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Autore: Gin24    25/02/2017    3 recensioni
-INTERATTIVA-
-CONCLUSA-
Cosa si è disposti a fare per entrare a far parte della Confraternita segreta di Hogwarts ?
In pochi sono a conoscenza della sua esistenza...i loro segreti sono protetti dal voto infrangibile.
I nuovi iscritti vengono scelti ogni anno il primo settembre sul treno per Hogwarts dagli studenti più anziani..ovviamente solo i più forti sopravvivono, non è facile essere un dragone...tante responsabilità e segreti da mantenere, c'è chi non riesce a sopportare la pressione delle sfide, chi si arrende in principio e chi lotta fino alla fine
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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FANTASMI DEL PASSATO


Sapeva bene che cosa succede dentro di te quando tua madre non ti tiene stretta, non ti ripete che sei la cosa migliore che abbia mai avuto, non si accorge nemmeno della tua presenza quando sei in casa: una piccola parte di te si chiude ermeticamente.

Non hai bisogno di lei.

Non hai bisogno di nessuno.

E senza neppure rendertene conto, ti metti ad aspettare.

Aspetti che chi ti sta vicino veda in te qualcosa che non gli piace o che inizialmente non aveva visto, aspetti che si allontani o si dissolva come una foschia marina.

Perché dev'esserci qualcosa di sbagliato in te – non è vero? – se perfino tua madre non ti ha mai amato veramente.”

-Jojo Moyes-


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Kleo Mocorov era sempre stata definita 'piccola' per la sua età, a sette anni era talmente magra e sciupata che sembrava dimostrarne quattro, ma non per questo aveva mai rinunciato al sorriso. Ogni cosa era un gioco, ogni persona era buona e simpatica, fino a che ogni cosa divenne reale, triste e povera.

Il giorno in cui conobbe lo zio Vladimir non fu certo un giorno allegro per la piccola Kleo, o meglio lo fu per i primi trenta secondi, quando ancora non sapeva cosa stava succedendo e il motivo per il quale erano dovuti andare dall'unico parente di suo padre armati dei suoi bagagli -non che fossero chissà quanti-.

Era il 29 novembre, un giorno come tanti per chiunque, tranne che per lei.

Lo capì quando suo padre si abbassò al suo livello per stringerle la spalla -il contatto fisico più paterno che avesse mai ricevuto da lui- e dirle in russo “Sii straordinaria”.

Lo capì quando vide due grosse lacrime scorrere sulla guancia smagrita di sua madre, che le asciugò, gettandole via immediatamente come qualcosa di sgradito e inutile -un po' come avrebbe gettato via dalla sua vita anche lei dopo qualche istante-.

Lo capì quando si sbatterono la porta alle spalle e non si voltarono ai suoi richiami.


È per il tuo bene” fu la prima frase che udì dalla zia Irma -subito bloccata dalla gomitata dello zio Vlad-.

Quanto aveva odiato quella frase, ancora storceva il naso quando la sentiva, anche se il contesto a volte non era nemmeno paragonabile a quello che lei aveva vissuto.

L'aveva sognata ogni notte per quattro anni, insieme al proprio abbandono, come un sottofondo a ripetizione o come a conclusione di esso.

E proprio come tanti anni prima quel giorno Kleo si svegliò di colpo.

Si mise seduta, accorgendosi presto di essere un bagno di sudore e di avere il fiatone, come se avesse appena terminato una maratona.

Fanculo” esclamò alzandosi e gettandosi sotto la doccia -con tutti i vestiti, per poi sfilarli e gettarli nel lavandino-, tra un insaponata e l'altra fece mente locale, e ricordandosi di che giorno fosse esclamò “Doppio fanculo”

Oggi è il giorno della prova!


*


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Quel mattino del 13 marzo, Holly Mirror, si svegliò con una sensazione strana ad opprimerle il petto, all'inizio cercò di non darci molto peso, poteva benissimo essere un semplice sintomo d'ansia per il compito di aritmanzia che avrebbe dovuto affrontare il giorno successivo, o un segno di stanchezza, per le troppe ore passate sui libri.

Qualunque cosa fosse, Holly non aveva nessuna intenzione di perdere tempo a pensarci e ritardare per la colazione.

