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Autore: lorian    08/04/2017    3 recensioni
Un inusuale e travagliata storia d'amore tra due delle persone più lontane una dall'altra.
Nonostante regole, credenze e differenze sociali li vedano assolutamente separati, la lotta per stare uniti diventa imperiosa.
Un viaggio fatto tra i ricordi di questa storia che settimana dopo settimana, vi conquisterà.
Draco rivivrà ogni singola emozione per condividerla con tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao carissime, eccoci arrivate ad un nuovo aggiornamento della storia.

Credo di dovervi informare, come penso abbiate immaginato, che la storia sta per volgere al termine.

Mancano pochi capitoli, forse tre o quattro o anche meno.

Nel frattempo sto iniziando un'altra Dramione per portarmi avanti ma credetemi se vi dico, che sono in alto mare.

Comunque basta chiacchiere; vi lascio alla lettura del capitolo e ringraziandovi immancabilmente per il vostro affetto, vi do appuntamento a sabato prossimo.

Baci Lorian

 

Capitolo 13 - Chiarimenti necessari

 

La notizia della punizione data a Ronald aveva fatto il giro del castello, più velocemente di un Avada kedavra.

Si erano formate due fazioni ben distinte: una che dava ragione al rosso e che continuava a perseverare, anche se in silenzio, nell'odio e nel rancore e l'altra che invece, lo condannava apertamente ridacchiando e prendendolo in giro.

Lavanda non aveva fatto altro che piagnucolare a destra e a sinistra, continuando a dire che lui non aveva fatto niente e che era stato provocato da quel mostro di Malfoy.

Ovviamente la maggior parte delle persone non le aveva creduto, perché sapevano bene quanto la ragazza fosse melodrammatica.

Ron aveva strepitato in lungo e in largo, precisando che non era giusto che lui si beccasse una punizione del genere e che se c'era uno che avrebbe dovuto eseguirla, quello era di sicuro il biondo maledetto.

Gli alunni della scuola sapevano che la preside non era una che elargiva castighi senza motivo e credevano che se lui se la era beccata, probabilmente aveva fatto quello di cui era accusato.

Ciononostante, avevano evitato di esprimere giudizi gratuiti per via del terrore di commettere qualche cavolata, che li avrebbe portarti a subire una condanna simile.

Sapete come si dice, Mors tua vita mea.

I magnifici sei, erano gli unici del tutto impassibili; loro camminavano per i corridoi, senza dare agli altri il minimo spunto per capire cosa ne pensassero.

Luna era stata la sola ad essere apertamente interrogata o per meglio dire sottoposta ad una tortura continua di domande, supposizioni e accuse, provenienti da tre case su quattro.

Ovviamente Serpeverde, si era ben guardata dal porre la qualsivoglia domanda alla bionda, perché mai loro altezzosi principi e vanitose principesse, si sarebbero abbassati a rivolgere la parola a chi non credevano loro pari.

Ovviamente Luna non se ne era fatta un cruccio e per quanto riguardava le altre casate, si era limitata ad alzare le spalle, ad annuire, a negare o a ridacchiare a seconda della supposizione o castroneria che le era stata rivolta.

Harry e Ginny avevano cominciato a stufarsi di questa incresciosa situazione e dell'ostracismo che Ron aveva continuato a manifestare, nonostante fosse ormai palese che era rimasto praticamente l'unico, a combattere una battaglia già persa in partenza.

La cosa che li aveva fatti inquietare in particolar modo, era il pensiero che tutto quel bailamme fosse stato montato da Ronald, solo per la rabbia dovuta al fatto che Hermione avesse scelto il loro peggio nemico.

Il rosso non aveva mai ritenuto necessaria la possibilità di dichiararsi alla ragazza, ritenendola una casta e pura quindi va da se che per divertirsi, avesse orientato le sue mire su Lavanda che era decisamente più disponibile in quel senso.

Che la Brown ne fosse innamorata, non era un problema che lo riguardava; al momento in cui avrebbe deciso di liberarsene, l'avrebbe fatto senza porsi il minimo problema.

