- Mi spiace vado di fretta, e quindi
per le
risposte alle recensioni dovrete aspettare il prossimo capitolo.
- Intanto questo, anche se corto,
allieterà i
vostri dubbi ^^
- Buona lettura! <3<3
- (Me lo lasciate un commentino,
vero?)
- »And
I’m telling
You I’m
not Going
-
- 1.
RIMPATRIATA
- «Harry,
so che l’hai lasciata perché te l’hanno
ordinato e perché sul regolamento sono
vietate relazioni studenti-insegnanti, ma sii ragionevole, pensa a come
si sente
Ginny in questo momento…»
- Era
da mezz’ora che Hermione cercava di convincere Harry ad
andare a parlare con
Ginny.
- «Hermione,
te l’ho già detto, sono capaci di espellere
Ginny…» le ripeté Harry per la
centesima volta, coprendosi la faccia con una mano. «Sai bene
che tengo alla
felicità di Ginny più di qualsiasi altra
cosa..» Harry esitò parecchio.
- « Anche più del
nostro amore» concluse passandosi una mano tra i
capelli.
- «Sì,
ma non ti immagini quanto ci sta male lei.. Lo sai che non mangia
più?» tentò
ancora Hermione.
- Harry
alzò un sopracciglio.
- «Stai
scherzando, vero?» domandò mezzo divertito.
- Guardando
l’espressione seria di Hermione intuì da solo la
risposta.
- «E
comunque» continuò Hermione, «potevi
lasciarla in una maniera più carina, e
anche se per regolamento non potevi dirle la causa, potevi farglielo
intuire di
nascosto, chessò, magari lasciandole un biglietto anonimo o
qualcosa del
genere, come un indizio, così che non si spaventasse troppo
e che capisse la
situazione…»
- Harry
scrollò le spalle. «Guarda che io un indizio
gliel’ho dato, le ho detto chiaramente
che mantengo sempre le mie promesse…»
- Hermione
lo guardò con fare interrogativo.
- Harry
sospirò. «Dopo la guerra, poco prima del suo
compleanno, le ho confessato
apertamente i miei sentimenti nei suoi confronti, e il mio desiderio di
starle
accanto per tutta la vita. “Un
giorno,
quando avrai finito la scuola, ci sposeremo e andremo a vivere insieme,
te lo
prometto” le dissi. Se se ne fosse ricordata, a
quest’ora non ne avrebbe
fatto una tragedia…Che importa perdere un anno insieme se
davanti abbiamo tutta
la vita?»
- Hermione
lo guardò desolata.
- «Possibile
che abbia dimenticato la nostra promessa?»
boccheggiò Harry abbassando lo
sguardo.
- All’improvviso
si accorse dell’ancora di salvezza che aveva evocato
inconsapevolmente, e ci si
aggrappò con tutte le sue forze, affiché la
gravosa colpevolezza che lo
assillava scivolasse via dalle sue spalle.
- «Già,
come ha fatto a dimenticarsene?» esclamò con
più enfasi di prima.
- Guardò
Hermione.
- «Cioè,
come ha fatto a scordarsi la nostra promessa d’amore
eterno?» sbottò, mentre
nei suoi occhi si accendeva un barlume dorato di piacere nel gettare
fango su
Ginny.
- « Mi
sta umiliando, cercando di farmi sentire in colpa!! Ecco
perché sta
coinvolgendo anche quel non-mi-ricordo-come-si-chiama Tyler!!»
- Si
alzò e batté i pugni sul tavolo, fissando
Hermione dritto negli occhi.
- «Capisci
Herm, è tutta una montatura per prendermi in
giro!»
- Hermione
si alzò a sua volta, tremando allibita.
- «Harry,
io n-non credo c-che Ginny sia capace di
tanto..»sussurrò con un filo di voce.
- Harry
non parve averla sentita, un ghigno euforico ancora stampato sulla
faccia.
- «E’
sua la colpa, tutta sua, vuole rovinarmi la carriera, farmi perdere il
posto di
ins-»
- «HARRY!!»
Hermione lo scrollò per le spalle, preoccupata.
- Harry
la guardò e si accasciò di nuovo sulla sedia.
- «Herm…»
mormorò, appoggiando i gomiti sul tavolo e prendendosi la
testa fra le mani.
«Sono io che ho
sbagliato, lo
ammetto… Ma l’amo alla follia, non so che farci,
se continuo a starle lontano
so che impazzirò…Ma contemporaneamente non posso
mollare il lavoro, perché la
McGranitt non ha ancora trovato un valido sostituto… E i
ragazzi contano su di
me!»
- Hermione
si raddolcì e lo abbracciò da dietro.
- «Vedrai
che si aggiusterà tutto..» gli
bisbigliò all’orecchio, la voce morbida e
delicata come un petalo di rosa.
- Quando
i due si staccarono Harry parve rincuorato.
- «Ehm,
Harry…» disse Hermione. «Rammenti che ti
ho detto io e Ron non eravamo gli
unici ad essere stati assunti per il posto momentaneo di
bibliotecari?»
- «Sì,
perché?»
- Hermione
si allentò il nodo della cravatta, come per prendere aria.
- «Ecco..be’..il
fatto è che..»
- Harry
la incitò ad andare avanti.
- «C’è
anche…»
- Hermione
s’interruppe, perché la porta del reparto si
aprì di scatto, e sulla soglia si
stagliò una sagoma femminile decisamente familiare ad Harry.
Le gambe snelle
nell’oscurità si mossero a passo di danza
arrivando fino al moro.
- «Harry,
anche tu qui?» cinguettò la figura con voce
mielosa.
- Harry
e Hermione si dettero una fugace occhiata inorridita.
- Quando
Harry tornò a guardare la ragazza, la gola era talmente
secca che riuscì solo a
sussurrare: «ciao Romilda, sei proprio… tu?»
- Romilda
Vane senza un briciolo di timidezza gli saltò al collo,
abbracciandolo stretto,
mentre sulla porta si stagliava un’altra figura,
più alta e mascolina della
precedente, e con folti capelli color carota.
- Hermione
gli lanciò un’occhiataccia, come per dire
“dovevi
aspettare il mio segnale”, mentre Ron la guardava
dispiaciuto, muovendo le
labbra per dire “non sono riuscita a
trattenerla, scusa”.
- Attirata
da tutto quel trambusto, un’alunna che passava di
lì per restituire un libro si
affacciò sulla porta, dietro a Ron.
- Osservò
lo spettacolo disgustata e amareggiata, abbandonando sul posto il libro
e
scappando via.
- Harry
riuscì solo a urlare “Ginny!” che i
capelli di Romilda gli oscurarono la visuale.