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Autore: Lola 987    29/03/2017    3 recensioni
Clelia,è la musicista della ciurma dei Pirati di Kidd da ben tre anni.Ha un passato oscuro,legato a doppio filo a quello del suo amico Heat.Questo passato, che anche il temibile Capitano conosce a malapena,puo' influenzare il già complicato presente?
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Killer, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Flashback - 10 mesi prima (Kidd)

C'erano giorni,in cui tutto si incastrava alla perfezione.
Quei pezzi di puzzle mancanti,trovavano finalmente il loro posto nella sua testa e poteva finalmente inquadrare la realtà dei fatti,
la realtà di Clelia.

Il suo passato.

Giorni in cui,si alzava la mattina,sempre piu' tardi rispetto agli altri, e la trovava sul nido del corvo a guardarsi intorno con i capelli che le sbatacchiavano perennemente sulle guance pallide,gli occhi vigili costantemente.

Spalancati.

Altri giorni in cui Marcus,il medico,insisteva per visitarla,a suon di bestemmie e sbuffi,perchè aveva bisogno di iniezioni,anche solo per integrare i sali minerali persi,per far si che i muscoli le funzionassero meglio dopo gli allenamenti..cose che il vecchio pazzo faceva e imponeva a tutti.

E lei scappava,anche se non letteralmente.

Si inventava scuse su scuse,scuoteva la testa con un sorriso poco convinto e asseriva di non averne bisogno nonostatente strascicasse le gambe sul pavimento dell'infermeria.

Gambe stanche e occhi di nuovo spalancati.

Spaventati.

Giorni in cui i fra i Marines che uccideva con i suoi pugnali,lui la vedeva distintamente cercare qualcosa.. Qualcuno.
Giorni in cui teneva stretta al petto la sua armonica come se fosse un tesoro rarissimo e inestimabile,e piangeva,convinta di non essere vista,negli angoli piu' bui della nave.

Erano quelli i giorni piu' terribili,o almeno a lui sembrava così.
Heat arrivava,col suo passo calmo e rassicurante,come una vecchia zia gobba,e la abbracciava,sussurrandogli chissà che nell'orecchio,e gli occhi del piccolo Mucchio D'Ossa non erano piu' spalancati,le palpebre tornavano al proprio posto,la sua intera figura si rilassava e lui smetteva di guardare perchè sapeva che presto sarebbe riapparso quel sorrisino sghembo che la contraddistingueva.

Avrebbe potuto chiedere certo.

Lui era il Capitano,avrebbe potuto anche estorcere se avesse voluto.

Eppure,nonostante il suo temperamento,aspettava.
Non da sempre.

Il primo anno,in quel periodo in cui avrebbe voluto sbatterla fuori nell'oceano ogni 5 secondi,semplicemente non aveva il benchè minimo interesse a sapere,a chiedere,a esigere.

Ora sì.

Ora voleva,bramava,esigeva.

Per quanto gli affibiassero la fama di impulsivo,di violento e sanguinario,lui era bravo a tenere i segreti.

Era l'unico a sapere cosa c'era sotto la maschera di Killer,l'unico a sapere perchè Wire avvertiva il pericolo a chilometri di distanza,l'unico,oltre a Killer a conoscere la triste storia di Heat,il suo quartiermastro.

Ma sapeva anche perchè aspettava,perchè nonostante la sua natura impaziente non insisteva..semplicemente, anche se non lo avrebbe mai ammesso,voleva che Clelia si fidasse di lui,che lo rispettasse tanto da potergli raccontare i suoi segreti,da liberare i suoi scheletri nell'armadio nelle sue mani.

Stravaccato su una sedia,si rigirava pigramente una bottiglia di rhum fra le mani,nel pomeriggio tiepido che aleggiava sulla cambusa,dove,momentaneamente solo,ordinava i suoi pensieri.

Si portò la bottiglia alle labbra,sospirando.

Per quanto potesse pensarci e rimuginarci,qualcosa non andava,qualcosa non collimava e questo lo rendeva isterico.

La porta della cambusa sobbalzò e si abbattè sul legno già sconnesso,rivelando con un tonfo la figura della donna cui stava pensando in quel momento,facendolo sussultare impercettibilmente.

Il Mucchio d'Ossa era ansante,come in fuga da qualcosa,appoggiata alla porta di legno d'ebano con le piccole mani,cercava di calmarsi,i capelli lunghi e ribelli,appiccicati alla fronte,gli occhi di nuovo spalancati.

Completamente ignara della sua presenza. Kidd,non per la prima volta,si chiese come facesse a non notarlo.