Era cosa nota a tutti infatti, la convinzione che un giorno avrebbe sposato Hermione e che lei gli apparteneva quindi era quasi scandaloso per lui, il fatto che la giovane avesse scelto Draco.

Se poi avesse solo immaginato che i due avevano già consumato, si sarebbe scatenata la terza guerra magica.

Gli unici che se ne erano fregati di tutta quella situazione, erano proprio loro: Draco e Hermione.

I due ragazzi non facevano caso a ciò che stava succedendo, non gli interessava se Ronald si era beccato una punizione.

L'idiota se l'era meritata e ora era giusto, che pagasse le conseguenze delle sue intemperanze.

No, l'unica cosa che stazionava fissa nei loro cervelli era la necessità, quasi fisiologica di chiarire tutto ciò che era successo tra di loro.

Chiarire e poi iniziare a vivere finalmente senza strascichi.

Così, dopo aver avvisato Blaise per non farlo preoccupare di nuovo, avevano deciso di saltare la cena e si erano diretti nella stanza di Draco, alla torre Nord.

Giunti lì, il biondo aveva sigillato l'uscio e imperturbato l'ambiente poi aveva invitato la ragazza ad accomodarsi.

Hermione dapprima titubante, aveva poi acquistato più sicurezza e con il passo deciso si era diretta verso il letto del ragazzo, ci era salita a carponi poi si era tolta le scarpe e si era seduta vicino ai cuscini.

Aveva incrociato le gambe e con le braccia conserte, si era appoggiata alla spalliera del letto poi  aveva atteso che lui la raggiungesse.

Draco l'aveva guardata e si era sentito orgoglioso e fortunato: aveva una leonessa seduta sul suo letto e non a tutti capitava una sorte così bella.

Con un sorrisetto sghembo impresso sulle labbra, l'aveva raggiunta poi si era seduto sul letto e le aveva afferrato la mano.

Guardandola negli occhi, le aveva detto: " Ora io e te, parliamo!".

La ragazza aveva annuito decisa e aveva mormorato: " Anche io voglio farlo, così almeno poi potremo partire da zero lasciandoci alle spalle tutti i dubbi.

Diventeremo più forti e non permetteremo a nessuno di separarci!".

Draco aveva irrigidito la mascella poi aveva quasi sibilato: " Puoi scommetterci la testa che non lo permetterò, tesoro!

Tu sei mia, Hermione e questa è una cosa incontrovertibile!".

Poi dopo aver fatto un lungo respiro, il ragazzo le aveva chiesto: " Ti sei sentita in imbarazzo stamattina?".

Lei era leggermente arrossita e aveva risposto: " Devo ammettere che mi ha spiazzato, perché in un primo momento pensavo fosse un sogno.

Sentivo la tua voce che mi chiamava e quando ho aperto gli occhi e ti ho visto al mio fianco nudo, tutto è diventato chiaro.

Mi sono passate davanti agli occhi tutte le immagini di ciò che avevamo condiviso ma poi i miei occhi sono scesi sull'orologio e quando ho visto l'ora, mi è preso il panico.

Insomma... ormai mi conosci; sai che per me la scuola è importante.

Non vorrei mai perdere le lezioni, così come non desidero ricevere dai professori rimbrotti e castighi.

Per via della guerra ho già perso un anno, come tutti del resto!

Sai che io, Harry e... Ronald siamo partiti alla ricerca degli Horcrux e nonostante sapessi che quello

che stavo facendo era importante, la scuola mi mancava!".

Draco aveva storto la bocca poi aveva risposto: " Non ti sei persa niente! Hogwarts nelle mani dei Carrow era uno schifo e probabilmente, fanatici com'erano non ti avrebbero nemmeno fatta entrare.

Io per primo desideravo andarmene, nonostante non venissi mai toccato da quei mostri.

In realtà ero diviso tra due fuochi, perché qui c'erano quei deficienti che comandavano come se il castello gli appartenesse mentre a casa mia, c'era quel pelato senza naso che spadroneggiava!".

