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Autore: Voglioungufo    27/03/2017    3 recensioni
“Io l’ho già capito” inizia a canticchiare Sasuke.
“Cosa?” gli va dietro Naruto.
“Ma loro ancora no!”
“Chi?”
“Si stanno innamorando! Il nostro trio, diventerà un duo”
“Oh”
“Fra stelli e pleniluni, c’è aria di magia! È un attimo così romantico, vedrai la porta via…”
“Smettetela subito, idioti” sbotta Sakura arrossendo vistosamente. Poi, molto coraggiosamente, si dà alla fuga chiudendosi in bagno.
Naruto sospira pesantemente. “La nostra bambina è cresciuta davvero”
|SAKUHINA|NARUSASU| GRUNGE!AU|
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Yuri | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Smells like teen spirits'
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2. Name (Goo Goo Dolls)

Now we’re grown up orphans that never knew their names

We don’t belong to no one

That’s a shame

 

 

È una primavera calda, il cielo è limpido e i raggi del sole tiepidi e confortanti sfiorano i passanti, solo il venticello un poco freddo porta con sé i ricordi dell’inverno appena passato. Vedendo la bella giornata in molti hanno deciso di uscire per fare quattro passi, prendere un gelato e ritrovare qualche vecchio amico. Il viale è affollato, c’è il chiacchiericcio composto di persone che parlano assieme senza disturbare le altre, le vetrine espongono la nuova collezione primavera-inverno e gli alberi mostrano i boccioli in piena fioritura. Sono molti gli alberi in quella strada, per decreto del sindaco e della sua campagna alla sensibilizzazione ambientale sono stati fatti piantare un numero sproporzionate di arbusti e cespugli per tutta Seattle. È una bella idea dal momento che colorano la città, la rendono meno cupa e permettono a Naruto di mettere in atto i suoi loschi piani.

“Illuminami, esattamente cosa stiamo facendo?” commenta Sasuke ancora perplesso di essere finito in quella situazione, ovvero dietro a un cespuglio a fissare le ampie vetrate del Sannin’s dall’altra parte della via. La cosa che lo lascia più perplesso è, in realtà, l’outfit che quel decerebrato del suo migliore amico gli ha fatto indossare, anche se deve dire di essere stato più fortunato del disgraziato biondo.

Sasuke è coperto dalla sua giacca a vento grigia che in confronto alle giacche leggere che indossano i passanti è un po’ fuori luogo, soprattutto perché gli è troppo grande di qualche taglia e quindi gli arriva alle ginocchia. Sugli occhi ha piantati gli occhiali da sole e almeno questi visto la giornata luminosa sono giustificati, non si può dire lo stesso del capello nero che gli appiattisce sulla nuca la sua pettinatura a culetto di papera, come la chiamano Uzumaki e Haruno. Però, oltre questi elementi leggermente poco consoni alla giornata primaverile non salta troppo all’occhio. Lo stesso non si può dire di Naruto che più propriamente è un pugno nell’occhio.

Da quel che Sasuke ha capito sono nel bel mezzo di una missione di spionaggio e quindi non devono essere notati, peccato che Naruto con il suo sgargiantissimo impermeabile rosso con una virile fantasia a fiori lo renda più appariscente di un cartello con scritto “GUARDATEMI” a lettere cubitali e illuminate; probabilmente è stato trafugato nella parte di armadio che spetta a Sakura. Ovviamente foggia anche lui degli enormi occhiali da sole e un capello sulla zazzera bionda.

“Quello che facciamo tutte le volte, Sas’ke” risponde asciugandosi il sudore dalla fronte – niente di cui sorprendersi: saranno venti gradi e lui  è imbacuccato come in inverno, l’idiota – “Ovvero, aiutiamo Sakura”

Sasuke rotea gli occhi e si morde la lingua per non fargli notare che la maggior parte delle volte è proprio la ragazza ad aiutare lui, Naruto. Solo Naruto. Sasuke Uchiha non ha bisogno dell’aiuto di nessuno, figuriamoci.