Lui così rumoroso e imponente,così casinista anche nelle piu' piccole cose,vistoso.


Eppure lei avrebbe potuto starsene lì per delle ore,totalmente concentrata su se stessa,ignara di cio che la circondava,anche se quel ciò fosse stato il suo Capitano.
Il vestito che portava,una camiciona grigia,per niente accollata e femminile,gli sguazzava completamente sui seni e sulle anche,sembrava una dannatissima suora la sua musicista.

Eppure,avrebbe voluto svestirla,anche con quel dannatissimo camicione grigio topo.

Quand'èra che i vestiti succinti avevano perso importanza per lui? Non lo sapeva.

Tossicchiò,sfoderando il suo ghigno migliore,Il Mucchio d'Ossa si voltò di scatto ma i suoi occhi non accennavano a riacquistare dimensioni consone.

"I Pirati di Kidd non scappano." Grugnì lui lapidario,schernendola e accavallando le lunghe gambe.

Si chiese se dietro la porta ci fosse in attesa un medicastro dal camicione scuro,che brandiva una piccola innocua siringa.
Quando sentì distintamente un fottio di maledizioni si convinse di avere ragione.
Lei sospirò,sistemandosi la camiciona,e appoggiandosi alla porta mastodontica,le braccia conserte,gli occhi castani su di lui.

Si limitò ad annuire.

Fu allora che si rese conto di quanto anche le piu' piccole insinuazioni se proferite dalla sua bocca avessero piu' valore per lei.

E questo lo riempì di uno strano calore nel petto,che in altre circostanze lui avrebbe chiamato facilmente orgoglio.

Perchè,pochi secondi dopo, senza voltarsi nemmeno una volta,Clelia aprì la porta e si tuffò fra le ingiurie di Marcus.

Kidd avrebbe potuto giurare anche senza vederli,che gli occhi castani della sua musicista erano tornati normali.


### - Fine Flashback


Sul dannatissimo giornale,che Kidd si faceva recapitare ovunque si trovassero,quella mattina,Clelia ci trovo' la propria foto.

Una foto di cui avrebbe volentieri fatto a meno.

Killer,gli aveva sventolato il foglio colpevole sopra il naso,mentre stava suonando come di suo solito,all'alba sul ponte.

Sembrava ansioso di conoscere la sua reazione,e quando lei aveva preso il pezzo di carta raffigurante la sua taglia,il Massacratore,aveva dovuto riprenderlo dalle sue mani in fretta e furia per evitare che lo stracciasse.

"Bastardi.." Mugugnò lei,incrociando le braccia al petto,lo sguardo voltato verso il mare ghiacciato.

"Non ti si vede nemmeno la faccia." Le fece notare.

"Nemmeno a te,se è per questo." Ribattè lei,alzando lo sguardo su di lui,la bocca piegata in una smorfia fra un sorriso e un ringhio.

"Divertente..donna che vale 17.000 beli."

"Nel mio paese natale,il numero 17 porta sfortuna." Disse lei con noncuranza,le parole che uscivano dalla sua bocca imbronciata che creavano dei piccoli sbuffi di vapore. Killer si irrigidì internamente,non avendo mai avuto l'occasione in tre anni di sentirla parlare della sua terra natia.

Dov'era che c'era questa credenza? Non ne aveva idea..non l'aveva mai sentita,loro non credevano a sfortuna e fortuna.

Homo Faber Fortunae Suae gli ripeteva sempre Kidd,in una lingua arcaica,e anche se conosceva solo quella frase,Killer non poteva fare a meno di pensare che era perfetta per la loro condizione vitale.

L'uomo è artefice del suo destino

"Nel mio,le donne sulle navi portano sfortuna..dunque è da tempo che sei una calamità" Il Massacratore si riscosse,cercando di allegerire l'atmosfera,raccontandogli quella che oramai,anche nel mare meridionale,era una credenza sorpassata,sperando che si aprisse un pò di piu'. Clelia alzò lo sguardo su di lui,rimboccandosi il cappuccio del cappotto viola scuro,fintamente infastidita.

E continuò ghignando: "Nel mio,gli uomini e le donne dai capelli rossi,sono considerati figli del demonio."

Mare Settentrionale

Killer ora ne era piu' che certo,la sua musicista,veniva dalla stessa terra,chissà dove certo,che aveva dato i natali a Basil Hawkins,il mago.E a Trafalgar Law.. Come se gli avesse letto nel pensiero,Clelia continuò a ghignare in direzione del Vice Capitano,con una noncuranza e una tranquillità che solo da pochi secondi sembravano appartenerle.

