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Autore: Najara    16/04/2017    6 recensioni
Lena è a cena con Jack Spheer, si è vestita per piacergli, forse si è vestita così per fargli capire cosa ha perso lasciandola. La cena, però, viene interrotta dall'arrivo di Kara e Mike e gli eventi prendono una piega che, di certo, Lena non aveva sospettato quando aveva scelto quel particolare capo d'abbigliamento: un abito rosso che le sta a meraviglia.
Un piccolo "missing moment" anticipato. (Storia ispirata alle foto promozionali riguardo l'episodio 2x18.)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte II: L’antibagno

 

Entrò nelle toilette con il cuore in subbuglio. Sapeva quello che voleva, ma Kara? Kara come avrebbe reagito a…

Si ritrovò schiacciata contro il muro del bagno, le labbra di Kara che cercavano famelicamente le sue. Un bacio pieno di disperato desiderio, un bacio che aveva sempre sognato, un bacio che le fece girare la testa.

Kara si separò da lei il viso in fiamme.

“Oh Rao, oh Rao, oh Rao…” Iniziò a dire, andando avanti e indietro nel piccolo spazio dell’antibagno.

Rao? Che espressione era mai questa?

“Kara, calmati.” Cercò di dirle.

“Calmarmi? Cosa ho fatto?! Lena, io… mi dispiace così tanto…” Si fermò, la guardò, i loro occhi si allacciarono e l’istante successivo Kara era di nuovo contro di lei per baciarla.

Lena pensò, per un brevissimo e fugace istante che era terribilmente veloce, poi pensò soltanto a quelle labbra morbide contro le sue e a quelle mani, sorprendentemente forti, che si posavano sui suoi fianchi.

Ed ecco che le sfuggiva di nuovo dalle braccia.

Ohhhh…” Mugugnò la ragazza mettendosi le mani tra i capelli. “È così sbagliato e… così giusto… io…”

“Kara, respira.” Le chiese avrebbe volentieri perso il controllo anche lei, ma una delle due doveva mantenere la testa sulle spalle.

“Come fai ad essere così calma?” Chiese allora Kara al bordo della disperazione.

“Non sono calma, Kara, non lo sono affatto, non lo senti il mio cuore? Perché ti assicuro che batte come un pazzo.” Kara fermò il suo andirivieni e la guardò, inclinò la testa come se ascoltasse per davvero e Lena sorrise a quel gesto, poi anche Kara sorrise, mentre un dolce rossore si diffondeva sulle sue guance.

“Quando mi hai detto che lui… che forse tra voi non era finita tanto quanti pensavi e… che forse…” Kara scosse la testa e fu il turno di Lena di inclinare la propria pensierosa.

“Sei venuta qua apposta, non è vero?”

“Io… non lo so… sì. Sì.”

“Perché?”

“Non è chiaro?” Le chiese la ragazza agitando le mani nell’aria nella sua direzione e Lena scosse la testa, seria questa volta.

“Hai portato quel Mike…” Le ricordò e Kara arrossì. “State insieme, evidentemente.”

“Ehm… noi… sì.”

“Ma eri gelosa di me.” Rimarcò lei, riassumendo il motivo dell’improvvisata fatta da Kara al ristorante. “E mi hai baciato.” Questa volta il suo viso si addolcì di nuovo. “Più volte…” Vide lo sguardo di Kara scendere sulle sue labbra e se le morse.

Prima ancora che Kara si muovesse seppe che l’avrebbe baciata e così fu.

Questa volta Lena intrecciò le braccia tra i capelli biondi di Kara attirandola di più contro di sé. Sentì il corpo della ragazza aderire contro il suo, le mani accarezzarle i fianchi, scendendo fino alle sue anche e poi, sorprendendola, Kara la sollevò.

Ebbe appena il tempo di stupirsi che Kara ruotò su se stessa trattenendola contro il proprio corpo, le labbra che scivolavano dalla sua bocca fino a raggiungerle il collo.

Lena si ritrovò seduta sul marmo dei lavandini, le mani di Kara, libere, si appoggiarono sulle sue gambe e lei spinse il bacino in avanti cercando un maggiore contatto contro il corpo della ragazza.

“Lena…” Mormorò Kara contro le sue labbra, mentre le accarezzava le gambe.

