Nota: Non era mia
intenzione pubblicare
questo capitolo cosi tardi, avrei dovuto sfruttare meglio le feste di
Natale.
In ogni caso, oggi andiamo a terminare questa storia, la mia prima
storia su
questo sito e spero che il finale vi piaccia. Vi chiedo inoltre di
leggere
anche il mio consueto angolo dello scrittore alla fine del capitolo
perché vi
dirò cose importanti. Buona lettura.
LA RESA DEI
CONTI (PARTE 2)
Aveva gli
occhi chiusi.
Buio.
Li
aprì.
Sempre buio.
Provò
a
muoversi.
Non ci
riuscì.
Provo a
parlare.
Gli
uscì
solo un lamento.
“Sono morto quindi? E’ così
quando si muore?”
“Non esattamente.”
Halphas si
pietrificò, per quanto fosse possibile visto che
già non riusciva a muoversi.
La voce
continuò a parlare e sembrò rispondere ad ogni
sua domanda non formulata:
“Io sono la Morte Halphas, ma nonostante
questo non sei morto ed è per questo che vedi buio e puoi
solo sentirmi.”
Il ragazzo
rimase basito. Si trovava al cospetto della morte, ma non era morto. Ma
che
cosa era successo?
“E’
giusto che tu sappia prima di
farti decidere una cosa importantissima. Vedi, ragazzo, io so tutto di
voi che
siete sulla Terra, anche da vivi. E posso dirti che non sei morto
perché tu eri
un Horcrux di tuo padre. Si, eri, perché la maledizione che
ti ha colpito ha
distrutto la parte di anima di Voldemort e questo ti ha salvato in
parte.”
Halphas
sbarrò gli occhi. Questo significava solo una
cosa… ora suo padre era
sicuramente mortale. Ma poi pensò… come faceva ad
avere una parte dell’anima
del padre nel suo corpo?
“Ti
risponderò subito. Quella notte
di molto tempo fa, quando eri nella casa dei Potter, Voldemort ti
colpì con la
maledizione mortale, ma come ben sai non funzionò. Questo
perché tuo padre non
sapeva che quel bambino eri proprio tu, ma la sua bacchetta si. Infatti
la
bacchetta “tremò” riconoscendoti come
consanguineo del suo proprietario e
quindi rimanesti in vita. Ma una parte dell’anima di
Voldemort già frammentata
si agganciò a te.
Halphas era
letteralmente sconvolto. Non riusciva a capire se fosse felice per
essersi
liberato di un peso simile oppure se fosse triste per aver
“contribuito” alla
mortalità del padre.
“Ora devi prendere una decisione, se tornare
in vita a combattere o seguirmi. Io non ti influenzerò
perché tanto prima o poi
tutti vengono da me.”
La risposta
era scontata. Halphas DOVEVA tornare indietro per sconfiggere una volta
per
tutte Silente e Modi e per aiutare il padre.
La Morte
come fatto anche in precedenza lesse nel pensiero il ragazzo, sorrise e
fece
per andarsene, ma Halphas, accorgendosi di poter parlare, forse
ingenuamente
gli chiese:”Ma non sei arrabbiato
con mio
padre che ha creato degli Horcrux proprio per evitarti?”
La Morte
sorrise ancora e rispose:”Ti ripeto,
prima o poi tutti vengono da me.” E continuò il
suo cammino chissà verso dove.
E dopo
interminabili minuti di buio, apparve la luce.
Voldemort
avrebbe potuto lanciare le peggiori maledizioni a Silente solo con gli
occhi,
divenuti scarlatti come di consueto in momenti di rabbia estrema. E
questo era
un momento di rabbia esplosiva, unita al dolore che a turno si
presentavano
nella mente del Signore Oscuro.
Ma
all’improvviso sentì uno strano movimento alle sue
spalle e temendo un trucco
del vecchio pazzo si girò, ma vide soltanto con la gioia nel
cuore Halphas che
si stava rialzando, i cui occhi rivedevano la luce. Il suo volto era
arrabbiato
e determinato.
In quel
momento Voldemort abbandonò la battaglia e pensò
solo al figlio e il volto del
Lord stupì molto chi non lo aveva mai visto sorridere.
