E così
giunge alla fine la storia. Mi spiace che non ci siano state molte
visite, ma un tema del genere è difficile da affrontare.
Voglio dare un
grazie speciale, un immenso grazie a chi ha letto e soprattutto
a chi mi ha recensita. Grazie mille a Tetide che ha apprezzato
questa mia
storia e a bella95 che l’ha messa tra i preferiti^^
GRAZIE!
3/5/1963
Mia cara Ketty,
oggi sono
vent’anni che Frank é morto. Ti chiedo scusa per
non averti
scritto per così tanto tempo. La Berlino che vedo oggi
é molto diversa da come
era un tempo, se pur sempre rimane una leggera oppressione che non
svanirà mai.
Mi sembra di non appartenere più a questa casa da quando
l’ho lasciata. Dopo
quel giorno che ti ho scritto, l’ultimo, sono scappata di
casa. Non potevo più
restare, penso tu possa capirmi. Saprai molte cose che io non so, dato
che sei
rimasta qui tutto questo tempo infinito. Quando sono fuggita io e Kläe siamo andate al campo. Ti evito lo
strazio. Siamo riuscite a trovare il corpo di Frank, l’unico
di cui si poteva
avere un cadavere. Era morto nelle camere a gas. Lo abbiamo preso e
seppellito
lontano. É stato difficile dirgli addio. In
seguito siamo giunte in Francia, non senza
difficoltà, e
poi ci siamo imbarcate per New York. Lì mi sono costruita
una vita, per
rispettare la speranza del mio angelo custode. Nessuno mi ha mai
trovata, sono
riusciti a trovarmi per puro caso. Mio padre é morto,
infine, mia madre pochi
anni dopo la mia fuga, da quanto mi hanno raccontato. Sono tornata a
Berlino
per l’eredità, ma non voglio questa casa, voglio
sradicarmi da tutto ciò che ha
rappresentato un passato di terrore e di lacrime. Stamattina mio marito
mi ha
accompagnato nel luogo in cui avevo lasciato Frank: l’ho
fatto riesumare e l’ho
seppellito nel cimitero dedicato ai morti innocenti.
Devo ammettere
che sono serena, sto bene adesso, anche se so che la ferita
non guarirà mai. Adesso é notte e io mi sono
svegliata, anzi mi ha svegliato un
sogno, così ho voluto alzarmi e raccontartelo. Sono nella
mia vecchia stanza
dove ora dormono le mie figlie, un dono mandato da Frank....Frank. Ho
sognato
lui. Eravamo nel prato da cui ero tanto stata terrorizzata da piccola,
ma non
ero sola. C’era Frank, Kläe
e gli Offäl.
Eravamo tutti felici e il prato era pieno di fiori e di farfalle. E
c’ero io
sedicenne vicino a lui, che mi prendeva le mani e con la sua bellissima
stella
brillante sul petto mi diceva le uniche parole che ora vorrei sentire:
“Staremo
insieme per sempre”.
Mika