“Esattamente, cosa intendi per aiutarla se siamo nascosti dietro un cespuglio da metà pomeriggio?”

Questa volta è il turno dell’altro di roteare molto teatralmente gli occhi. Alza l’indice. “Da quanto tempo Sakura lavora qui?”

Lo guarda confuso. “Più di una settimana, quasi due”

“Esatto” annuisce compiaciuto “Tutto questo tempo e non ha ancora parlato a Polly”

“A chi?”

“Polly!” sbuffa, poi gli passa il binocolo – sì, si è portato anche quello per completare il suo ritratto di uno stalker --  e gli segno di puntarlo verso il bar. Sasuke non lo usa nemmeno, sono abbastanza vicini da vedere i frequentatori. Effettivamente, ora che ci fa caso nota proprio in un posto vicino alla finestra la fantomatica ragazza della fotografia.

“E quindi?” replica annoiato da quella situazione.

“E quindi se Maometto non va dalla montagna, la montagna va da Maometto”

“E’ il contrario, cretino”

Fa un gesto seccato della mano. “Sì, sì. L’importante è recepire il messaggio” minimizza “E’ chiaro”

No, vorrebbe rispondere ma non lo dice perché lui è Sasuke Uchiha e sia mai che a Sasuke Uchiha qualcosa non sia chiaro. Quindi sbuffa in disaccordo con qualsiasi sia l’idea partorita dall’altro ragazzo.

Una cosa però è molto chiara: se Sakura li becca lì fuori a spiarla li prenderà a calci in culo da qui fino alla luna.

Amen.

 

 

Sakura è perplessa con un vassoio in mano e guarda fuori dal bar la via chiedendosi per quale strampalato motivo i suoi coinquilini siano nascosti dietro un cespuglio e, soprattutto, perché diamine Naruto indossa il mio impermeabile rosso?!

Sospira socchiudendo gli occhi e si fa interiormente forza. Il suo turno è quasi finito e potrà tornarsene a casa a riposare. A Sakura piace lavorare lì, davvero, la fa sentire utile, però spesso ha a che fare con certi clienti che vorrebbe solo prendere a mazzate sui denti. Certo, si tratta di sporadici casi dal momento che i clienti abituali sono tutti gentili e simpatici e, soprattutto, abitudinari. Come Polly, la ragazza con i capelli corvini e l’album da disegno che ha fotografato la prima volta che ha visto. Deve ancora chiederle il nome, non ha trovato un buon motivo per farlo, e quindi nella sua testa è ancora Polly.

Si siede sempre al solito posto, ordina un tè bianco con un cucchiaino di miele e disegna le persone che vede fuori e dentro il locale; non parla mai, arrossisce spesso e i suoi sorrisi sono così timidi che spesso non si notano. Sembra faccia parte della tappezzeria del Sannin’s.

Mentre le sfila affianco rallenta il passo e butta un’occhiata veloce sul foglio spiando i tratti gentili della matita. È il disegno di uno degli alberi fuori nella via sotto il quale c’è una ragazza con due trecce che sembra aspettare qualcosa. È molto bello e dettagliato per essere solo un abbozzo, in quelle linee morbide si può notare una certa bravura nel riprodurre la realtà.

“Che brava!” dice vivacemente e Polly alza la testa di scatto sussultando come presa alla sprovvista. Appena mette a fuoco la figura di Sakura arrossisce e distoglie lo sguardo.

