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Autore: Kokky    06/06/2009    4 recensioni
Un mondo parallelo e antico, popolato da vampiri che si muovono nell'ombra e umani troppo ciechi sui nemici succhiasangue. L'esercito, i positivi e gli alchimisti sono gli unici che possono proteggere l'umanità da ciò che stanno bramando i vampiri...
Un'umana insicura. Due piccoli gemelli. Un vampiro infiltrato. Una squadra di soldati. Una signora gentile e un professore lunatico. Una bella vampira e il capo. Due Dannati. L'Imperatore e i suoi figli. Una dura vampira. E chi più ne ha più ne metta!
Di carne sul fuoco ce n'è abbastanza :)
Provare per credere!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Positive Blood' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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79 – La Paura

 

Do you know the enemy?

Do you know your enemy?

(cit. Green Day)

 

Attendevano nella carrozza, Violet, Hassan ed Eve. L’umana iniziava a provare paura in quel silenzio pesante, dove percepiva accanto a sé solamente la gelida presenza stabile di due probabili assassini.

Violet e Hassan erano immobili, nemmeno i loro visi si muovevano e solo a volte – raramente – i loro occhi spaziavano dentro l’oscurità della carrozza. Erano inumani, lo si poteva notare anche solo da quella mancanza di movimenti superflui: la loro cassa toracica non si alzava né si abbassava per respirare, non avevano bisogno di smuovere le mani o le gambe, e di rado sbattevano le palpebre, più per abitudine che per altro.

Eve comprese veramente la gravità della sua situazione proprio in quegli istanti, mentre guardava Hassan, con i suoi capelli lunghi che scivolavano morbidamente sul viso, e Violet, con i suoi occhi d’ametista che sembravano due gemme piene di diabolica acutezza.

Eve non poteva urlare, non poteva scappare dalla carrozza: quelli erano vampiri e i vampiri, si sa, sono più rapidi, più forti degli esseri umani... “E forse”, pensò Eve, “anche più intelligenti”.

L’aveva notato subito in Hassan: egli non era una bestia, ma un omicida voluttuoso, un folle che ragionava nella sua pazzia. La follia consisteva, ovviamente, nel voler nutrirsi di sangue, nell’accettarsi come mostri e nel fregarsene della propria bestialità, perché comunque, pur possedendo un intelletto razionale, sui vampiri predominava il desiderio, la bramosia del sangue, della carnalità dell’uomo.

Erano una specie evoluta degli esseri umani che, però, nell’evoluzione aveva perso una parte di se stessa.

Eppure Eve pensava che qualcosa fosse rimasto, d’umano; che qualche sentimento fosse perdurato dentro Violet e Hassan, dentro quei due vampiri... lo vedeva attraverso la loro pelle diafana, i loro occhi fissi; riusciva a scorgere quasi una parte malinconica della loro anima, se così si potesse chiamare e se ce l’avessero ancora.

In definitiva, dopo che l’effetto sorpresa l’aveva abbandonata e di conseguenza anche lo stordimento, causato dagli avvenimenti successi velocemente, era svanito come neve al sole, dentro di Eve la paura aveva iniziato a crescere. E più cresceva, più comprendeva che ciò che aveva creduto reale in fondo era un’illusione: i vampiri esistevano, non erano un’ombra distante relegata al lontano Nord, e adesso primeggiavano, cercavano di sottomettere il suo mondo, quello che lei pensava fosse indistruttibile, quello che per lei era stata una casa.

Eve non riusciva lo stesso a comprendere il perché, ma il terrore le stava ormai sfocando le idee, rendendole soffuse e confuse, e il suo battito stava accelerando ansiosamente. Una scossa le percorreva il corpo: adrenalina, che le diceva di correre via da lì, di scappare da quei mostri assetati di sangue, anche se non era stata scelta come preda.

E attesero ancora.

Eve non riusciva ad essere così tranquilla da contare quanto tempo fosse passato, e quindi non seppe mai se fossero stati lì dentro una decina di minuti o più; comunque quel periodo fu costellato, oltre che dalla paura, dai sentimenti rivolti ai suoi cari. Si chiedeva se già avessero scoperto la sua assenza, o se ancora nessuno sospettava qualcosa; si chiedeva cosa stesse facendo suo padre, l’Imperatore, e se suo fratello la cercasse.

Studiava i suoi carcerieri, alla ricerca di una calma che ormai non possedeva più: l’istinto umano aveva coperto la ragione e la sua educazione regale.

Infine qualcosa accadde: Violet si mosse dalla sua postazione, tendendosi verso la finestra del calesse.

