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Autore: CremeAthena    10/03/2017    2 recensioni
Dopo aver eliminato Asgore e Flowey, Frisk è riuscito a superare la barriera e presumibilmente a tornare a casa, mentre le sei anime umane raccolte dal re defunto sono scomparse. Da allora regna l'Imperatrice Undyne, che come primo provvedimento ha indetto la caccia agli umani, volendo vendicare il re e la regina uccisi da Frisk, dopo aver giurato vendetta contro questo umano. Ma da allora sono passati molti anni, l'Underground è stato militarizzato, ormai l'uomo non ne sa più nulla.
Ma se una ragazzina cadesse nuovamente nelle Rovine? Quale storia si genererebbe? Cos'è cambiato intanto nel mondo dei mostri?... Scopriamolo insieme.
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Chara, Nuovo personaggio, Sans, Un po' tutti, Undyne
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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~ Capitolo I-3 ~ First happy time ~


Fu un incubo a svegliarla. Non sapeva se definirlo incubo o semplicemente sogno, poichè era stato molto... Realistico. Si era ritrovata in un luogo totalmente nero, simile a quello che separava una morte e una rinascita le era venuto da pensare, solo che c'era un'interlocutrice in ombra, la cui presenza era delineata unicamente da un occhio rosso nell'ombra e una voce tenera, fanciullesca sì ma anche decisamente sinistra e arguta. Che fosse perchè non parlava con qualcuno da almeno tre giorni o meno, aveva lasciato a Pleya una sensazione spaventata, nonostante le parole non fossero state cattive, anzi.

«Sono tua amica e sono vicina a te. Non avere paura... Non sei sola.»

Beh, il dialogo era durato più di questa singola frase, ma a dirla tutta il giorno dopo la biondina non riusciva a ricordare altro. Come se non bastasse, si era svegliata in un bagno di sudore. "Non va bene, devo lavarmi. Ma ci sarà un bagno qui?" Aveva deciso tra sè e sè di non discutere con la propria coscienza riguardo l'incontro nel sogno, ma piuttosto di sistemarsi dato che aveva un po' di pausa. Cercando un poco si accorse che la stanza di riposo delle guardie caprine era più estesa di quel che pensava, dato che c'era anche un piano superiore dove trovò ciò che cercava. Si spogliò e si mise sotto l'acqua bella calda, lasciando colare con il liquido trasparente tutta la fatica e la tensione accumulate finora dall'inizio di quella pericolosa avventura. Come scappare a una riflessione sotto la doccia? Nemmeno lei ci riuscì, difatti cominciò a pensare ai suoi nuovi obbiettivi. Innanzi tutto sarebbe tornata dalla stella presente due stanze prima, poi avrebbe dovuto meditare un metodo efficace per superare il pericoloso sistema difensivo del corridoio successivo.
Uscì dopo un periodo che non poteva determinare, ma erano passate certamente intere decine di minuti, dato che Pleya adorava l'acqua. Rivestitasi con maglietta a righe, gonna, intimo e stivali, tornò al piano di sotto. Prese un po' di patatine da mangiare e tornò tranquillamente indietro fino alle foglie rosse ai piedi delle due rampe di scale. Per qualche motivo, mentre toccava la stella, si accorse di starsi inconsciamente domandando come facessero quelle foglie a mantenere il loro colore senza acqua nè sole.

[[ La vista delle foglie rosse nelle scure rovine ti riempe di DETERMINAZIONE. ]]

In seguito tornò camminando alla soglia della stanza coi due canli fognari, ri-filmando tutto da capo perchè ne rimanesse un ricordo, o almeno avrebbe potuto riguardare quei percorsi in caso di bisogno. Fu lì che si appoggiò al muro e si fermò, pensierosa. Come fare? Il pericolo era reale e pericoloso e lei non aveva alcuna idea. Se si fosse avvicinata senza toccarlo, sicuramente avrebbe rilevato in qualche modo la sua posizione. Mmh...

«E se provassi a ... il filo? ... Giallo!»