Per molti quel pasto era il più importante della giornata, per altri era del tutto una perdita di tempo -che avrebbero potuto sfruttare dormendo o studiando, a seconda dei casi-, ma per lei significava potersi rifare gli occhi tutte le mattine.

Per questo adorava svegliarsi presto, per prepararsi accuratamente e poi correre in sala grande ad accaparrarsi il miglior posto della tavolata, da dove poteva sbavare e fare gli occhi dolci al professore di rune antiche, Calvin Larstone.

Così, appena fu pronta, si avviò di buon passo al piano terra, pensando che la sola vista di quegli occhioni azzurri le avrebbe fatto passare immediatamente qualunque malessere.

Ovviamente non poteva sapere che quel giorno tutti i suoi buoni propositi sarebbero sfumati, e che ancora una volta il mercoledì 13 aveva mietuto le sue vittime.

Olimpia salutò la sua amica Heather della casa Tassorosso, -seduta sempre dietro di lei- con la quale condivideva la passione per il bel professore, si sedette al proprio posto e lanciò immediatamente un'occhiata alla sua poltrona.

Sospirò notandola vuota, di solito era sempre il primo ad arrivare, nonostante avesse provato molte volte ad arrivare per prima l'aveva sempre visto già seduto alla sua postazione, quasi come se non dormisse affatto o si svegliasse all'alba.

Perciò rimase sorpresa e confusa.

Aspettò

Aspettò

Aspettò fin quando le pietanze non iniziarono a scomparire dai vassoi e di lui ancora non v'era traccia.

Si girò verso Heather, che ricambiò la sua espressione sconsolata, e si alzò per andare alla lezione di pozioni.


*


Kleo aveva un appuntamento super importante alle tre e mezza, giurò su Merlino e tutti e quattro i fondatori che se quel fantasma ammuffito non si fosse deciso a lasciare l'aula per quell'ora, sarebbe sgattaiolata fuori o lo avrebbe ucciso nuovamente. Erano ore che blaterava su questa o quella battaglia, vinta da questo o quel mago, che creò guai a questa o quella specie di creatura magica..era stufa, anzi arcistufa di quell'inutile materia..tanto si parlava sempre delle stesse cose.. sarebbe stato meglio eliminare quella materia e insegnare solo due concetti fondamentali : la guerra per il potere di un dittatore era sbagliata; la guerra per il potere dell'eguaglianza era giusta.

E chissene frega di tutto il resto!


Finalmente -dopo quella che sembrò un'eternità- la campana suonò, e Kleo non attese nemmeno che il professore gli desse il consenso per uscire e gli assegnasse i compiti per la volta successiva, che si catapultò fuori dall'aula, per poi correre al settimo piano ed entrare nella stanza delle necessità.


Quando la ragazza dai capelli verdi aprì e richiuse la porta alle sue spalle, tutta la sala buia si trasformò in una strada piena di negozi e, anche se vi era poca gente per strada, per via del calar del sole, e i negozi stessero per chiudere, la riconobbe lo stesso.. era Diagon Alley.

Kleo sorrise e iniziò a camminare per la via, lanciando occhiatine varie agli stand delle vetrine dei negozi che oltrepassava, nella speranza di trovare qualcosa d'interessante, prima di arrivare alla sua meta.

Ma quando finalmente il negozio di animali distava pochi metri da lei, vide un'ombra stagliarsi davanti a lei...


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Drake Varathon era di fronte a lei, e una parte di sé, non riusciva proprio a capire quello che stava succedendo. Le orecchie avevano preso a fischiare così forte da attutire completamente la voce del suo amico.

Lui stava dicendo qualcosa, molto probabilmente si trattava di qualcosa di importante vista l'espressione seria che aveva, ma lei non riusciva proprio ad afferrare quelle parole che fuoriuscivano dalle sue labbra.

Kleo scosse la testa, sia per cercare di capire cosa non andasse in lei e quindi far smettere quel fischio assordante, sia per capire ciò che il suo amico stesse dicendo.

Ci provò più volte, ottenendo uno sguardo stizzito da parte del ragazzo.

Provando persino ad infilarsi il mignolo nelle orecchie per sturare il canale uditivo, ma niente..

