, calmati!». Goku le si avvicinò con cautela. «Gohan è con Piccolo-san, così io e te possiamo stare da soli tutto il giorno», le spiegò porgendole i fiori e la scatola. «Buon San Valentino!».
L’espressione di Chichi si addolcì improvvisamente e Goku sorrise compiaciuto. A detta di tutti, sua moglie era una donna fin troppo severa e irascibile, ma solo lui era a conoscenza del fatto che bastava un piccolo gesto d’amore per farla sciogliere come neve al sole.
«Oh, be’, non sembra una cattiva idea», ammise infatti Chichi portandosi le mani alle guance e dondolando la testa, come faceva sempre quando si sentiva lusingata o imbarazzata. «Buon San Valentino anche a te, tesoro».
Non appena cominciò ad esaminare i regali, però, l’espressione sognante sparì dal suo volto e l’urletto isterico che ne conseguì fece arretrare Goku spaventato.
«C-che succede?».
«Succede che rovini sempre tutto!», rispose Chichi rossa in volto dalla rabbia, gettando per terra il mazzo e la scatola. Solo allora Goku si accorse di aver sciupato i fiori: gli steli si erano spezzati e molti petali erano volati via, mentre la scatola di cioccolatini era praticamente vuota. Eppure ricordava di averne mangiati solo due o tre...
Il dispiacere e il senso di colpa invasero il suo cuore, ma non si lasciò scoraggiare.
«Mi dispiace tanto, Chichi, però se vieni con me ti assicuro che saprò farmi perdonare!».
Non le diede il tempo di dire nulla. La afferrò per mano e spiccò il volo con lei che si dimenava inviperita tra le sue braccia.


«Spero vivamente che tu abbia in serbo per me una sorpresa a dir poco meravigliosa o questa è la volta buona che io−... Oh».
Chichi si zittì all’improvviso. Erano arrivati in una radura tra i monti Paoz circondata da numerosi alberi i cui rami si intrecciavano sopra le loro teste; i raggi del sole filtravano attraverso il fogliame rigoglioso creando un gioco di luci e ombre, mentre un ruscello limpido scorreva ai loro piedi emanando luccichii argentei. L’atmosfera era stranamente intima, quasi magica.
«Goku, è bellissimo qui!», si lasciò sfuggire Chichi estasiata e infine il suo sguardo cadde sulla tovaglia e sulle coperte poggiate per terra in riva al fiume. «Un picnic! Era da tanto che non ne facevamo uno!».
Goku si grattò la nuca ridacchiando. «Di solito sei sempre tu a cucinare, per una volta volevo farlo io per te».
Chichi era a dir poco felicissima. Soddisfatto, Goku la invitò a sedersi e ad assaggiare ciò che aveva appositamente preparato per lei, dai panini farciti ai dolci alla crema. Era quasi certo di essersi fatto perdonare per il pasticcio di poco prima quando Chichi, dopo aver masticato un primo boccone, prese a tossire convulsamente e sputacchiò briciole dappertutto.
Goku si allarmò. «Chichina, ti senti male?!».
Chichi bevve in fretta un sorso d’acqua. «È a dir poco... disgustoso!», asserì, con gli occhi lucidi per lo sforzo e le labbra piegate in una smorfia.
Goku avrebbe voluto sotterrarsi: ci aveva messo tutto l’impegno possibile nel preparare quel pranzo, ma evidentemente lui il cibo sapeva solo mangiarlo. Insomma, quella giornata procedeva di male in peggio.
«Goku, questo è il peggior San Valentino di sempre... », commentò atona Chichi.
Goku si accasciò su se stesso, sconfitto. Si meritava una bella padellata in testa, anzi no... non si meritava nulla da Chichi che invece era una mogliettina sempre così attenta verso la sua famiglia.
«Ma...», continuò la donna inaspettatamente, accendendo una speranza nel cuore del saiyan, «...hai fatto tutto questo solo e unicamente per me ed è già abbastanza». Sorrise radiosa e gli gettò le braccia al collo, baciandolo dolcemente e sussurrandogli «Ti amo» sulle labbra.
Il sollievo si impossessò del cuore di Goku che si rilassò improvvisamente e ricambiò il bacio con tutta la passione di cui era capace.
«Ma quelle coperte?», chiese infine Chichi curiosa.
«Diciamo che... sono il mio asso nella manica».
Goku le scoccò un’occhiata maliziosa e Chichi si ritrovò ad arrossire come una bambina.
«Oh cielo! Vorresti farlo qui?».


Esausta, Chichi abbandonò la testa sul petto nudo di Goku che a sua volta la coprì con le coperte per non farle prendere freddo.
«Goku... ». Chichi sospirò deliziata. «Dove hai imparato a fare quelle... cose?».
Goku ridacchiò imbarazzato. Yamcha gli aveva dato un paio di consigli e doveva ammettere che si erano rivelati parecchio utili a giudicare dall’espressione felice e rilassata di Chichi.
Ora che tutto sembrava risolto, lo stomaco gli brontolò per la fame.
«Chichina, appena torniamo a casa mi prepari da mangiare?».
«Goku, sei sempre il solito!», esclamò Chichi sollevando la testa per guardarlo in volto e gli rifilò un debole pugno sul braccio. Eppure Goku notò che non c’era traccia di rabbia nei suoi occhi, solo una punta di divertimento e tanto, tanto amore.
Sorrise. Aveva desiderato apparire meno goffo almeno il giorno di San Valentino, ma la verità era che Chichi lo amava così com’era e lui non avrebbe potuto sentirsi più fortunato di così.


  
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