La biondina saltellò sul posto, sentendo quella stessa voce che le aveva parlato nell'incubo. Si guardò attorno, ma non c'era nessuno. Eppure l'aveva sentita, anche se non era stata molto chiara, o meglio non era riuscita a comprendere tutto, sembrava un collegamento che saltava per poi riattaccarsi subito. Aveva parlato di un filo...? L'umana prese la videocamera e ingrandì l'immagine, puntando verso la torretta. In effetti c'erano alcuni fili che probabilmente portavano l'energia alla macchina, che scomparivano in un buco nel muro della grotta. La voce aveva parlato del giallo, ma come poteva arrivarci? Aveva il machete e okay, ma ad andare fin lì sarebbe già stata travolta dai proiettili. "Mh... Non sono sola?" Anche se quell'umana non era lì, o non si faceva vedere, o qualsiasi cosa fosse, c'era qualcun altro lì.
«Ranocchia! Vieni fuori!» Gridava l'umana, chinata dinnanzi all'acqua, mentre con la mano la muoveva, cercando di attirare l'attenzione di Froggit. «Crà crà?» La ranocchia sbucò fuori un poco lontana, osservandola con curiosità non avendola mai vista, anche se la ragazzina aveva qualcosa di famigliare. Ovviamente però non capiva ciò che stava dicendo. «Dovresti aiutarmi a tagliare il filo di quel coso con i due mitragliatori!» Ma la rana non comprendeva, infatti si era limitata a piegare il capo confusa. Pleya insistette: «Crà crà aiutarmi a tagliare il crà cavo giallo!» Le disegnò sul pavimento della grotta con la punta del macete due linee una parallela all'altra, e poi finse di tagliarle con un netto colpo della lama, mimando quindi ciò che avrebbe dovuto fare, per poi indicare la stanza accanto. «Mi serve il tuo aiuto, ti crà crà prego!» La risposta del mostro fu, ovviamente, un altro «Crà crà.» L'umana gli rivolse un sorriso e gli porse la mano, afferrò la sua zampa e gliela strinse, muovendola con leggerezza. Un mostro così non le faceva più nemmeno paura, rispetto alle sue morti era un nonnulla.

In seguito la ragazzina aveva guidato Froggit fino alla soglia dell'ingresso al corridoio dopo, indicandogli il filo da tagliare. La rana aprì la bocca e si lasciò mettere dentro il manico del macete, per poi serrarlo. L'umana non dubitava della sua velocità, ma avrebbe effettivamente saputo schivare i proiettili di una o due minigun? Il mostro cominciò ad avanzare a saltelli, senza alcun apparente timore. Presto pure la ragazza lo realizzò: quel sistema difensivo non si attivava nemmeno se localizzava dei mostri in avvicinamento, o almeno così doveva essere. Arrivato sotto la torretta, Froggit saltò su una delle due minigun e poi attaccò con un ampio salto, diretto verso il filo giallo. 
«Zak.» Con un rumorino questo fu mozzato, ma a discapito delle aspettative di Pleya, fu così che lo schermo si attivò, alzandosi e girandosi con anche le armi verso la direzione di Froggit e quindi la stessa dell'umana. La ranocchia stava cadendo, e le minigun muovendosi lo stavano palesemente mirando, focalizzate su di lui.
Era colpa sua. Doveva salvare quella creaturina. «FERMATI!» Gridò l'umana senza riflettere, mettendosi a correre verso la rana, con la mano aperta diretta verso di lei, come a volerla raggiungere lì istantaneamente. L'occhio sinistro della giovane si illuminò di rosso scuro, venendo avvolto da una sorta di fiammella spirituale dello stesso colore.

[[ Hai utilizzato Forced Mercy;
Forced Mercy non ha effetto su una macchina, non ha emozioni;
...
Ardi di D E T E R M I N A Z I O N E]]


L'improvvisa esplosione di determinazione trasudata dalla fanciulla si espanse tramite l'aria e fu subito individuata dalla macchiana anti-umano, che si alzò con un moto improvviso e spaventato verso di lei, sparando giusto qualche confuso colpo alla cieca, prima di disattivarsi completamente.
«Aaahi... Aah, che male...» La bionda era caduta a terra di faccia, dopo essere stata colpita alla gamba sinistra da due proiettili che l'avevano trapassata causando un'emorragia non mortale, ma che alla giovane doleva non poco. Dopotutto... Era ancora viva. Stringendosi la gamba ferita, tentò di alzare lo sguardo e guardare dinnanzi a sè, era stato un momento di panico per lei e non aveva compreso com'era andata per la rana. L'aveva salvata? «Crà crà, stai bene?...» Si limitò a chiedere, e fu deliziosamente lieta di ricevere una risposta a base di «Crà crà». «Annf... M-mi fa piacere che tu stia bene. Io non riesco a muovermi...» Non udì risposta, ma percepì i saltelli del mostro allontanarsi. La stava abbandonando? Uh, almeno stava bene... Lei avrebbe agonizzato e sarebbe morta dissanguata lì, dato che non aveva nè l'energia per muoversi nè la voglia di faticare per sopravvivere, a dirla tutta. Lentamente la biondina abbassò le ciglia in attesa della fine, chiudendo gli occhi e limitandosi a riposare.


