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Autore: stardust94    03/04/2017    2 recensioni
(KHR) Domino Arc III: saga dell' Effetto domino
I Domino sono tornati!
Durante le celebrazioni dell' anniversario della nascita della famiglia, accadrà qualcosa.
Tempo, spazio e materia...Luce e tenebre.
***
La Caos e la dea della disperazione, sono purtroppo rinati.
Ma anche nelle tenebre più fitte, la luce può arrivare.
Riusciranno Luka Domino e i suoi guardiani, aiutati da potenti e "divini" alleati, a salvare il mondo dalla distruzione?
E che futuro è riflesso, negli occhi del Decimo Domino?
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn Reload'
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Capitolo 1
Verso il caos parte seconda: il bagliore nelle tenebre 

Una figura esile coperta da una mantella nera, si aggirava per le vie della città.

Tokyo era una grande e caotica città, la figura poteva muoversi indisturbata. Grazie al favore della notte e, la mantella che la ricopriva celando il suo aspetto.

Raggiunse senza problemi un tempio, era situato in periferia nel bel'mezzo delle colline.
Entrò, mentre lentamente, si avvicinava ad un altra figura.

Le guance, solitamente pallide si accesero d'imbarazzo, ammirando la figura del ragazzo dormiente.

I capelli, in quel'momento sciolti, erano bianchi e candidi come la neve.
Quante volte, aveva avuto l'occasione di passarci le dita, in carezze gentili.

Gli occhi del giovane, erano socchiusi, ma di colpo li aprì rivelando iridi bicromatiche.
Il destro era rosso sangue, lo stesso che sporcava le bende, ormai da cambiare. 
Presentava un motivo particolare, al interno della pupilla.
Il sinistro invece, era viola intenso.

Il giovane indossava appena i pantaloni neri, era scalzo e a petto nudo. Dove ci sarebbe stato il suo braccio destro, ve ne era uno cibernetico.
" Il prezzo del tradimento" 
 
Aveva sussurrato il ragazzo, quando la mora shockata, era quasi scoppiata in lacrime.


Yori si tolse la mantella, rivelando il corpo dalla carnagione chiara, il volto angelico, impreziosito dagli occhi arancioni. 
Si slegò la treccia, lasciando scivolare i capelli sulle spalle.
Erano d'ebano, tranne, che per una ciocca a lato della parte destra del volto, essa era bianca.

La giovane indossava ancora il suo cambio forma. Lo annullò, rivelando una semplice maglia a mezze maniche ovviamente nera e, un paio di pantaloncini del medesimo colore.
Si strinse nelle spalle, quando Renji le lanciò una sua maglietta.

- Hai freddo, allora metti quella -  disse sbrigativo, ma con un sorriso che sembrava un ghigno divertito. 
Per poi contemplare di nuovo un punto nel vuoto, sbadigliando appena.

La ragazza indossò la maglia viola, per poi accoccolarsi al petto del guardiano.
Yori si sentiva al sicuro tra le braccia di Renji.

Nonostante, l'inquietudine provata in passato, ora era decisamente più tranquilla.
Renji le passò un braccio intorno alla vita, teneva gli occhi fissi su di lei, come se, non volesse dimenticare ogni dettaglio del suo viso come se temesse ancora di perderla.

- Chissà cosa stanno facendo gli altri - la sentì sussurrare.
 
Le carezzò il viso per poi, congiungere le loro labbra in un bacio, cercando di rassicurarla.

- Li rivedremo presto e, sono sicuro che stanno bene - le disse tranquillo.

In effetti, non dubitava della forza dei suoi compagni, o della forza del loro legame. 
Si alzò da letto per poi cercare il suo impermeabile e il capello, questo era stato "preso in ostaggio" dalla mora, che lo teneva in mano.

Renji lo prese dalle sue mani, per poi metterlo e guardarla.
- Andiamo, dobbiamo raggiungere la residenza di Decimo Vongola - 
Disse, prima di porgere la giacca a Yori.

La ragazza, fece segno di girarsi, al giovane che ghignando obbedì con un sorrisetto divertito.
Lei, gonfiò le guance ormai rosse per l'imbarazzo.
 
Le altre cose potevano cambiare, ma non il carattere dolce e a tratti innocente di Yori. 

Si sfilò la maglia, cercandone un altra, dando le spalle a Renji.
In quel' momento, il ragazzo, sgranò gli occhi e di colpo.

La abbracciò da dietro, stringendole la vita con entrambe le braccia lasciando scivolare la testa, nel incavo del suo collo.
Uno spento e gelido sorriso quasi forzato, si presentò sul suo volto, quando vide la cicatrice obliqua sulla schiena di Yori.

