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Autore: pickingupwords    19/02/2017    2 recensioni
Lily Evans aveva sempre odiato James Potter.
Remus Lupin aveva sempre mentito.
Sirius Black si era promesso che non si sarebbe mai innamorato.
Mary MacDonald era sempre stata invisibile.
Amelia Williams si era sempre nascosta.
Nina Clarks non aveva mai avuto paura.
"Se fossimo soltanto io e te a cercare di trovare la luce?"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L'acqua scorreva veloce sopra il suo corpo e la riscaldava, mentre lei teneva gli occhi chiusi e tentava di rilassarsi, nonostante i muscoli tesi.
Erano state settimane pesanti, piene di dubbi e timori: aveva evitato James ogni giorno, aveva parlato con Remus ed Amelia, cercando di capire quello che non riusciva, Nina si era confidata con lei della sua storia con Sirius e della sua fine improvvisa, facendole sobbalzare il cuore.
“Abbiamo tentato a stare insieme, ma è troppo complicato, siamo uguali” le aveva detto così, Nina. “Non riusciamo ad avere un rapporto stabile: io sto male, lo respingo e lui cerca di fare del suo meglio, ma è turbato, in continuazione; Sirius ha qualcosa di rotto nell'anima e io non riesco ad aggiustarlo” quando gliel'aveva confidato, aveva pianto così forte da non avere più fiato.
“Cosa significa che stai male?” Lily aveva desiderato di chiarire subito e non appena l'amica le aveva confessato tutti i suoi problemi, fu il suo turno a piangere: lacrime amare e silenziose le si riversarono sul volto, mentre guardava Nina senza capire perché non le avesse mai parlato dei suoi forti problemi psicologici.
Si erano abbracciate e non si erano dette nulla, cercando l'una di consolare l'altra, in silenzio. Lily non piangeva così tanto da fin troppo tempo.
E così si ritrovò a riflettere sotto il getto dell'acqua calda, mentre le lacrime si confondevano con le gocce provenienti dall'alto e il rumore dei singhiozzi era sovrastato dall'insistente scroscio.

 

