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Autore: AllisonHermioneEverdeen    18/03/2017    2 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo cinque



Liv non riusciva a dormire: si girava e rigirava tra le coperte ruvide dell'ennesimo motel, il sonno che non riusciva a farsi largo tra i suoi mille pensieri. Era preoccupata e spaventata, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce: rivedeva la seduta spiritica ancora e ancora, cercando di trovare una risposta alle sue domande. Pamela aveva perso gli occhi e lei invece stava benissimo... perchè? Cose c'era di diverso in lei? Possibile che Azazel avesse mentito sul sangue demoniaco? A questo punto, la ragazza non sapeva cosa pensare.
Alla fine, dopo due ore in cui Morfeo sembrava essersi dimenticato di passare da lei, Liv si alzò dal letto. Aveva capito che non sarebbe riuscita a dormire, così si mise le scarpe e la giacca e uscì in strada. Sam e Dean dormivano, non voleva svegliargli per le sue assurde preoccupazioni: avevano già troppe cose a cui pensare. Così la ragazza prese il cellulare per chiamare Bobby: probabilmente il cacciatore era sommerso dalle ricerche, se non poteva dormire valeva la pena di dargli una mano. Stava digitando il numero di suo zio acquisito quando un'ombra le si gettò addosso buttandola per terra. Liv rimase senza fiato per la botta sulla schiena, ma dovette riprendersi in fretta: l'ombra che l'aveva attaccata era un demone!
La ragazza si alzò in piedi, bracollante ma pronta a difendersi: schivò un pugno, si spostò di lato per evitare un calcio e afferrò il piede ancora a mezz'aria. Strattonandolo buttò a terra il demone, poi gli diede un calcio, ma il mostro lo schivò e tirò fuori un pugnale. I poteri dei demoni inferiori non funzionavano contro Liv, perciò era ovvio che il demone si fosse armato per combattere contro di lei. La ragazza schivò la prima pugnalata e colpì con un pugno in faccia il demone.
- Chi ti manda? - chiese. Ma il suo avversario non aveva intenzione di perdersi in chiacchiere e tentò un altro affondo. La ragazza riuscì a schivarlo, ma inciampò e cadde a terra. Un attimo dopo il demone le era balzato addosso, pugnale in mano. Liv provò a scansarsi, ma la lama si conficcò nella sua spalla. La ragazza gridò, ma non poteva permettere al dolore di prendere il sopravvento, così rotolò per terra, si alzò in piedi, estrasse la lama e la lanciò contro il demone. Lo colpì proprio nel petto: non gli aveva causato molti problemi, ma almeno lo aveva distratto!
- Exorcizamus te, omnis immunde spiritus, omnis satanica potestas... - cominciò a rercitare. Il demone si contorse, gridando, estrasse il pugnale dal petto e si lanciò disperatamente contro Liv, che lo schivò.
- ... omnis incursio infernalis adversarii. Legio, omnis congregatio et secta diabolica... -
Il demone gridò e lanciò il pugnale, ma non riuscì a colpire Liv. Allora si rialzò in piedi barcollante e attaccò la ragazza con un pugno. Liv non si aspettava quella mossa e barcollò all'indietro, colta di sorpresa. Comunque non si fece scoraggiare: strinse i denti e continuò l'esorcismo.
- ... ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramnus te -. Il demone gridò e uscì dalla bocca della sua vittima, tornando da dov'era arrivato: l'Inferno.
Liv si appoggiò al muro del motel, esausta, la mano sinistra sopra la ferita della spalla destra per cercare di fermare l'emorragia.
Non capiva: quel demone era venuto fin lì a Pontiac solo per ucciderla, ma perchè? Chi lo mandava? Perchè qualcuno la voleva morta? Si, nel corso degli anni la ragazza si era fatta molti nemici, ma nessuno era mai andato a cercarla per ucciderla: la reputazione da cacciatrice esperta l'aveva tenuta alla larga da questo tipo di guai.
La spalla le pulsava dolorosamente: non poteva rimanere lì, davanti al cadavere di un uomo, sanguinante e vicino all'arma del delitto. Non aveva scelta: doveva chiamare i suoi fratelli e dovevano andarsene da lì.