Una noncuranza che sembrava ostentata

"Ho conosciuto Basil,vengo da un villaggio vicino al suo,Killer." Proruppe alzandosi,mettendosi l'armonica in tasca. "Law no,non ho avuto mai il piacere." Rise piano, forse pensando alla faccia di Kidd.

Killer era rimasto a bocca aperta,insicuro su cosa dire o fare.

Sicuro soltanto che quell'atteggiamento non apparteneva alla sua compagna.

"Ora,se vuoi scusarmi..vado a vedere come sta Heat,prima che scendiamo a terra." E gli strappò la taglia dalle mani,le lame che si volgevano di scatto,un riflesso per Killer totalmente incondizionato,ferendogli una guancia pallida.

"Clelia!Io-" Killer alzò una mano per fermarla,mentre lei si toccava una guancia con noncuranza.

"Non preoccuparti,Massacratore.So che non l'hai fatto apposta,fidati..nessuno lo sa meglio di me.." Concluse la frase in un sussurro,che arrivò comunque all'orecchio allenato di Killer,ma prima che potesse dirle qualcosa,Clelia si era già voltata e con un gran sorriso da sopra la sua spalla,gli diceva che la conversazione era finita.



###



Continuando a toccarsi la guancia,appena svoltato l'angolo,Clelia si appoggiò al muro vicino,respirando forte.

Non era facile fare la commedia.

E sapeva per certo che Killer si era accorto di quella sua sicurezza falsata,poco veritiera.

Eppure mettersi a frignare per rivelare dettagli del suo passato,le sembrava da idioti.

Se si fosse messa a frignare e a disperarsi,averebbe ingigantito la situazione,Killer si sarebbe dispiaciuto,avrebbe provato pena,una pena che non era piu' in grado di sopportare,Kidd sarebbe esploso esponendo per l'ennesima volta fra un ringhio e un altro il dodecalogo dei pirati di Kidd,che aumentava giorno dopo giorno.

E sempre in sua presenza.

Con un sospiro immenso,si allontanò dal muro per dirigersi sottocoperta in infermeria,ripetendosi come un mantra le frasi che Kidd ringhiava ogni volta che si arrabbiava o quando,loro,la sua ciurma,non raggiungeva le sue aspettative.

I pirati di Kidd non scappano!

Non si fanno cogliere di sorpresa!

Non si ..


"Repel!"

Clelia venne attirata da una forza magnetica imponente,la catena dei suoi pantaloni,la dannatissima catena a cui era attaccato il suo plettro che tintinnava,e nonostante tentasse di arpionare i suoi stivali al terreno andò a sbattere contro la mano tesa e scaturente scintille viola del suo Capitano.

Che sghignazzava.

"I pirati di Kidd,non se ne vanno in giro tranquilli,cazzo,nemmeno nella loro stessa nave,Mucchio D'Ossa."

Ah questa mi mancava,pensò Clelia,alzandosi da terra dopo l'impatto con il palmo teso dello scimmione davanti a lei.

Notando che il foglio che reggeva fra le mani era sparito.

Clelia,la guancia sanguinante e le mani tese tentò di afferrare il maltolto che Kidd teneva con entrambe le mani davanti al suo viso,l'arcata sopraccigliare inesistente che si tendeva verso l'alto,per un secondo,per poi tornare la solita linea impassibile.

Essendo molto,ma molto piu' bassa di lui,ed evitando di rendersi ridicola ulteriormente sbracciandosi per recuperare la sua taglia,Clelia si diede subito per vinta,utilizzando la manica del cappotto per pulirsi la ferita comportandosi come se Kidd non esistesse.

il Capitano che detestava essere ignorato le diede un sonoro malrovescio sulla nuca,costringendola ad alzare gli occhi verso di lui,Clelia mise su una faccia annoiata e irritata,anche se dentro di lei temeva il peggio.

La domanda,le domande.

"Dovresti essere soddisfatta,musicista,finalmente hai una fottuta taglia.." Kidd ghignò,il cappotto stranamente chiuso sul suo petto ampio,la bandoliera invisibile.

"Tu sei soddisfatto Capitano?" Clelia rinunciò a tamponarsi il taglio sulla faccia,massaggiandosi la nuca offesa.

"17.000 beri e una foto che non ti rende giustizia..no non sono soddisfatto." Mugugnò lui dopo qualche secondo,guardando di nuovo la foto sul manifesto.