***


L'unica cosa ancora stabile nella vita di Lily era la relazione (di cui nemmeno faceva parte) tra Remus ed Amelia: loro due erano un punto fermo e certo, in quel momento. Vedere la sua migliore amica così felice le riscaldava il cuore e vedere Remus finalmente libero dal peso che dava alla sua esistenza era confortante. Per il resto, tutto era un punto di domanda: non capiva come ristabilire un contatto con James e nemmeno comprendeva se lo volesse davvero, non sapeva come consolare Nina al meglio e non aveva idea se avrebbe dovuto intervenire nella sua relazione con Sirius.
Lily aveva capito da mesi che erano innamorati l'uno dell'altra, era così palese per lei: conosceva Sirius abbastanza da riconoscere lo sguardo che porgeva a Nina e dall'altra parte conosceva così bene Nina da capire quando i suoi sentimenti erano in subbuglio.
Com'era potuto finire tutto tra loro due? Erano così innamorati e complici: Lily li aveva visti insieme, li aveva visti scambiarsi quegli sguardi, quei baci e quei gesti d'affetto che solo chi si ama sa darsi; ma li aveva visti anche turbati, contrariati e alla fine esplodere. La loro relazione era come una bomba ad orologeria e nulla avrebbe potuto fermare lo scoppio che sarebbe avvenuto prima o poi.
Erano tutti e due maschere sicure che nascondevano la loro insicurezza e volevano perennemente prevalere l'uno sull'altra. E non importava che ci fosse passione, che ci fosse chimica, amore: la necessità di essere più dell'altro li aveva distrutti.
Nina e Sirius si erano distrutti a vicenda.
E stavano continuando a farlo pur stando lontano: erano settimane che lui portava ogni volta una ragazza diversa in Dormitorio e che lei non aveva il suo supporto, cercando di appoggiarsi a Lily il più possibile e chiedendole aiuto nei momenti di difficoltà, ma chiudendosi a riccio con chiunque altro non fosse lei.
“Ti ho portato qualcosa da mangiare” disse a Nina entrando in classe di Pozioni. L'altra le lanciò un'occhiata senza rispondere, aveva il mento appoggiato sul pugno della mano destra e lo sguardo fisso di fronte a sé.
“Grazie” rispose, in fine, solo dopo che Lily si fu seduta; prese il panino con la marmellata che l'amica le aveva lasciato affianco.
“Ho pensato avessi fame: non ti ho vista a colazione” spiegò, mentre altri studenti (tra cui James Potter) varcavano la soglia.
“Sì, sei stata molto carina, Lily” Nina sorrise appena. “Mi son svegliata molto tardi” quando ebbe finito la frase entrò Sirius.
Lui guardò Nina e James notò che i suoi occhi erano un mare grigio e vuoto da quando lei non faceva più parte della sua vita; aveva cercato di parlargli, ma la sua unica reazione era il fingere che andasse tutto bene e lo sfogarsi con altre ragazze, creando un notevole trambusto nella loro camerata. Aveva capito che Sirius era innamorato di Nina tempo fa, ma non aveva mai voluto parlarne esplicitamente perché conosceva bene il suo amico: se desiderava confidarsi, l'avrebbe fatto di sua spontanea volontà, altrimenti tentare di parlare non sarebbe servito a nulla. Più volte Amelia aveva cercato di instaurare un dialogo con lui in quelle settimane e aveva tentato di farlo ragionare, ma aveva sortito lo stesso effetto di James: “Sto bene”, “Non preoccuparti”, “Non ne sono mica innamorato”; cosa che la lasciava abbastanza delusa e leggermente triste. Vedere Sirius in quello stato la faceva soffrire molto e la rendeva meno solare del solito.
Ogni volta che Sirius posava lo sguardo su Nina sentiva una stretta al cuore; gli tornava in mente quando l'aveva baciata al campo di Quidditch, quando avevano fatto l'amore per la prima volta, quando le sorrideva e lei ricambiava, illuminando il suo mondo. Era terribilmente innamorato di Nina, lo sapeva, ma non era più un sentimento in profondità, era in superficie: lo sentiva ovunque, lo sentiva sulla sua pelle, nella sua testa, lo sentiva nelle sue mani, quando toccavano il corpo di un'altra, lo sentiva nella sua voce, lo sentiva ogni volta che una ragazza parlava e sperava che alle sue orecchie arrivasse la sua voce. Amarla in quelle settimane l'aveva fatto rinascere, l'aveva fatto diventare la sua parte migliore e solo lei era capace di renderlo così. E ora si ritrovava a cercare di soffocare tutto quello che stava provando, beveva molto di più, si infatuava e conquistava di frequente, lasciando poi le ragazze da sole e non chiedendo niente a nessuna se non del buono e sano sesso.