Con passo malfermo si staccò dal muro e barcollò fino all'entrata del motel. Il sangue continuava a gocciolare tra le dita mentre camminava su per le scale. Ci mise un'eternità ad arrivare al secondo piano. La testa girava e la ferita non smetteva di pulsare. Si strascicò per il corridoio... era sempre stato così lungo? " Ci sei quasi " si disse " Continua a camminare, sei quasi arrivata ". Finalmente giunse davanti alla stanza che avevano affittato. Muovere il braccio destro era doloroso... le chiavi le sfuggirono dalle mani un paio di volte, ma finalmente al terzo tentativo riuscì ad aprire la porta. Lo spettacolo che le si presentò davanti le fece gelare il sangue nelle vene: vetri rotti ovunque, così tanti che non si scorgeva quasi più il pavimento. Dean era seduto sul letto con le orecchie sanguinanti e dei graffi sulle braccia; accanto a lui c'era Bobby con un panno in mano.
- Dean! - esclamò Liv. Fece per correre da lui, quasi dimenticatasi della ferita alla spalla... ma una fitta le percorse tutto il braccio, la testa le girò e la ragazza barcollò. Dean scattò in piedi.
- Liv! - le corse incontro. La sorresse fino al letto. - Ehi, ma che ti è successo? - chiese dopo averla fatta sedere sul materasso bitorzoluto. - Un demone mi ha attaccata sul retro del motel, - spiegò debolmente la ragazza. - E alla stanza cos'è successo? Sembra sia implosa! -.
- Castiel, - sospirò a mò di spiegazione Dean. Intanto che parlavano, Bobby sfilò la giacca e la maglietta a Liv e le scostò i capelli dalla ferita.
- Accidenti! E' bella profonda! - esclamò preoccupato.
- Già: è opera di un pugnale, - spiegò la ragazza.
- Il demone era armato di pugnale? - chiese Dean.
- Si, e so a cosa stai pensando: sembra sapesse che sono immune ai poteri dei demoni inferiori, - sospirò Liv. Strinse i denti mentre Bobby le sciacquava la ferita.
- Non ho ago e filo con me, dobbiamo andare a casa mia, - disse l'uomo.
- Sbrighiamoci allora, - affermò Dean, preoccupato per il crescente pallore della sorella.
- E Sam? - chiese Liv - dov'è? -
- E' andato a prendersi un hamburger, - fece spallucce Dean. La ragazza era abbastanza sicura che non fosse vero, ma in quel momento era troppo debole e stanca per ribattere. Si lasciò portare fino all'auto di Bobby, dove la fecero accomodare sui sedili posteriori ( come al solito! ).

A un certo punto del viaggio Liv doveva essersi addormentata, perchè si svegliò improvvisamente con Dean che la scrollava.
- Ehi Livvy, siamo arrivati -.
- Sono Liv, - sbuffò debolmente la ragazza scendendo dall'auto. Dean l'aiutò a percorrere il vialetto. In circostanze normali Liv avrebbe disdegnato il suo aiuto e l'avrebbe preso in giro, ma stavolta aveva paura che se Dean l'avesse lasciata sarebbe crollata a terra.
Bobby aprì la porta di casa e, mentre Liv si sedeva sul divano, corse a prendere il kit di pronto soccorso dei cacciatori. In un attimo era tornato in sala con ago, filo e disinfettante in mano.
- Farà male, - avvertì la ragazza.
- Come sempre, - mugugnò questa ad occhi socchiusi.
Bobby era bravo a ricucire le ferite, in poco tempo aveva finito. Liv era riuscita a non emettere un gemito, ma adesso era davvero sfinita.
- Riposati un po', hai perso molto sangue, - disse Dean.
- Non mettetevi nei guai mentre dormo, - bofonchiò la ragazza, poi si sdraiò e dopo pochi minuti stava dormendo.
Dean e Bobby andarono in veranda.
- Non era messa affatto bene, - disse Bobby. Dean appoggiò i gomiti sulla ringhiera, pensieroso.
- Il demone che l'ha attaccata era lì per lei: qualcuno l'ha mandato ad ucciderla, - ragionò.
- Chi pensi possa essere? - chiese Bobby.
- Non lo so... - scosse la testa Dean, - ma lo scoprirò, e gli farò pentire di essere nato -. Parlò con calma gliaciale: avevano toccato la sua sorellina, e nessuno poteva ferire la sua famiglia e sopravvivere.
- Quindi cosa facciamo adesso? - chiese Bobby.
- Quello di cui abbiamo discusso in viaggio: evochiamo questo spirito, Castiel - affermò senza indugio Dean.