Ma il mago,
nonostante la sua grande esperienza, dimenticò una regola
fondamentale, mai
dare le spalle al nemico.
Infatti
Silente, fregandosene altamente di un duello leale e sfruttando
l’occasione
lanciò l’anatema mortale che colpì in
pieno il rivale.
Lord
Voldemort morì, ma lo fece con il sorriso sulle labbra, il
sorriso di un padre
che ha ritrovato un figlio.
E come
potevano reagire Halphas, appena tornato in vita che si vide sottrarre
il
padre, oppure Bellatrix ed Hermione, con le lacrime per il ritorno del
giovane
che ora si sommavano a quelle per la morte di Voldemort.
Halphas
avrebbe voluto piangere, buttarsi a terra, ma poi pensò che
il padre
distraendosi era morto e quindi posticipò il suo dolore e si
concentrò sul
nemico.
Poi un
pensiero terribile gli invase la mente, fragilissima in quel momento.
Era stato
lui(indirettamente) ad uccidere il padre. Se non si fosse risvegliato,
il Lord
non si sarebbe distratto.
Mentre gli
mancava il fiato, cercò di ragionare e fece qualcosa che gli
fece sollevare
leggermente il morale. Salvò sua madre ed Hermione. Infatti
sacrificando una
parte della sua forza magica rimasta creò un portale in modo
da far tornare le
due donne e i Mangiamorte rimasti al Manor di famiglia.
Quando si
lamentarono, Halphas sbraitò:”Basta!
Ho
rischiato di morire io, è morto mio padre, salvatevi almeno
voi, che siete
l’unica cosa che mi è rimasta. Il portale
rimarrà aperto per un altro po’ e se
ne avrò bisogno lo userò anch’io, non
preoccupatevi.”
Convinte da
queste parole, Bellatrix, Hermione e tutti i Mangiamorte attraversarono
il
portale con la paura negli occhi.
Finalmente
Halphas ebbe modo di concentrarsi su Silente e Modi, che, sebbene
ancora scossi
per il ritorno in vita del ragazzo, sfruttando il momento delicato, lo
provocarono.
“Appena tornato, hai visto tuo padre morire.
Ovunque tu fossi,
era meglio se ci fossi
rimasto, oppure vuoi morire di nuovo, e questa volta
definitivamente?”
Halphas
rispose lanciando una ventina di maledizioni tutte insieme, ma la foga
di certo
non sarebbe servita in quello scontro.
Silente e
Modi bloccarono tutto con sufficienza e replicarono con molte meno
maledizioni,
ma più precise che colpirono in pieno Halphas che non
provò a difendersi. Si
era per caso arreso?
Halphas
però
provò a rialzarsi senza riuscirci e capì che i
due avversari gli avevano
bloccato l’uso delle gambe, ma poteva ancora strisciare per
terra come un
verme. Di questo L’Erede di Grifondoro ed il vecchio pazzo se
ne sarebbero
pentiti.
Fu proprio
in quel momento che qualcosa si ruppe nel ragazzo, pronto ad affrontare
la
morte che del resto aveva già conosciuto.
Mentre
Silente si avvicinava lentamente, L’Erede di Serpeverde
ingaggiò una complicata
battaglia con la sua coscienza.
“E quindi ti sei arreso, eh? Ma capisci cosa
significa questo?
“Non
ti ci mettere anche tu, sono
stanco fisicamente, mentalmente e poi meglio la morte che la
fuga.”
“Ma
cosa dici, morire così a terra
senza combattere fino alla fine non è onorevole,anzi
è meglio la fuga.
Attraversa quel portale oltre il quale ti aspettano famiglia medici
riposo
seguaci e la possibilità di rivalsa. Quello che non capisci
è che se muori
subiranno conseguenze Bellatrix ed Hermione, che verranno uccise o
peggio
ancora, fatte praticamente schiave da Silente o Modi, e anche tutto il
Mondo
Magico che sarà comandato da un vecchio pazzo tiranno
travestito da eroe che ha
ucciso Voldemort. E
TU VORRESTI DIRMI
CHE VUOI MORIRE?”