Gli sembrava di essere regredito all'età di sedici anni.
Si ricordò di quando le aveva confidato tutti i suoi fantasmi.
Un groppo gli salì in gola e fu molto difficile mandarlo giù. Sentì una mano sulla sua spalla. “Amico, che ne dici di parlarle?” James gli sussurrò all'orecchio con tono grave, mentre si sistemava gli occhiali.
Sirius scosse la testa. “Non devo parlare con nessuno” abbassò lo sguardo e andò a sedersi al primo banco disponibile, vicino a Peter: aveva volutamente evitato di sedersi al fianco di James per evitare domande scomode durante tutta la lezione. Quest'ultimo lanciò un'occhiata preoccupata ad Amelia, seduta tra Remus e Lily, lei gli fece un cenno sconsolato e guardò preoccupata Sirius, cercando un contatto visivo, che non arrivò. Solo lei sapeva quanto avrebbe dato per farlo star meglio. Remus con un cenno della mano invitò James a sedersi al suo fianco e lui non indugiò.
“Non sta bene, eh?” gli domandò l'amico e James scosse la testa.
“Lunastorta, sai benissimo che questo è il peggio di Sirius” rispose sussurrando per non farsi sentire da Nina. Notò che Lily aveva leggermente iniziato a prestare attenzione alla conversazione. “Non so più cosa fare, nemmeno Amy riesce a farlo star meglio” James si dimostrava seriamente scioccato. “Sembra...” puntò lo sguardo sulla sua amica e si bloccò di colpo, lei serrò le labbra in risposta.
“Sembra?” domandò Remus facendo passare lo sguardo tra la sua ragazza e il suo amico.
Amelia prese un respiro. “Sembra che se si stia comportando come facevo io quando tu stavi con Mary” concluse, puntando lo sguardo su Remus, che non rispose e abbassò il suo a terra.
“Capisco” disse solamente, stringendo la mano ad Amelia e facendola sorridere con dolcezza nella sua direzione.
“Forse proprio per questo puoi riuscire ad abbattere il muro che ha creato” la voce di Lily entrò in modo limpido nella conversazione, seppur stesse usando un tono molto basso. “Sai come si sente, forse puoi aiutarlo”
“Ci ho provato, Lily... L'unica persona che può farlo star meglio non sono io” guardò Nina, che si stava ripassando mangiando. “È la stessa situazione che stavo vivendo io, per quanto io e Sirius ci vogliamo bene, non riusciamo a colmare un vuoto così grande. Posso essergli da sostegno, ma non posso sostituire la ragazza che ama, come lui non poteva sostituire John” il suo tono era arrendevole e Remus le cinse le spalle, cercando di consolarla.
“Tu non riesci a parlarci?” domandò Lily, ma nessuno comprese a chi si stesse rivolgendo, perché tenne lo sguardo basso; nessuno, tranne James, che la guardò e rispose: “Ci ho provato, credo che l'unica soluzione sia quella di tirargli un pugno in faccia”
Lily fece spallucce. “Se può aiutare” e volse lo sguardo verso Nina, tornando a dedicarle attenzione. James continuò a guardarla e si divise in due: la parte che si pentiva di averle rivelato tutto perché l'aveva persa e la parte che non rimpiangeva niente, perché lui era quel che era e se voleva che Lily fosse innamorata di lui, allora lei avrebbe dovuto accettare ogni sfumatura del suo carattere. Era così difficile cercare di consolare un amico, quando anche lui aveva bisogno d'aiuto per uscire da quella situazione. Sospirò appena e fece passare la lezione tra domande senza risposta e pensieri troppo prepotenti per essere ignorati. Gli mancava Lily e continuava a chiedersi se anche lui mancasse a lei.
Non guardarmi, James, ti prego, continuava a supplicarlo mentalmente Lily, non guardarmi, che se poi mi guardi cadono tutti gli scudi che ho creato per tenerti lontano, ti scongiuro, lasciami andare.
La sua vita senza James era diventata più monotona, rideva di meno e, seppur fosse impegnata con Nina e con lo studio, le sembrava tutto più noioso; ma non se la sentiva ancora di cercare di ristabilire un contatto. Non approvava il suo atteggiamento e il rischio a cui si esponeva ogni volta.
Non lo approvava perché l'idea di perderlo la faceva andare fuori di testa.
Era così con James: quando l'aveva intorno non lo voleva, ma quando non c'era ne sentiva così tanto la mancanza da star male. E in quest'ultimo anno aveva iniziato a volergli bene anche quando la importunava, anche quando le faceva i dispetti, anche quando la faceva piangere, come quella sera.
Aveva imparato ad amarlo.
Ma non l'avrebbe mai ammesso a se stessa.