Lei sussultò appena a quella stretta, ma si lasciò andare al fresco del corpo di Renji. 
La schiena del ragazza, premeva appena sul petto del giovane e, i capelli di lui le facevano il solletico.

Eppure, si sentiva meglio, stretta tra le sue braccia, solo quando notò il braccio cibernetico, il suo volto si contrasse in un espressione triste.

- Il tuo braccio...Ti fa ancora tanto male? - 
Sussurrò Yori, mentre si voltava portando una mano sul braccio di Renji.

Il bianco sgranò gli occhi, poi le fece alzare il volto e le carezzò la guancia con una dolcezza innaturale, per uno schivo come lui.
- Non molto e poi...Non ci pensare -
disse un attimo prima, di toglierle un languido bacio, passionale e deciso, tanto da farla diventare rossa come un peperone.

La ragazzina tentò di balbettare qualcosa, ma Renji le spostò la ciocca bianca, arrotolandola dietro il suo orecchio. 
Poi si diresse verso la porta e guardandola, le sorrise appena.
- Andiamo, villa Vongola è da queste parti - disse.

***


Arrivati al palazzo che ospitava la nuova sede Giapponese dei Vongola, subito capirono che anche negli occhi di una famiglia così potente, aleggiava tensione.

Sawada Tsunayoshi, era seduto accanto ad un ragazzino di qualche anno al massimo.
Il bambino, indossava un completo nero con un cappello dello stesso colore e, un camaleonte sulla spalla. 
Gli occhi, erano grandi e neri mentre i capelli, dei quali si distinguevano solo le basette arrotolate ad aspirale, erano neri.

- ImbranaTsuna, offri qualcosa ai nostri ospiti -. 
Disse, o meglio ordinò colpendo il castano con un bastone, mentre sorrideva calmo e quasi ai due guardiani Domino.

Tsuna un po dolorante prese la tazza del tè, per poi soffocare un gemito di dolore. Quando il bastone di Reborn, che altri non era che il suo camaleonte muta-forma, lo colpì in pieno alle parti basse facendolo piegare dal dolore.

Yori aiutò il Vongola ad alzarsi, per poi guardare Reborn.
questo molto semplicemente, si era limitato a prendere un altro pi di caffè, per poi guardare verso i due.
- La Simon è caduta, i loro guardiani sono stati portati alla base medica di Vongola - 
disse Reborn, con un leggero accento Siculo alla fine.

Renji strinse i pugni mentre cominciava a digrignare i denti e Yori, gli appoggiava una mano sul braccio nel vano tentativo di calmarlo.
- Chi ne è l'artefice! - domandò Renji quasi furioso.

Tsuna deglutì a fatica, leggermente spaventato dalla reazione del bianco. 
Dopo di che, porse alcuni documenti a Yori che sgranò gli occhi, alla vista delle foto.

Ritraevano le condizioni dei guardiani di Simon.
Renji le prese velocemente, sottraendole allo sguardo di Yori e, cominciò a sfogliarle alla ricerca di qualcosa.
- Manca Enma Kozato - fece notare.

Tsuna annuì stringendo i pugni. Inizialmente, lui e Enma si erano trovati in disaccordo, ma ora erano grandi amici.
Fu Reborn sorseggiando un altro po di caffè, ad interrompere sul tempo il Vongola, anticipando quello che voleva dire.

- Enma Kozato non è nelle foto ed è attualmente disperso, buona cosa - disse il piccolo.
- Buona cosa?! ma Reborn...! -.

Un altro colpo, stavolta diretto alla schiena e l'ennesimo gemito, soffocato di Tsuna.
- Significa che è vivo, ImbranaTsuna -.

Tsuna non disse nulla, si limitò ad allontanarsi lanciando strane occhiate agli ospiti.

-Sospettiamo che ci sia lo zampino di Pandora in questo disastro...E riteniamo che stia dando la caccia a qualcosa.- 
Affermò Reborn, mentre fissava Renji e la ragazza che era al suo fianco. Come se stesse cercando di capire cosa quei due ragazzi avessero in mente.

-Cosa pensi che cerchino? -
-Non lo sappiamo, un arma probabilmente. Qualcosa di potente in grado di distruggerci. Temo che i prossimi possano essere i Domino, o forse noi. -

A quelle parole Renji sgranò gli occhi. 
I Domino, i loro amici erano in pericolo e, sebbene fossero forti il ragazzo temeva che non lo fossero a sufficienza. 
A quanto aveva visto dalle foto, le ferite dei Simon erano gravi. Quindi anche i guardiani di Pandora erano diventati molto più forti.