D'un tratto il volume tornò e sembrò essere dieci volte più alto del normale “..e quindi ti pregherei di riprenderti tutte le tue cose” disse il moro, porgendogli una scatola, che notò solo allora, essere piena di ninnoli e suoi vestiti che aveva -col tempo- dimenticato o perso a casa Varathon, o che aveva regalato a lui come simbolo della loro amicizia.

Lei rimase di sasso, con la bocca e gli occhi spalancati dall'incredulità e dallo stupore “Perché ?” chiese cautamente, senza tentare di afferrare la scatola, ottenendo un'ulteriore occhiataccia con tanto di sbuffo infastidito “Ma ci fai o ci sei ? Non credevo che avresti usato dei mezzucci così infimi!” rispose lui irritato facendo una smorfia schifata nei suoi confronti.

Kleo aggrottò le sopracciglia confusa, cosa aveva fatto di così orribile da meritare un simile trattamento ?

Scusa Dray ma.. io non capisco”

NON chiamarmi Dray, dopo oggi non hai alcun diritto di farlo, né tanto meno di chiamarmi per nome”

Lei spalancò gli occhi ancora una volta, ma poi riprese il suo spirito combattivo e rispose “Ma si può sapere che diamine ho fatto ? Qualsiasi cosa sia, credo che la tua reazione sia esagerata!”

Sinceramente se nemmeno capisci il tuo errore non ho proprio nulla da dirti, tranne che.. non sono più interessato a continuare la nostra amicizia” rispose lui con un tono così glaciale che l'intera strada sembrò essersi trasferita al polo nord.

Ma come posso chiederti scusa o spiegarmi se non so di cosa tu stia parlando ?” chiese la ragazza iniziando ad avere il terrore di perderlo.

Fatti un esame di coscienza e vediamo se ti si illumina la lampadina” disse lui squadrandola dalla testa ai piedi, prima di scuotere la testa e superarla per andarsene.

Kleo lo afferrò immediatamente per un polso e gli disse “Drake.. andiamo, non parli sul serio! Si tratta di uno scherzo vero ?”

Lui voltò lentamente la testa per guardarla schifato e dire “Come potrei scherzare su una cosa del genere ? Io non sono te.”

La mano di Kleo mollò la presa come se fosse stata scottata, e ricadde molla lungo il fianco, aprì la bocca per dire qualcosa, ma non ne uscì una sola sillaba.

È davvero finita ?” sussurrò.

Lui rise ma senza allegria “Mica stavamo insieme, era solo una stupida amicizia”

Mi stai abbandonando ?” riuscì a sussurrare mentre gli occhi le si appannavano per le lacrime, che non si era nemmeno resa conto di star versando da un bel po'.

Lui per tutta risposta alzò le spalle -senza nemmeno rigirarsi- e proseguì a camminare per la sua direzione.


Si udì una porta sbattere, ma nella via nessuno sentì quel rumore oltre a lei, perché quello fu il suono del suo cuore che veniva chiuso fuori e allontanato con i buttafuori da quello del suo migliore amico.

È per il tuo bene”

No, non può essere”

È per il tuo bene”

Smettila”

È per il tuo bene”

Ti prego basta !”

È per il tuo bene”

Io non ce la faccio”

È per il tuo bene”

BASTA!”

E tutto si fermò.


*


Non appena la campana suonò la fine delle lezioni, Holly saltò in piedi come un petardo, facendo evanescere le proprie cose scolastiche nel proprio dormitorio, e decise di andare a bussare all'alloggio del signor Larstone, per vedere come stesse, dato che non si era fatto vedere per tutto il giorno.

Questa decisione fu ponderata durante tutta la giornata scolastica, poiché invece di pensare a prendere appunti e a seguire le lezioni, aveva pensato tutto il tempo al povero ammalato.

Si avvicinò alla porta, -si, sapeva perfettamente quale fosse, dato che l'aveva stalkerato durante tutto l'anno scolastico- armata della miracolosa zuppa di nonna Mirror e alzò la mano per bussare, quando udì una voce femminile provenire al suo interno.

Dovevi dirmelo, tesoro, sarei venuta prima !” quella voce la riconobbe immediatamente, sebbene non fosse un'abitué dell'infermeria, si trattava della figlia adottiva di madama Chips.

Una parola le s'incastrò nella mente..

TESORO

'L'aveva chiamato tesoro!!'