Un’ombra si avvicinava, un’ombra dai lineamenti spigolosi seppur femminili. Eve ebbe la sensazione di conoscerla, anche se non riusciva a ricollegare a chi potesse appartenere. Sicuramente era un altro vampiro, e lei non ne aveva mai incontrati – Eve li sentiva narrati nelle favole, con i loro occhi truci e i denti aguzzi, e basta – perciò quel senso di familiarità era innaturale.

L’ombra era ciò che aspettavano e finalmente, o purtroppo, sarebbero partiti: almeno qualcosa si sarebbe smosso, in quell’oscurità imperturbabile. Eve preferiva quello di un insopportabile silenzio opprimente, dove tutte le sue fisime potevano vagare divenendo reali.

L’ombra salì a bordo e, nella notte fitta che solo la flebile luce della luna rischiarava, Eve poté notare due occhi di ghiaccio.

Quello sguardo era familiare, affilato, ferino: Armelia Liddel, il capitano del S.S.E.V.!

Che cosa poteva farci lì? Non aveva alcun senso.

Armelia Liddel era un’alleata dell’Impero, una dei più importanti capitani dell’esercito, dopo i generali; non vi era alcuna logica in quella rivelazione, se non si implicasse il tradimento e l’infiltramento di un vampiro fra le file degli umani. Questo voleva dire che li aveva ingannati per tutti quegli anni.

Eve era sconvolta da quella notizia. Armelia le sorrise amabilmente, se così si può definire un sorriso diabolicamente ironico, e poi fece partire la carrozza.

Si allontanarono dal palazzo, sulla strada che conduceva verso l’esterno della reggia, e nemmeno le guardie all’ingresso, vedendo Armelia Liddel sulla carrozza, controllarono chi c’era nell’abitacolo. Eve, imbavagliata, non ebbe speranze di gridare; e in quell’istante capì che ogni cosa, anche la più ingenua, dietro di essa poteva nascondere qualcosa di terribile, poteva essere diversa da quello che appariva.

E Armelia Liddel era proprio così: una combattente forte che in realtà si rivelava uno crudele vampiro.

 

 

La carrozza si fermò sul lastricato del cortile di Villa Liddel.

La proprietà era imponente, distava solo mezz’ora di trotto dalla capitale ed era situata già in aperta campagna, su una collinetta poco scoscesa e verdeggiante. Alla luce della luna si potevano notare le aiuole curate e i grandi alberi che formavano un recinto di fronde.

I quattro scesero dalla carrozza e un maggiordomo, dal sorriso impertinente e gli occhi scintillanti, li accolse. «Bentornata alla tenuta, signorina Liddel».

Entrarono nella villa. Eve, presa dalla paura più profonda, riuscì a notare solamente che le stanze che si susseguivano erano arredate in modo normale: nulla di scabroso affiorava in superficie, non c’erano le bare appena dissotterrate che si aspettava, né ossa umane o sangue raffermo, né povere vittime esangui appese a delle catene... tutto quanto era elegante e di buon gusto.

Le favole raccontante ai bimbi, la sera tardi, piene di terrore e di mostruose congetture, in realtà era una fantasia fittizia. La leggenda non corrispondeva alla verità.

Infine arrivarono in una saletta dai divanetti bordeaux, ornati con fiori neri e un reticolo scuro. Una libreria conteneva libri di pelle, antichi di qualche secolo, e una scrivania occupava lo spazio circostante. “Lo studio di Armelia, probabilmente”, pensò Eve.

Si accomodarono sui divanetti, Hassan accanto all’umana con le sopracciglia contratte, poiché il suo buon odore risaltava sul profumo gelido e infestante dei vampiri – ricordava i Fiori di Ghiaccio, quasi; Violet su quello di fronte con Armelia.

Rimasero in silenzio, sotto lo sguardo vigilante e interessato del maggiordomo. La paura di Eve non scemava, anche se l’umana si imponeva la calma razionale.

I suoi occhi d’ebano cominciarono a scorrere velocemente da un vampiro all’altro.

«Hassan, puoi andare. Mi sembri un po’ troppo... affamato», sghignazzò Violet, congedando il vampiro.

Eve non domandò cosa avrebbe fatto Hassan per placare quel bisogno: lo guardò uscire dalla stanza, dopo aver fatto un cenno a mo’ di saluto alle tre donne, e sentì la propria anima caderle dentro. Era una sensazione strana, di terrore che scendeva verso lo stomaco.

Eve prese coraggio e chiese: «Non riesco a capire, però, il senso di tutto questo. A cosa vi porterà il mio rapimento?».

Armelia si alzò dal divanetto bordeaux e ordinò al maggiordomo di prendere una bottiglia di Positive Blood.

