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Autore: IlCantoDiLorelei    19/02/2017    7 recensioni
STORIA INTERATTIVA !!
La città delle Anime è una città leggendaria il cui nome è andato perduto. Dai più, questa è considerata solo una storia per bambini o creduloni. Ma se così non fosse? E se le storie che si raccontano fossero reali?
Avventuratevi in questo incredibile viaggio fra misteri e magia!!
Mi raccomando, partecipate numerosi! Le iscrizioni saranno aperte fino al 10/1/2017
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Supernova, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La città delle anime

 

Personaggi: OC di Lady Gio -Reii Seishi 

-Chiasa Hiruka

OC di last bahamut -Robert Guzzman

OC di _Ayaka_ -Ezra

OC di suyka99 - Lely D. Fairy

OC di purcit - Jordyn Wess

OC di Boss oda - Takeshi Edo (solo nominato)

 

 

In quei mari, infestati dai mostri più pericolosi e singolari, l'isola di Alyssa era una vera e propria oasi.

Era un'isola di pescatori, dove gli abitanti tenevano alle tradizioni.

Non faceva parte del governo mondiale, era un'isola del tutto indipendente. Priva di un regnante e di assemblee fisse, le leggi si basavano sulla consuetudine.

Il posto perfetto per non dare nell'occhio. 

Nella piazzetta principale, dove era stato appena allestito un piccolo mercatino, le persone si affollavano come api sul miele. Le piccole bancarelle vendevano di tutto, da vestiti a cibi tipici del luogo, che attiravano soprattutto i bambini che aggrappati alle madri cercavano di convincerle a comprare loro qualcosa. Fra tutte quelle persone Jordyn Wess, detta Jo, passava come al solito inosservata. La ragazza camminava con fare disinteressato fra le bancarelle, confondendosi perfettamente con la folla; nemmeno un occhio ben allenato si sarebbe accorto che la giovane dai capelli a caschetto color pesca era intenta, più per diletto ed abitudine che per reale utilità, ad ascoltare le conversazioni delle persone accanto a lei. 

Improvvisamente le si affiancò un uomo alto e magro che la afferrò velocemente per un braccio tirandola fuori dalla folla.

I due sembravano conoscersi, infatti Jordyn, nonostante il gesto abbastanza brusco dell'uomo sembrava essere tranquilla.

Si diressero in silenzio verso la locanda di fronte al porto, dove alloggiava momentaneamente la giovane. 

Dopo essersi chiusi al sicuro da orecchie indiscrete nella stanza finalmente iniziarono a discutere.

-Bene, bene- iniziò con il suo solito fare arrogante Jordyn -Guarda un po' chi ha bisogno del mio aiuto-

-Togliti quel sorrisetto furbo dal volto mia cara- la voce era abbastanza pacata e suadente -Ma come potrei, caro il mio Robert Guzzman, vice ammiraglio della marina e conosciuto come "Il segugio del mare"-

-Puoi e lo farai- disse passandosi le mani ossute e lunghe fra i capelli -Adesso però gradirei passare agli affari-

-E cosa ti serve questa volta?- Il tono della ragazza continuava ad essere estremamente sicuro, forse perché già conosceva la sua richiesta

-Ho bisogno di informazioni su quei due archeologi, i fratelli Josh e Daniel Arryn-

Jordyn ridacchiò deliziata, la sua occasione per fargliela pagare era finalmente arrivata -Ah! Mi spiace caro- sorrise ostentando grande sicurezza -ma da me non riceverai alcuna informazione, non dopo che ti sei rivolto alla concorrenza, ma soprattutto dopo avermi screditata-

Robert cercò di mantenere la calma, prima o poi avrebbe dato una bella lezione a quella mocciosa -Sono disposto a pagare qualsiasi cifra- quelle informazioni di cui aveva bisogno erano troppo importanti.

