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Autore: MonAnge    12/04/2017    1 recensioni
SEI PRONTA A DARE LA VITA PER AMORE?
E se fossi destinata a perdere il ragazzo che ami, e a riperderlo ancora e ancora e ancora?
Dal testo
Appena andarono fuori, oltrepassarono il cancello, Nami si accorse di quanto era grande la casa. Era quasi come una villa.
Al centro c’era una fontana, all’interno della quale una bellissima statua: due figure allacciate- un affascinante angelo che guardava una donna tra le sue braccia. E poi le venne in mente il nomignolo che Sanji le aveva dato. Mon ange. Il mio angelo.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 - La statua



Svegliarsi tra le sue braccia fu la cosa più bella che abbia mai vissuto.
Svegliarsi sentendo il suo odore che la circondava, con la sua mano che le accarezzava i capelli arancioni. Cosa mai avrebbe potuto desiderare di più?

Nami aprì gli occhi e lo vide seduto accanto a lei sul letto.
Il cuscino era talmente morbido che ci sarebbe rimasta per una vita senza mai staccarsi.
La stanza era luminosissima, con i raggi di sole che entravano da un’ampia finestra.

Sanji spalancò gli occhi ed esclamò all’improvviso:

-“Nami, mon ange… Tutto a posto??”

-“Sto bene..” -disse con una voce strana.

Poi cercò di sedersi, accorgendosi che una mano del ragazzo teneva la sua..

-“Shh, Nami piano, eri svenuta.” - si preoccupó Sanji.

-“So cos'era successo e Zoro, il tuo amico, è morto.”- singhiozzò la rossa -“ Tu… e tu stai qui a preoccuparti se io sto bene?? Sanji lui è morto.. L’ho visto con i miei occhi..”

-“Lo so mon ange, lo so.. non avresti dovuto vedere nulla.. Ti avevo detto di non seguirmi.”

-“Avevo altre scelte?? Tu non mi dici mai nulla, e ora che il tuo amico è morto che reazione hai avuto?? Sanji non ti sei neanche degnato di emozionarti, di lasciarti sfuggire una lacrima.. ora dimmi che amico gli sei stato.”

-“Hai ragione, non sono molto bravo a manifestare le emozioni..”- ammise alla fine.

-“Eri accanto a lui! Sapevi che doveva buttarsi per salvare quella tipa! Sapevi e non lo hai fermato! Sei… sei semplicemente scappato!”- urlò Nami piangendo.

-“Avrai sbattuto la testa. Ti porto il tè adesso.”

-“Il tuo amico è appena morto e tu… mi parli di tè?! Non voglio nulla da te! Tu non sei normale! Tu non hai sentimenti. Voglio andarmene.”- gridò la ragazza cercando di svincolarsi dalle mani di Sanji, e alzarsi dal letto.

-“Da nessuna parte Nami.. In queste condizioni non ti lascerò andare da nessunissima parte, per nessunissima ragione.”

Il ragazzo si alzò, assicurandosi che la rossa non si alzasse. Le mise addosso una coperta e pronunciando un “Aspettami”, si allontanò chiudendo la porta.

Nami si mise in piedi, sollevandosi dal letto, ma si sentì troppo debole, cosa che non sentiva quando lui le era accanto.
Le girava la testa, non poteva tornare a casa in questo modo, Sanji aveva ragione. Cosa avrebbe detto ai suoi?

Si ricoricò e quel momento le entrò nella mente. Zoro che si è schiantato contro un treno in arrivo, salvando una ragazza che probabilmente non conosceva neppure.. e il biondo che era rimasto lì ad annuire e ad ostacolarla per impedirle di guardare.

Ma niente, l’unica cosa che Nami vedeva in lui, era la preoccupazione per essa. Per lei che conosceva da poco..e non per il suo amico.
Nami che non conosceva neanche il verde.. impazzì nel vedere quella scena. Chiunque l’avrebbe fatto.
O era lei così sensibile?

Qualcuno bussò alla porta ed entrò.

-“Oh.. ciao. Sanji mi ha chiesto di non lasciarti sola.”- disse una ragazza dai capelli neri.

-“Ciao… Chi sei tu? E cosa ci fai qui?”

-“Sono un'amica di Sanji e vivo qui con lui e…”

-“Vivi da sola con lui?!”

-“No no.. non fraintendere.. dicevo che vivo qua con lui e i miei famigliari.”

-“Dov’è adesso?”

-“Ha dovuto fermarsi un attimo. Viene tra poco. Mi ha chiesto di portarti questo té.”

-“Non lo voglio.”

-“Ha detto che devi berlo. Nami. Lo so cos’hai visto. Lo so quant’è doloroso e impressionante vedere questo genere di cose e credimi noi..”

-“Voi cosa? Voi non avete sentimenti? O forse siete già abituati a vedere i vostri amici morire ogni giorno? O anzi, ogni ora?” - la interruppe la rossa.