"Non mi rende giustizia?" Lo guardò confusa,di nuovo sistemandosi il cappuccio sulla testa,invidiando Kidd che a parte il cappotto stranamente chiuso,non dava segni di cedimento al freddo circostante.

"No.Non hai nessuno strumento con te..non stai suonando..e la tua bella boccuccia non si vede." Kidd rise di nuovo lascivo,facendola per l'ennesima volta arrossire.

Ci risiamo

" La mia boccuccia come la chiami tu,era intenta a stringere un pugnale,i miei molari sono quasi andati ormai."

Digrignò i denti.

"E io cosa cazzo ho detto? La tua bella boccuccia.La bocca di una combattente." Kidd incrociò le grandi braccia sul petto,godendosi di nuovo il fatto di averla colta di sorpresa. Era rossa in viso,e la bocca era quasi spalancata,incredula.

Kidd conscio di aver fatto centro,mise in atto il suo piano,un piano a cui aveva pensato negli ultimi mesi sempre piu' assiduamente,convinto di riuscire a fare breccia sugli scheletri nell'armadio di Clelia,usando una delle sue debolezze.

Quello che adesso sapeva era che lui era una di esse.

Sogghignò,per poi tornare serio,muovendo il collo da parte a parte,come per scrollarsi qualcosa di dosso.

E sparò il suo primo proiettile.

"I tuoi genitori non ne saranno fieri immagino.." Alzò di poco la testa,guardando la sua musicista irrigidirsi.

"Non so..forse lo sarebbero stati." Sussurrò lei non guardandolo,gli occhi chiusi.

"Forse..se fossi nella ciurma di Cappello di Paglia..con tutte le sue nobili intenzioni del cazzo..no?" Continuò lui,un ringhio ed un sorriso beffardo che gli increspavano la bocca al pensiero del rivale.

"No,mio padre rispettava le mie scelte.Credeva molto nel destino.." Alzò di nuovo lo sguardo su di lui,e Kidd si stupì a trovarlo duro e senza un accenno di lacrime. Rise,prendendole il mento con le dita ghiacciate,l'espressione dura di Clelia che non vacillò nemmeno un secondo,il rossore sparito.

"Oh.E' stato fottuto il destino a farci incontrare allora,Mucchio D'Ossa?" Ghignò lui,fingendosi melodrammatico e stucchevole,mentre la presa sul suo mento era ferrea e rude.

"No." Clelia continuava a fissarlo senza sbattere le palpebre,un sentore di finalità e di rivelazione nelle sue parole,ora dette senza nemmeno un tremito nella voce,sicure e palpabili.

" E' stata la fottuta cattiveria e la malvagità della Marina a farci incontrare Capitano." Kidd le lasciò il mento con uno scatto,guardandola di nuovo,la testa inclinata di lato,sorpreso che il suo piano avesse funzionato così in fretta. Clelia allora lo sorprese ancora di piu',riafferrandogli la mano per stringerla come se si conoscessero per la prima volta.

"Non hai bisogno di fare giochetti,Capitano.Chiedi,e avrai le risposte che cerchi.Sono Pronta." Kidd si riscosse,la frecciatina sui giochetti lo colpì appena,sapeva che il Mucchio D'Ossa era intelligente,anche se dubitava che il rossore fosse falso.

Ghignando fiero alla sua musicista annui' grave, " Vattene prima che ti polverizzi,tu e le tue stronzate." mentre lei si allontanava verso l'infermeria dopo un piccolo inchino.

Chiedi,e avrai le risposte che cerchi.
 

###



Heat era disteso sul letto dell'infermeria,le gambe che penzolavano data la sua altezza,il petto e la carnagione bluastra ora adorni di un'altra cicatrice fresca e rosea,che gli dava parecchio fastidio.

Marcus se ne era andato a giocare a dadi da qualche parte,e lui si stava annoiando.

Sbuffò,una corposa nuvoletta di fumo da incendio uscì fuori dalle sue labbra martoriate dalle cicatrici.

Il suo potere era tornato.

Il carpentiere non sapeva se esserne felice o meno,era un ricordo delle angherie subite,ma anche il motivo per cui Kidd lo aveva accettato come membro della sua ciurma,e inoltre era la sua piu' potente arma di difesa.

Con una smorfia di disgusto pensò ai vari te l'avevo detto di Killer,promettendo a se stesso,non per la prima volta da che era cosciente di nuovo,che si sarebbe allenato piu' duramente in altre discipline.

Clelia arrivò poco dopo distogliendolo dalle sue elucubrazioni con un gran sorriso,abbracciandolo nonostante i lamenti e le ingiurie che gli rivolgeva.

