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Autore: Violetta_    12/03/2017    2 recensioni
Sequel di "Gelosia fraterna -Entropia-"
Dopo aver quasi celebrato un matrimonio-disastro, dopo aver evitato una guerra, dopo aver scoperto le dolci metà dei rispettivi fratelli, il trio Sabaku adesso dovrà adattarsi alla sua nuova vita... di nuovo.
E non saranno i soli.
***
Gli ultimi capitoli saranno composti da una raccolta di one-shot/ flashfic in modo da tornare alla situazione di equilibrio della prima ff della trilogia.
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gelosia fraterna '
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Doveri




Quel giorno due terzi della famiglia Sabaku si svegliò ed iniziò la giornata con fare iperattivo.

Mancavano esattamente quattro giorni prima degli esami dei chunin ed entrambi, anche se per motivi diversi, dovevano mettere a punti gli ultimi preparativi.

<< Dove diamine è la mia fascia rossa? Kankuro! >>

Il suddetto ragazzo quel giorno non era lì.
Cioè, fisicamente si trovava nel suo laboratorio chino sul tavolo da lavoro, ma mentalmente era altrove.
Gli stavano sorgendo alcuni dubbi riguardo a Sumire.
Negli ultimi mesi erano sempre più distanti, erano sempre più freddi l'uno con l'altra.


E se questo avesse influito sull'allenamento? E se non l'avesse preparata a sufficienza?


Inoltre non era certo che il loro rapporto si sarebbe ripreso, indipendentemente dal risultato.
Forse quei dodici giorni erano gli ultimi giorni che trascorrevano come sensei ed allieva, gli ultimi giorni dove avrebbero avuto una scusa per vedersi in una stanza da soli.
Forse dopo non si sarebbero più visti se non per qualche sporadica missione.

<< KANKURO! >>

Avvertì una potente scossa elettrica lungo la schiena e si voltò furente verso la fonte di quella voce.

<< Dov'è la mia fascia rossa! >>
<< Non lo so >>

La ragazza corrugò la fronte avvertendo qualcosa di molto strano nel suo tono di voce.
Non ebbe il tempo per ribattere o chiedere spiegazioni che Kankuro si alzò e si diresse verso la porta.

<< Vado alla serra. Ci vediamo dopo >>


*


Temari alzò gli occhi al cielo e si voltò facendo oscillare la gonna del lungo kimono nero tenuto fermo da una molletta.
Dopo mezz'ora la sua fascia rossa apparve misteriosamente sul suo letto dov'era certa di aver controllato circa una ventina di volte.
Se la prese coi kami e persino con Shikamaru, attribuendo a lui la colpa se era diventata meno ordinata di quanto lo era due anni prima.

Finì di vestirsi ed andò nell'ufficio del fratello minore, stava per afferrare la maniglia quando si bloccò all'istante: la porta era socchiusa e al suo interno sentiva come delle risatine.
Senza fare il minimo rumore sbirciò nella fessura e vide il kazekage e Matsuri guardare fuori dalla finestra: lui teneva delicatamente la mano destra poggiata sul suo braccio e stavano ridendo su un argomento a lei sconosciuto.
Chiuse gli occhi ed ispirò a fondo. Poi bussò tre poderosi colpi alla porta.

<< Gaara? >>

Matsurì sobbalzò sul posto e le ciocche più corte dei suoi capelli si rizzarono all'istante, Gaara ebbe una reazione molto meno evidente ma pur sempre sorpresa.
Si premurò di dare alla piccola ex allieva una piccola carezza e rivolgerle uno sguardo rassicurante prima di sedersi sulla sedia.

<< Entra pure >>

La jounin fece il suo ingresso tenendo con una mano sola un grosso plico di fogli.

<< Questi sono i dati sui partecipanti, la lista degli invitati più illustri, e qua le bozze del nuovo modulo di consenso per la seconda prova >> Alzò per un istante lo sguardo << Ah ciao Matsuri >>

La ragazza sentì ogni singolo pelo del suo corpo rizzarsi come se fosse un gatto.