-Qualsiasi?- con un altro cliente si sarebbe semplicemente rifiutata di compiere un incarico, ma Robert Guzzman aveva soldi a palate e pagava bene -Qualsiasi!- 

-500 mila- rispose allora con sicurezza lei

-Solo?- ridacchiò lui -Mi aspettavo un prezzo più alto-

Aspetta a parlare mio caro, pensò soddisfatta lei, mentre intascava il denaro 

-I due fratelli erano riusciti a rintracciare la posizione dello scrigno circa due settimane fa, ma- e qui si fermò lasciandosi sfuggire un sorriso soddisfatto -Lo stesso giorno che lo hanno ritrovato sono stati uccisi- 

-Sai da chi?- chiese subito lui, consapevole della risposta affermativa di lei

-Ovviamente- il sorriso furbo non aveva abbandonato nemmeno per un istante il suo viso -È un mio cliente-

-E fammi indovinare, sei stata tu a dargli le informazioni per trovarli- le mani gli pizzicavano tanta era la voglia di colpirla, ma doveva trattenersi, era pur sempre una delle migliori informatrici della marina e non solo

-Certo, e se vuoi sapere il suo nome, devi darmi altri 500 mila berry- 

Robert strinse i denti, adesso aveva capito il gioco di quella piccola peste -Bene- soffiò fra i denti, mantenendo nonostante ciò la sua composta eleganza

-Takeshi Edo- soffiò fra le labbra soddisfatta del grande guadagno.

-Sospettavo- si limitò lui a risponderle sistemandosi la camicia nera e la cravatta rossa 

-A presto- lo salutò lei, consapevole che presto sarebbe tornato.

Lui si limitò ad un elegante seppur freddo cenno del capo prima di uscire dalla stanza.

Il vice ammiraglio, osservava con ben celato disgusto quei civili che correvano da una parte all'altra del porto, esseri deboli che dovevano essere controllati dal governo, e quelli di Alyssa non lo erano.

Erano riusciti a restare indipendenti, ma ancora per poco si ripromise imbarcandosi sulla piccola imbarcazione che lo aveva portato lì.

Il giovane vice ammiraglio aveva abbandonato da circa un'ora la piccola isola, inconsapevole che proprio in quel momento un gabbiano aveva appena consegnato una lettera a Jordyn, firmata direttamente dal vice ammiraglio Takeshi Edo.

 

 

 

A diverse leghe di distanza una nave pirata solcava tranquilla il mare. L'equipaggio sul ponte della nave si godeva quel raro momento di calma. 

Il capitano, un ragazzo piuttosto giovane, guardava pensieroso il mare. 

-Tutto bene?- gli chiese avvicinandosi timidamente a lui una ragazza, forse sua coetanea, dai grandi occhi da cerbiatta.

-Si, tranquilla-Rispose lui, quasi senza guardarla, tanto era il suo turbamento interiore.

-Reii, lo vedo che qualcosa ti turba-

Insistette lei. Il ragazzo, arresosi alle insistenze dell'amica si girò finalmente a guardarla con i suoi profondi occhi neri, stanchi e circondati da pesanti occhiaie, segno che quella notte non aveva chiuso occhio.

-Da qualche settimana dei terribili incubi mi impediscono di dormire- 

-Perché non sei venuto da me, ti avrei potuto dare qualcosa per conciliare il sonno- Chiasa, questo era il nome della giovane, si poggiò timidamente al suo capitano -In fondo sono il medico di bordo-

-Grazie, ma preferisco evitare- i sogni sono premonitori, pensò.

Chiasa sospirò, nonostante si conoscessero da un bel po', Reii per lei era ancora un'incognita. Certo era un ragazzo serio e con un gran senso di responsabilità, ma non sapeva nulla del suo passato.

Gli lanciò delle occhiate di sottecchi, percorrendo la linea della mandibola in contrasto con le morbide onde dei capelli neri.

Era bello, estremamente bello, si ritrovò a pensare, nascondendo il rossore delle guance fra i lunghi e lisci capelli.

Reii, non si era mai accorto delle occhiate che gli lanciava Chiasa, né che le premure che gli riservava erano maggiori rispetto a quelle per il resto della ciurma. 

La castana si staccò con non poco dispiacere dal suo amato capitano, ed in silenzio si allontanò da lui scendendo in infermeria. Per ogni passo che faceva sentiva il cuore pulsare dolorosamente, ti accorgerai mai dei miei sentimenti, si chiedeva la giovane, o rimarrò sempre e solo una semplice compagna di viaggio per te. 