Hermione aveva annuito, consapevole della verità che c'era nelle parole di Draco poi aveva ripreso a parlare: " Ora sono qui e sto recuperando l'anno che ho perso.

Voglio affrontare la vita a testa alta, senza avere né rimorsi né rimpianti.

Hogwarts mi mancherà sempre, perché è stata la mia casa per otto anni ma potrò tornarci quando voglio.

Tra ventisette giorni ci saranno gli esami e voglio passarli senza problemi.

Desidero uscire da Hogwarts con te mano nella mano, affrontando a viso aperto tutto quello che il destino ci ha riservato!".

Poi l'aveva guardato e gli aveva chiesto: " E tu invece, che cosa hai provato, stamattina?".

Il ragazzo aveva ghignato poi aveva risposto: " Per quanto mi riguarda, sai bene che l'imbarazzo non mi appartiene.

Se devo essere sincero, la prima sensazione che mi aveva colto è stata la confusione.

Non capivo cosa fosse successo per convincermi ad addormentarmi sulla Torre di Astronomia poi il mio pensiero è andato a Blaise e l'ho immaginato nervoso e preoccupato, per il fatto di non sapere dov'ero.

Successivamente mi sei venuta in mente tu e ti ho immaginata furiosa con me, perché nonostante il clima sia un po' più disteso, c'è ancora qualcuno che mi farebbe volentieri la pelle.

Poi mi sono mosso e ho sentito il calore di un corpo accanto al mio.

Mi sono girato di scatto e ho riconosciuto i tuoi capelli che in quel momento ti coprivano il viso e tutto quello che è accaduto, mi è esploso nel cervello.

In quel frangente l'unica sensazione che provavo era la paura!".

Hermione aveva inarcato un sopraciglio poi gli aveva domandato: " In che senso hai provato paura?".

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Il ragazzo aveva scosso le spalle poi aveva risposto: " Avevo il timore che tu ti pentissi e che mi cacciassi via.

Ero basito, perché non mi era mai capitato di sentirmi così.

Con le mie altre esperienze, non mi facevo remore a cacciare la lei di turno ma con te, invece sentivo che non avrei mai voluto staccarmi.

Ho incrociato metaforicamente le dita e credo di aver pregato ogni divinità che mi sia venuta in mente poi ti ho svegliata.

Mi aspettavo pianti, recriminazioni, freddezza o altro e invece per Salazar, l'unica cosa che mi hai detto era di sbrigarmi perché eravamo in ritardo.

Non sapevo se ridere o piangere; ero letteralmente scioccato e ho anche pensato che fosse una specie di reazione strana.

Hermione, tu sei la donna che amo e sapere che ora mi appartieni anche fisicamente e non solo con il cuore, non ha prezzo.

Ti ho già detto che desidererei che diventassi mia moglie.

So che tutto questo non dovrà per forza avvenire domani ma voglio che anche agli occhi degli altri, tu sia mia.

Nessuno dovrà mettersi in mezzo tra di noi, perché non lo permetterò!".

Hermione lo aveva accarezzato poi gli aveva detto: " Ti ho già detto quello che penso.

Anche io voglio essere tua moglie!

Non devo nascondermi e desidero che tutti sappiano che io e te siamo innamorati.

Però è bene mettere in chiaro subito una cosa: non voglio un matrimonio sfarzoso o pacchiano.

Mi piacerebbe che fosse una cerimonia semplice tenuta all'aperto, in mezzo al verde magari in un mese caldo!".

Draco aveva annuito poi le aveva risposto: " Sono d'accordo con te e stavo pensando una cosa.

So che non hai un bel ricordo del Manor, perché quello che hai vissuto lì non si può dimenticare!".

Mentre diceva quelle parole, con un dito le aveva accarezzato la scritta che Bellatrix le aveva inciso sul braccio poi aveva continuato, mormorando: " Volevo però informarti che tante cose sono cambiate.