“Non ti fermare…” La supplicò lei. E Lena Luthor non supplicava mai.

“Non hai idea di quanto io desideri… mi fai impazzire, non capisco… Sei così perfetta e questo vestito rosso… Rao, sembra…” La ragazza si fermò, accarezzando le sue braccia nude, facendo scorrere le dita lungo la sua pelle e provocandole una lunga serie di brividi. “Ho l’impressione di aver aspettato tutta la vita questo momento. No. Non questo momento: te.” Arrossì e il cuore di Lena riprese a battere forte, alzò il braccio e le accarezzò il viso.

“Questo non è il momento giusto, non è neanche lontanamente il posto giusto, ma, Kara.” Si avvicinò di più a lei soffiando le ultime parole nel suo orecchio: “Io, ti voglio.” Sentì il brivido attraversare Kara, vide la sua pelle incresparsi, così come sentì il cuore della ragazza accelerare, erano troppo vicine perché simili dettagli le sfuggissero.

Le baciò, con estrema lentezza, il collo, appena sotto l’orecchio, mentre faceva scivolare le sue mani dai fianchi di Kara alla sua schiena. Non avrebbe resistito, lo sentiva nel suo respiro, lo sentiva come se i loro corpi fossero solo più uno e ogni brivido di Kara si riverberasse in lei.

“Lena…” Disse la ragazza in un sospiro e lei si separò dal suo collo guardandola negli occhi, specchiandosi in lei e leggendo i suoi dubbi, le sue paure, i suoi tentennamenti.

“Posso aspettare…” Mormorò con un estremo sforzo, Lena. No, che non poteva! Un solo istante ancora e sarebbe esplosa! Desiderava Kara, la desiderava con ogni cellula del suo corpo!

Kara le accarezzò il viso poi si separò da lei. Lena sentì il cuore sprofondare e si pentì mille volte delle sue parole.

La ragazza raggiunse la porta e si fermò, senza aprirla. Lena sentì distintamente il rumore della chiave che girava. Quando Kara si voltò a guardarla sul suo viso vi era del rossore, ma anche un’espressione decisa. In pochi passi fu da lei, sulle sue labbra, e la baciò con trasporto.

“Io non posso aspettare.” Mormorò. “Non sono mai stata più sicura di una cosa come di questa.” Lena lasciò che quelle parole scendessero sul suo cuore, mentre catturava le labbra di Kara in un bacio che perse ogni delicatezza diventando in pochi istanti un disperato bisogno.

Kara la attirò di nuovo contro di sé, poi quando lei si fu aggrappata al suo collo posò le mani sulle sue gambe arrotolando l’abito verso l’alto esponendo la sua pelle perlacea.

Ogni centimetro di pelle che Kara scopriva era un nuovo brivido e la sua lentezza era esasperante ed eccitante al contempo.

I pollici della ragazza risalirono il suo interno coscia fino a congiungersi sopra il tessuto delle sue mutandine. Kara esitò e Lena si morse il labbro, sapeva cosa l’aveva sorpresa, ma il suo corpo reagiva al desiderio e in quel momento lei era pazza di desiderio.

Lena infilò le mani sotto la leggera maglia nera di Kara fino a quando non trovò la pelle della ragazza, senza esitare spinse la mano in alto fino a chiudere le dita sul suo seno.

Sentì la respirazione di Kara avere un sussulto e con il pollice passò sul tessuto del reggiseno sentendo l’immediata reazione del capezzolo.

“Non ti fermare…” Mugugnò contro la bocca della giovane le cui mani erano da troppo tempo immobili.

“Io…”

“Non ti fermare.” Le chiese lei, appoggiando la fronte contro la sua e guardandola con occhi lucidi di passione e desiderio. Con un gesto deciso passò la mano sotto al reggiseno della ragazza entrando a contatto diretto con la sua pelle.

Kara ansimò e Lena, a quel suono, sentì una decisa scarica di desiderio nel ventre. Oh, dio, avrebbe implorato di nuove se Kara non si decideva a muoversi!

Non ne ebbe bisogno, Kara sembrava aver ripreso consapevolezza di dove fossero giunte le sue mani. Con decisione spinse i pollici contro di lei facendola gemere dal piacere.