“G-grazie” balbetta appena stringendo la matita nella mano. Sakura abbozza un sorriso anche lei caduta in un leggero imbarazzo, accidenti le dispiace averla intimidita in quel modo. Sembra così schiva e chiusa, come Sasuke in un certo senso, non può proprio chiederle in nome così a caso. Rischierebbe di metterla ancor di più in soggezione e non vuole importunarla. Quindi passa avanti portando le ordinazioni al tavolo successivo e non rivolge più la parola alla ragazza mora limitandosi ad osservarla di tanto in tanto. È davvero un bel soggetto per una foto ma, ancora, non vuole metterla troppo in imbarazzo o fare lei stessa qualcosa di imbarazzante.

 Finito il turno saluto con una bacio sulla guancia Tsunade, ha preso molta confidenza con quella donna burbara, prende la camicia in flanella da mettere sopra la maglietta a maniche corte ed esce dal bar ignorando i suoi migliori amici ancora dietro al cespuglio.

Polly invece resta al suo posto.

 

“Cosa ci fa Sakura con la mia camicia?!” strabuzza gli occhi Sasuke non appena la ragazza esce dal bar. Naruto cerca di zittirlo affinché non si facciano scoprire ma Sasuke lo ignora mettendo su un’espressione offesa e irritata. Diamine, cerca quella camicia da quattro giorni, doveva immaginarlo che la causa della sua improvvisa scomparsa fosse la mania dell’Haruno di trafugare il suo vestiario.

“Questa situazione deve finire!” sbotta non appena la ragazza si è allontanata abbastanza “Se le servono dei vestiti non può comprarseli invece di rubare i nostri?”

“Ma che fastidio ti dà?” blatera Naruto alzandosi dal loro nascondiglio e stiracchiandosi la schiena. Appoggia le mani sui fianchi imitando una posa da Superman. “E’ il momento di mettere in atto il piano”

Quale piano? Ma non fa in tempo a chiederlo che l’Uzumaki si è già diretto a grandi falcate verso il Sannin’s. Lo segue nella speranza di limitare i danni.

Appena entrano nel bar il campanello sullo stipite trilla e i servienti li salutano con un sorriso, Naruto ricambia frettolosamente per dirigersi subito verso la propria vittima.

La fantomatica Polly non li ha notati troppo impegnata a tenere il capo chinato su un album da disegno dove sta tracciando frettolosamente dei contorni. Avvicinandosi sia Sasuke che Naruto notano che quelle linee formano il volto di Sakura.

Si scambiano un’occhiata inarcando le sopracciglia in maniera eloquente, poi Uzumaki si sporge verso la ragazza e con un sorriso a trentadue denti bercia:

“Ciao Polly!”

La ragazza sussulta spaventata dal tono di voce altissimo e arrossisce immediatamente. Li guarda confusa restando in silenzio.

Naruto non fa molto caso alla sua espressione intimorita e riprende a parlare. “Io sono Naruto e questo Teme qua si chiama Sasuke. Tu? Cioè, lo so che non ti chiami mica Polly ehehe, è solo un soprannome. Invece la ragazza che stai disegnando si chiama Sakura. Sakura Haruno. È la cameriera, no? Quella con i capelli rosa. Eh, appunto, Sakura. Vuoi che ti scrivo il suo numero? In realtà è il nostro numero ma non importa, al massimo rispondiamo noi. È carina, vero?” termina di blaterare.

Sasuke fissa leggermente divertito la figura della corvina farsi sempre più piccola investita da quella cascata di parole, nessuno sa mettere in imbarazzo qualcuno come Naruto. Il bello è che non se ne rende nemmeno conto.

“Cosa?” pigola confusa. Sasuke non ha mai visto qualcuno raggiungere così tante e diverse gradazioni di rosso in appena una manciata di minuti.

