Buon fine
settimana, ragazze.
Ebbene si,
eccoci giunti alla fine di
questo lungo flashback di Draco, che ha caratterizzato la nostra
fiction.
Al termine del
capitolo il nostro
beniamino tornerà alla realtà e questo vuol dire
che ci stiamo avvicinando a
grandi passi alla fine della storia.
A tal proposito
vi avviso che sabato
prossimo non aggiornerò il capitolo, perché
partirò per alcuni giorni e dove
vado non c'è la connessione, quindi ci rivedremo tra due
settimane.
Inoltre vi
confermo, anche se credo
che lo abbiate già capito che questa fiction sta volgendo al
termine e che
mancano davvero pochi capitoli.
Ora basta
chiacchierare, vi lascio
alla lettura del capitolo, ringraziandovi immancabilmente per tutto
l'affetto
che mi dimostrate anche se le recensioni sono state un po' pochine.
Ci rivediamo tra
quindici giorni.
Un bacio Lorian
Capitolo 14 - La
fine dei ricordi
Da quella notte
ricca di confidenze,
erano trascorsi diversi giorni e ora che ne mancavano solo sette agli
esami
finali, la situazione all'interno del magico castello scozzese era
fondamentalmente
stabile.
L'astio degli
alunni verso Draco, si
era ormai ridotto a fievoli sussurri e a indici puntati, quando
pensavano di
non essere visti dagli altri.
Nessuno avrebbe
messo a rischio il
proprio anno scolastico, come probabilmente sarebbe accaduto a Ronald
Weasley,
per un puntiglio stupido.
Il rampollo dei
Malfoy poteva ormai
camminare sereno e tranquillo per i corridoi, senza avere al suo fianco
amici o
fidanzata.
Hermione
però, a sua insaputa aveva
chiesto alla McGranitt di non spostarlo dalla torre nord, fino al
termine della
scuola.
La preside aveva
concordato con lei
su quella richiesta, perché anche se la situazione sembrava
rientrata, voleva
che il giovane dormisse sonni sereni.
L'amicizia tra i
magnifici sei non
era mai venuta meno e tra loro si era instaurata una confidenza e
un'alchimia
spettacolare, come se fosse amici da sempre.
Ridevano,
scherzavano, terminavano i
discorsi iniziati dagli altri.
L'unione tra
Draco e Hermione era
sempre più profonda; la notte di chiarimenti che avevano
affrontato, era
riuscita a cementificare il loro rapporto e in quei giorni, anche i
loro
incontri di amore erano migliorati.
Pian piano
stavano prendendo confidenza
con il corpo dell'altro e Hermione aveva finalmente raggiunto il
piacere
assoluto, che tanto agognava.
Tra le braccia
del suo amore aveva
toccato le vette di un godimento che aveva solo immaginato, sentendo
discorsi e
leggendo libri erotici.
Si,
perché la nostra topolina da
biblioteca non si era risparmiata neppure quel tipo di letture e la sua
vasta
cultura, aveva trovato un angolino anche per quelli.
Anche tra Luna e
Blaise le cose
procedevano alla grande.
Tra i due
ragazzi non c'era stato
ancora nessun approccio fisico e questo stonava tanto con l'immagine
che gli
studenti di Hogwarts, si erano fatti del bel moro.
Alcune ragazze,
in particolare
Lizbeth Sullivan appartenente a Serpeverde e con mire profonde verso
Blaise,
non riuscivano ad accettare che lui si fosse messo con una stramba come
la
Lovegood.
Un giorno nei
corridoi che portavano
all'aula di pozioni, Lizbeth aveva fermato il moro e con delle mosse
cadenzate,
si era avvicinata e gli aveva accarezzato il petto con le unghie lunghe
e
laccate di rosso.
Quando
però si era scontrata con il
gelo che albergava nei suoi occhi, si era allontanata di scatto e aveva
detto
con la voce acida: " Cos'è il grande Blaise Zabini ha deciso
di darsi alla
castità?".
Il giovane aveva
ghignato poi le
aveva detto: " Non vedo quale sia il tuo problema!".
