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Autore: Nat97_    18/02/2017    0 recensioni
Questa Fanfiction parla di una storia d'amore che nasce tra i banchi di scuola tra due semplici ragazzi Daniele e Giorgia, i quali non fanno altro che punzecchiarsi e trattarsi male a vicenda.
Tratto dal Prologo
Io e Daniele litighiamo spesso anzi, sempre! Non possiamo avere una conversazione normale se non ci sono le parole "muori stronzo"o "vaffanculo troia". Ci stuzzichiamo e picchiamo in continuazione, (anzi lui mi picchia visto che io, non sono proprio una di quelle ragazze portate per questo genere di cose,diciamo che assomiglio più ad una pera cotta, quando si tratta di usare la propria forza fisica). So che Daniele non mi farebbe mai veramente male fisicamente perchè è troppo buono come persona, però so anche che mi odia, e anche io odio lui, o almeno lo odiavo.
Questa è la mia prima storia che pubblico, spero che vi piaccia... buona lettura!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Quando arrivammo in piazza i nostri amici ci stavano aspettando e dopo aver salutato tutti ci avviammo al Fox. Il Fox era il pub più frequentato dai ragazzi dei 16 ai 20 anni. Li soprattutto il sabato sera trovavi tutti, non so perché , forse perché nella mia città non c’era molto da fare se non un giro per il corso, ma soprattutto d’inverno faceva troppo freddo per camminare senza una meta e quindi tutti preferivano rintanarsi in quel pub sudicio. Una volta entrati al Fox ordinammo da mangiare e ci sedemmo ad un tavolo-.Giorgia mi accompagni un momento al bagno per favore?- mi chiese all’improvviso Ludo, anche se non volevo alzarmi visto che stavo ridendo e scherzando con Sere Davide e Rog ma senza dire niente mi alzai e andai verso il bagno con Ludo. Capii sia dal suo sguardo che voleva dirmi qualcosa di serio anche perché non mi chiama mai Giorgia se non quando è arrabbiata o è successo qualcosa. -Fede mi ha detto che sta venendo qui insieme ai gemelli, Daniele e Rosalinda-. Rimasi paralizzata per qualche istante, non mi importava niente di Fede o di quei dementi dei gemelli Russo, ma sentire di Daniele e Rosalinda che stavano per venire nello stesso posto dove stavo io voleva dire solo una cosa… sabato sera rovinato. Ludo mi aveva già detto il pomeriggio che si stavano risentendo di nuovo ma non ci avevo creduto anzi più che altro non volevo crederci, ma alla fine non doveva importarmi, fatti suoi se voleva stare male. -Okay – risposi semplicemente -tutto bene? Ti vedo un po' pallida-  mi chiese sghignazzando -si, tutto alla grande non capisco solo perché mi hai fatto venire fin qui per dirmi questo-. -Perché non vuoi ammettere che ti danno fastidio insieme quei due Milky -. A questo punto non sapevo più cosa dire, perché ero stanca di dire che Daniele non mi piaceva e mentre la mia amica stava per parlare ancora sbucò la testa riccia di Sabrina  -Ludo ci sta Fede che ti cerca-. Quando uscimmo dal bagno vedemmo seduti al tavolo di fronte al nostro Fede impaziente di vedere la mia amica, i gemelli Russo che parlottavano con Daniele e Rosalinda che si tenevano per mano. -Proprio qui dovevano sedersi- dissi tra me e me ma purtroppo mi senti anche Ludo che mi guardò quasi con compassione e mi strinse forte la mano. -Ludo!- chiamò felice Federico, si vedeva che ci teneva davvero tanto alla mora,-Hey- disse Ludo salutandolo con un bacio a stampo, -ciao ragazzi, ciao Dani, Rosy- continuò finendo di salutare il resto del tavolo mentre salutavo anche io. – Ma come ti sei vestita ? - mi disse all’improvviso Daniele dal nulla scoppiando a ridere e  facendo ridere quel cervello d’oca di Rosalinda che aveva vicino -mi scusi Enzo non pensavo stavamo ad una puntata di “Ma come ti vesti?”- risposi, guardandoli male e poi senza ascoltare quello che stavano dicendo girai i tacchi e andai a sedermi al mio tavolo. Ogni volta che mi vedeva doveva commentare come mi vestivo, fare battutine stupide e farmi innervosire, non lo sopportavo, soprattutto quella sera. La serata continuò tranquillamente, tra le battute squallide di Rog e pettegolezzi vari, fin quando Davide mi chiese se lo potevo accompagnare fuori per fumare, dissi di si anche se io non fumavo perchè non ce la facevo più di stare li dentro, c’era troppa aria viziata, avevo bisogno di una boccata d’aria. – Milky devo parlarti – mi disse Davide mentre si accendeva la sua sigaretta, -dimmi- lo incitai a parlare- è un po' difficile da dire, ma da un po' di tempo non so cosa mi sta succedendo, non riesco a non pensare ad una ragazza è il mio chiodo fisso- disse, ma si vedeva che era un po' teso cosi gli sorrisi-Dadi che cosa carina! Se ti piace cosi tanto devi assolutamente dirlo a questa ragazza! -  -Infatti lo sto facendo ora Milky, sei tu questa ragazza, da settimane non riesco a non pensare a te, i tuoi bellissimi occhi, il tuo sorriso i tuoi abbracci, forse dicendoti queste cose ti perderò ma dovevo liberarmi di questo peso-. Rimasi spiazzata, non sapevo cosa dirgli cosi lo abbracciai, sia per prendere un po' di tempo per pensare ad una risposta adeguata sia per tranquillizzarlo era davvero agitato. Feci un lungo respiro – Dadi, io davvero non so cosa dirti, perché ti voglio davvero tanto bene e sei una persona fantastica, e sono convinta che troverai la persona giusta per te, ma non penso di essere io sinceramente-. -Lo immaginavo- rispose deluso, e senza guardarmi in faccia lanciò il mozzicone della sigaretta a terra, si girò e torno dentro dagli altri. Io rimasi fuori per riprendermi, mi sentivo in colpa ma non potevo di certo illuderlo, volevo bene a Davide ma non provavo niente di più per lui. -Che persona cattiva, come hai potuto spezzare il cuore al piccolo Davide? - spuntò all’improvviso Daniele con il suo sorrisino strafottente stampato in faccia. -Per favore tieniti le tue battutine per te, questo non è il momento- dissi con l’aria scocciata - secondo me hai fatto bene- mi rispose -davvero? – chiesi stupita e stranita dal fatto che mi aveva dato ragione per la prima volta nella sua vita - non è il ragazzo giusto per te bionda-. Disse annuendo e scomparendo poi nel buio della notte.
  
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