"Mi fai male C.!" La voce era arrochita per via del proiettile che gli aveva trapassato la gola,ma c'era e Heat non potè fare a meno che fare un plauso interno al loro dottore. "Oh,ma smettila Eddie..hai avuto di peggio!" piangeva e rideva,quella ragazzina pazza che lo stava stritolando,solo quando mugulò di dolore perchè aveva davvero toccato un punto ancora non suturato alla perfezione,Clelia si stacco,guardandolo raggiante dalla seggiola accanto al letto.

"Sono così felice che stai bene..se fossi morto io..non so cosa avrei fatto.." Benchè le manifestazioni d'affetto per loro non fossero mai state un problema,Heat si sentì stranamente a disagio,come colpevole.

"Ti ho fatto una promessa." Mugugnò,voltandosi dall'altra parte per non guardarla.

"Una promessa può spezzarsi anche per cose che non dipendono da noi." Sussurrò lei prendendogli la mano bluastra ed enorme.

"No." Heat disse solo questo,stringendogli la mano,di nuovo sbuffò fuori fumo,come scocciato dalla poca fiducia che lei aveva nelle sue parole.

"Sputi fuoco di nuovo? " Clelia tagliò la conversazione,continuando a stringergli la mano,asciugandosi le lacrime di cui sempre si vergognava con l'altra.

"Già..a quanto pare,il mio sangue è blu perchè è mischiato con la benzina.All'interno del mio sistema circolatorio,da qualche parte.." Heat sospirò di nuovo,incredulo anche lui per ciò che il medico aveva scoperto-" Da molte parti,ci sono delle piccole macchine robotiche,di ultima generazione,che lo mischiano con il mio sangue,sangue umano.E che fanno si che io diventi una macchina-sputafuoco.Marcus era entusiasta.."

Heat rise amaro passandosi una mano nelle ciocche grigie. "Ecco il perchè dei capelli grigi,della pelle blu,del mio sangue dalle nobili origini..stavano cercando di farmi diventare una macchina da guerra.Per la macchina ci sono quasi riusciti.."

Clelia continuava a guardarlo in silenzio,lasciandolo sfogare.

"Per la guerra,mai avrebbero immaginato che avrei combattuto contro di loro,questo è certo.." E le sue labbra formarono un ghigno,per la prima volta da quando era entrata Eddie le parse soddisfatto.Contento.

"Già..nè avrebbero immaginato che io ti avrei seguito." Clelia rise,dandogli un buffetto amichevole sulla guancia.

 "Sei sempre stata una piattola,mi avresti seguito ovunque." Heat sbuffo' di nuovo sarcastico,un sorriso storto mentre la guardava.

"E questa è una grande verità." Concluse la musicista,ridendo insieme al suo compagno,felice.

###


Scendere a terra in quell'isola invernale,si rivelo' piu' duro del previsto. La ciurma di Kidd,attirava guai come se piovesse,anche quando non voleva assolutamente provocarli,dato che erano scesi solo per fare rifornimento.

Clelia e Wire erano stati incaricati di trovare provviste e suppellettili vari,prima di ripartire verso la loro vera meta,un'altra isola invernale,dove Sid giurava e spergiurava ci fosse un tesoro dal valore inestimabile.

E una base dei Marines tutt'altro che trascurabile,dove si diceva Kizaru passasse gran parte del tempo.

A Kidd ovviamente tremavano le mani per l'impazienza,e li aveva spronati a fare piu' in fretta che potevano.

Gli stupidi idioti che facevano parte della sua ciurma però,forse considerandosi atermici come il proprio Capitano,non si erano coperti abbastanza,prendendosi tutti un'influenza terribile,cui erano affetti tutti gli abitanti del villaggio.

Quando tornarono sulla nave,carichi e quasi morti per la febbre che avanzava,dopo solo un giorno sull'isola,Kidd stravaccato sulla polena a forma di teschio,notò distintamente la sua piccola musicista,caracollare uno Wire che sembrava poggiarle tutto il peso addosso.

Convinto che fosse ubriaco e si stesse approfittando di Clelia,scese dalla nave con un balzo,nonostante Killer che si precipitò accanto a lui gli dicesse,sgolandosi di tornare sopracoperta.

"Hai una taglia da 315 milioni! Queste isole invernali sono la patria di un fottio di cacciatori di taglie e-"

"Che vengano quei miserabili!" Kidd ringhiava procendendo a passi fieri nella neve,e datosi che nevicava i suoi capelli erano umidi e flosci,dandogli un'aria comica a discapito della rabbia che lo stava evidentemente divorando.