Dopo l'arresto di Lucius, ne sono diventato il proprietario perché il Manor passa di padre in figlio e anche se lui non era morto, tutti sapevano che da Azkaban non sarebbe più uscito.

Quindi con il consenso di mia madre ho fatto diverse modifiche: innanzitutto ho eliminato materialmente alcune stanze, prima tra tutte quella dove sei stata torturata e poi la sala da pranzo dove è stata uccisa la professoressa Burbage e quella dove dormiva quel mostro che di casa mia, si sentiva il padrone.

Ho riqualificato le segrete, trasformandole in una grande e spaziosa cantina, ottima per conservare cibi e vini.

Ho contattato gli Spezzaincantesimi migliori per far ripulire il Manor, ho chiuso passaggi segreti e trabocchetti e ho eliminato i quadri più cattivi dai muri.

Ho cambiato colore alle pareti, prediligendoli chiari e anche il pavimento è stato modificato: prima era di pietra grezza ora invece è tutto di marmo grigio e lucido.

I mobili sono stati bruciati e non ho voluto lasciare nulla di ciò che c'era prima.

Io e mia madre abbiamo liberato tutti gli elfi del Manor poi li abbiamo assunti, con regolare stipendio e con tutti i diritti!".

Hermione aveva spalancato la bocca scioccata, sentendo l'ultima affermazione del ragazzo e lui, dopo aver ghignato aveva detto: " Non hai idea di quanto è stato difficile.

Non riuscivano a capire che non li stavamo cacciando via.

Un elfo domestico viene allevato con lo scopo di servire i propri padroni e difficilmente si lamenta.

Per loro il fatto che li stavamo liberando era un dolore e un'offesa enorme, perché si erano convinti che non eravamo contenti del loro operato.

Solo quando gli abbiamo spiegato che non sarebbe cambiato nulla, a parte una divisa linda e pulita, si sono tranquillizzati.

Mia madre poi si è occupata del giardino che è tornato bellissimo.

E' pieno di fiori colorati e profumati e c'è anche un hortus conclusus pieno di piante ed erbe medicinali.

Ho creato anche una bellissima piscina contornata da tanti alberi.

Non ti chiedo di andare a vivere lì, perché sarà una decisione che prenderai tu ma mi piacerebbe, che la cerimonia si svolgesse nel parco.

In linea di massima avresti il tuo matrimonio all'aperto e non dovresti impazzire per cercare la location.

In questo modo potresti concentrarti su tutto il resto, sai il vestito, gli inviti, gli addobbi eccetera!".

Hermione aveva sorriso e lui rincuorato aveva continuato, dicendo: " La settimana scorsa mia madre mi ha scritto per chiedermi un favore.

Come sai già si è avvicinata molto a mia zia Andromeda, cancellando di fatto anni di lotte e di odio.    Mi ha chiesto cosa ne pensassi del fatto che la voleva invitare a vivere lì con il nipote.

Ammetto che in un primo momento ero dubbioso ma non per il fatto che qualcun'altro vivesse lì ma perché proprio al Manor, era stato ucciso suo marito.

Bellatrix in persona l'aveva fatto ed era anche orgogliosa di questa mostruosità, perché se l'era ripromesso quando mia zia era scappata di casa con lui.

Non ho bisogno di dirti che quella era un'invasata e malata di mente, perché l'hai conosciuta purtroppo.

Io non sapevo neppure chi fosse quell'uomo; ero al corrente che era prigioniero nelle segrete ma non conoscevo il suo nome.

Poi un giorno quella bastarda, aveva ordinato agli elfi di portarlo al nostro cospetto e davanti a noi era apparso un uomo magro ed emaciato.

Non so perché ma i suoi occhi si erano fissati nei miei e io ne ero stato quasi affascinato.

Era tranquillo, come se tutto quello fosse solo uno stupido scherzo, come se non si trovasse in catene di fronte ai suoi aguzzini.

Mi sono sentito male per lui e mi sono vergognato, perché quella non era la vita che immaginavo.