<< Ohayou gozaimasu Temari-sama >>
<< Ti sei svegliata presto stamattina >>
<< Ha... Hai... >>

Gaara le allungò un plico di fogli molto più leggero.

<< Potresti consegnare questi a Baki per favore? >>

Temari guardò in modo eloquente Matsuri ma non proferì parola. Prese i fogli ed uscì dalla stanza.

<< Ci vediamo dopo >>
<< A dopo Temari >>

La porta si chiuse e quello che ne seguì fu un lunghissimo momento di silenzio.

<< Credo che tu possa tornare a respirare Matsuri >>

Lei arrossì completamente, chiuse gli occhi e portò le mani chiuse al petto imbarazzata.

<< G... Gaara! >>


*


Dopo aver trascorso buona parte della mattina alla serra andò in una locanda mangiando due onigiri e poi andò all'accademia per controllare la situazione degli iscritti agli esami.
Durante il tragitto la sua attenzione venne catturata da una figura situata sul tetto di un piccolo palazzo.

Sumire stava leggendo con grande interesse un grosso libro.

Sbuffò spazientito.

Sarebbero partiti l'indomani e lei invece di allenarsi che faceva? Perdeva tempo a leggere i suoi libri gialli?


Le andò incontro a grande velocità e le si piazzò davanti.

<< Insomma ma che intenzioni hai? >>

Lei sobbalzò ed alzò lo sguardo allibita.

<< Ciao... >>
<< Non dirmi “ciao” che ci fai qui? Come ti salta in mente di startene qui a riposare proprio oggi? >> disse con tono alterato e a voce alta.
<< Demo... >>
<< Niente scuse dovresti andare ad allenarti >>
<< Kankuro … >>
<< E dovresti elaborare delle strategie con le tue compagne di squadra >>
<< Kankuro … >>
<< E dovresti prepararti al meglio per la prima prova... >>
<< Kankuro... >>
<< La smetti di ripetere “Kanku...” >>

Si bloccò all'istante.
Sumire aveva alzato la copertina del libro e aveva allungato le braccia per fargli leggere il titolo: era un manuale di preparazione per i test accademici.
Lui si sentì immediatamente a disagio.

<< Sono venuta qui perché c'è silenzio e riesco a concentrarmi meglio >>

Il tono di voce della ragazza era piatto, ma lui riconobbe una grande delusione nei suoi occhi.

<< Ah... bene >>
<< Fidati, ci tengo a superare questi esami molto più di te >>

Lui si accigliò.

<< Vado in accademia. Appena hai finito allenati. Ci vediamo domani >>

Sumire lo guardò saltare di tetto in tetto sino a sparire dalla sua vista. Sospirò ed abbassò lo sguardo.

<< A domani... >>


*


Quella sera Sumire era particolarmente silenziosa.

Dopo quello strano incontro aveva passato l'intero pomeriggio a pensare se andare a parlargli o meno.
Purtroppo se si fossero incontrati in un contesto estraneo agli allenamenti, o peggio, se fosse andata a casa sua sicuramente qualcuno li avrebbe visti ed ulteriori voci sarebbero cominciate a girare.
Non poteva correre un rischio del genere.

Passino gli scherzetti al Kazekage, in fondo aveva capito il tipo e sapeva che non avrebbe fatto nulla ma se avesse commesso un errore o se qualche dubbio si fosse instaurato agli occhi dei consiglieri i suddetti avrebbero sicuramente fatto in modo di cacciarla dal villaggio e probabilmente avrebbero giocato qualche brutto tiro a Kankuro.
Da quello che era riuscita a sapere alcuni di loro non vedevano l'ora di sbarazzarsi dei Sabaku.
Non voleva mettere a repentaglio la reputazione e la carriera del ragazzo e meno che mai voleva correre il rischio di essere cacciata proprio adesso dal suo villaggio natale.

Sarebbe bastato resistere ancora per qualche tempo, si sarebbe dovuta impegnare per superare gli esami, avrebbe fatto gavetta e magari col tempo si sarebbe potuta riavvicinare a lui.

