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Autore: tixit    10/04/2017    2 recensioni
Situata idealmente dopo Quel vischio con sotto un bacio, non serve averla letta per potercisi rigirare con comodo.
E' un breve racconto su qualcosa che succede qualche giorno dopo, durante le feste di Natale a palazzo Jarjayes: ai giorni nostri si giocherebbe ad un gioco in scatola e si guarderebbe un film Disney, discutendo su quale vedere, e se non sia meglio Guerre Stellari - loro giocano a carte e discutono di cosa leggere insieme ad alta voce.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Sorelle Jarjeyes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Sigyn la rossa'
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E c'è pure un mostro!


André scosse la testa, ma non disse nulla: in fondo con quelle due si divertiva.
Si divertiva anche da solo con Oscar - erano sempre tra di loro per la maggior parte del tempo e non avrebbe mai potuto immaginare un giorno senza averla tra i piedi - ma la sorella di Oscar arrivava con qualche tempesta del Nord a portare scompiglio, fiocchetti ed idee strampalate.

“Quindi la storia che trovi rifugio dai Nani è una scemenza, secondo voi due?” le stuzzicò. A lui quella favola piaceva tanto, specialmente per via del finale - no dico, un bacio!

Oscar alzò un sopracciglio "Dipende, lei non sa approfittare della situazione, si fida. Troppo. O è scema o..."

"O cosa?" chiese André alzando gli occhi al cielo.

“Che trovi rifugio va bene," disse Sigyn con voce paziente, "chi cerca trova, lo sanno tutti... ma che li abbia conosciuti così come ci ha raccontato no. O li conosceva già o ci è arrivata tramite qualche organizzazione…”

“La Società per l’Aiuto delle Principesse in Fuga?” chiese André con voce seria e le due risero divertite.

“L’Accademia degli Amici dei Raminghi…” Oscar si alzò in piedi e tirò la treccia a Sigyn scherzando.

“Forse… ma, André riflettici bene: quante case ci sono in un bosco? Chi cerca trova, ma di solito tocca cercare proprio tanto, no? Te lo dico io che faccio avanati ed indietro dalla Normandia - il fango, la neve, si rompe un assale, un cavallo perde uno zoccolo, scoppia il temporale e si rallenta, capita sempre qualcosa e mai che a due passi ci sia una casetta ospitale, con tutto quello che serve. Alla fine risolvi, ma alla fine! E invece lei arriva proprio ad una casetta amichevole, dopo aver girellato giusto un pochino?" Sigyn era palesemente scettica "Mi puzza.” 

“Non hai torto,“ replicò Oscar, appollaiandosi su un bracciolo, proprio accanto alla sorella, “se la casa fosse stata lungo il sentiero e se ci fosse stato un solo sentiero, non dico proprio la mattina dopo, ma entro un paio di giorni le Guardie della Regina sarebbero giunte lì a cavallo per una perquisizione… dopo aver circondato il perimetro, si intende! Perché nessuno potesse tentare la fuga non visto! Io avrei fatto così! Per cui dovevano esserci più sentieri nel bosco, e scorciatoie… questo vuol dire una mappa, non c’è altra spiegazione!”

“No scusate!” André si puntellò su un gomito, “Voi correte troppo: la Principessa viene portata nel bosco dal Cacciatore e da lì fugge, ma le Guardie non ne sanno nulla… perché l’avrebbero dovuta cercare?”

“Perché è una Principessa…” disse Oscar, “la Regina può aver nascosto la questione del Cacciatore. Anzi deve averlo fatto: si è Reggenti fino a che c'è un Erede minorenne, ma se l'Erede presunto muore ed il successivo non è un minore la pacchia è finita. Per cui deve aver nascosto la faccenda del Cacciatore. Ma non può aver nascosto la scomparsa della Principessa, non per più di un paio di giorni… c’è un cerimoniale, il petit lever, le dame di Corte con i loro incarichi, ci sono troppe persone coinvolte… Se scompare una cameriera si possono alzare le spalle, chi lo nota? ma se scompare una Principessa? Troppi interessi coinvolti!”

“Per cui qualcuno deve averle dato una mappa…” disse Sigyn.

“Una mappa?” chiese André sgranando gli occhi.