Lizbeth aveva
storto la bocca poi
aveva detto: " Il fatto che uno come te si sia dato all'astinenza
è
davvero uno spreco.
Abbiamo
già dovuto digerire a fatica,
che Draco Malfoy sia diventato fedele ad una Sanguesporco ma che anche
tu ti dimostri
devoto ad una vergine d'acciaio è inaccettabile!
Il grande Blaise
Alessandro Zabini
non può preferire Lunatica la pazza e i suoi nergilli... a
me".
Il giovane aveva
sogghignato poi
aveva detto: " Credo ti riferissi ai nargilli, che comunque non
appartengono a nessuno.
Luna
è la mia ragazza e ciò che
faccio o non faccio con lei, non è affare tuo né
di nessuna delle ragazze
presenti in questo castello!".
Poi socchiudendo
gli occhi, aveva
continuato: " Preferisco mille volte votarmi alla castità,
che finire nel
letto di una come te.
Credi forse che
non sappia cosa vuoi
fare? Pensi che il fatto che io dorma fuori dai sotterranei, mi abbia
allontanato dai pettegolezzi delle serpi?
Ti illudi che io
non sia al corrente
dei problemi finanziari della tua famiglia o delle pressioni che stai
ricevendo
da tuo padre, per accalappiare uno dei rampolli più ricchi,
possibilmente me o
Draco?
Sullivan, troppo
spesso ti dimentichi
che io sono e rimango una serpe e per antonomasia, noi non ci fidiamo
mai di
nessuno.
E' mia profonda
abitudine informarmi,
di tutto ciò che riguarda chi mi circonda.
Di ognuno di
voi, conosco la data e
il luogo di nascita, il nome dei genitori, la situazione finanziaria e
privata.
I debiti di
gioco che tuo padre ha
contratto in questi anni, ti relegano alla schiera di una persona da
non
frequentare.
Davvero pensi
che anche se io ti
avessi scelta, ti avrei intestato un solo galeone del mio immenso
patrimonio?
O forse ti eri
convinta che magari
pagassi le somme insolute del tuo caro genitore?
Non faccio
beneficenza a nessuno Sullivan
e tantomeno la fa Draco, quindi cerca di starci lontana e
questo
è un consiglio spassionato.
Cerca di
modificare il tuo
comportamento, perché di questo passo diventerai solo buona
per riscaldare le
lenzuola dei maschietti ma difficilmente, troverai uno che ti metta la
fede al
dito.
Sei acida,
indisponente e volgare e
queste non sono certo le qualità adatte per incastrare uno
come me o Draco!
Ti auguro una
buona sorte ma penso
che finché ti farai comandare da tuo padre, non l'avrai di
certo".
Quindi senza
aggiungere una parola di
più, si era allontanato a testa alta, lasciandosi alle
spalle la ragazza
impegnata a schiumare di rabbia.
Blaise aveva
raccontato tutto a Draco
e insieme avevano riso dei patetici tentativi della Sullivan.
Luna in un modo
o nell'altro, veniva
a sapere di tutte quelle che ci provavano con il suo ragazzo e il
più delle volte,
rideva di quella situazione.
La giovane
sapeva che Blaise stava
soffrendo per questo suo negarsi ma non riusciva davvero a sbloccarsi.
Aveva
però deciso di parlarne con
Hermione e non appena ne aveva avuto l'occasione, le aveva chiesto cosa
si
sentisse a fare l'amore.
La ragazza aveva
sorriso poi aveva
detto: " E' una comunione di corpi e anime.
E' l'unione di
due persone che
dividono il loro amore, portandolo ad un gradino più alto.
E' difficile da
spiegare, perché è
una cosa del tutto personale.
Certo per le
prime volte non siamo veramente
noi stesse, preda ancora del dolore e delle inibizioni ma poi, posso
assicurarti che tutto diventa meraviglioso.
Io e Draco ci
sentiamo così vicini in
quel momento e non solo con i corpi.
A volte, mi
sembra di poter toccare
la sua anima ed è un emozione incommensurabile, alla quale
non credo che
rinuncerò tanto facilmente.
