07/06/2009
1 recensioni»Solo noi due.
Freddo dentro.
Il venticello fresco di marzo, mi soffiava nei capelli, che sembravano impegnati in una danza particolare.
Non c'erano molti studenti.
Un gruppetto di Tassorosso del primo anno provava un nuovo incantesimo su alcuni fiori. Altri passeggiavano, scherzavano con i compagni e ridevano.
Ridevano.
Erano risate spensierate, quel genere che da un po' non faceva più parte della mia vita.
Vita.
Dov'era finita? Che cavolo di fine aveva fatto?
Io non lo sapevo. Mi sentivo impotente, come se il mio burattinaio si fosse assentato un attimo.
Io volevo muovermi, ma mi serviva lui per comandare i miei movimenti, mi serviva lui per sorreggermi.
Alzai lo sguardo e un raggio di sole mi colpì in pieno viso.
Potevo sentire il caldo sulla pelle, ma sentivo freddo.
Dentro.
Un blocco di ghiaccio aveva sostituito il mio cuore.
Quello che provavo era ovattato, come se arrivasse da un altro, io non potevo capire che cos'era, ma lo accettavo, arresa.
Non volevo più sentirmi così, in tre mesi era cambiato tutto.
Non ero più io, o almeno non riuscivo più ad esserlo.
Qualcuno mi aveva ribaltato, rivoltato, però non mi aveva spiegato come ritornare alle origini.
Perchè era andata così?
Perchè?
Le risate dei Grifondoro dall'altra parte del Lago, echeggiavano nella mia testa.
Io li invidiavo. Volevo sentirmi di nuovo felice. Felice. Come loro.
Con la gioia nel cuore, passeggiare per quel prato, riuscire a divertirmi di nuovo.
Togliermi quella cosa sconosciuta che mi soffocava.
Quella cosa pesante che mi schiacciava il cuore.
'BASTA!' avrei voluto urlare con la poca forza che mi era rimasta.
BASTA! Ti prego.
Ma a chi erano rivolte quelle parole?
Non lo sapevo, erano poche le domande a cui sapevo dare una risposta.
Però, forse, c'era una persona a cui avrei voluto urlarle.
Sbattergliele in faccia, togliendomi quella maschera di cera che nascondeva il mio dolore.
Ma quella persona, non avrebbe ascoltato, avrebbe fatto finta di niente come sempre.
Avrebbe ignorato quello che sentivo. Che provavo.
Gli occhi nocciola avrebbero indugiato un attimo vigliacchi.
Lui prode Grifondoro, figlio del salvatore del Mondo Magico, avrebbe avuto il fegato di rivelare il nostro amore?
Di rivelarlo alle nostre famiglie. Al mondo intero se necessario.
Non lo sapevo.
Non volevo che andasse avanti così...non lo volevo proprio...
Mi accorsi solo dopo tutto quel pensare, che una persona mi si era affiancata.
La mia amica. Uno dei Caposcuola di Grifondoro.
"Oh, ciao Emily." dissi debole.
"Alla fine ti sei accorta che c'ero anch'io Dì. " rispose lei.
"...si"
"Non so se hai saputo, ma c'è stata una specie di 'rissa' al terzo piano."
"Ah..chi?" risposi facendo finta di essere interessata.
Nulla riusciva più a distogliere i miei pensieri da ..lui.
"Potter , Zabini e Hales." rispose lei senza accorgersi della mia piccola recita.
"Potter..." dissi alzando lo sguardo verso il Platano Picchiatore.
Quel nome mi aveva quasi fatto sobbalzare.
"Si, tuo cugino...James." spiegò lei.
"Già, mio cugino."
Angolo della....?
E' una storia che avevo in mente già da un po' di tempo, se non si era capito, la coppia in questione è..
James Sirius/ Dominique.
Penso che sarà di circa altri due capitoli, vedrò se voi recensirete e quindi se vi gusta e se continuarla.
Ora corro subito a scrivere il secondo capitolo.
Il titolo non mi convince molto, (Solo noi due) voi cosa ne dite?
Se avete dei consigli.. li accetto volentieri.
Grazie a chi legge e sopratutto a chi lascerà una recensione.
Baciiiii
Tonks<3
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Ps: un favore! un parere a tutte le mie ficcy da chi aggiunge nei preferiti seguiti mi renderebbe molto contenta! baciii