“Una mappa!” rispose Oscar sicura, “Una mappa che prevedesse di passare per una palude o guadare un fiume, nel caso le Guardie si fossero portati dietro dei cani, capisci?”

“Non fai fesso un segugio.” convenne Sigyn tutta seria, “Sei andato anche tu a caccia con il Generale, sai bene come sono: fiutano e corrono, non gli sfuggi solo a forza di gambe…”

“Non ci riesce un cervo…” mormorò Oscar, “figuriamoci una piccola…” scese dal bracciolo e tornò a sedersi in terra i piedi di Sigyn.

“Si, secondo me c’era una mappa… ed anche una bella palude...” insistette Sigyn.

“Ma questo vuol dire che dietro c’era un piano più ampio!” esclamò Oscar, “qualcosa che non ci viene narrato!”

“Penso anche io…” disse Sigyn, “Soprattutto per via della mela…” sussurrò con voce da cospiratrice.

“La mela?” balbettò André interdetto, ”cosa aveva la mela che non andava? A parte essere avvelenata si intende…”

“Ascolta, non vivi a Corte senza scoprire che quasi tutto ha un prezzo…” sussurrò Sigyn.

“Ma questo è cinismo! Ci sono anche le persone generose!” esclamò André irritato.

“E se ne incontri una che fai? Prendi e basta?” chiese Sigyn accusatoria.

Oscar intervenne “Non capisco, la vecchietta nel bosco con le mele sarebbe lei la persona generosa?”

“Certo,” disse André.

“Ma André, una donna anziana che va in giro con le mele, è chiaro che le deve vendere, deve farsi un mare di strada a piedi con quel carico, si vede che vive da sola, altrimenti ci penserebbe un figlio, o un nipote! La mamma di Cappuccetto Rosso manda la figlia in giro per le commissioni! Invece questa vecchina è tutta sola, senza risorse, e ti regala una mela…”

“E tu ringrazi!” disse Oscar.

“Ma se fino a cinque minuti fa era la Principessa ad andarsene in giro senza soldi e senza amici! Ha dovuto penetrare in casa dei Nani e rubare del cibo! E dopo questa esperienza lei ringrazia e basta? Ma è viziata marcia! Pensa che la vecchina sia lì per renderle omaggio?” Sigyn trasecolò. “O non ti fidi e le dici che è come se l’avessi mangiata, ma che non vuoi toglierle il possibile guadagno, o le dai del denaro… mi pare il minimo. La vecchina mica è entrata in casa dei Nani e si è fregata il pane! La vecchina è una donna onesta, più della Principessa!”

“E allora la Principessa era una scroccona!” Oscar era esasperata.

“Può essere benissimo, magari si era impegnata parte dei gioielli del patrimonio di sua madre, per quanto ne sappiamo… giocava d’azzardo!“ rispose acida Sigyn, “non sarebbe la prima, mi pare, e nemmeno l’ultima!”

“Magari non sapeva come dire di no… che avrebbe dovuto fare?” chiese André con dolcezza.

“Tagliare la mela a fettine e metterle su un piattino e poi dividerla con lei e vedere se se la mangiava!” disse Sigyn irritata.

“Magari la Principessa era solo un pochino viziata, in fondo anche i Nani la viziano parecchio…” disse Oscar.

Ma stavolta fu André a scuotere la testa, “Oppure, se come dite voi, la fuga era concertata, la Principessa ha corso il rischio…”

“Di morire avvelenata?” Oscar era perplessa.

André annuì, “Pensa a Shakespeare, Giulietta si avvelena, ma sa che non è per sempre, la Principessa poteva sapere che c’era un antidoto…”

“Ma come avrebbe saputo quale veleno? La vecchina arriva con una mela rossa, non con una lista di ingredienti!” Sigyn era dubbiosa, ma André la interruppe impaziente “Guarda che nessuno sa cosa è successo davvero: è la Principessa che racconta di questa vecchietta che improvvisamente appare dal nulla nel bosco… troppo comodo! I Nani vanno al lavoro ed al ritorno trovano la Principessa a terra, apparentemente morta… troppo comodo questo estraneo che appare nel bosco! Chi altro ha visto la vecchietta? Nessuno! A sentir lei il bosco sarebbe un posto trafficatissimo, zeppo di vecchine che corrono qua e là, più veloci di una lepre, e dove però nessuno riesce a scovare una Principessa!”