Naruto sembra rendersi conto di aver esagerato allora si toglie il capello per spettinarsi la zazzera bionda e ridacchia leggermente. “Scusami, volevamo solo sapere il tuo nome perché se aspettiamo Sakura facciamo tempo a invecchiare tutti e tre”

Quella mezza spiegazione non sembra rassicurare per nulla la ragazza che li guarda come se fossero una sfida impossibile da superare. O più realisticamente, si chiede per quale motivo dovrebbe dare confidenza a due sconosciuti mezzi matti. Non può darle torto, chi si fiderebbe di un logorroico che indossa un impermeabile rossa con fantasie floreali da donna? Be’, Sasuke visto che è il suo ragazzo, ma questo è un dettaglio irrilevante. Infatti non si aspetta per nulla una risposta dalla ragazza, a meno che vederla chiamare la polizia e un centro psichiatrico non sia una risposta, beninteso.

Invece: “H-Hinata…” balbetta incurvandosi nella spalle e abbassando lo sguardo. Non pensava che il suo viso potesse diventare ancora più rosso.

“Wow, è un bel nome, è di origine giapponese? Anche lui è giapponese” sorride Naruto indicandolo.  “Comunque, grazie mille. Mi dispiace di averti disturbato” si scusa rendendosi conto del modo un po’ brusco con cui si è introdotto “Però mi raccomando, parla con Sakura ogni tanto” e le fa l’occhiolino.

 

 

Usciti dal Sannin’s e raggiunta la vecchia utilitaria che condividono tutti e tre, la prima cosa che Sasuke fa è togliersi quei maledetti indumenti. Naruto lo imita mettendo in moto subito dopo e accendendo la radio già sintonizzata nel loro canale preferito. Fa frettolosamente la retromarcia rischiando di urtare delle bici e poi si immette nel traffico. In realtà le strade sono abbastanza libere, quasi tutti hanno rinunciato alla macchina per farsi una passeggiata sotto il sole.

Sasuke abbassa il finestrino e si appoggia con il gomito lasciando che l’aria gli colpisca l’espressione imbronciata.

“Perché vuoi che Sakura parli con quella là?” domanda dopo qualche minuto brusco.

Naruto lo guarda perplesso mentre cambia marcia. “Voglio che sia felice. Tu non vuoi che Sakura sia felice?”

Certo che lo voglio, stupido dobe. “Non lo è con noi? Insomma, perché dovrebbe cercare la felicità da un’altra parte se ci siamo noi?”

Sono sempre stati loro tre, non capisce per quale motivo Naruto voglia tirare in mezzo un’estranea.

Naruto non risponde fingendosi concentrato nella strada e Sasuke si chiede perché diamine lo abbia lasciato guidare. Non che abbia avuto molta scelta visto che si è seduto subito al posto del guidatore.

Guarda fuori gli edifici farsi macchie confuse che sfrecciano accanto a loro in direzione opposta. Alla radio parte Half the world away e Sasuke si lascia trascinare da quella melodia tranquilla in una sorta di placida malinconia. Gli piace quella canzone, in un certo senso si è sempre ritrovato rappresentato da quelle parole.

Anche Naruto ha preso a canticchiarla a bassa voce, il sole sta tramontando riflettendo luci aranciate sull’asfalto.

“Potremmo andarcene da qualche parte” propone. Improvvisamente si sente stretto in quella grigia e puzzolente città, così uguale a sé stessa e marcia e inutile e vuota.

“Andiamo dove vuoi!” annuisce Naruto entusiasta di quell’idea. Invece imboccano la via di casa proprio mentre le ultime note degli Oasis sfumano. Non che si aspettasse realmente di partire. Non posso andarsene, non senza Sakura.

E improvvisamente Sasuke capisce cosa intendesse Naruto con voglio che Sakura sia felice: finché saranno loro tre non potranno andare da nessuna parte. Ma forse è meglio così.

 

 

 

References:

Name è un singolo dei Goo Goo Dolls estratto dall’album che li ha resi famosi nel 1995.

Hal the World Away è una canzone degli Oasis del 1994 dell’album Definitily Maybe. È una delle mie canzoni preferite, ha il potere sia di calmarmi che di rendermi irrequieta per questo vi consiglio di ascoltarla se non la conoscete.

   
 
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