 

***


Mentre Amelia si tirava su i capelli, che essendo corti lasciavano diversi ciuffi caderle sul viso, e ripeteva la lezione di Antiche Rune, Lily cercava di praticare incantesimi di Trasfigurazione sul suo cuscino fallendo miseramente.
Al decimo tentativo senza risultato, concentrò il suo sguardo sul giglio bianco galleggiante sull'acqua in un piccolo bicchiere tondo sul suo comodino.
“Che hai, Rossa?” le domandò Amelia spezzando il silenzio.
“Niente” l'altra evitò accuratamente di guardarla.
Ci fu una pausa di qualche secondo. “Ti manca Mary?” le domandò senza avere il coraggio di guardarla negli occhi.
Amelia sapeva quanto le due erano unite e una parte di lei non era mai riuscita a non sentirsi in colpa per il distacco avvenuto tra di loro.
“Non è quello” rispose Lily con un soffio; Mary le mancava, questo era vero, ma le mancava la vecchia Mary, quella che aveva visto negli ultimi mesi non era altro che un'arpia travestita da lei; la Mary che conosceva, la sua amica, non si sarebbe mai comportata in modo così egoista e crudele.
Amelia, dopo quella risposta, cacciò involontariamente un respiro di sollievo. “Allora che succede?” si alzò dal suo letto per sdraiarsi accanto alla sua amica. “Cosa ti tormenta tanto?” erano una accanto all'altra, Lily fissava il soffitto, Amelia fissava Lily.
“Mi manca qualcuno, ma non è Mary” ammise con voce flebile e mordendosi un labbro, come per punizione anche solo per averlo detto.
“Okay, chi?”
Lily non rispose.
“Lils?” insistette l'altra, dandole un leggero strattone.
“Non riesco a dirlo, Amy” si portò le braccia sopra la testa. “Ogni volta che provo a dirlo a me stessa mi mordo la lingua. Non ne sono capace, non so come si faccia a dire queste cose”
Amelia la guardò confusa. “Ti manca James?” inarcò le sopracciglia, Lily si paralizzò.
“Come?” domandò facendo finta di niente.
“Oh, per Merlino!” esclamò Amelia mettendosi in posizione eretta. “Santo cielo, Lily!” si portò le mani alla bocca.
Lei non replicò e continuò a rimanere immobile, stupendosi di come Amelia potesse capirla con un solo sguardo e volendole, stranamente, più bene di quanto gliene avesse mai voluto. Perché bastava che si guardassero, per capirsi.
“Davvero ti manca, Lils? Perché non glielo dici?”
Lily non rispose e si portò tutte e due le braccia sul viso, coprendolo per la vergogna, le sue guance si erano fatte rosse e Amelia sorrideva come aveva fatto poche volte nella sua vita. “Sapevo che sareste finiti insieme, l'ho sempre saputo!”
“Smettila!” Lily le lanciò un cuscino addosso sempre nascondendosi e poi le voltò le spalle, mettendosi su un fianco.
Amelia non parlò per qualche secondo, poi si accovacciò su di lei, vedendo i suoi occhi persi e spaventati: conosceva quella sensazione, sapeva cosa significasse sentire la mancanza di qualcuno e non avere il coraggio di dirlo.
“Senti, sorellina mia” cominciò accarezzandole i capelli. “So cosa stai provando, sono passata attraverso questa fase anche io, con John” sussurrava e Lily l'ascoltava senza dire una parola. “So quello che senti dentro quando ti manca qualcuno, ma non vuoi dirlo, non vuoi ammetterlo. A me Remus era mancato più di ogni altra cosa al mondo e ho fatto di tutto per dimenticarlo: ho sprecato mesi, anzi, no” iniziò a ridere malinconicamente di se stessa. “Ho sprecato anni, Lils. Ho sprecato anni aspettando qualcosa che sarebbe arrivato prima se solo avessi parlato con lui” fece una pausa. “Ti prego, non fare il mio stesso errore. Tu e James siete fatti per stare insieme, lo sai anche tu e lo sa anche lui. Lily, lui ti ama. Perché non vuoi capirlo? Perché ti ostini a voler combattere contro questo sentimento?”
Lily sospirò forte e si alzò, Amelia la seguì nei movimenti ed incontrò il suo sguardo. “Lily...” sussurrò. “Vuoi parlarmi?”
Lily era tremendamente combattuta e dentro di lei era in atto una battaglia: aveva sempre odiato James Potter, cos'era cambiato, in quegli anni?
Era forse il fatto che lui si comportasse in modo molto più gentile? Era forse il fatto che avesse chiesto scusa per come aveva trattato Severus gli anni precedenti? Era forse il suo modo di fare quando le era attorno, o era il modo in cui la guardava, o il modo in cui le sorrideva? Era il fatto che lei avesse iniziato a volergli bene davvero?
Si ricordò di come aveva reagito quando le aveva confessato di essere un Animagus, della preoccupazione che aveva provato, della paura di perderlo. E le emozioni vissute quella notte le aveva provate in modo amplificato, era tutto più grande di lei e non era in grado di gestirlo, fatto che la faceva andare in subbuglio perché era sempre riuscita ad avere tutto sotto controllo nella sua vita, eppure, l'unica cosa che non riusciva a controllare era proprio una persona: James Potter. Non riusciva a controllare lui, come non riusciva a controllare i moti d'animo nei suoi confronti. Certe volte avrebbe voluto dargli uno schiaffo in faccia, altre volte avrebbe voluto... No, non riusciva nemmeno a pensare cosa avrebbe voluto altre volte.
Eppure, non riusciva a perdonarlo: non era capace di accettare che lui ogni mese si trovasse in un simile pericolo.
“Non riesco a perdonarlo, Amy” si passò una mano fra i capelli. “Non ci riesco, è più forte di me”
“Perché?” domandò semplicemente l'altra, con dolcezza.
“Perché...” Lily sospirò. “Perché non riesco a pensare di perderlo” il suo tono era flebile e fragile mentre pronunciava quelle parole ed Amelia, mossa da un forte affetto, l'abbracciò.
“Stai parlando con una ragazza che ha per fidanzato un lupo mannaro, sai?”
Lily in risposta rise e la strinse a sé ancora più forte. “Lily, so che non è facile, ma cosa senti sia necessario fare adesso, tu? Cosa senti sia meglio per te?”
E all'altra venne solo un pensiero in mente.
Solo uno e basta.

