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Autore: MonAnge    10/03/2017    2 recensioni
SEI PRONTA A DARE LA VITA PER AMORE?
E se fossi destinata a perdere il ragazzo che ami, e a riperderlo ancora e ancora e ancora?
Dal testo
Appena andarono fuori, oltrepassarono il cancello, Nami si accorse di quanto era grande la casa. Era quasi come una villa.
Al centro c’era una fontana, all’interno della quale una bellissima statua: due figure allacciate- un affascinante angelo che guardava una donna tra le sue braccia. E poi le venne in mente il nomignolo che Sanji le aveva dato. Mon ange. Il mio angelo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 - Lettera


E si staccarono involontariamente da quell’abbraccio comfortevole.

Nami sentì un colpo di freddo che le percorse la schiena. Non c’erano più le braccia di lui a riscaldarla. Non c’erano più le sue braccia muscolose ad avvolgerla nel caldo abbraccio quale era stato prima.

La rossa lanciò uno sguardo alla sorella che le sorrise maliziosamente.

-“Sta facendo freddo qui fuori..”- cominciò a parlare Sanji –“ pensavamo di riportarvi a casa.. Vero Zoro?” - chiese rivolgendosi al ragazzo dai capelli verdi.

-“Ma.....”

-“Okay, è deciso. Vi accompagneremo. Dove abitate, signorine?”- chiese con gentilezza.

-“Ehm.. a pochi passi da qui. Dietro quell’angolo” – indicò Nami catturando l’attenzione del biondo che la guardò profondamente.

Le sorelle andarono avanti sentendosi dietro la presenza di due ragazzi. Due ragazzi meravigliosamente belli, pronti a proteggerle in qualsiasi momento, da qualsiasi pericolo.

-“Pss”- “Sanji”- lo chiamò Zoro.

-“Eh?”- rispose il biondo.

-“Ricordati che ti restano solo un paio di giorni....” –gli sussurrò.

Ma Sanji lo interruppe:

-“Lo so.”

E sembrò che il suo sorriso scomparve.

-“Hm, avete detto qualcosa?” – chiese cuoriosa Nojiko.

-“No, assolutamente niente.”- disse in modo distaccato il verde.
 

                                                                      *****

 
Dopo pochi minuti, si trovarono davanti a una casa. Era abbastanza grande, dipinta di arancione, con un giardino al lato. Si intravedevano gli alberi di mandarino, quelli che particolarmente piacevano alla famiglia di Nami e soprattutto a lei.

-“Sono vostri?”- le domandò il biondo.

-“Si. Di nostra madre!”- esclamò la sorella.

Zoro parve infastidito. La cosa che gli interessava al momento era : < Che strada lo porterà a casa? Da dove sono arrivati? >

Nami guardò per un attimo Sanji che la stava fissando. Si guadrarono, dimenticandosi il mondo che li circondava. Dimenticandosi il freddo, la notte, le stelle, la luna e anche Nojiko che sembrò non volerli disturbare. 

Fece un cenno con la mano, per ringrziare, ed entrò in casa chiudendo la porta.

Nami non se ne accorse neanche. 
Era troppo impegnata. C’era qualcosa che la ostacolava dal togliere lo sguardo da lui. Da Sanji.
 
-“Allora..” – la rossa si riprese – “Noi rientriamo...cioè io..”- disse notando che la sorella non c’era più davanti a loro.

-“Grazie mille per il passaggio...”-finì.

-“Pas de quoi, Mon Ange..”

Nami tutt’a un tratto arrossì e corse verso la porta cercò disperatamente le chiavi, frugando nella borsa. Ma non li trovò.

Sanji si avvicinò a lei e da dietro la circondò con le braccia. Nami rabbrividii ma non per il freddo.

Poi il biondo le fece vedere le chiavi senza staccarsi.

-“Ti sono cadute, Ma Belle..”

Sentivano i propri respiri, i propri battiti dei cuori che accelerarono. Sentiva il calore che le portavano le braccia di lui.

-“Ehm.. g-grazie”- disse semplicemente non trovando coraggio di andarsene.

-“Ehi, andiamo!.”- escalmò Zoro.

-“Bonne nuit.”- la salutò il biondo staccando le proprie braccia da lei.

