Capitolo
9: Non posso perderlo
Lentamente riaprii gli occhi. Ero confusa
e non ricordavo niente di quanto accaduto.
Mi sollevai lentamente e mi portai una
mano alla testa.
Essa mi pesava terribilmente.
Solo in quel momento feci caso al luogo dove
mi trovavo.
Ero su di un letto…non
il mio. Quella non era la mia stanza.
Non ci misi molto a capire dove mi
trovavo. Avevo passato la maggior parte delle mie giornate li dentro negli
ultimi tempi.
Mi trovavo da Kakashi…più
precisamente nella stanza di Naruto.
“Naruto”
bisbigliai ritornandomi in mente gli eventi accaduti quella giornata.
Una fitta mi strinse il cuore. Non potevo
credere che Naruto non fosse lì nella sua stanza nel
solito angolino dove amava stare.
Non mi piaceva che stesse in quel
determinato luogo, ma ora avrei dato qualsiasi cosa, perché si trovasse proprio
in quel posto.
Mille domande mi invadevano la testa.
Chissà dove lo avevano portato. Nella
stessa squallida e lurida cella?
Stava bene?
Lo stavano picchiando?
Si sentiva solo e abbandonato?
Era arrabbiato con noi…con
me perché abbiamo permesso la sua cattura?
Mi sedetti sul letto in modo tale che i
miei piedi potessero toccare per terra. Cominciai a riflettere. Dovevo e volevo
assolutamente liberare quel povero ragazzo.
Non ebbi nessuna idea. La mia mente,
solitamente piena di pensieri che mi assillavano, quella volta era vuota…taceva, rendendo il silenzio della stanza, ancora più
soffocante.
Solo ad allora mi accorsi di non essere
da sola in casa. Due persone nella stanza accanto stavano parlando abbastanza
forte da permettermi di origliare.
Le voci appartenevano a Tsunade e a Kakashi. Chi altri se
non il proprietario della casa e l’hokage?
“questa non ci voleva!” disse Tsunade “ora sarà impossibile riprendere Naruto!”
“se partiamo con questo spirito, questo è
poco, ma sicuro” disse Kakashi.
“Sai bene che Danzou
complotta alle spalle dell’hokage dal tempo del
terzo. Ha creato una numerosa schiera di seguaci, che prendono ordini
tassativamente da lui. Capo del villaggio o meno, quei ninja non ascolteranno
mai i miei ordini…e se sono loro a tenere d’occhio Naruto…la vedo difficile.”
“già! odio ammetterlo, ma Danzou ha a sua disposizione, alcuni dei migliori ninja di Konoha!” intervenne Kakashi.
“Esatto e io non posso impiegare i miei
ninja per questa causa. Oltre al fatto che mi servono per svolgere le missioni…”
“…Liberare Naruto, potrebbe risultare pericoloso per Konoha!” terminò Kakashi.
“Purtroppo essendo cresciuto come un
animale in cattività, agisce d’istinto e il fatto che la volpe risieda proprio
nel suo corpo…è un problema. Basta un niente che si
scatena!”
“già! Prima ha addirittura evocato la
volpe fino ad assumere parte del suo aspetto!” disse Kakashi
“ se non fossimo arrivati in tempo, anche Sakura probabilmente sarebbe stata ferita…se non peggio!”
“in un modo o nell’altro…è
uscita ferita da questo scontro.” Disse Tsunade…non
sapeva quanto avesse ragione.
“Dunque cosa facciamo? Non tentare di
liberarlo, sarebbe comunque rischioso. Da Danzou si
ci può aspettare di tutto” disse Kakashi
“lo so, accidenti!”
“Inoltre lo abbiamo abbandonato a se
stesso per tutto questo tempo, non esaudendo la richiesta di Yondaime…non possiamo continuare a farlo. Direi di rischiare…in un modo o nell’altro costituirebbe comunque un
pericolo per il villaggio!” propose Kakashi.
Sentii Tsunade
tacere. Non potevo credere che stesse realmente prendendo in considerazione
l’idea di abbandonare Naruto al suo destino.
Mi recai nell’altra stanza e aprii la
porta violentemente.
“Noi dobbiamo aiutarlo! Gli ho promesso
che non lo avrei mai abbandonato e non ho intenzione di rimangiarmi la parola”
dissi urlando.
“Sakura!” disse Tsunade
sorpresa di vedermi.
“mi dica che non abbandonerà Naruto…la prego!” la implorai.
“Sakura…capisco
che tu ti possa essere affezionata a quel ragazzo e anch’io provo un grande
affetto nei suoi confronti, ma quando si è hokage,
oltre ai propri sentimenti, si hanno altre cose di cui tenere conto” mi disse.
Non volevo ascoltarla.
“Dove l’hanno portato? Nuovamente alla
prigione?” chiesi a testa bassa.
“No! non sono stata informata del luogo a
cui è stato destinato. Ora è nelle mani degli anziani e loro hanno tutto il
diritto di mantenere il silenzio!”mi informò la maestra.
“Non importa in qualche modo lo
troveremo!” dissi convinta.
Si, ne ero sicura. Se lui era ancora a Konoha, da qualche parte doveva pur essere nascosto.
“Sakura ascoltami bene, se proviamo a liberarlo…scoppierà sicuramente una guerra fra noi e quelli
della radice, con il rischio di causare chissà quante vittime e non solo fra
noi ninja, ma anche fra i civili. Nessuno di noi vuole questo e nemmeno tu!
Vero?”
Non risposi…non
sapevo cosa dire. “
“Per quanto anche io voglia liberare Naruto…una sola vita conta poco rispetto a quella di molti”
Strinsi i pugni, Tsunade
aveva ragione su quel punto di vista, ma non riuscivo ad accettarlo. Senza dire
niente mi voltai e me ne andai.