La ragazza sembrò rivalutare la loro posizione perché allontanò una mano e le avvolse la schiena con il braccio per poi attirarla ancora di più contro di sé, mentre la seconda mano si posizionò con sicurezza tra le sue gambe. Lena rovesciò la testa indietro, incapace di fare altro se non assaporare il piacere delle dita di Kara che premevano sul tessuto bagnato delle sue mutandine. Le labbra della giovane scesero lungo il suo collo, poi baciarono le sue clavicole e infine la morbida e bianca pelle dei suoi seni.

Il piacere si espandeva come calore nel suo corpo, partendo dal suo centro e dalle dita di Kara, ma lei voleva di più.

Si sollevò di nuovo e aprì gli occhi.

“Kara…” Pronunciò. La ragazza sembrò capire i suoi desideri, perché con gesto deciso le sue dita spostarono di lato l’inutile indumento che le separava. Lena tremò nel suo abbraccio, tremò nel vedere gli occhi azzurri di Kara ormai diventati quasi blu, limpidi e decisi.

Le dita della giovane scivolarono su di lei, una, due, tre volte. La pressione era decisa, ma non bastava. Non bastava neanche lontanamente!

Lena gemette tra il piacere e la frustrazione.

“Kara!” Esigette, spingendo il bacino contro la sua mano, in un bisogno ormai inarrestabile. La ragazza non l’assecondò, invece la attirò contro le proprie labbra baciandola con delicatezza, la mano posata su di lei era immobile, contro il suo centro: caldo, bagnato e pulsante.

“Non è solo… non è solo una…” Era seria nel guardarla, era seria eppure arrossì incapace di pronunciare certe parole. Lena sentiva il cuore battere veloce e il desiderio offuscarle la mente, ma capì che Kara aveva bisogno di parole.

“Non è solo una sveltina in un bagno.” Assicurò. Lena sfilò la mano da sotto la sua maglia e le prese il viso tra le mani. “Tra me e te non sarà mai: solo.” Affermò ancora, poi posò un bacio sulle labbra della ragazza, gli occhi chiusi, sperando che capisse, che sentisse non il desiderio carnale che di certo provava, ma anche il desiderio di essere completa, il sentimento di appartenenza che la dominava ogni volta che erano assieme.

Kara esitò ancora un istante assaporando le sue labbra con lentezza, come se avessero tutto il tempo del mondo.

“Sì.” Affermò allora e sorrise, un sorriso che le fece brillare gli occhi. Lena rovesciò la testa indietro, gemendo senza ritegno, mentre due dita di Kara entravano in lei, decise e ferme. Era dannatamente in attesa di questo e al contempo così profondamente impreparata.

Averla dentro di lei superava qualsiasi cosa avesse mai provato, non era solo piacere, era l’unione di due anime. Kara si mosse, una, due volte e lei si lasciò andare, mentre il piacere la sommergeva, con una rapidità e un’intensità che non aveva mai provato.

Si aggrappò alla ragazza nascondendo il volto nel suo collo, mentre i sussulti dell’orgasmo si calmavano, Kara le baciò la tempia, accarezzandole la nuca, con dolcezza, poi lentamente sfilò le dita da lei facendola rabbrividire.

Mancanza. Ecco quello che provava: un acuto senso di perdita. Strinse i pugni sulla schiena di Kara, consapevole che non poteva dare voce ai proprio pensieri, erano sciocchi e…

“Sono qui…” Mormorò però la ragazza avvolgendo entrambe le braccia attorno alla sua schiena. “Sono qui e non vado via.” Le posò un altro bacio sulla fronte. Lena lasciò che quel caldo abbraccio spegnesse quel senso di allontanamento che per un poco le aveva tolto il respiro. Kara era lì, la teneva stretta, non sarebbe andata via. Un senso di profondo benessere l’avvolse e lei sospirò.

Kara si tirò leggermente indietro, cercando il suo sguardo.

“Stai bene?” Chiese e Lena le sorrise con dolcezza.

“Sì.” Dichiarò e la ragazza annuì, rassicurata più dal suo sguardo che dalle sue parole.