"Kidd,i cacciatori di taglie,non proverebbero nemmeno a prenderti,ma gli altri sì,dannazione..hanno taglie piu' basse delle nostre,e sono considerati meno forti..Cacciatori di taglie sconfitti,mettono in allarme la popolazione,popolazione in allarme significa Ma.-"

"Marina! Si d'accordo,maledetto idiota biondo,Lo so!" Grugni' il Capitano pestando i piedi sul terreno,fermandosi,a fiato corto,livido ma ascoltando il suo vice.

"Kizaru è dietro l'angolo." Killer esalò grave,mettendogli una mano sulla spalla. Kidd ringhiò pronto a ribattere,quando qualcosa lo distolse. Clelia strascicando i piedi nella neve era arrivata al suo cospetto,e Wire appoggiato a lei sembrava..sembrava..raffreddato. Stranutiva e stranutiva,reggendosi il copricapo,la pelle rossastra e gli occhi lucidi.

Kidd e Killer guardarono in basso verso Clelia che ancora reggeva il cecchino,chiedendogli spiegazioni.

"E' ubriaco.E influenzato." Clelia si scrollò di dosso Wire appoggiandolo con poca grazia sulla spalla di Killer,e scrocchiandosi la spalla,evidentemente provata dall'aver caracollato il suo compagno.

"E voi non dovreste essere qui." Guardò confusa il Capitano e il vice.

Prima che i due potessero ribattere,una masnada di suoi uomini,cinque o sei,arrancò verso di loro,chiedendo pietà e perdono,perchè dannazione non volevano ammalarsi. Uno guardò Clelia con disprezzo malcelato.

"Tu non sei umana,donna! Non è possibile..solo una cagna fatta di ferro poteva non amm-" Il Tridente di Wire sparò con precisione alla gola dell'uomo,atterrandolo con un proiettile solo.

"Le mie scuse Boss." Proruppe poi il cecchino con un sorrisetto stanco.

"Scusato." Bofonchiò Kidd che aveva il braccio teso verso il cadavere ancora fumante,contento di non aver dovuto fare la figura del cavaliere.

Guardò schifato il suo braccio che era partito a difesa della donzella in pericolo,e se lo mise in tasca così da non poter far altri danni.

Clelia diede una pacca sulla spalla a Wire che tossì rumorosamente.

E Kidd si girò di nuovo verso la nave,seguito da tutti,una domanda che gli frullava in testa.


###


"Tu non ti ammali mai,e le tue ferite guariscono piu' in fretta delle nostre."

Fu Killer a parlare,anche se avrebbe voluto farlo lui,le parole che rotolarono di bocca al suo vice nella calma dell'infermeria un sunto dei suoi pensieri.

Erano seduti accanto al letto di Heat,boccali in mano,lontani da Wire ancora ubriaco e raffreddato nella sua stanza,e dalla rumorosa cambusa.

Ufficialmente per rimproverare Heat e per dirgli che un sonoro pugno,una volta che si fosse alzato dal suo giaciglio non glielo avrebbe tolto nessuno.

Ufficiosamente per bere e per chiacchierare un pò con il quartiermastro che era sempre piu' spesso da solo,dato che Marcus aveva ripreso a spennare quei polli che erano i suoi uomini.

Heat si irrigidì al suo posto somigliando sempre piu' a quella bambola voodoo che gli era parso la prima volta.

Kidd grugnì allungando le gambe sul letto aspettando la risposta della donna che ora li guardava entrambi,toccandosi il taglio che Killer le aveva inferto appena un giorno prima.Una cicatrice bianco latte appena visibile adesso.

"Lo so." Disse Clelia in un sussurro respirando piu' forte,ricacciando la nausea che le portavano sempre i ricordi.

Decidendo di fidarsi,almeno un pò.

"Ero una cavia.Una cavia dei Marines."

Kidd e Killer rimasero in silenzio,Heat afferrò la sua piccola mano,esortandola a continuare.

Non che non se lo aspettassero,il puzzle adesso era completo.

La paura degli aghi.

Le ferite che si rimarginavano piu' velocemente.

L'odio per le casacche bianche.

Il fatto che non volesse un'avviso di taglia.

"Non sono soddisfatta della mia taglia,Capitano..perchè non voglio che vengano a prendermi.Non prima che io sia pronta a massacrarli tutti con le mie forze."