Strani versi la fecero risvegliare, molto confusa. Cos'era successo? Aprì lentamente le palpebre, sbadigliando, quando si accorse di avere qualcosa in bocca. Ci fu un certo trambusto, un buon numero di piccoli esseri si allontanò improvvisamente da lei, come spaventati, mentre Froggit le era sulla fronte. «Crà crà!» Pleya si accorse di essere ancora sdraiata, dunque si mise seduta sollevando il busto, per poi afferrare ciò che aveva in bocca e toglierlo. Una carota verde? «...Cosa sta succedendo?» Chiese alla ranocchia, che era saltata a terra, girandosi poi verso un branco di mostri che comprendeva un insetto, un essere gelatinoso, un piccolo ciclope, una sorta di grossa carota. Mentre Froggit gracidava la risposta, l'umana si accorse di non sentire più alcun dolore. Abbassò gli occhi azzurri alla gamba ferita e notò una fasciatura ben fatta. L'avevano curata loro? "E' l'unica spiegazione." concluse tra sè e sè, rivolgendo al gruppo di mostri un sorrisone, per poi addentare il frutto che aveva in mano. Era buono, anche se aveva un sapore non proprio naturale che la faceva anche sentire bene. L'avevano pure nutrita, che carini! «Vi ringrazio, siete stati gentili a prendervi cura di me.» Il gruppo tornò vicino a lei e le fecero una piccola festa accarezzandola, Vegetoid le offrì ancora verdura.
Fu un momento felice. Per la prima volta dopo giorni, Pleya si sentì con degli amici, delle persone, perchè tali erano, se finora li aveva definiti mostri era stato unicamente per il loro aspetto. Però allora perchè quelle capre antropomorfe le avevano sparato a prescindere, appena l'avevano vista? Era stata... Paura? Ira? La combricola di mostri decise presto di allontanarsi e prendere una delle tre vie che si potevano prendere da quella stessa stanza, fatta eccezione per Froggit, che rimase per ultimo. «Crà crà.» «Crà crà a te, ci vediamo in giro se capita l'occasione.» Le labbra della bionda si piegarono in un sorrisetto divertito, mentre la ranocchia annuì e gracidò, per poi saltellare via, verso il canale di prima.
«Di nuovo sola, eh? Mh.» Sorrise tra sè e sè per poi alzarsi e andare a recuperare il macete, vicino alla macchina che ora poteva osservare da vicino. In realtà non aveva mai pensato di poter vedere una minigun come quella nella vita reale. Così minacciose, così imponenti, intimidivano la biondina, che decise di allontanarsi subito, dopo averla ripresa da vicino con la videocamera. Ora avrebbe dovuto proseguire e vedere, beh, dove l'avrebbe portata tutto ciò. Attraversò la stanza e giunse alla crocevia, segnata con un gessetto bianco sul pavimento. Tre strade diverse... Proseguire, andare a sinistra o a destra? Oh guarda, una stella. Beh, sarebbe stata quella la sua scelta, sinistra, o nord.
«Oh?» La bionda attraversò la soglia e si ritrovò in una stanza dal soffitto aperto che lasciava filtrare la luce del Sole, anche se guardando verso l'alto poteva notare che rispetto ad un'ipotetica stanza superiore c'era un altro soffitto, sempre aperto. Per il resto la stanza era semplicemente occupata da un colonnato formato da alte colonne bianche, che le parevano del tutto inutile, ma ora doveva salvare. Attraversò l'ampia stanza di corsa e raggiunse la stella senza alcuna difficoltà, per poi toccarla.

[[ La luce riflessa dalle colonne ti riempe di DETERMINAZIONE. ]]




Altrove, un'alta figura gialla con gli occhiali appannati digitava velocemente dei tasti su una grossa tastiera olografica, con una velocità e una precisione impeccabile. Era stato individuato un segnale particolare derivante dalle rovine, ma di una debolezza disarmante, che faceva pensare a un errore. «Tch, detesto dover controllare le rovine da qui. Un luogo così lontano non può essere monitorato così.» «Qualcosa non va, dottoressa Alphis?» «Niente degno di nota, ho già provveduto.» La scienziata dinosauro si toccò gli occhiali, sogghignando. «Non permetterò a nessuno di far soffrire di nuovo l'imperatrice.»


 
Angolo dell'autrice:

Rieccomi qui.~ Questo è il primo capitolo senza una morte, congratulazioni alla mia piccolina che sta crescendo! (...Tranquilli, ce ne saranno ancora non poche ;)) Tornando a noi, la storia sta lentamente ingranando, a chi arriva fin qui aspettano ancora tante avventure, anche solo all'interno delle Rovine. Detto ciò ho una nuova "richiesta". Se qualcuno avesse idee per un OC (mostro o umano che sia) può inviarmi un messaggio privato con la sua scheda, in seguito potrei decidere di inserirlo nella fanfic, dato che ho ancora certi buchi da colmare in quanto personaggi e boss.
Bye bye.~

Ps: il colore rosso del mio angolino è stato sostituito col box per non creare confusione con una delle voci della storia.
   
 
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