Eravamo prigionieri in casa nostra, né più né meno di quell'uomo.

L'unica cosa che ci differenziava, era la mancanza di catene.

Anche io, avevo avuto la mia buona dose di cruciatus e frustate per il fallimento della missione che quel mostro mi aveva assegnato e a compiere la punizione, era stata una fiera ed orgogliosa Bellatrix.

Mi aveva frustato con gioia e mentre mi cruciava rideva come una matta, sentendo le mie urla.

Non ti nascondo il fatto che non ho versato una sola lacrima per la sua morte, perché la odiavo con tutto me stesso.

Quindi come ti ho detto, non ero così diverso da quell'uomo che continuava a fissarmi, come se nella stanza ci fossi solo io.

Quella fanatica maledetta si era girata verso di me e mi aveva ordinato di ucciderlo ma io non

volevo diventare un assassino.

Ero terrorizzato e in quel momento quell'uomo si era girato verso mia zia e aveva detto: " Cosa c'è signora Black, non è forse in grado di farlo lei?".

Bellatrix l'aveva fissato con un odio immane e gli aveva scagliato addosso una cruciatus dietro l'altra.

Salazar, mi sento le sue urla dentro le orecchie ancora adesso!".

Sulla guancia di Hermione era scesa una lacrima e Draco l'aveva fissata come ipnotizzato prima di continuare: " All'improvviso quella tortura era finita e quella bastarda si era girata verso di noi chiedendoci se sapevamo chi fosse quell'uomo.

Tutti avevamo scosso la testa e lei orgogliosa aveva detto: " Questo scarto di uomo è Theodore Tonks, il Sanguesporco che si è sposato con nostra sorella!" e io e mia madre, che non ne sapeva nulla avevamo spalancato la bocca scioccati.

Quanto a mio padre, la cosa pareva lasciarlo indifferente.

Intanto quell'uomo aveva sputato del sangue sul pavimento poi si era girato verso di me e a fatica aveva detto: " Ti prego, dille che l'ho sempre amata, con tutto il mio cuore e che così sarà per sempre" e io ho capito subito che si riferiva a mia zia.

Non so perché ma avevo annuito, per fargli capire che avrei riferito il messaggio.

Lui aveva sorriso poi si era girato verso Bellatrix e aveva ghignato, facendola infuriare.

Il lampo verde che gli rubò la vita ce l'ho ancora impresso negli occhi e l'espressione sul suo viso me la sono sognata tutte le notti.

Era sorridente e sereno e credo che fosse in pace con se stesso.

Quando era finita la battaglia mentre eravamo in Sala Grande ad attendere il nostro destino, ho visto il corpo del professor Lupin e di sua moglie Ninfadora.

Era mia cugina ma io, dall'alto della mia supponenza non le avevo mai parlato.

Poi Madama Chips li aveva coperti pietosamente con un telo e aveva detto: " Povero bambino, non saprà mai quanto erano speciali i suoi genitori" e io mi sono sentito lacerare qualcosa dentro.

Io e mia madre fummo assolti, perché secondo il Wizengamot anche se avevo il Marchio impresso nel braccio, non ero mai stato veramente un Mangiamorte.

Quanto a mia madre, era stata agevolata dal fatto che aveva salvato Harry nella foresta e anche perché non aveva il marchio!".

Hermione aveva sgranato gli occhi poi aveva detto: " Non era stata marchiata?".

Draco aveva scosso la testa poi aveva risposto: " No, perché quel pazzo misogino di Voldemort si circondava di gente folle come lui e le uniche donne che avevano ricevuto il marchio, erano Bellatrix e Alecto Carrow.

Mia madre era costretta a partecipare alle riunioni ma i suoi studi di medimagia, la rendevano utile principalmente per quello.

Io mi ero ripromesso di recapitare il messaggio di mio zio ma come sai già ero e sono un vigliacco e sono passati diversi giorni prima che ci riuscissi.