Killer aprì bocca probabilmente per dirle che in realtà aveva fatto progressi,che era pronta che- Ma Kidd alzò una mano sulla maschera del suo vice,gli occhi d'ambra fissi in quelli di Clelia.

"Quel-Quel tipo che mi ha fatto questo- indicò la scritta "Scum" cicatrizzata che spiccava sui tatuaggi- "Quel rifiuto umano..è solo uno di loro..solo uno.." Cominciò a tremare visibilmente,racchiudendo se stessa in una posizione fetale,abbracciandosi da se,così stanca di essere forte e pronta,anche solo per cinque minuti.

Non pianse,non urlo',ma osservata dai tre uomini a cui aveva confidato una parte della sua vita,continuò a cullarsi da se mormorando scuse verso il suo Capitano.

"I pirati di Kidd..non.." Kidd capì perfettamente dove voleva arrivare e si alzò,arrabbiato ogni oltre misura con quel gruppo di uomini che si definiva la giustizia.

"Non stanno fermi a guardare.Non staranno fermi a guardare." Ringhiò. E se ne andò furente,conscio che se fosse rimasto qualche altro secondo avrebbe preso quel piccolo ammasso di nervi fra le braccia,e lui non poteva mostrarsi debole e compassionevole.

Non ne era capace.

Una cavia.

Non può ammalarsi,le sue ferite guariscono in fretta.

Per quanto fosse una notizia incredibile,e ci fossero una miriade di vantaggi in quello che le aveva appena detto,Kidd riusciva solo a sentirsi furioso.

Irato.

Bastardi.

###



Era disteso sul letto,circondato da oggetti rotti e distrutti quando sentì bussare alla sua porta.

Ringhiò,una mano sul suo viso come se tappandosi gli occhi avesse potuto tapparsi anche le orecchie,e balzò a sedere pronto ad ammazzare chiunque si permettesse di disturbare la sua rabbia cieca,quando vide i piccoli stivali di Clelia avvicinarsi.

Aveva la chitarra in mano e il viso disteso e tranquillo,ma gli occhi gonfi tradivano il fatto che avesse pianto e a lungo.

Che ora era?

La squadrò interrogativo,dimentico del fatto che avrebbe dovuto urlarle di andarsene perchè lo aveva disturbato,soffermandosi sul foglio che stringeva nell'altra mano.


Clelia strusciò i piedi sul pavimento mettendosi a sedere sul suo letto,ignorando lo sguardo furioso e perplesso di Kidd.

Scostandosi i capelli e spolverandosi il chiodo di pelle con nervosismo,allungò il foglio al suo Capitano.

"So che è il tuo avviso di taglia donna.Non faccio collezioni idiote comunque." Ringhiò rimettendosi la mano sul viso,sistemandosi gli occhiali sulla frangia.

"Per favore."

Kidd si rialzò di nuovo a sedere,una smorfia di disgusto al suo per favore.Nonostante ciò prese il foglio e lo aprì.

C'era una foto di una ragazza,con il pugnale una mano alzata a coprirle il naso e la bocca,gli occhi castani e leggermente a mandorla fissi nei suoi.

Occhi Arrabbiati come i suoi.

Sotto la didascalia spersonalizzata diceva "Donna della ciurma di Kidd-17.000 beri"

Ovviamente non conoscevano ne' il suo nome ne' il suo ruolo,ma non pensava che questo le avesse creato ulteriori fastidi.

La taglia era così alta proprio per questo,perchè era una donna,nella ciurma della peggiore delle supernove,e perchè non avevano idea di chi fosse o di che facesse.

Ma Clelia aveva fatto una frossa X su quell'intestazione,scrivendo "Clelia-Musicista di Eustass Capitano Kidd."

Musicista di.

Kidd alzò lo sguardò dal foglio,un ghignò sul viso.

"La mia musicista?" Il sogghigno derisorio si allargò,ma Clelia non stava arrossendo come lui pensava.

Aveva un'espressione decisa e il mezzo sorriso era tornato.

"Solo per stasera.Io sono la musicista dei Pirati di Kidd,come ogni tanto il Vice Capitano fa presente agli altri,ma mai il Capitano."

Clelia si tocco' il mento con l'indice in una finta espressione pensierosa.

Kidd sbuffò annoiato,il divertimento già finito,perchè non si decideva ad ammettere che era lui che voleva?

Lui non l'avrebbe mai fatto,lo sapeva.Lo sapeva anche lei.

Clelia ignorò il suo sbuffò imbracciando la chitarra e cominciando a cantare.

Senza togliere gli occhi da quelli del Capitano stravaccato sul suo letto.

