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Autore: FantasyReader97    03/04/2017    1 recensioni
Dal testo:
"Io ero sua, lui era mio, due anime che vivono con il medesimo battito e con unica meta l'altro"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'THE SEQUEL '
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Ci materializzammo ai margini del parco, non molto lontano dal castello, vicino al Platano Picchiatore.

La mia mente era nel pieno caos, non connettevo più, correvo e basta.

"Siamo quasi arrivati" continuavo a pensare.

"Non lì avrà!" ribadiva Scorpius con una determinazione da farmi accapponare la pelle.

Molti studenti ci guardavano incuriositi, ignari di ciò che ci animava, capivo che per loro la situazione era inusuale, correvamo come se stessimo partecipando ad una maratona.

Però, questa era una gara molto più importante e dovevo vincerla.

Finalmente entrammo nel castello, vicino all'ingresso della Sala Grande incontrammo Linda.

-Ragazzi che state facendo? Perché correte?- ci chiese interrogativa.

-Linda i bambini sono in pericolo, l'incappucciato ci ha appena attaccato e vuole loro- esclamò Scorp mettendola in allarme.

-O Merlino! Dobbiamo chiedere aiuto- rispose lei cercando di starci dietro.

-Io non lì lascio da soli un minuto di più!- ringhiai.

Arrivammo al terzo piano.

La porta della nostra camera era spalancata.

Mi precipitai all'interno con la bacchetta sguainata.

-Non ci sono- sussurrai non appena entrai nella loro camera a grandi passi.

-Non c'è nessuno qui .... - ripeté Scorpius con rabbia, dietro di me.

-Ragazzi venite a vedere- ci chiamò Linda dalla cucina.

Mi spostai a grandi passi nell'altra stanza speranzosa di trovare un indizio ma, quello che mi si parò davanti, era lontano da qualunque mia aspettativa.
A terra c'era Hilly immersa in una pozza di sangue, il vestito giallo canarino pieno di macchie scarlatte.

L'elfa respirava ancora ma a fatica.

-Hilly!- esclamai posizionandomi dietro di lei in modo che la sua testa mi poggiasse in grembo -Hilly resisti- la supplicai.

Lei lentamente aprì i suoi enormi occhioni neri e mi guardò.

-Signora ...... i suoi ....... Figli- ansimò a fatica.

-Lo so Hilly ma non sforzarti cerca solo di rimanere sveglia- le ordinai accarezzandole il capo.

-Hilly ....... Ha provato ........ Malfoy ........ troppo forte- continuò lei.

-Non importa, sei stata brava- le lacrime cominciarono ad appannarmi la vista -Ora ti prego resisti-

-Non ..... importa ...... signora ....... Lil ...... y - chiuse gli occhi e con un ultimo ansito smise di respirare.

Un esplosione sconquassò la mia mente. No, non era possibile!

Non doveva morire, non meritava di morire!

La rabbia mi accecò e con delicatezza appoggiai la testa di quella povera creatura sul pavimento e mi rialzai. I miei vestiti erano impregnati del suo sangue ma non m'importava, rapidamente andai verso la porta.

Sapevo chi era stato e giurai sul nome di Silente che lo avrei preso.

"Facciamogliela pagare" Scorpius era al mio fianco, pronto a combattere.

Anche lui aveva versato qualche lacrima ma adesso il suo viso era calmo e freddo, aveva indossato la sua maschera e niente lo avrebbe più fermato.

-Scendiamo giù nei sotterranei, cominciamo da lì-

Linda ci raggiunse all'ingresso.

-Ragazzi io rimango qui con Hilly e chiamo aiuto-

-Ok Linda- rispose Scorp.

Ricominciammo a correre.

Insieme alle mie gambe anche nella mia testa le informazioni iniziarono a girare in modo differente, avrei dovuto immaginarlo, in realtà alla luce dei fatti, la cosa poteva anche sembrarmi ovvia.

"Lily non rimproverarti, ci ha fregati entrambi" pensò Scorp.

"Si ma non dovevo permettere a quel vile ...." Continuai innervosendomi.

"Calmati Lily! Lo sai che non è il momento di arrabbiarsi, resta concentrata e ci riprenderemo i bambini"

"Se gli ha fatto del male ...."

"No! Non glielo permetteremo, insieme!" disse stringendomi la mano.

"insieme"



Il silenzio aleggiava tetro nei sotterranei, non un'anima viva o morta si spostava per quei corridoi di pietra scura. Io e Scorpius camminavamo fianco a fianco, in completa simbiosi, con un obiettivo comune.

La porta dell'aula di pozioni era aperta.

Entrammo senza esitazioni.