-“Ti capisco.. ti capisco Nami.”-

-“No! Ti non eri lì per comprendermi adesso.. io li ho visti..”

-“Ti spiegherà tutto. Ne sono sicura.”

-“Quindi anche tu ne sai qualcosa?”

-“Non sono io quella che dovrà darti delle spiegazioni. Per piacere, cambiamo argomento.”

-“Ma voi siete tutti impazziti! È morta una persona! Una persona!! E lui sapeva!! Come potete stare qui adesso tranquilli, come se non fosse successo mai niente?!”

-“Il té si sta raffreddando. Ti conviene berlo in fretta.”-

-“Ma al diavolo il vostro té!! Dov'è Sanji?!”

-“Io sono Robin, piacere di conoscerti. Ti avevo visto qualche volta al caffè e qui Sanji ne parla ogni secondo.”

Nami si accorse solo adesso che questa ragazza spesso era seduta con Sanji al locale, prima che si erano conosciuti. Ma non era questo che le interessava in questo momento. Con chi ha a che fare?!

-“Sanji ci tiene molto”- disse alla fine.

-“A cosa?”- si calmò Nami.

-“A te.”

Nami arrossí.

-“Da quanto tempo sono qui?”

-“Circa da due orette.”



*****

-“Dragon… La ragazza…Devo chiederti se ..”

-“No! Non puoi…”- rispose la figura più anziana nel gruppetto senza aspettare che finisse la frase.

-“Ma.. lei ormai mi ha visto l'altra notte buttarmi dal ponte e oggi ha visto Zoro buttarsi nei binari…”

-“Questo per colpa tua. Sei stato tu a darle appuntamento fuori. Poi lo sai… noi non possiamo legarci con gli umani e tu sai pure il motivo.”

-“Ma io non sono in servizio 24 ore su 24.”

-“Tu la mollerai. Immediatamente.” - rispose l’uomo in tono serio.

-“Non sono obbligato ad ubbidirti. Per una volta che ho trovato quella giusta. Per una volta dopo un'infinità di tempo passato...tu, tu mi dici di lasciarla?”

-“Ti troverai una della nostra specie. Rapporti con gli umani proibiti, quante volte te lo devo ripetere?”- lo sgridò Dragon -“dov'è ora?”

Sanji lanciò un’occhiata a Law per qualche attimo.
Alla fine rispose.

-“L’ho accompagnata a casa sua. È distrutta adesso per ciò che ha visto”.

-“Separatevi il più presto possibile. Argomento chiuso.”

-“Non..”- ma non riuscì a terminare la frase che l’uomo uscì sbattendo la porta.

-“Eh, amico. Ti avevo avvisato”- disse Law poggiando la sua mano sulla spalla del biondo.-“ ti avevo avvisato..”

-“Law… lei è qui. In camera mia”- ammise Sanji.

-“C-cosa?? Sa dove abitiamo ora…!”

-“Dove dovevo portarla?? Era svenuta..”

-“Non importa ormai...portala via da qui il più velocemente possibile”

*****



-“Grazie.. È buonissimo.”- disse Nami sorseggiando il tè.

-“Ringrazierai Sanji appena torna.”

Poi la porta si aprì ed entrò proprio lui.

Si avvicinò al letto e poggia la sua mano sulla fronte di Nami, per controllare se per caso non avesse la febbre.

-“Nami? Stai meglio?”- chiese il biondo.

-“Come potrei stare meglio?”

-“Nami, non fare così.. ti prego. So cosa provi, ma..”

-“Ma cosa? Dovrei dimenticare quello che ho visto?”

-“Ehm… non vorrei interrompere la vostra discussione. Ma…” -disse la ragazza dai capelli neri, facendo per uscire dalla stanza.

-“Robin.. ti prego portala a casa sana e salva”- disse Sanji -“Nami.. io te l'ho promesso e le promesse le mantengo… un giorno ti dirò tutto”

-“Sono capace di camminare da sola!”

Sanji si avvicinò e le afferrò la mano. Si sporse verso di lei.

-“Non sempre le cose sono come sembrano, mon ange.”- le sussurrò nell’orecchio e lentamente la lasciò andare.

La rossa guardò un'ultima volta il ragazzo e, accompagnata da Robin, uscì dalla camera.

Probabilmente non è capace di manifestare le proprie emozioni, ma di me, gli importa. -pensò Nami.

Appena andarono fuori, oltrepassarono il cancello, Nami si accorse di quanto era grande la casa. Era quasi come una villa.

Al centro c’era una fontana, all’interno della quale una bellissima statua: due figure allacciate- un affascinante angelo che guardava una donna tra le sue braccia. E poi le venne in mente il nomignolo che Sanji le aveva dato. Mon ange. Il mio angelo.

   
 
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