Renji strinse i pugni con fare furioso, non potevano certo aspettare di vedere Luka e gli altri conciati in quel modo.
-Non possiamo avvertirli? -
-L'ho già fatto io tranquilli. I vostri compagni sanno tutto.  - Reborn sospirò con preoccupazione.

A quanto aveva scoperto, Pandora sembrava essere diventata ancora più folle di quando si era risvegliata. Era una dea e si credeva imbattibile, per lei i suoi guardiani non erano altro che pedine da usare e gettare via.

Reborn era arrivato alla conclusione che per sconfiggere i suoi guardiani, dovevano colpire lei 
ma era praticamente impossibile perché era protetta da Piros, il figlio di Achille.

Il famoso eroe dell'antica Grecia, famoso per avere l'unico punto debole nel tallone.
e da altri cinque spietati guardiani con il potere Caotico.

-Pandora non è imbattibile. Ci deve essere senz'altro un modo per sconfiggerla. - disse il bianco freddo.
-Ha ragione Renji- affermò Yori.

Reborn parve sollevato, ma non disse nulla era ancora molto preoccupato.

In quel momento si sentì una specie di esplosione.
-Cosa succede?!- domandò allarmato Tsuna.
-Non lo so.- ruggì Renji mentre correva verso l'ingresso insieme a Yori.


-Ma bene i Domino-  rise una voce che avevano imparato a riconoscere. 
Davanti al portone di ingresso vi erano Damocle ed Ettore.

L'ex signore di Praga fissava i suoi avversari con sufficienza, mentre il suo compare sembrava studiarli.
-Cosa volete?- domandò Renji.
-Vogliamo combattevi no? - disse Ettore ghignando
-Ettore taci!- ruggì Damocle
-Ce ne sono soltanto due, dove sono gli altri?- domandò poi con fare sospettoso.
-Non m'importa cosa pensi è ora di lottare- 

Come spesso capitava quando vi era una battaglia, Ettore era scattato in avanti con tutte le intenzioni di fare a fette i suoi avversari.

-Attenta!- Renji spinse via Yori parando il colpo con le mani.

Incrociò la Nodachi con la spada di Ettore e, i due contendenti si scambiarono colpi velocissimi e violenti.
Renji riuscì ad evitare la spada di Ettore, poi con rapidità gli diede un pugno nello stomaco con il braccio meccanico e, lo spedì contro una parete che si sgretolò come burro.

Ma Ettore non era di certo facile da battere. 
In un attimo attivò la sua forma caotica.

I capelli divennero bianchi e scintillanti, gli occhi completamente neri ma con la pupilla viola.
Il corpo era stato ricoperto da una seconda pelle fatta di oro, tranne due ali che emergevano da dietro la schiena. 
Inoltre il corpo presentava delle linee simili a crepe di colore viola.
 
Le ali, che spiegò prima di dirigersi verso Renji, erano fatte di ossa.

La nuvola di Domino, schivò il colpo afferrando una delle ali, per poi dare una forte testata ad Ettore e, solo dopo indietreggiare con un balzo.

- Exchange divine form: darkness of Hades! -
I capelli solitamente bianchi come la neve, si stavano via via scurendo diventando completamente neri. 
Gli occhi bicromatici, erano diventati entrambi viola e in entrambe le pupille era presente un particolare simbolo.
Il corpo del guardiano, era stato ricoperto da una sorta di armatura organica di colore bianco, con le scanalature simili a quelle di uno scheletro.
Anche le guance erano state ricoperte da quella armatura, che era diventata una sorta di maschera anche su gli occhi e, la parte superiore del naso.

La Nodachi, presentava una lama viola con un filo sulla lama, di colore nero e, scanalature bianche sul manico.
Era avvolta dalla fiamma della nuvola e più pericolosa che mai.

Ettore era scattato verso Renji e, con una dozzina di scintille, le loro spade si erano incontrate.

Subito il guerriero, aveva tentato di trafiggere Renji, ma si era trovato in difficoltà rendendosi conto, che la pelle organica, era inscalfibile.

Non importava quanti colpi infliggesse Ettore, Renji non aveva un graffio.

Il bianco ghignò afferrando la testa del guerriero dalla mano di Renji, improvvisamente scaturì una potentissima fiamma nera che avvolse Ettore.