In quegli
istanti ogni maschera cade e
se guardi negli occhi del tuo uomo, puoi riuscire a vedere l'immenso
amore che
prova per te.
Ti senti
completamente sua e
appartenere al ragazzo che ami, non ha prezzo.
Blaise ti ama
Luna e devi affidarti a
lui! Sono certa che saprà darti tutta la sicurezza che ti
serve!".
La bionda aveva
annuito emozionata
poi aveva guardato la sua amica e le aveva chiesto: " Quindi sei
convinta
di non amare più Ron?".
Hermione aveva
sospirato poi aveva
risposto: " Luna, io... credo di non aver mai amato davvero Ronald.
L'avevo solo
idealizzato; era una
sorta di puntiglio o una convinzione che volevo imprimere al mio
cervello.
Quasi fosse una
cosa automatica; sai
Harry stava insieme a Ginny e noi eravamo il trio magico e quindi...
Tutti erano
convinti che Ginevra sarebbe
diventata una Potter e io una Weasley e lo dicevano con una tale
convinzione,
che avevo finito per crederci per prima.
Lo desideravo
con tutta me stessa, perché
mi dicevo che non potevo essere l'artefice della rottura del trio.
Con il tempo
però, ho visto l'altro
lato della medaglia e non mi è piaciuto.
Ronald era
talmente certo che io
l'avrei aspettato a braccia aperte, che non si faceva remore a
sollazzarsi con
Lavanda.
Era quasi
convinto che dovessi
ringraziarlo per questo; per il fatto che in un modo un pò
contorto, stava
salvaguardando la mia illibatezza.
Sai
com'è, lui si ripassava quella che
gliela dava tranquillamente per poi sposarsi l'altra che l'aveva atteso
impaziente,
senza aprire le gambe a nessuno.
Probabilmente
ero vittima di qualche Confundus,
perché non riuscivo a vedere la squallidezza di questo suo
pensiero.
Quando
finalmente ho aperto gli occhi,
mi sono resa conto del fatto che intorno a me tanti mi reputavano
patetica e
sottilmente mi davano della cornuta.
E' stato
devastante e mi sono accorta
che per Ronald non sentivo più niente ma solo dopo l'arrivo
di Draco ho
compreso quanto davvero, non mi importasse più del ragazzo
che pensavo avrei
sposato.
Tra i due
c'è un abisso; non tornerai
mai indietro e non parlo solo del lato fisico.
Draco
è passione, gioia, amore e
complicità; Ron invece era bravo solo a farmi sentire
inadeguata, in colpa per
il fatto di non comprenderlo.
Lui è
sempre stato vittima della
crisi del figlio di mezzo.
Non era bravo
come Bill, coraggioso
come Charlie, intelligente e ambizioso come Percy o spiritoso e
divertente come
Fred e George.
L'arrivo di
Ginny poi, gli aveva
tolto anche tutti i vizi che di solito si danno all'ultimo nato.
Una volta a
scuola, pensava di
mettersi in mostra ma la comparsa di Harry, l'ha messo di nuovo in
ombra.
Certo, si erano
avvicinati e lui
viveva di riflesso della fama che circondava il nostro amico ma credo
che in
realtà, ne fosse geloso.
L'ha dimostrato
ampiamente, quando fu
messo il nome di Harry nel calice di fuoco!".
Luna aveva
annuito poi aveva detto:
" Si, mi ricordo che non gli rivolgeva la parola e gli aveva messo
contro
anche gran parte degli studenti.
Ma con te
invece, che problemi
aveva?".
Hermione aveva
sbuffato poi aveva
risposto: " Per quanto mi riguarda, credo di avergli dato il colpo di
grazia per la mia propensione allo studio, che ancora una volta lo
vedeva
perdente.
Draco non si
faceva remore a
sbattergli in faccia che era assurdo che lui, un mago Purosangue anche
se
babbanofilo, fosse battuto da una Sanguesporco come me.
Certo il mio
ragazzo peccava nei modi
ma sappiamo tutti che l'odio che provava e prova tuttora verso Ronald
era
palese, anche più di quello che sentiva verso Harry.