“In effetti…” disse Oscar, “questa storia fa acqua da tutte le parti… La Regina aveva un sicario, ma doveva anche avere il sicario per il sicario e verificare la storia del cacciatore! C’è stata disinformazione, come minimo.”

“E poi arriva il Principe!” esclamò Sigyn, disgustata. Oscar, a quel punto, la osservò incuriosita, “Io ho sempre pensato che fosse questa la parte che ti piacesse, quella del bacio… pensavo non sognassi altro…”

“Di farmi baciare mentre sono mezza morta?” disse Sigyn schifata.

“Beh è un bacio molto sentimentale, con lui che la riporta in vita…” Oscar sembrava incerta, “pensavo ti piacesse! Sai? la storia d’amore… vissero insieme per sempre felici e contenti… il matrimonio… i dolci del pranzo di nozze...”

“La storia d’amore?” Sigyn trasecolò, “Una non si sente bene, forse ha mangiato troppo, o bevuto troppo, e si sdraia un attimo su un divanetto ed ecco che arriva uno mai visto né conosciuto, che le infila mezzo metro di lingua giù per la gola? E questo le dovrebbe piacere?”

“Mezzo metro mi pare esagerato,” obiettò André ridendo, “non è mica una lucertola!”

“E tu che ne sai?” chiese Oscar improvvisamente sospettosa.

“Già André tu che ne sai?” lo prese in giro Sigyn…

“Ma nulla…” il ragazzo le guardò interdetto, “dico solo che mezzo metro di lingua…”

“Fossero anche tre pollici, a me così non starebbe bene.” rispose Sigyn in tono sostenuto. “prima almeno si parla e ci si conosce. Nella favola manca tutto il dialogo, lui che le chiede cosa le piace fare, se preferisce i tramonti o le albe, se le piacciono i gatti, cose così...”

“Però…” André era pensoso, “Magari la Principessa era anche lei come te… c’erano pure i Nani…”

“E adesso i Nani che c’entrano?” chiese Oscar esasperata.

“Dico solo che i Nani non erano dei fessi qualunque: erano proprietari di una miniera, forse più di una...”

“Non si sa di che tipo di miniera…” disse Sigyn.

“Oro, argento, rame, stagno, carbone o diamanti, altro in giro non c’è.” Oscar era pratica, “Escluderei il carbone, avrebbero avuto problemi respiratori e sarebbero tornati senza fischiettare e con gli abiti molto sporchi, la Principessa vi avrebbe fatto un accenno, anche perché alla Reggia non lavava nemmeno un fazzolettino. La polvere di carbone ovunque l’avrebbe notata! Pensa alle scenate di Nonnina quando entriamo in cucina con gli stivali sporchi di fango… figuriamoci una Principessa!”

“Non parla nemmeno di una fonderia: si sarebbe sentito rumore, visto del fumo…” disse Sigyn.

“E allora diamanti!” esclamò André, “Li tagliavano ed erano semplici da nascondere e da trasportare… Ora un consorzio di sette proprietari di miniere di diamanti secondo voi non si interessa di politica?”

“Avrebbero comprato una carica, ad un certo punto, secondo me, e foraggiato qualcuno che sostenesse i loro interessi di famiglia presso la Corte…” riprese Sigyn.

“Se stavano in Francia,” obiettò Oscar, molto dubbiosa.

“In Inghilterra sarebbe stato lo stesso: non avrebbero comprato una carica, ma avrebbero partecipato alle elezioni per la Camera dei Comuni,” rispose Sigyn, “Clément me lo ha spiegato nel dettaglio ed è molto interessante, in Inghilterra la monarchia è costituzionale!”

“Un Re che non comanda non è Re!” risposte Oscar seccata.

“Sia come sia,” disse André, evitando l'argomento con molta cura “questi Nani erano un po’ come i Necker… avranno sicuramente prestato denaro alla Corona…”

“O avrebbero voluto prestarglielo perché si indebitasse e poi promulgasse leggi a loro favore.” disse Sigyn irritata. “Perché se avevano un credito presso la Strega, non avrebbero mai cercato di farla deporre dal Trono!”