 

***


“Penso che dovremmo cercare di aiutare davvero Nina e Sirius, questa volta” sentenziò Lily Evans sedendosi sull'erba accanto a James Potter in giardino, verso le cinque del pomeriggio.
Il ragazzo la guardò sgomento e si sistemò gli occhiali, per paura di non aver visto bene, ma si sbagliava, aveva visto benissimo. Si schiarì la voce, sorpreso e chiuse il taccuino sul quale stava disegnando. “Okay, cos'hai in mente?” non la guardò, nemmeno lei lo guardava, concentrata nello strappare dei fili d'erba.
“Hai parlato con Sirius?” lui annuì e lei lo vide con la coda dell'occhio. “Okay, che ti ha detto?”
“Mentre era sbronzo sono riuscito a estrapolargli diversi concetti” Lily lo incitò a continuare tacendo. “Ha detto cose da poeta maledetto” iniziò James in un sospiro. “Del tipo che sono troppo uguali per stare insieme, e che lui non sa amarla come lei meriterebbe, e che in realtà lui è una persona malvagia e cattiva perché ha vissuto cose malvagie e cattive, e che sarebbe solo una brutta influenza per lei, eccetera, eccetera, eccetera...” roteò gli occhi così in alto che a Lily scappò un sorriso, James lo notò, ma fece finta di niente. “Nina?”
“Nina ha detto che ne è molto innamorata, ma le è impossibile stargli insieme perché allo stesso tempo lo odia” per un momento, Lily, non capì se stesse parlando della sua amica, o di se stessa.
“In che senso?” chiese James abbastanza confuso.
“Lo odia perché lo ama troppo” finalmente Lily lo guardò e puntò i suoi occhi verdi in quelli castani di lui. James restò ammutolito per qualche secondo.
Gli erano mancati così tanto i suoi occhi da rimanere senza parole: Lily era la cosa più bella che avesse mai visto sulla terra.
“Che dici” iniziò cercando di non pensare alle sue lentiggini e a come sarebbe stato baciarle una a una. “Li chiudiamo in uno stanzino con forza e vediamo che succede?”
Lily ridacchiò e scosse la testa. “Pensavo volessi riconciliarli, non farli ammazzare a vicenda”
Gli era mancata la sua risata. “Hai ragione, scusa” rise a sua volta passandosi una mano fra i capelli ricci. “Come mai hai deciso di essere di nuovo la mia partner in crime? Pensavo avessi preso la carriera da solitaria” cambiò drasticamente argomento, Lily non ne rimase più stupita: si era abituata alla sua schiettezza in quei mesi e aveva iniziato ad apprezzarla.
Fece spallucce. “Ho notato che forse lavoro meglio con te” arrossì appena e non ebbe il coraggio di guardarlo.
“Beh, è già qualcosa” commentò James con un sorriso.






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flowers' corner
ve lo aspettavate un seconod capitolo su lily?
volevate la jily, eh? volevate che sirius e nina stessero insieme, eh? volevate una gioia, eh?
ebbene, no
vi mando lo stesso bacetti sul naso
p.s. scusatemi i miei continui ritardi, ma la quinta liceo non è facile da gestire

  
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