Il guardiano di Caos saltò indietro, aveva segni di bruciature su tutto il corpo, ma la pelle dorata avvolse le ferite, rigenerando in un attimo il corpo del guardiano oscuro.

Il Domino, sbuffò vedendo questa rigenerazione, mentre la nuvola di Caos faceva comparire un altra spada.
- Stile della lama caotica: taglio della Nuvola! -

Ettore si muoveva velocissimo tagliando con fendenti di tenebre, qualsiasi cosa incontrasse sulla sua strada. 
Nulla, sfuggiva alla potenza dell' uomo.

Renji tentava di schivare, muovendosi e parando i colpi con la spada, rispendendone gran parte al mittente ma ferendosi al occhio destro e la spalla.
Per fortuna, la pelle del suo cambio forma divino, gli permetteva di rigenerarsi anche se più lentamente di Ettore.

Mentre schivava i fendenti del signore di Praga, Renji si ritrovò ad essere spedito lontano, sbattendo malamente la schiena contro una parete. 
Sentiva che stava consumando troppe energie e, fu allora che gli tornò in mente, il periodo di allenamento con Ade.

***
Correre, correre e mai fermarsi.
 
Il caldo dell' inferno era terribile e, gli appiccicava i capelli al collo. 
La protesi al braccio, doleva. Come dolevano, le ferite ormai sanguinanti.

Con il fiato mozzato in gola e il cuore che batteva al' impazzata, il bianco si spostò velocemente, parando i colpi di fiamma viola, con l'ausilio della sua spada.
 
Gli occhi bicolore erano attenti ma anche sfiancati, da quel duro allenamento, che ormai di prolungava da ore interminabili.

Degli strani bracciali facevano mostra sia attorno ai polsi, sia alle caviglie della Nuvola, mentre questo correva ancora verso il prossimo bersaglio.
Distrusse in un attimo il manichino, ma venne colpito alle spalle e, sbalzato di qualche metro.

- Ti ho già spiegato...Che i bracciali servono ad incanalare la fiamma - esordì una voce cupa e fredda.

Renji fece perno con le mani e, si alzò da terra anche se forse avrebbe preferito restarci. 
Incontrò lo sguardo apatico e gelido di Ade, mentre riprendeva la spada con una mano.

- Lo so è la quarta volta che lo dici! - ringhiò la Nuvola.
- E tu...è la quarta volta che fallisci -. 

Rispose con calma Ade, come se la rabbia e l'istinto omicida di Renji, non fossero nulla di cui preoccuparsi. Si spense una fiamma viola sulla spalla e, con la sua solita faccia e il suo solito sangue freddo, si avvicinò al bianco.

Renji sembrava frustato, sbuffò e strinse il pugno del braccio cibernetico, mentre pensava solo a cosa stesse sbagliando.
Il dio dell'oltretomba invece, si era seduto a gambe incrociate e lo guardava freddamente.

- Devi concentrare poca energia alla volta. Devi dargli una forma astratta per poi proiettare quel' immagine mentale, al esterno. - disse Ade.

Renji ringhiò, beccandosi un colpo diretto alla testa
Si voltò furioso come un animale in gabbia.

- Che cazzo! fallo ancora e, non mi importa se sei un dio, ti ammazzo - disse ringhiando.

Ade non sembrò minimamente toccato dalle parole del ragazzo, tanto che facendo comparire un libro, si mise a leggerlo.

Renji non ne poteva più di quello stupido dio che in realtà, sembrava un buono a nulla.
Sbuffò e si sedette a riprendere fiato, ma il continuo pensare a cosa stesse sbagliando, lo stava di nuovo facendo arrabbiare.
Ade aprì un solo occhio, mentre cambiava la pagina del libro e, si rivolse a Renji.

- Lo vuoi un consiglio? devi imparare a rilassarti, un animo e un cuore confuso, porta ad una sonora sconfitta e, una inevitabile morte  -

 
***
 

Renji tossì sangue, mentre portava una mano lungo il fianco, lacerato dalla spada di Ettore. 
Strinse appena i denti e con un colpo di reni, tento di tirarsi in piedi.

- Un animo e un cuore confuso, portano ad una sonora sconfitta e, una inevitabile morte - 
Ripeté il ragazzo, portando la mano alla spada e guardandosi intorno.
 
Calmò appena il respiro e, aguzzò tutti i sensi così da intercettare Ettore.
Il primo colpo di spada, fu intercettato facilmente e, Renji riuscì a muoversi in modo da non venir colpito. 
Ma il secondo lo colpì alla spalla.
Uno spruzzo di sangue, schizzò dalla ferita mentre il bianco strizzava gli occhi e ringhiava per il dolore.