- Mentre Liv sta dormendo? - incrociò le braccia Bobby.
- Proprio per quello, - ribattè il maggiore dei Winchester.
- Dean... -
- No, Bobby, - il ragazzo si voltò a guardare l'uomo dritto negli occhi. - l'ultima volta che ci siamo avvicinati a questo spirito o demone Liv è svenuta, non ho nessuna intenzione di coinvolgerla in un'evocazione! Sopratutto adesso che è debole! -. Bobby sospirò.
- Va bene, andiamo -.

Liv si svegliò dopo qualche ora. Si issò a sedere: il dolore alla spalla si era attenuato di molto, ormai era sopportabile. Si sentiva ancora un po' stordita, ma stava molto meglio.
Subito il silenzio della casa la agitò: dove erano finiti Bobby e Dean?
Si alzò, guardandosi intorno: la scrivania di Bobby, piena di fogli e bottiglie di vodka, era vuota, il kit di pronto soccorso era poggiato sul pavimento vicino al divano. Liv si spostò nel corriodio: vuoto anche quello. Neanche in cucina c'era nessuno. La ragazza stava per afferrare l'arma più vicina ( un fucile ) e correre fuori a cercare la sua famiglia, ma vide un foglietto appeso sulla porta di casa. Lo prese in mano: era da parte di Dean.
" Torniamo presto, siamo andati al vecchio magazzino di Bobby per tentare un'evocazione di Castiel. Non ti agitare, siamo pronti a tutto. RESTA IN CASA. Torniamo presto, Dean "
Un'evocazione?? Dean era forse impazzito?? Castiel aveva accecato Pamela perchè la sensitiva aveva solo provato a guardarlo, e lui voleva sfidarlo?? In quei quattro mesi all'Inferno doveva aver perso il cervello!
Liv afferrò il cellulare a chiamò l'unica persona che, sperava, aveva ancora un po' di sale in zucca.
- Pronto? -
- Sam! Ovunque tu sia, interrompi quello che stai facendo e vieni a casa di Bobby a prendermi: Dean sta facendo la più grande sciocchezza della sua vita! -. Quando voleva, Liv sapeva essere davvero convincente!
Sam ci mise un'ora ad arrivare: più veloce di così non poteva guidare!
Liv si infilò una maglietta verde e una giacca di pelle, finì di riempire il borsone con le armi ( non sapendo a cosa andavano incontro, si sarebbe portata tutte le armi che conosceva ) e corse verso l'Impala.
- Dove dobbiamo andare? - chiese subito Sam, mettendo in moto.
- Al vecchio magazzino di Bobby, - rispose Liv. Suo fratello non se lo fece ripetere: l'Impala sfrecciò sull'asfalto.
- A propostio, dov'eri? E non dirmi a prendere un hamburger, non ci casco, - incrociò le braccia al petto Liv.
- Con Ruby, - sospirò Sam. Liv strinse le labbra e si morse la lingua per non ribattere.
- E ovviamente non l'hai detto a Dean -. Questo non riuscì a trattenerlo.
- Te l'ho detto, prima voglio che scopriamo... -
- ... chi è questo Castiel, lo so, - ribattè Liv - Ma sinceramente credo che tu abbia solo paura -
- E con questo cosa vorresti dire? -. Sam odiava quando sua sorella si metteva a fare la psicoanalista... anche perchè indovinava quasi sempre!
- Voglio dire che sai che Dean detesta Ruby almeno quanto la detesto io, se non di più, - spiegò Liv pazientemente - e hai paura che se gli confessi che hai passato i quattro mesi in cui lui era all'Inferno con quella demone, si arrabbierà perchè non si fida di lei -. Il silenzio che seguì l'affermazione della ragazza era incredibilmente esplicito.
Liv sospirò.
- Senti, non voglio fare la polemica, nè giudicarti, ma non ho intenzione di ricominciare con Dean con dei segreti: non è giusto -. Sam continuava a guardare davanti a sè, silenzioso.
- Sam... -
- Gliene parlerò, - sbuffò il ragazzo - ma voglio trovare il momento giusto -. La risposta non convinse molto Liv, ma l'Impala arrivò al vecchio magazzino di Bobby, così i due fratelli furono troppo occupati a balzare fuori dall'auto, fucili e bottigliette con acqua santa in mano, per riprendere la conversazione.