-Bene, bene ecco qua i genitori- disse Draco con tono di sfida, Phoenix e Leo erano profondamente addormentati fra le sue braccia.

-Devo ammetterlo, quando ho scoperto che erano due gemelli né sono rimasto alquanto sorpreso, il vostro tentativo di nascondermelo è stato patetico- disse con disprezzo, spostando lo sguardo da noi a loro.

Da quello che potevo vedere sembrava disarmato e addosso aveva la veste dell'incappucciato, nera, in cui erano visibili delle macchie più scure, il sangue di Hilly.

Non appena le vidi digrignai i denti con forza.

-Ah già quella stupida elfa mi ha sporcato tutto il vestito, inoltre ho dovuto lottare per riuscire a prenderli, è stata brava, peccato che non riceverà nessun aumento per i servizi resi- iniziò a ridere di gusto divertito dalle sue stesse parole.

Feci un passo avanti, spinta dalla rabbia.

-Ah-ah Lily- mi ammonì con un gesto della mano -Non mi crederai davvero così stupido- fece un verso di scherno -Non mi faccio cogliere di sorpresa tanto facilmente. VIENI AVANTI!-.

In quel momento la porta del suo ufficio si aprì ed Albus entrò nella nostra visuale.

-Al ....?! NO!!!- Questo era davvero troppo, non di nuovo!

Albus puntò la bacchetta contro di noi.

-Bello vero? Molto efficiente, anche se questa volta ho dovuto aggiungere un pizzico di maledizione Imperius per renderlo offensivo contro di voi. Purtroppo non c'era più nessuna rabbia latente da sfruttare-

Ero senza parole.

Allora era stato lui ad avvelenarlo la prima volta? Merlino! Al era diventato una bestia.  

-Per quanto mi sia piaciuto vederlo arrabbiato la prima volta, oggi avevo bisogno di un servo un po' più addomesticato. Lo so, è perfetto. Devo dire che questa pozione che ho inventato potrebbe farmi creare un esercito molto più potente ed obbediente di quello che Voldemort aveva radunato più di vent'anni fa- continuò lui con autocompiacimento.

-Allora è questo quello che vuoi? Creare un esercito come quel pazzo?- gridò Scorpius.

-No Scorpius. Io voglio molto di più. Voglio il POTERE!-

-E come credi di acquisirlo?- lo sfidò ancora mio marito.

-Il primo passo è sicuramente togliere di mezzo chi me lo può impedire. Quindi dovrò iniziare da loro, la profezia è stata chiara. Che colpo di fortuna riuscire ad origliare quella piccola Tassorosso mentre era in trance nei corridoi. Un potere molto utile, peccato che ne sia del tutto inconsapevole-

L'orrore mi dipinse il volto seguito da una ferocia primordiale.

-NON TE LO PERMETTERO'- gridai.

-Io non ne sarei tanto sicuro, ora che sai la verità avrai il coraggio di attaccare tuo fratello. Sei consapevole del fatto che io controllo solo il suo corpo? La sua mente è intatta, per quanto impotente lui è cosciente su ciò che sta accadendo, solo che non può fare nulla per impedirlo-

-Sono certa che capirà- in realtà non né ero così sicura.

-Allora se la pensi in questo modo ..... ALBUS UCCIDILI!- esclamò Malfoy.

Mio fratello si avvicinò con aria minacciosa e bacchetta alla mano, pronto ad attaccare.

-Albus- lo chiamai -Tu sei più forte di lui, ti prego non costringermi a farti del male- lo supplicai.

I suoi occhi smeraldini erano di nuovo diventati color melma, assenti e senza vita.

"Capirà" sussurrò Scorpius ma sembrava che cercasse di convincere più se stesso che me.

Contrariamente a suo padre lui non amava la violenza gratuita.

-SECTUMSEMPRA- urlò Albus attaccandoci.

Per poter scansare la maledizione ci buttammo a terra, Scorpius rotolò sulla schiena e contro attaccò    -EXPELLIARMUS- purtroppo non successe niente.

Sfruttando la distrazione del mio avversario tentai di sorprenderlo alle spalle ma non avevo fatto i conti con Malfoy.

-ALLE TUE SPALLE- gridò ad Albus che con un ghigno crudele in volto ruotò su se stesso e mi colpì con un incantesimo Diffido.

Fortunatamente non mi investì in pieno ma il dolore alla schiena era comunque così forte da impedirmi il movimento.

Il taglio credo che mi percorresse tutta la schiena in orizzontale fino ad arrivare alle costole incrinate.

Urlai di dolore.

Non ce la feci a trattenermi.

-LILY!- gridò Scorp allarmato.

Sentii i rumori della battaglia crescere, dovevo vedere che cosa stava succedendo.