Ettore era davanti a lui e lo guardava con un ghigno provocatorio.
- Siamo debolucci. Ti credevo più resistente, Domino. - ghignò crudele, il signore di Praga.

Si avventò sul ragazzo e cominciò a menare la spada contro quella di Renji. 
Scontrandosi, le due armi emettevano scintille e qualche fiammella di colore viola.

Renji parava ogni colpo, la frenesia non lo coglieva impreparato, quella battaglia stava per terminare e, sarebbe terminata con la sua vittoria.

Chiuse la mano a pugno e, con un colpo diretto allo stomaco, spazzò via Ettore spedendolo contro una parete. 

Renji riaprì la mano cibernetica e fece un piccolo sorriso. 
Finalmente riusciva a muoverla come voleva e, la cosa era ancora più gradita, visto che stava combattendo.
Ettore era intontito, parte della sua corazza dorata, era scomparsa frantumandosi. 

Era il momento di approfittarne, pensò subito la Nuvola di Domino.

Renji si spinse contro Ettore e con un colpo deciso, gli mozzò la mano.
L'uomo gridò di dolore, mentre l'arto ricresceva e fu allora, che la Nuvola ne approfittò.
Bloccò l'uomo, con una mano al collo e attivò al massimo la sua fiamma della Nuvola e della gravità, bloccando così i movimenti di Ettore.

Aveva imparato a concentrarla e, riuscì a generare una sorta di satellite viola che di colpo, si divise in centinaia di altre sfere.

Ettore tentò di liberarsi, ma la prese di Renji sul suo collo, era troppo salda.
Il ragazzo guidò i satelliti e circondò Ettore, mentre la sua armatura da bianca, diventava completamente nera.
- Assetto da battaglia! Cloud Nemesis! - gridò il guardiano di Domino.

Al suo comando, i satelliti assunsero una nuova forma, diventando dieci sue coppie che si abbatterono contro Ettore, senza lasciargli alcuna possibilità di combattere.

Ma non era finita.

Distaccandosi con un balzo indietro, il ragazzo portò in avanti il braccio cibernetico, sul palmo, che si era aperto si generò un enorme fucile.

- Cloud rifle: storm of bullets! - gridò il ragazzo.

Un solo potentissimo colpo, investito della fiamma della nuvola e del fattore demoniaco, venne scaturito e colpì in pieno Ettore.

Quando la colonna di fuoco e la nuvola di fumo scomparvero, rivelarono un Ettore in ginocchio.
L'uomo portò in avanti al testa e cominciò, a vomitare letteralmente sangue nero.

Mentre le sue sembianze demoniache, prodotte dal potere del cambio forma caotico, scomparvero.
Renji, che ansimava per la fatica e le ferite, lo raggiunse e, lo guardò.

- Adesso parla. Qual'è il vostro vero obbiettivo? -.

Domandò, mentre premeva una mano sul fianco sanguinante e, il cambio forma divino si sfaldava facendolo tornare vestito come sempre.

- Se ti aspetti...Che ti dica qualcosa. Sei fuori strada! - ringhiò l'uomo di Caos, scoppiando a ridere e, tossendo altro denso sangue nero.

Renji gli afferrò il collo e attivò di nuovo la fiamma viola, avvolgendolo.
- Allora, precipita nelle profondità dell' inferno -.

Decretò infine stringendo il pugno, mentre l'aura da viola, diventava nera e in un attimo, di Ettore restava solo polvere.
Renji aprì la mano, e si voltò verso un punto preciso dove un altra battaglia, stava per cominciare.


ANGOLO AUTRICE
Yeilà! eccoci con la fine di questo capitolo. Spero che vi sia piaciuto e ora piccole note.

Renji Momogattari, appartiene al fantastico TeemoOmegasquad.
Il cambio forma divino e le nuove tecniche, invece appartengono a me.

Ed eccoci, al primo duello con i guardiani di Caos ma andiamo per ordine.
Ritorno di due volti noti, ovvero la Nuvola e la Nebbia di Domino. 
Oltre che di Tsuna e Reborn.
Così i due Domino, vengono a conoscenza della carneficina contro i Simon per poi subire l'attacco di Ettore e Democle.
Ed ecco che vediamo uno stralcio dell' allenamento tra Ade e Renji e la battaglia termina con la vittoria di quest'ultimo.
E ora, un nuovo scontro sta per cominciare.
Nel prossimo capitolo, vedremo lo scontro tra Yori e Democle.
  
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