Il cuore le sprofondò, uscì dal petto e cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi.

La bella Miss Grace era la fidanzata di Calvin !

Il sogno di una vita era appena stato infranto per sempre.

Era stata stupida anche solo a sperarci, lui non l'avrebbe mai vista come una donna, sarebbe sempre stata solo una ragazzina!

E tutte le belle parole che le aveva sempre rivolto e con cui l'aveva spesso definita erano solo quello, parole.

Non c'era mai stato un significato nascosto dietro di esse, non c'era mai stato un secondo fine dietro quei bellissimi sorrisi .

Lei per lui non era niente.

Lei per lui non significava niente.


Rimase lì, con il cuore infranto finché non udì delle effusioni amorose provenire da dietro la porta, la minestra cadde e si sparse sul pavimento, mentre la spada di Damocle cadeva sulla sua testa.

Holly corse via a perdi fiato, non prestando attenzione a dove metteva i propri piedi, finendo così inevitabilmente col travolgere la figura di un ragazzo dai capelli neri, non si preoccupò di chiedere scusa e filò dritta verso la torre dei corvonero.


Drake rimase di sasso, continuando a non staccare lo sguardo dalla ragazza di cui era innamorato, che in quel momento correva lontano da lui, non riuscendo a non pensare che il suo buonissimo profumo all'arancia adesso impregnava i suoi vestiti, e che fosse bellissima e perfetta anche con le lacrime agli occhi.

Sapeva di dover odiare chiunque gliele avesse causate, ma in quel momento non ci riuscì.


*


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Flame osservò tutta Diagon Alley bloccarsi, Kleo e il finto Drake erano ancora lì, lei implorava pietà, mentre lui -come tutte le cose- era immobile, bloccato con il piede sinistro ancora sospeso, come se qualcuno avesse premuto il tasto PAUSA sull'intera prova.


Cosa significa ? Cosa sta succedendo ?” chiese Gillian allarmata, voltandosi verso i capi.

È quello che succede quando uno si ritira” sentenziò Jax, prima che la porta venne sbattuta e Flame uscisse dalla sala, per andare dalla ragazza.


Flame scese le scale a chiocciola della porta che dava sulla stanza delle necessità, che veniva usata raramente. Quasi corse, non prestando attenzione a dove metteva i piedi, troppo preoccupato a non togliere lo sguardo da lei, quasi avesse paura che potesse scomparire. Kleo si era seduta per terra quasi inconsciamente non appena aveva sentito quell'odiosa frase che l'aveva riportata a quell'orribile giorno di tanti anni prima. Perciò quando Flame le corse incontro dovette sedersi al suo fianco per prenderla tra le braccia e tranquillizzarla.

Lei, in un primo momento non si accorse dell'arrivo del ragazzo, troppo scossa per prestare attenzione a qualunque cosa che non fosse tutto ciò che era appena successo, così lui dovette scuoterla più volte per ottenere una reazione nella sua pupilla “Kleo..tesoro, era solo un'illusione”

Cosa ?” sussurrò lei confusa

Flame scosse la bacchetta e tutta la scena svanì nel nulla, per poi trasformarsi in un giardino tranquillo -sotto l'influsso del ragazzo- “Era la tua prova.. solo una stupida prova” disse accarezzandole una guancia, dov'era caduta l'ultima lacrima “Mio fratello non ti direbbe mai nulla del genere.. ti vuole troppo bene”

Kleo ricambiò l'abbraccio, appoggiando la testa sulla sua spalla, e disse “Davvero era davvero solo una prova ?”

Si, tesoro” rispose stringendola ancora di più, sentendola sospirare di sollievo.


**


--Angolo Autrice--


Ciao popolo di EFP!

Scusate il ritardo, ho avuto un po' da fare e volendo pubblicare prima il capitolo dell'altra storia non sono riuscita a finirlo prima.

Non so sinceramente se abbiate trovato il capitolo un po' deprimente o cosa, però spero ardentemente che vi abbia appassionato.

Sarei felice di sapere cosa ne pensiate :)


Alla prossima ed ultima prova,

baci

Gin


p.s. Ho pensato di mettere le foto prima di ogni pezzo perché così sarebbe stato più facile per tutti ricordarsi i visi dei personaggi.

   
 
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