Avevo fatto una promessa e l’avrei
mantenuta. Lei e Kakashi non mi volevano aiutare?
Bene, avrei fatto da sola…e avevo qualcuno di cui fidarmi
a cui chiedere aiuto.
Chiesi ai miei compagni di trovarci tutti
al giardinetto, dove eravamo soliti andare a giocare da bambini.
Lo chiesi solo a coloro che avevano
conosciuto Naruto e chi, più o chi meno, avevano
fatto amicizia con lui. Lasciai fuori dall’elenco Sai e Sasuke.
Non avevano mosso un dito prima…perché avrebbero
voluto aiutarlo in quel momento?.
Per mia sorpresa all’appuntamento delle
17.00 non si presentarono solo Shikamaru, Chouji, Ino, Kiba
e Shino. Il team 8 aveva messo al corrente della
situazione la loro compagna Hinata ed essa aveva
detto tutto al cugino Neji. I possessori di un arte
oculare come il byakugan, potevano tornare utili in
caso di necessità e anche se non conoscevano il ragazzo che dovevano aiutare,
si mostrarono disponibili a mostrare tutto il loro aiuto.
“Sapete tutti perché vi ho chiamato,
vero?”
Tutti annuirono.
“Naruto è stato
catturato dagli ambu e ora tu vuoi andare a
liberarlo!” disse Ino guardandomi di sottecchi.
Come dovevo aspettarmi, si stava già
facendo strane idee.
“Esatto! Kakashi
e l’hokage non sembrano intenzionati a volerci
aiutare e quindi faremo tutto da soli. Faremo tutto ciò che è in nostro potere
per aiutare un coetaneo, che se non fosse stato destinato a un destino tanto
avverso, sarebbe diventato un nostro compagno di squadra!” dissi.
“Io non so chi sia…ma
potete contare su di me, solo che…si sa qualcosa su
chi dobbiamo affrontare? O dove dobbiamo andare?” chiese Neji.
Scossi la testa.
“p-potremo r-rintracciare questa
p-persona con il byakugan!” propose Hinata.
Era esattamente quello che avevo in
mente.
“Sarebbe una buona idea Hinata, ma non conosciamo la persona in questione. Non
possiamo rintracciarlo facilmente se non conosciamo il suo chakra!”
gli disse Neji.
La hyuuga
abbassò la testa.
“bhe andate per
esclusione. Quando vedete un chakra che non conoscete…magari è lui” disse Ino
“Magari? Ino
dobbiamo essere sicuri” disse Shikamaru.
“Inoltre da come ha detto Sakura, il
villaggio è pieno di anbu e nemmeno loro siamo in
grado di identificare, dovendo mantenere una loro segretezza. Quindi sarebbe
impossibile anche fare come dici tu!” rispose Neji
Ino incrociò le braccia “e allora come
facciamo? Come avete detto voi non possiamo andare a caso”
Si sentii una risatina. Tutti ci girammo
verso Kiba.
“Lo dico spesso che io e te veniamo
spesso sottovalutati Shino!” disse l’inuzuka
“Avete dimenticato che con il mio fiuto e
gli insetti di Shino, siamo in grado di trovare
qualunque cosa? inoltre sia io che Akamaru conosciamo
l’odore di Naruto!”
“è vero! Non ci avevo pensato!” ammisi
sincera.
In quel momento intervenne Shikamaru. “si Kiba e Shino possono tornarci utili per scovare Naruto, ma anche Neji e Hinata possono collaborare con il byakuugan!”
Guardai Shikamaru
con un punto interrogativo sulla faccia…e non ero
l’unica. Avevamo appena smesso di spiegare le motivazioni per cui non potessero
aiutarci.
“Basta che cercano un chakra
rosso!” spiegò annoiato.
In quel momento sussultai. Non mi ero
dimenticata di quella parte, semplicemente l’avevo omessa per paura di una
reazione negativa dei presenti.
“Chakra rosso?
Non ho mai visto niente del genere!”
“n-neanche i-io!” dissero gli Hyuuga.
“Shikamaru,
loro non sanno niente di…” il ragazzo mi fermò.
“Ho detto loro solo di cercare un chakra rosso, non avevo alcuna intenzione di dire niente su
quell’aspetto di Naruto!” mi disse
“Quale aspetto?” chiese Chouji.
“niente di importante! Bene come ci
muoviamo?” chiesi loro cercando di cambiare argomento.
“io direi di muoverci già domani. Voi
comportatevi come al solito per non destare sospetti…io
e Shino andremo in giro per il villaggio in cerca di
qualche traccia!” disse Kiba, accompagnato da un
abbaio di Akamaru.
“Si, a-anche n-noi ci daremo da fare!”
disse Hinata.
Inizialmente ero spaventata, ma avere al mio
fianco degli amici su cui contare, mi faceva sentire più tranquilla e inoltre…
“Anch’io parteciperò a questa spedizione”
Tutti ci girammo per accertarci di aver
abbinato la voce alla persona giusta e quando ci accorgemmo di avere ragione,
tutti rimanemmo a bocca aperta.
“Sasuke-kun…davvero
lo faresti?” dissi io felice.
“Non credere che lo faccia per te o per
quel pivello…voglio solo allenarmi e questa sembra
essere l’occasione giusta per testare il mio livello” disse Sasuke
Qualunque fossero le sue ragioni, ero
contenta che anche lui ci desse una mano. La speranza di rivedere Naruto libero, continuava a crescere...ma una domanda mi
ronzava in testa.
Saremo davvero riusciti nel nostro
intento?