“Dobbiamo parlare.” Le disse e Lena assentì, ma rimase in silenzio, ancora nell’abbraccio di Kara, ancora in preda a quel caldo senso di benessere. “Avrei dovuto capire molto tempo fa cosa provavo per te… mi dispiace che sia stata solo la gelosia a farmi… esplodere.” Lena ridacchiò a quelle parole e all’imbarazzo di Kara. “Non ridere.” La rimbrottò lei, ma continuò a tenerla stretta, al sicuro. “E poi forse è stato questo vestito a farmi impazzire… perché… insomma, dovrebbe essere illegale!” Questa volta Lena alzò gli occhi a guardarla, un sorriso divertito sulle labbra.

“Se avessi saputo che bastava indossare questo vestito per… averti, beh, lo avrei indossato molto, molto prima.” Kara arrossì e Lena rise di nuovo. Quel senso di calmo benessere non l’abbandonava. Sarebbe sempre stato così con Kara? Così vero, così intenso? O era solo la situazione, la liberazione per un gesto tanto spesso immaginato, l’idea di proibito, il posto così inopportuno, i due uomini che le aspettavano?

Con dolcezza Kara le accarezzò il viso, seguendo, con occhi adoranti, la curva della sua guancia, poi la forma del suo orecchio, tracciò il contorno dei suoi zigomi, poi scivolò lungo il suo naso.

“Sei così bella…” Mormorò piano, come se osservasse un’opera d’arte. Il cuore di Lena sussultò davanti a tanta semplice dolcezza. Oh, no, con Kara sarebbe sempre stato speciale. Perché lei era speciale.

“Va tutto bene?” La voce era quella di Mike, il bussare deciso del ragazzo aveva fatto sobbalzare entrambe.

Lena guardò Kara negli occhi, sicura che avrebbe fatto un passo indietro, certa che si sarebbe scostata da lei con  la colpa sul viso, arrossendo, ma non nel suo modo carino. Lena fu pronta a sentire una fitta al cuore. Ma non successe nulla di simile. Kara sussultò, sì, ma sembrò stringersi a lei un po’ di più, come se temesse di vederla andare via. Il cuore di Lena non avrebbe potuto gioire più intensamente.

“Ehm… arriviamo…” Rispose e Lena appoggiò la fronte contro la sua tempia. Sapeva che avrebbe dovuto lasciarla andare, che tra loro vi era ancora un problema, che Kara non era libera, non ancora. Ma sapeva anche che ora Kara sapeva, sapeva cosa provava e aveva scelto: aveva scelto lei.

“Non andrò da nessuna parte.” Mormorò all’orecchio della ragazza poi depose un bacio lì dove ormai sapeva che l’avrebbe fatta rabbrividire e infatti eccolo, quel sussulto, quell’incresparsi della pelle, quel leggero mancamento nel respiro. “Solo… non metterci troppo… il discorso che abbiamo iniziato qua, deve essere finito.”

Sorrise perché il cuore di Kara palpitò sotto le sue labbra appoggiate alla giugulare. Sorrise perché non avrebbe mai immaginato che scegliere di indossare, quella sera, quell’abito rosso, sarebbe stata la migliore decisione che avrebbe mai potuto prendere. Sorrise, perché sapeva che, ora, il suo cuore apparteneva a Kara e lei non lo avrebbe mai spezzato.

 

 

Note: Buona Pasqua ragazze! (E eventuali ragazzi, non sia mai che dimentico i miei lettori maschietti!)

Lo so che oggi dovrebbe essere un giorno santo e che certi pensieri probabilmente non dovrebbero essere fatti… ma… eccovi un bel capitolo acceso di passione! ;-)

 

E so anche che un bagno di ristorante non è il massimo per una prima volta, anzi proprio non si fa… ma vallo a dire a Kara e a Lena accecate dal desiderio! E poi… sono sicura che Lena abbia ancora la sua da dire, insomma povera Kara, merita anche lei un po’ d’attenzione e questa volta sarà ai loro termini… insomma, vi lascio immaginare il resto altrimenti non è divertente! ;-)

 

Spero vi sia piaciuta la mia piccola sorpresa pasquale, magari la leggerete tra una portata e l’altra al pranzo di famiglia e vi toccherà spiegare perché state soffocando o siete improvvisamene rosse in viso! Io lo spero! Insomma: fatemi sapere se questa parte II vi ha soddisfatto! Ciao ciao :-)

 

  
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