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Autore: LaRagazzaDelleMargherite    04/06/2009    5 recensioni
E' il 1942. Il nazismo sta devastando la storia dell'Europa e del Mondo. Come le vita di una ragazza ariana e il suo amico ebreo.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E così giunge alla fine la storia. Mi spiace che non ci siano state molte visite, ma un tema del genere è difficile da affrontare.

Voglio dare un grazie speciale, un immenso grazie a chi ha letto e soprattutto a chi mi ha recensita. Grazie mille a Tetide che ha apprezzato questa mia storia e a bella95 che l’ha messa tra i preferiti^^

GRAZIE!

 

3/5/1963

Mia cara Ketty,

oggi sono vent’anni che Frank é morto. Ti chiedo scusa per non averti scritto per così tanto tempo. La Berlino che vedo oggi é molto diversa da come era un tempo, se pur sempre rimane una leggera oppressione che non svanirà mai. Mi sembra di non appartenere più a questa casa da quando l’ho lasciata. Dopo quel giorno che ti ho scritto, l’ultimo, sono scappata di casa. Non potevo più restare, penso tu possa capirmi. Saprai molte cose che io non so, dato che sei rimasta qui tutto questo tempo infinito. Quando sono fuggita io e Kläe siamo andate al campo. Ti evito lo strazio. Siamo riuscite a trovare il corpo di Frank, l’unico di cui si poteva avere un cadavere. Era morto nelle camere a gas. Lo abbiamo preso e seppellito lontano. É stato difficile dirgli addio. In seguito siamo giunte in Francia, non senza difficoltà, e poi ci siamo imbarcate per New York. Lì mi sono costruita una vita, per rispettare la speranza del mio angelo custode. Nessuno mi ha mai trovata, sono riusciti a trovarmi per puro caso. Mio padre é morto, infine, mia madre pochi anni dopo la mia fuga, da quanto mi hanno raccontato. Sono tornata a Berlino per l’eredità, ma non voglio questa casa, voglio sradicarmi da tutto ciò che ha rappresentato un passato di terrore e di lacrime. Stamattina mio marito mi ha accompagnato nel luogo in cui avevo lasciato Frank: l’ho fatto riesumare e l’ho seppellito nel cimitero dedicato ai morti innocenti.

Devo ammettere che sono serena, sto bene adesso, anche se so che la ferita non guarirà mai. Adesso é notte e io mi sono svegliata, anzi mi ha svegliato un sogno, così ho voluto alzarmi e raccontartelo. Sono nella mia vecchia stanza dove ora dormono le mie figlie, un dono mandato da Frank....Frank. Ho sognato lui. Eravamo nel prato da cui ero tanto stata terrorizzata da piccola, ma non ero sola. C’era Frank, Kläe e gli Offäl. Eravamo tutti felici e il prato era pieno di fiori e di farfalle. E c’ero io sedicenne vicino a lui, che mi prendeva le mani e con la sua bellissima stella brillante sul petto mi diceva le uniche parole che ora vorrei sentire: “Staremo insieme per sempre”.

Mika

   
 
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