«Vedi…», iniziò guardando la figlia dell’Imperatore con i suoi occhi glaciali «tu sei molto benvoluta dai sudditi, ti adorano per le parole dolci che sai dire, per la tue epistole sincere al pubblico. Anche quelli che vivono in piccoli villaggi ti conoscono per la tua bontà e la tua bellezza. Sai», disse, gironzolando per la stanza «E’ come se in una partita di scacchi noi avessimo tolto la Regina. Senza di te la gente cadrà nello sconforto: si preoccuperanno per il tuo destino con empatia e per loro stessi. Tuo padre, l’Imperatore, diventerà preda del proprio affrettato orgoglio, diverrà vendicativo e agirà erroneamente. Tu non ci sarai a consigliarlo con la tua saggezza, e tuo fratello non potrà fare nulla – anche lui sarà preso dalla voglia di vendetta, anche lui vorrà riaverti il più presto possibile».

Eve lo sapeva: la vampira aveva ragione.

Qualche istante dopo il maggiordomo bussò alla porta ed entrò con una bottiglia piena di liquido scarlatto denso e scuro, posta su un vassoio accanto a due calici affusolati e decorati.

«Un’alchimia tracciata sul fondo di vetro lo rende duraturo», affermò con voce affilata Violet, per spiegare all’ospite «Positive Blood, il miglior sangue in circolazione mescolato a gustoso rhum».

I suoi occhi viola osservarono Eve divertiti.

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eve è un ottimo campione d’essere umano: cerca, nella paura, di rendere razionale tutto quanto, di calmarsi e di non lasciarsi prendere troppo dalle emozioni. Come diceva Livia in due sue lontane recensioni: denota un bisogno di semplificare le cose in Buone e Cattive. Categorie ferree e bugiarde, ma che spesso vengono sfruttate dalle persone per semplificare le cose. In situazioni come questa, in cui ci si trova comunque invischiati in una guerra è facile finire col fare queste distinzioni arbitrarie [...] dire che tutti i vampiri sono cattivi e gli umani buoni lo trovo sbagliato. Anche loro sono "umani" e anche loro hanno le loro ragioni per le azioni negative che compiono. Proprio come gli essere umani.

- Ma in fondo la ragazza è umana e in quanto tale cerca l'ordine, peccato che per trovare l'ordine dovrebbe avere il mondo nelle sue mani. E per farlo i vampiri non dovrebbero esistere. In fin dei conti i vampiri minacciano non solo la sua vita. Ma anche quel finto ordine di cui si circonda lei come tutti gli esseri umani. Un modo come un altro per fingere di avere tutto sotto controllo. Che poi ovviamente non è così.

Quella donna aveva capito tutto. Ed Eve mi piace.

 

Finalmente - più o meno xD - smetterò di parlare di Eve e tornerò al "passato", nel prossimo capitolo si torna ad agosto, ai destini dei protagonisti passati che a poco a poco si ricollegheranno alla situazione presentata in questi primi capitoli della terza parte (i vampiri che attaccano, l’esercito pronto a combattere, il S.S.E.V., la guerra).

Io posso dire solamente buona fortuna a me xD Finirò, prima o poi.

 

Ringrazio chi ha recensito, mi avete ascoltato *ò*, grazie mille! Non sapete che piacere <3:

Nausicaa212: Ma figurati *__* I pg sono tanti, nascono da soli, purtroppo, ma ognuno più o meno ha un suo perché XD Mi spiace per non aggiornare così spesso da non far perdere il filo, però boh, non ci riesco >_< ti ringrazio per la tua attenzione e beh sì, a poco a poco si spiega tutto. Grazie!

mikybiky: Yea, mi ascoltano *^* Guarda, Eve cerca di essere calma XD Si vede anche in questo cap, sì. Gli altri arriveranno, sì, fra poco; intanto ci godiamo le pazzie dei vampiri. Che si muovono da soli e soprattutto per divertimento. Grazie come sempre e bentornata!

Smufferina87: Il finale arriverà, arriverà. Me lo ripeto mille volte al giorno xD Per fortuna tua ho tutto già preparato in mente *_* Sì, Adam è carino (e anche altro xD). Grazie mille!

Lucky_Didi: Waa, grazie, gentilissima *ò*

_SonoIo_: Che bello riceve dei complimenti come tuoi, concisi e acuti. Ti ringrazio molto, >w<

Alies: Figurati, viva le faccine u_ù Grazie per la recensione, mi fa sempre piacere. Beh sì, è un ottimo sistema *w*

meris: Buahahah, violet è una bambina così deliziosamente cattiva! Per le coppiette magari, anche se non vorrei combinare tutti i personaggi... insomma, sembrano destinati e allora sfato il destino u_ù Grazie mille!

artemis5: Chissà chissà, chi vivrà vedrà l'evolversi delle coppie *ò* Sono felice di riuscirti a coinvolgerti, grazie per la tua costante presenza >w<

 

 

A presto si spera, davvero. L'ispirazione deve tornare. Kò

 

   
 
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