In fondo
all'inizio del primo anno
gli aveva chiesto l'amicizia, se pur costretto da suo padre.
Ronald non si
è mai impegnato negli
studi; era convinto che io gli levassi sempre le castagne dal fuoco,
come
diciamo noi babbani.
Quando io lo
aiutavo mi elogiava come
se fossi la migliore ma poi non appena ho cominciato a negargli il mio
aiuto,
ero diventata egoista e cattiva.
Secondo il suo
metro di misura, io
dovevo assolutamente aiutarlo per permettergli di divertirsi quanto gli
pareva.
Se non lo avessi
fatto, sarei diventata
responsabile di qualunque sottrazione di punti alla nostra
casata.
Ronald Bilius
Weasley è la
personificazione dell'egoismo e menefreghismo assoluto.
La cosa comica
era che imputava i
suoi difetti a Draco; peccato che il mio ragazzo studiasse e si
impegnasse,
anche se poi rovinava tutto con il suo comportamento.
Ma non gliene
faccio una colpa, perché
lui si comportava così per accontentare Lucius e avere un
pò di
rispetto da parte sua.
Sai Luna, mi
dispiace che il padre di
Draco sia morto.
So che non
è stata una brava persona
ma credo che avesse fatto solo delle scelte sbagliate, con il fine
ultimo di creare
per suo figlio un mondo migliore.
Io amo Draco e
voglio vivere con lui
tutta la mia vita e di Ronald non voglio più sentir parlare!"
Le due ragazze
non si erano accorte,
che Draco aveva assistito a tutta la conversazione.
Per il giovane
ascoltare le parole di
Hermione, era stata un emozione enorme e aveva sentito il cuore battere
ancora
più forte.
Quanto
all'oggetto della loro
discussione, era diventato lo zimbello del castello.
Ogni giorno
finite le lezioni, doveva
andare da Hagrid che gli consegnava le chiavi di quelle stramaledette
stalle.
Ron odiava da
morire quei quindici
polli con le ali, che gli lasciavano dei ricordini talmente grandi e
maleodoranti che gli facevano venire la nausea.
Calì
Patil in uno slancio di pena,
gli aveva insegnato un incantesimo impermealizzante che in teoria,
doveva
impedire a quegli odori pestilenziali di imprimersi nei suoi abiti ma
purtroppo
la cosa non funzionava bene e Ronald usciva dalle stalle, in uno stato
davvero
pietoso.
Fuori c'era
sempre un nugolo di
studenti pronti a ridacchiare delle sue disgrazie e lui si incarogniva
ancora
di più.
Dava la colpa a
Draco e a Hermione di
tutti i suoi problemi, ignorando volontariamente il fatto che si era
attirato
da solo le ire della preside.
Quelli che lui
riteneva i suoi
nemici, non erano mai andati a vederlo per evitare di fomentare ancora
di più
il suo odio, anche se Draco e Blaise fremevano per prenderlo in giro.
Quattro giorni
dopo, i magnifici sei
si erano ritrovati tutti davanti all'ingresso della Sala grande e Luna
aveva
detto: " Ragazzi, io vado alla torre dei Corvonero a prendere dei libri
per la lezione di Pozioni.
Voi che fate?" e
Hermione le
aveva risposto: " Noi andiamo in biblioteca per un ripasso generale
prima
degli esami.
Quando hai
finito, ci raggiungi
lì?" e Luna aveva annuito poi aveva dato un bacio a Blaise e
saltellando
si era allontanata.
I cinque ragazzi
con il passo lento,
si erano diretti nel regno tanto amato da Hermione e una volta
lì, si erano
immersi nello studio.
Fine flashback
Draco aveva
aperto gli occhi,
spalancandoli all'improvviso poi aveva guardato l'orologio posto al suo
polso e
si era accorto che le ore erano trascorse velocemente, durante la sua
immersione nei mesi passati.
Ciò
che Hermione gli aveva detto,
riguardo al piano di quella zecca di Ronald gli era esploso nel
cervello e con
uno scatto di rabbia
si era alzato dal letto, pronto a farla pagare a quel rosso maledetto.