Quello sfogo
della sua coscienza lo sfibrò ancora di più, ma
gli aveva aperto gli occhi,
doveva salvarsi per proteggere negli anni a venire quello che restava
della sua
famiglia e per vendicarsi di Silente e Modi in futuro.
Intanto
Silente, convinto della vittoria, continuava ad avanzare con tutta la
calma del
mondo, ma ormai era arrivato a pochi metri dal ragazzo, che senza dare
nell’occhio stava indietreggiando sempre di più.
Parlò
Silente con voce dolce:”Sai, vorrei
così
tanto toglierti quella maledizione e farti morire in piedi, forse
ancora sicuro
di battermi, ma sei adorabile lì giù a
strisciare. Ora muori.”
Era il
momento. Con le ultime forze rimaste Halphas stordì il
Preside e strisciò alla
massima velocità contro il portale.
Quando
Silente si riprese, Halphas non c’era.
Il vecchio
si sfogò con urlo e ridusse in polvere una finestra della
scuola in macerie.
“Questo sarà un bel problema da risolvere
quando sarò Ministro della Magia.”
E’ un
nuovo
giorno Halphas, ma il dolore ti distrugge ancora dentro.
Osservi con
gli occhi pieni di lacrime il medaglione spezzato,il primo oggetto
importante
che tuo padre ti aveva affidato, simbolo del vostro incontro dopo
tanti, troppi
anni separati.
Ma hai
fallito. Hai permesso che fosse distrutto, hai contribuito alla morte
del tuo
punto di riferimento.
Ricordi con
amarezza le parole della Morte di ieri. Non dirai a nessuno di quello che hai vissuto in
quei momenti.
“Tanto prima o poi tutti vengono da me.”
Verissimo,
ma non avresti mai immaginato che a tuo padre fosse successo
così presto.
Perché anche quando era diventato immortale, tu credevi
stupidamente che fosse
invincibile.
“Concluderò quello che tu hai
iniziato” sussurri
al medaglione, quasi come se potesse portare le parole al destinatario.
Ti prepari
per andare dai Mangiamorte. Non puoi mostrarti debole davanti a loro,
hanno
bisogno di rassicurazioni.
Fai il tuo
ingresso.
Nessuno osa
fiatare, ti ammirano e capiscono il momento.
Parli da
vero leader:”Ieri l’Ombra
ha perso. Se ci
troviamo in questa situazione, tutti abbiamo sbagliato qualcosa, io e
mio padre
compresi.
Passeranno anni,
rideranno sui nostri
resti ma vi giuro che ci prenderemo la nostra rivincita.
Ieri sono
caduto, ma ricordatevi che
sarò sempre il Principe Oscuro.”
ANGOLO DELLO
SCRITTORE:
Prima di
tutto, volevo chiedervi se vi è piaciuto il finale e
soprattutto la seconda
persona nel finale, mai usata in questa storia.
Inoltre
volevo ringraziare chi ha recensito praticamente quasi ogni capitolo,
ma anche
i molti che hanno seguito la storia in silenzio, grazie a voi avevo la
motivazione per continuare a scrivere.
Ho capito
gli errori fatti in questa fic (sono andato troppo veloce in alcuni
punti) e
chiedo scusa se per questo motivo qualcuno non ha ritenuto godibile la
trama.
Sono comunque molto soddisfatto, per essere la mia prima storia sul
sito forse
con un po’ di presunzione credo di aver fatto una buona
produzione. Infine
volevo dirvi che leggendo questo capitolo i presupposti per un sequel
ci
sarebbero eccome, ma non so se lo farò perché
avrei paura di rovinare tutta la
trama(infatti mi piace il fatto che il finale sia aperto ed immaginiate
voi
cosa succederà in futuro), in ogni caso aiutatemi anche voi.
Chiedo anche a chi
non ha mai recensito di dirmi se vorrebbe un seguito.
Al prossimo
capitolo, o meglio, alla prossima storia.
LightPhoenix
P.S Inoltre
sarei reticente nel fare un sequel perché dovrei portare
avanti l’altra
storia(per chi vuole la trovate sul mio profilo) e avrei in mente
un’idea per
una nuova storia totalmente staccata da questa, ma come detto sopra
fatemi
sapere voi.