-“Buonanotte, Sanji.”-

Rientrò a casa e chiuse la porta.

Sentiva ancora il suo odore avvolgerla. Come avrebbe voluto in quel momento stringerlo a sé piu forte, accocolarsi e ...

-“Nami!! Mi ero stufata di aspettarti, stavo per uscire e tirarti indietro, sai dalla serratura non vedevo molto! Ma ho visto che vi stavate abbracciando! Ti ha dato la buonanotte, vero?- Nojiko cominciò a tempestarla di domande.

-“Sono stanca..” – rispose Nami tenendo ancora quel sorriso ricoordandosi Sanji.

-“NO! Ora mi rispondi!! Non nascondermi nulla! Vi siete già baciati? Anzi forse siete già andati a letto insieme!”-

-“Nojikooo!! Va bene, va bene. Ti racconto tutto, vieni in camera però.”- disse Nami togliendosi le scarpe e entrando nella propria stanza.

Chiuse la porta e si sedette sul letto insieme a Nojiko.

-“Si, ti ascolto moolto attentamente.”
 
-“Beh.. non saprei davvero da dove cominciare.. Hai presente il locale che è andato a fuoco?”

-“Si. Lì c’è stato il vostro primo bacio?”

-“Lì ci siamo “conosciuti”. Ci siamo incontrati lì. Mi ha rivolto quel suo magnifico sguardo e... e io mi arrabbiai e uscì dal caffè.”

-“Che scema.”

-“Grazie.. Comunque ma non finì tutto così presto.. be’, ecco vedi, io dimenticai la borsa e....”

-“E lui te l’ha riportata e vi siete sfiorati?”- la interruppe Nojiko.

-“Già.. Ehii aspetta ma come fai a saperlo?- le chiese Nami meravigliata.

-“L’intuito..”- rispose ridendo la sorella.

-“E poi?”-

-“E poi mi ha chiamato “Mon Ange”! Non chiedermi il motivo perchè non lo so neanche io..”-

-“Hmm, è un po’ strano che uno sconosciuto ti chiami in questo modo...”-

-“Si ma la cosa che mi preoccupa è la sensazione di averlo già incontrato da qualche altra parte e di conoscerlo già.”

 -“Che storia!!! Io vi shippoo!"

-“E solamente ieri ci siamo incontrati nuovamente. Era già calata la sera ed erano circa le nove. Stavo tranquillamente seduta in un angolo del caffè che lo vidi buttarsi su di me senza aver compreso nulla. Ma poi capii che sopra di me stava precipitando una statua...e lui mi ha salvato la vita.

-“Ommioddioo! E non l’ho neanche ringraziato!”-

-“Poi è successo quel che è successo.. l’hai visto anche tu..”-

-“Quindi niente baci?”-

-“No..”

-“Per adesso no...”- sottolineò la sorella e scoppiarono a ridere.

Si misero a dormire, entrambe stanche morte. Soprattutto Nami che ha passato di tutto.
La notte passò in fretta visto che si addormentarono alle tre meno un quarto.
 

                                                            *****

 
-"Namii!! Alzatii, forza!! La colazione si sta raffredando." – cercò di svegliarla Bellmere.

-"Nami!! Daai!!"

-“Mm...” – Nami si girò verso il muro. –“Ancora cinque minuti, ti prego!-

-“È già passata mezz’ora dall’ultima volta che me l’hai detto, daai..”- disse uscendo dalla camera la madre.

-“Uffaa...”

Si alzò e cominciò a vestirsi. Aprì la finestra per far entrare aria fresca. Era una bella giornata di sole, il cielo era azzurro e non si vedeva neanche una nuvola. Si sentivano li uccellini che cantavano.

Poi vide qualcosa incastrato tra la finestra e il muro della casa. Precisamente un foglio, che somigliava di più a una lettera. Si mise sulle dita dei piedi e piegandosi riuscì ad afferrarla.

Aveva ragione, una lettera. La aprì, cercando di fare attenzione a non romperla. E cominciò a leggere con gli occhi:

 
                      “Stessa ora, stesso posto,             
        Mon Ange,

                                       S.

 
Era lui. Ne era sicura.
   
 
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