Raggiunta la sua destinazione si sedette sulla sedia della scrivania, stringendosi la maglietta all’altezza del petto, strinse gli occhi, maledicendo quel sentimento che aveva provato verso Reii sin dal primo momento in cui l’aveva conosciuto, sarebbe stato tutto più facile senza l’amore.

 

 

 

 

 

-Non dovresti fuggire dalla locanda senza pagare! E’ sbagliato e lo sai bene Lely!- Urlò, o almeno ci provò un piccolo tesserino bianco luminoso

-Lo so bene, ma non ho un soldo in tasca in questo momento e quindi la fuga è la mia unica opzione- rispose piccata la ragazza accanto a lei, guardandosi intorno furtivamente mentre slegava le cime che tenevano la sua imbarcazione nel porto -Io mi rifiuto di lasciarti fare una cosa del genere! Adesso torni indietro e ripaghi in qualche modo il tuo debito!- Strepitò nuovamente l’esserino luminoso, che altri non era che una piccola fatina -Mi spiace tanto Astra, ma adesso proprio non ho tempo per le tue prediche- e così dicendo la afferrò rinchiudendola dentro un piccolo baule.

-Piccola ladra!- urlò un uomo dalla corporatura grassoccia correndo o meglio arrancando nella sua direzione, per sua fortuna Lely, senza quella piccola e petulante fatina a distrarla era riuscita ad imbarcarsi e ad allontanarsi dal porto -Torna indietro!- urlò l’uomo disperato -Che tu possa essere travolta da una tempesta!- -Mi spiace tanto!- urlò lei in risposta, ignorando il poco gentile, ma giustificato, augurio del locandiere -ma infondo non le ho mai detto di avere i soldi per pagarla!- ed era vero, Lely infatti aveva mangiato un particolare frutto del diavolo, che aveva come spiacevole effetto collaterale, non solo non poter nuotare, ma anche Astra, la piccola fatina bianca, incarnazione della sua coscienza e il non poter dire bugie. Un bel problema se eri una fuorilegge.

Astra, vide nuovamente la luce del sole qualche ora dopo la partenza, quando oramai la piccola barca si trovava in mare aperto -Vergognati!- aggredì subito la povera ragazza, che non aspettandosi quella reazione, quasi cadde all’indietro -Sei una persona spregevole!- e per enfatizzare le sue parole le afferrò una ciocca di capelli tirandola leggermente.

La risata cristallina della giovane mise fine ai continui rimproveri della povera fatina -Astra, Astra, ormai sono una fuorilegge, ho anche una taglia, pagare o meno il conto di una locanda non cambierà di certo questa spiacevole situazione, devi capire che- ma venne interrotta da uno spruzzo d’acqua che la inzuppò tutta -Ma cosa?- si chiese frastornata 

-Ezra!- urlarono in contemporanea Lely e Astra in direzione di una giovane ragazza aggrappata all’imbarcazione.

Quella le salutò gioviale -Che bello vedervi! Dove siete dirette?- domandò mentre si faceva aiutare dall’amica a salire.

-Ovunque ci portino le correnti marine- rispose sorridendo -E tu principessa del mare? Dove siete diretti tu e la tua ciurma?-

Al contatto con il pavimento in legno la bellissima coda azzurro chiaro di Ezra, si trasformò in un bellissimo paio di gambe -Ovunque voglia Rufy- rispose con sorriso dolce -Guarda un po’- esclamò con falsa sorpresa -Credo proprio che le correnti marine ti stiano portando proprio dove si trova la Sunny!-

-Te ed i tuoi poteri- rise scuotendo la testa Lely -Bhè Astra, a quanto pare le “correnti” vogliono farci viaggiare in compagnia-

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

 

Hey gente!

Scusate il ritardo con cui pubblico questo primo capitolo, ma in questi ultimi tempi sonno sommersa di impegni.

Come potete ben vedere non ho ancora presentato tutti gli OC, ma tranquilli, con calma li presenterò tutti.

Non vedo l’ora di poter entrare nel pieno della storia per farvi conoscere cosa si cela dietro il misterioso scrigno e l’antica leggenda ad esso legata.

Fatemi sapere nelle recensioni cosa ne pensate di questo piccolo capitolo introduttivo, soprattutto gli ideatori dei fantastici personaggi che mi sono stati affidati.

Un bacio e alla prossima

-IlCantoDiLorelei

  
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