La sua voce roca fece capolino e Kidd si rilassò abbandonandosi al cuscino,la mano di nuovo sugli occhi,convinto che se non altro si sarebbe per lo meno rilassato.

You’re giving me a million reasons to let you go

You’re giving me a million reasons to quit the show

You’re givin’ me a million reasons

Give me a million reasons

Givin’ me a million reasons

About a million reasons

If I had a highway,

I would run for the hills

If you could find a dry way,

I’d forever be still

But you’re giving me a million reasons

About a million reasons

I’ve got a hundred million reasons to walk away

But baby, I just need one good one to st-



Clelia si azzittì di colpo,in imbarazzo,pronta ad andarsene,quando Kidd le prese il polso con uno scatto.

"Sono stanco." Sbottò, la voce ridotta a un sussurro,la camera sempre piu' buia,e Clelia che comunque era andata fin lì per farlo sentire meglio,sapendo che la sua musica lo rilassava,capì di aver fatto la scelta sbagliata.

C'era troppa tensione fra di loro,e benchè avesse scelto la canzone perchè l'aveva in testa da giorni,dal giorno in cui lui le aveva rubato quel dannatissimo bacio,sapeva che il testo non era esattamente uno che invogliava a dormire.

L'aveva fatto apposta.

Era questa la cosa che l'aveva colpita nel bel mezzo della canzone facendola fermare di botto.

Non era andata lì per dare sollievo al suo Capitano che si era così follemente arrabbiato dopo aver scoperto la verità no.

Era andata da lui per un fatto puramente egoistico,perchè era lei che voleva sollievo da lui.

Si vergognò ancora di piu',dandosi dell'idiota.

Ragazzina idiota in preda agli orm-

Kidd la stava tirando giu' nel grande letto con lui,l'espressione che lei pensava di trovare bramosa d'altro assonnata e buffa.

Giusto. Dopo grandi crisi di rabbia e dispendio di energie,Kidd dormiva,e datosi che nelle ultime notti era stato sveglio per ideare il piano per approdare nella prossima isola,aveva un sonno arretrato di ore.

E si era calmato,anche e sopratutto grazie a lei.

Clelia si concesse un sorriso al di fuori della vergogna,prima di venire sbattuta poco elegantemente sul cuscino nero accanto a quello del suo Capitano che le aveva sfilato la chitarra dalle mani buttandola malamente a terra.

Un rumore sordo di corde che si spezzavano sul legno la incendiò.

"Capitano la chitarr-"

"Sta zitta e dormi,ne comprerai un'altra cazzo.." Mugugnò il naso nell'incavo del suo collo.

"Ti stai prendendo troppe libertà Ki- Capitano." Ringhiò Clelia cercando di divincolarsi,non cedendo ai suoi stessi desideri.

"Stavi per chiamarmi Kidd,Mucchio D'Ossa..chi è che si prende troppe libertà? Non sono io che sono venuto nella tua cazzo di camera.." Ridacchiò lui mordendole il collo,e Clelia continuava ad avvampare.

Sentì la mano di Kidd salire verso i seni,la sua presa farsi sempre piu' ferrea.

Clelia trattenne il respiro,non sapendo bene cosa fare,se urlare o lasciarlo fare,girarsi o rimanere con la schiena contro il suo petto nudo.

La mano di Kidd tornò indietro,lasciandola sorpresa e anche un pò delusa. Ma non lo avrebbe mai ammesso.

La presa si indebolì lasciando Clelia libera di andarsene.

Clelia che girò il viso verso Kidd,che ora digrignava i denti,l'avambraccio a coprirgli gli occhi.

"Vai." Disse a denti stretti e Clelia seppe che stava cercando di dire Resta,ma resta di tua volontà.

"D'accordo." E si accoccolo' su un fianco,aspettando che il braccio di Kidd serpeggiasse ancora sulla sua vita.

Cosa che poco dopo,con un piccolo sbuffo derisorio da parte della testa rossa,successe.
 

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Nota dell'autore folle:

E' stato un parto,davvero.Non riesco nemmeno a scrivere la nota XD Ve lo aspettavate che Clelia fosse una cavia? Vi è piaciuto il capitolo? Vi piace la canzone? A me sì,molto pur non essendo un'amante del genere.Come vado con la caratterizzazione dello scimmione? Ai posteri,anzi a voi l'ardua sentenza.Vi attendo a tastiera aperta. Grazie a Belarus,e a chi ha lasciato una recensione,anche ai silenziosi,certo..però non avete proprio nulla da dirmi?Forza e Coraggio.

Lola

  
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