Bussai alla sua porta tre mesi dopo la fine della guerra e lei mi aprì con suo nipote tra le braccia.

Mi riconobbe subito, sgranò gli occhi e io ho a fatica le riferì quello che era successo e il messaggio di suo marito.

Le sue lacrime composte non le scorderò mai.

Dopo qualche minuto mi ringraziò e in silenzio chiuse la porta davanti a me.

Io tornai al Manor certo di aver fatto almeno una cosa buona, anche se pur piccola e vana!".

Hermione gli aveva preso la mano e scuotendo la testa aveva detto: " Non è stata inutile, Draco!

Può sembrarti strano ma in certi momenti sapere che la persona che hai amato e che ancora ami, ti ha pensato in punto di morte, ti può aiutare a mitigare il dolore che senti!".

Draco aveva annuito poi aveva detto: " Comunque anche se come ti dicevo, all'inizio ero dubbioso alla fine le ho scritto che ero d'accordo.

A stretto giro di gufo mi ha fatto sapere che la zia aveva accettato e mia madre mi ha chiesto il consenso, per creare in giardino un parco giochi per Teddy.

Quando ho letto quelle parole, ho immaginato i nostri figli giocarci e le ho detto subito di si.

Non ti dico questo per convincerti a vivere lì, perché come ti ho già detto quella sarà solo una tua scelta.

Le decisioni le prenderemo insieme e tutto quello che avverrà sarà per nostra piena volontà.

Sai già che voglio partire; desidero vedere cose che non ho mai visto e fare tutto quello che non mai fatto e ovviamente voglio farlo con te.

Al nostro ritorno potremmo pensare ad una nuova scuola da frequentare.

Io voglio fare il pozionista, perché amo fare quelli che la maggior parte delle persone chiama intrugli.

E tu invece cosa vorresti fare da grande?".

Hermione aveva sorriso poi aveva detto: " All'inizio volevo fare la scuola di Auror ma dopo ho cambiato idea.

Non voglio più combattere né rischiare la vita; quando tu fosti ferito, Madama Chips mi mise una pulce nell'orecchio, come dicono i babbani.

Mi disse che sarei stata un'ottima Medimaga, perché ero portata e me ne sono convinta anche io, perché voglio aiutare chi soffre!".

Draco aveva ridacchiato e Hermione lo aveva guardato, inarcando un sopraciglio.

Lui aveva scosso la testa e aveva detto: " Non ti sto prendendo in giro, tesoro!

So che diventerai una meravigliosa medimaga, perché hai un animo buono e caritatevole e sei assolutamente portata per quello.

In realtà stavo ridacchiando, perché pensavo al fatto che saremo di nuovo compagni di scuola, dato che entrambi i nostri corsi di studi si fanno nella stessa scuola!".

Hermione aveva ridacchiato poi aveva detto: " Beh ne sono onorata, signor Malfoy e inoltre sono anche più tranquilla e così potrò tenerti sotto controllo!".

Stavolta quello confuso era il ragazzo e lei ghignando aveva detto: " Devo pur marcare il mio territorio.

Tu sei mio e non permetterò a nessuna di provarci con il mio fidanzato!".

Draco aveva ghignato poi aveva detto: " In realtà, io spero che quando inizieremo la scuola tu non sia più la mia fidanzata ma bensì mia moglie!".

Hermione aveva sorriso poi aveva detto: " Vedremo, comunque sappi che ti terrò lo stesso sotto stretta sorveglianza.

Non sarebbe un piccolo cerchietto al dito né una firma su un documento, a tenere a bada galline e oche!".

Draco era scoppiato a ridere e aveva preso a baciarla e da lì a ritrovarsi senza vestiti, il passo era stato davvero breve.

Quando il ragazzo era entrato dentro di lei, Hermione si era irrigidita pensando di provare ancora dolore ma si era resa conto che questo non era accaduto.

Ancora una volta non aveva raggiunto la vera estasi ma non le era importato, perché sapeva che presto sarebbe successo e loro avevano tutto il tempo del mondo.

 

  
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