Cercai di trascinarmi attraverso i banchi rovesciati, stringendo i denti più che potevo, finalmente trovai uno spiraglio da cui potevo vedere il sanguinoso incontro.

Scorpius muoveva a stento il braccio sinistro, probabilmente rotto, mentre Albus sembrava ancora nel pieno delle sue forze, una macchina instancabile.

Nonostante le ferite, mio marito resisteva e i due continuavano a scagliarsi addosso incantesimi e maledizioni.


Dovevo fare qualcosa, almeno provarci. Faticosamente mi rialzai puntando la bacchetta contro mio fratello.
-IMPEDIMENTA- mugolai. I movimenti di Al rallentarono ma nonostante ciò la sua furia era troppa per essere contenuta dall'incantesimo.

Scorpius sfinito aveva abbassato la bacchetta, indifeso.

-CRUCIO- urlò Albus. Scorp cadde a terra contorcendosi dal dolore.

-CRUCIO- urlò di nuovo il mostro rendendo le pene del ragazzo ancora più atroci.

-ALBUS SMETTILA! QUESTO NON SEI TU, FINISCILA, ADESSO!!!-

-PETRIFICUS TOTALUS. Ora guarderai tutto e non potrai farci nulla- esclamò lui ridendo.

Ero immobile ed impotente. Scorpius continuava a subire quelle torture cercando di non urlare ma sempre più vicino alla morte.

La luce nei suoi occhi si stava spegnando inesorabilmente ed io ero lì impotente a guardarlo.

"FINITUS INCANTATEM, FINITUS INCANTATEM, FINITUS INCANTATEM" pensavo morbosamente, nella speranza di spezzare l'incantesimo.

Finalmente mi sbloccai e raccolsi la bacchetta.

-ALBUS SE NON TI FERMI, TI FERMERO' IO. OSCURO!- le bende uscirono dal terreno ma non riuscirono ad intrappolarlo.

-INCENDIO- il fuoco non lambi nemmeno i suoi vestiti.

-EXPELLIARMUS. CONJUCTIVIS. ARRESTO MOMENTUM- iniziai a pronunciare tutti gli incantesimi che mi venivano in mente ma nessuno mostrava qualche risultato. Nessuno.

-REVELAT- urlai e subito dopo me ne pentii, perché avevo lanciato un incantesimo così inutile.

A che cosa poteva servirmi, a rivelare la sua malvagità?

La stanza prese una strana sfumatura azzurrognola ed ebbi la sensazione che il tempo iniziasse a rallentare.

"Lily" una voce mi chiamò.

"Scorpius! Resisti ti prego ..."

"No Lily, sono io, Albus"

"Albus?"

"Si ascoltami adesso, non abbiamo molto tempo, non puoi farmi del male perché Malfoy mi ha avvolto in un incantesimo protettivo"

"Come posso spezzarlo?"

"Non puoi, purtroppo non c'è altra scelta Lily"

"Che intendi Al? L'effetto della pozione non durerà per sempre"

"No ma per quando succederà Scorpius non sarà più con noi"

"Deve esserci una soluzione" lo supplicai.

"Infatti c'è: Lily uccidimi"

"Cosa?! No Albus, sei forse impazzito?! Non ti ucciderò, non posso"

"Lily è una mia scelta, voglio che tu sia felice, lo sai che non ritornerò più normale una volta che l'effetto della pozione sarà finito. Sono stato per troppo tempo sotto il suo potere e i danni sarebbe irreversibili"

"No Al non lo farò"

"Lily ti prego liberami"

"No, come puoi chiedermi questo? Sei mio fratello"

"Lily non hai scelta, Scorpius non durerà ancora a lungo e il tuo incantesimo si sta esaurendo"

"Ma ...."

"No niente ma, uccidimi ti prego"

"Albus ....."

"No Lily fallo. Mamma e papà capiranno, dì loro che gli voglio bene, anche a Jamie e a Rose, Hugo, tutti"

"Lo farò"

"Vai da Linda e dille che la amo, l'amerò per sempre"

"Albus"

"Grazie Lily, ti prego non sentirti in colpa, sappi che mi stai liberando. Grazie. Addio"

"Addio Albus"

Il tempo riprese a scorrere.

-AVADA KEDAVRA- urlai.

Un raggio verde scaturì dalla mia bacchetta, tagliò l'aria come un coltello e colpì Albus.
Lo centrai in pieno, all'altezza del petto, l'espressione malvagia tramutata in stupore.

Come un sasso il suo corpo senza vita cadde a terra.

Albus era morto.

Le mie ginocchia cedettero di schianto e portai le mani alla bocca nel tentativo di soffocare i singhiozzi.

Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.

Avevo ucciso mio fratello.

   
 
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