Stavano per entrare, quando Liv si bloccò: c'era una luce, bellissima e ipnotica, che stava volando via dal tetto del magazzino: aveva una forma vagamente umana, tranne che per due ali splendenti che si muovevano sinuose. La ragazza dimenticò dov'era e cosa stava facendo... la realtà sembrava così lontana e astratta mentre seguiva il volo della luce...
- Liv? - la richiamò Sam. Riprendere i contatti con la realtà fu difficile, quasi doloroso. Sam osservò preoccupato lo sguardo perso della sorella che si guardava intorno, come per fare mente locale e ricordarsi perchè era lì.
- Liv, - ripetè il ragazzo - tutto bene? -. Lei lo guardò negli occhi e annuì.
- Si... - rispose, - si, sto bene. Forza andiamo, stiamo perdendo tempo! -. Sam non se lo fece ripetere: con un calcio spalancò la porta del magazzino e i due fratelli corsero all'interno, pronti a combattere. La scena che trovarono, però, non era quella che si aspettavano: Dean era inginocchiato accanto a Bobby, illeso, e nessun mostro infernale lo stava minacciando.
Liv lasciò cadere il fucile e l'acqua santa a terra e si precipitò da Bobby: suo zio stava bene, vero? Doveva stare bene!
- Bobby... - si inginocchiò accanto all'uomo, di fronte a Dean - Bobby! -. L'uomo grugnì e Liv sospirò di sollievo: aveva perso almeno dieci anni di vita!
- Sta bene? - chiese Sam, che intanto li aveva raggiunti.
- Si riprenderà, - affermò Dean. Liv si rialzò in piedi.
- TU! - puntò il dito contro suo fratello maggiore. I suoi occhi sembravano sfavillare di rabbia! - Non fare mai più una cosa del genere!! Hai idea di quanto mi sono preoccupata?? Cosa diamine ti è saltato in testa?! -
- Liv... - la voce di Dean suonava più flebile di quanto avrebbe voluto - dovevo capire chi era la creatura che mi ha portato via dall'Inferno... -
- Chissene importa di che cos'è, se finisci di nuovo ammazzato?? - ribattè la ragazza. Aveva gli occhi lucidi.
- Non posso... - la voce le mancò per un attimo - non posso perderti di nuovo. Non ce la farei una seconda volta -. Vedere sua sorella con i capelli spettinati, gli occhi lucidi, le labbra strette e i pugni chiusi, fece sentire Dean un vero stronzo.
- Scusa, - sospirò il ragazzo - non succederà mai più -
- Promettimelo, - ordinò Liv - Prometti che non agirai più alle nostre spalle: basta segreti, -. Per un attimo, la ragazza incrociò lo sguardo di Sam, che abbassò gli occhi sospirando, ma fu solo un attimo.
- Lo prometto, - disse Dean. Liv si asciugò gli occhi, annuendo.
- Ma che momento commovente, - una voce fredda e ironica fece sobbalzare i tre fratelli, che si voltarono di scatto: sulla soglia del magazzino c'era un ragazzo dai capelli neri spettinati, la pelle chiara e gli occhi blu. Indossava un paio di jeans neri ed una maglietta del medesimo colore con disegnato un teschio sopra.
- Quasi mi dispiace interrompervi, - proseguì il ragazzo. Liv recuperò con uno scatto la bottilgietta d'acqua santa.
- E' un demone! - gridò. Sam e Dean cercarono di recuperare i fucili, ma il demone con un movimento quasi annoiato li scagliò contro le pareti. Bobby, che ne frattempo si era svegliato del tutto, balzò in piedi, ma poco dopo aveva raggiunto i due fratelli sul muro. Liv adesso era da sola.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed ecco qui il nuovo capitolo! Spero davvero che vi piaccia e di essere riuscita a scriverlo bene: è stato incredibilmente faticoso, sopratutto per le scene d'azione! Perciò, se ho sbagliato qualcosa non esitate a farmelo notare!
Grazie infinite a Biota e Jerkchester per le vostre recensiosi: siete molto d'aiuto, e sono felice che la storia vi stia piacendo. Come potete notare, le differenze tra la serie TV e la mia ff cominciano a spuntare fuori: il mio piano è di seguire a grandi linee il filo conduttore della quarta serie, ma allo stesso tempo aggiungere elementi e fatti nuovi.
Al prossimo sabato!
AllisonHermioneEverdeen
P.S. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di Liv: carattere, storyline, rapporto con Sam, Dean e Bobby... E magari anche come la immaginate!

   
 
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