Sarebbe andato tutto bene” si ripeteva ma in realtà si domandava se lui l'avrebbe aspettata o se alla fine si sarebbe stufato. Ogni giorno diventava sempre più distaccato tanto che ormai non era più totalmente sicura dei suoi sentimenti.

Nonostante il suo titolo sin da piccola le era stato insegnato che nella vita era necessario fare dei sacrifici. La realtà non era come una dolce favoletta nel quale tutti finiscono felici e contenti. Ogni scelta, ogni decisione doveva essere sostenuta con convinzione.
Quindi se voleva vivere sia insieme alla sorella sia accanto l'uomo che amava doveva pagare quel prezzo.

Ma i suoi nervi erano stati messi a dura prova.

<< Sumi va tutto bene? >>

Batté gli occhi un paio di volte ed alzò la testa.
Matsuri aveva finito di mangiare il suo riso e adesso stava sorseggiando del succo d'arancia.

<< Mh? Hai hai >>
<< Non hai mangiato niente >>
<< Non ho molto appetito >>
<< Sei nervosa? >>

Lei scosse la testa e sorrise in modo esagerato.

<< Ma che dici? Sto benissimo >>

Matsuri non ne era molto convinta.

<< Guarda che non hai motivo di essere preoccupata per l'esame... >>
<< Ah! Lo so. Ridurrò a pezzi gli altri partecipanti tranquilla >>
<< E allora che hai? >>

Sumire si alzò e sparecchiò velocemente.

<< Non ho nulla. Che dovrei avere? Sto benissimo >>

Matsuri la guardò con aria preoccupata. Sapeva che stava mentendo ma non era certa che fosse la paura dell'esame a farla stare così.


*


Temari e Gaara si guardavano preoccupati.
Era più di mezz'ora che Kankuro giocherellava col riso senza mandarne giù nemmeno un chicco.

Quel pomeriggio aveva avuto la conferma che si erano allontanati parecchio...

<< Ci tengo a superare questi esami molto più di te >>

Cosa significava quella frase? Era forse un modo per fargli capire che non vedeva l'ora di non averlo più intorno?

Oltre a questo aveva avuto la prova che ultimamente perdeva le staffe con molta facilità.

E se avesse tralasciato qualcosa? E se fosse stato troppo avventato?
Forse lui aveva avuto troppa fretta a raccomandarla, in fondo che gli costava aspettare altri sei mesi?

Si sentiva un egoista.
Se le fosse successo qualcosa gli anziani avrebbero potuto considerarla un peso e cacciarla, o peggio avrebbe potuto farsi del male sul serio.
Forse non l'aveva addestrata abbastanza.
No. Sumire era un'ottima kunoichi e di sicuro avrebbe superato egregiamente gli esami.

Ma lui aveva fatto del suo meglio come sensei? O il desiderio di averla vicina lo aveva spinto a fare un gesto avventato?

Inoltre...

<< Kankuro va tutto bene? >> chiese Temari accigliata.

Per tutta risposta il marionettista le versò dell'acqua nel bicchiere.

<< Kankuro! >>

Lui alzò la testa.

<< Mh? >>
<< Non ti ho chiesto di versarmi l'acqua... >>
<< Goumen sono molto stanco. Lasciate pure i piatti nel lavello li pulirò domani mattina.

Temari sbuffò irritata.

<< Ma che ha? >>

Il marionettista non la sentì nemmeno e uscì dalla cucina dirigendosi in camera sua.
Gaara da parte sua assottigliò lo sguardo. Conosceva bene il fratello e sapeva che qualcosa non andava.






***
Angolo dell'autrice.

Salve a tutti lettori. Perdonate il ritardo, mi rendo conto che sto aggiornando più lentamente del solito ma paradossalmente lo faccio perchè mi sto dedicando ad altre ff.
Per farmi perdonare però ho pubblicato un capitolo piuttosto consistente non vi pare? *occhioni dolci*
A parte gli scherzi spero di aver fatto un buon lavoro.
Alla prossima. Besos (ultimamente mi piace salitare in spagnolo)

Violetta_

   
 
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