Oscar sorrise “Nani imprenditori, quindi, che hanno puntato su un altro cavallo ed ora non lo stanno vedendo vincere la corsa… Cherchez l’homme! ripeto!”

“L’homme?” Sigyn spalancò gli occhioni azzurri.

“L’homme!” rispose Oscar sicura, “L’erede che avrebbe avuto diritto al Trono se la Reggente non avesse deciso che pure una donna avrebbe potuto regnare… Quest’uomo prima corteggia la Regina, poi mostra interesse per la Principessa, e poi spinge la Regina, tramite lo Specchio, un personaggio pieno di rancore, ad un passo falso, per poi far intervenire i suoi uomini che gli catturano la Principessa apposta per lui e la tengono lì, ostaggio che non sa di essere ostaggio!”

“Un mostro!” mormorò Sigyn.

“Si, un mostro! Convince la Principessa a bere una pozione in modo che sembri che qualcuno abbia attentato alla sua vita e poi si fa avanti per salvarla e sposarla!”

“No!” esclamò André, “non è possibile!”

“Si!” ribadì Oscar in tono trionfante, “E’ stato lui! Con la complicità dei Nani! Che tempismo perfetto! Arriva proprio al momento giusto e le infila mezzo metro di lingua in gola!”

“Sblah!” fece Sigyn.

“Si! Sblah! Dici bene! Ma prima, alla Reggia, in visita, l’aveva sicuramente rimbecillita di chiacchiere, per questo che, come giustamente noti tu, non si disgusta di questo tipo che le infila le mani dappertutto, ma è tutta contenta…” spiegò Oscar. “E poi non è che due si sposano così, in un boschetto… ed i pacta dotalia? Ed il consenso delle famiglie? Per me hanno forzato la mano! Come se Horthense fuggisse per sposarsi contro il volere del Generale! Uno scandalo... Ci voleva una storia di copertura che distraesse l'attenzione dal colpaccio: sposarsi in un boschetto senza il consenso...”

"Non vedo l'ora di raccontare tutto a Clément" sospirò Sigyn, "Scriverò piano piano tutta la vera storia - come è andata sul serio - e lui mi farà anche un disegno!"

“Sono passati da una chiesetta di campagna?” chiese André con aria sognante, “perché io penso che sarebbe stupendo, un bel matrimonio in un luogo raccolto… alla sera... con le lucciole.”

Oscar strinse gli occhi a fessura, “E da quando ti vuoi sposare pure tu?”

“No no…” balbettò André arrossendo, “dicevo così, tanto per dire… un discorso in generale…”

“Ah bene!” sbuffò Oscar, “Tieniti sul generale perché qui, sappiatelo, non si sposa nessuno! Io non ho nessuna intenzione, tu, André, hai troppo da fare e tu Sigyn, non sei adatta, ti ammali troppo facilmente!”

“Ah questa poi!” Sigyn era davvero irritata, “Un raffreddore ogni tanto, ma che sarà mai?”

“Questo lascialo decidere al Generale, che sa bene quanti raffreddori si possono tollerare da una moglie.” replicò Oscar secca, “Vedi cosa succede quando una Principessa si vuole per forza sposare! Che finisce vittima di un mostro!”

“Adesso mi pare che stai esagerando…”

“Le favole sono l’espressione della saggezza popolare, cara mia, la Principessa era sfortunata perché non aveva un fratello che si prendeva cura di lei e le dava dei saggi consigli!”

“Guarda che nemmeno io ho un fratello…” rispose Sigyn acida.

“Ancora con questa storia che pensi di essere stata adottata!” Oscar alzò gli occhi al cielo. "E' ora di finirla! Se lo sa il Generale altro che la Torre dell'Acqua!"

“Certo che sei proprio una scema!”

“Ripetilo se hai coraggio!”

“Certo che ce l’ho! Sei scema!”

“Ah questa poi!”

André si alzò e sgusciò via dalla stanza, sentendosi molto triste per il Principe Azzurro - a lui la storia del bacio rubato piaceva molto di più.

   
 
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