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Autore: Zoey Charlotte Baston    07/03/2017    1 recensioni
Non dimenticare l'infanzia, in cui ridevi giocando e immaginando mondi fantastici, che i grandi non riusciuvano proprio a capire, l'infanzia con le paure sempre in aguato.
Non dimenticare l'adolescenza, con le uscite con gli amici, gli amori, le emozioni troppo forti e confuse, il mondo sempre contro di te, che eri alla ricerca di qualcuno che ti capisse.
Non dimenticare l'età adulta, con le responsabilità, il lavoro, la voglia di tornare giovane, mentre vedi i tuoi figli crescere e fare i tuoi stessi errori e vorresti che non fosse così, mentre la vita scorre e gli anni passano.
Non dimenticare nulla.
Non dimenticare la tua storia.
|Isaac × OC| |Scott × Allison, Stiles × Lydia, Liam × Hayden, Derek × OC| |Accenni Stiles × Malia, Jackson × Lydia|
|AVVERTENZE: Allison è viva| |Non tiene conto degli eventi delle stagioni 5 e 6|
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Monsters Under The Bed




Isaac non aveva mai avuto paura dei mostri sotto al letto, a differenza di Will. Lei gli diceva sempre che non era vero, a lei non spaventavano i mostri, solo il buio, però Camden una volta gli aveva spiegato che le persone non avevano paura dell'oscuro di per sé, ma di quello che nascondeva, perciò non le credeva molto.
Il fratello maggiore una volta lo aveva trovato rannicchiato in un angolo della cameretta che divideva con la gemella, nascosto sotto ad una coperta, quindi intenerito gli si era avvicinato e gli aveva chiesto cosa succedesse. Il piccolo gli aveva raccontato, con la voce appena udibile, che il padre gli aveva dato dei calci e si era messo ad urlare. Cam quindi aveva sorriso dolcemente e facendo leva sull'orgoglio maschile gli aveva detto: "Non piangere, tra poco tornerà Will. Sei un maschio te, non puoi farti vedere piangere, devi essere coraggioso anche per lei e difenderla, come fanno i supereroi dei tuoi fumetti."
E così aveva fatto, quando il padre di arrabbiava lui proteggeva sempre la sorella, ma a volte Isaac non ce la faceva e a quel punto era Camden che era coraggioso per tutti e tre e poi sorrideva ai fratellini, dicendo che andava tutto bene. Lui riusciva a sorridere sempre, ma non era mai come prima che la madre li lasciasse.
Isaac si ricordava bene quando il più grande gli aveva detto che se ne sarebbe andato. Era appena tornato a casa, prendendosi subito due schiaffoni dopo aver spintonato il loro papà, perché l'aveva trovato a dare dei pugni al bambino, che rannicchiato cercava di fare scudo a Will, troppo spaventata per reagire. Quindi mentre faceva compagnia ai due si era messo a piangere e quando loro gli avevano domandato cosa avesse lui aveva iniziato a scusarsi. Si era appena reso conto che sì, la situazione era ancora gestibile, ma questo finché c'era lui. Il padre non li toccava finché sapeva che il figlio era a casa e per allontanarsi dall'uomo li aveva praticamente condannati. Cam quindi aveva parlato loro dell'arruolamento e alla fine del discorso la bambina l'aveva osservato con i suoi grandi occhi azzurri, per poi domandare "Vai a fare quello che faceva Capitan America?", gli era sfuggita dalle labbra una lieve risatina ma aveva risposto che sì, avrebbe fatto quello che faceva Capitan America ed Isaac gli si era seduto sulle gambe in silenzio, rannicchiandosi come e in cucciolo, per poi dire che a loro andava bene, perché voleva dire che avrebbe protetto tutto il paese e a lui questa cosa veniva bene.
Mentre il tempo passava con la partenza del maggiore dei Lahey per i due più piccoli le violenze sempre più forti del padre diventavano normali, anche l'assurdità di quella situazione, affrontare il decesso di Camden da soli. E come erano abbastanza grandi per andare avanti senza versare troppe lacrime per quella perdita tanto significativa, Will lo era per nascondere i lividi e Isaac per difendere la sorella da solo.
Sembrava a tutti normale, una bimba che si truccava e un bimbo sempre bendato o con qualcosa di rotto.
"Povera piccola, ha perso la mamma, è ovvio che stia cercando di attaccarsi al ricordo del suo punto di riferimento femminile in questo modo" o anche "È adorabile, così piccola e già un'intenditrice della moda!" dicevano le mamme dei loro compagni quando vedevano Will e il suo trucco che si notava a malapena, quando le dicevano quanto era carina lei sorrideva e ringraziava, perché doveva essere una brava bambina e quelle signore cercavano solo di essere gentili.
Isaac invece era un maschietto ed alla loro età i bambini si facevano male così facilmente, ed Isaac aveva sempre avuto un'aria tanto maldestra e impacciata, quindi quando gli adulti gli chiedevano come se l'era fatte quelle ferite non sembrava mentisse mentre borbottava un "Sono inciampato dalle scale" o "Ho sbattuto contro il tavolo". E forse avrebbe dovuto dire la verità a quell'infermiera così dolce e gentile che dopo la terza volta che finiva in ospedale nel giro di un mese gli aveva chiesto se il padre gli facesse qualcosa.
All'epoca non sapeva che nessun altro si sarebbe accorto che tutto quello non era normale, perché i grandi quelle cose non le capivano mai e ormai iniziavano a pensare anche loro che l'uomo non volesse far nulla di male e li stesse solo proteggendo o anche che si meritassero tutto quello.
Isaac non aveva mai avuto paura dei mostri sotto al letto perché aveva sempre saputo che i mostri erano dentro alle persone, pronte ad impossessarsi di loro nei momenti di debolezza, come avevano fatto con il suo papà. Quando la mamma era morta il mostro si era svegliato ma aveva iniziato a crescere solo quando Camden se n'era andato. Ma lui lo sapeva che non era colpa loro, perché i mostri lo trovano sempre un modo per prevalere.
Isaac non aveva mai avuto paura dei mostri sotto al letto, neanche quando aveva iniziato ad avere paura di tutto, perché sapeva che l'unico mostro che era in casa si trovava nella stanza affianco.
   
 
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