Parte II: L’antibagno
Entrò nelle toilette con il cuore in
subbuglio. Sapeva quello che voleva, ma
Kara? Kara come avrebbe reagito a…
Si ritrovò schiacciata contro il muro del
bagno, le labbra di Kara che cercavano famelicamente le sue. Un bacio pieno di
disperato desiderio, un bacio che aveva sempre sognato, un bacio che le fece
girare la testa.
Kara si separò da lei il viso in fiamme.
“Oh Rao, oh Rao, oh Rao…” Iniziò a dire, andando avanti e indietro nel piccolo spazio
dell’antibagno.
Rao? Che espressione era mai questa?
“Kara, calmati.” Cercò di dirle.
“Calmarmi? Cosa ho fatto?! Lena, io… mi
dispiace così tanto…” Si fermò, la guardò, i loro occhi si allacciarono e
l’istante successivo Kara era di nuovo contro di lei per baciarla.
Lena pensò, per un brevissimo e fugace istante
che era terribilmente veloce, poi pensò soltanto a quelle labbra morbide contro
le sue e a quelle mani, sorprendentemente forti, che si posavano sui suoi
fianchi.
Ed ecco che le sfuggiva di nuovo dalle
braccia.
“Ohhhh…” Mugugnò la
ragazza mettendosi le mani tra i capelli. “È così sbagliato e… così giusto…
io…”
“Kara, respira.” Le chiese avrebbe volentieri
perso il controllo anche lei, ma una delle due doveva mantenere la testa sulle
spalle.
“Come fai ad essere così calma?” Chiese allora
Kara al bordo della disperazione.
“Non sono calma, Kara, non lo sono affatto,
non lo senti il mio cuore? Perché ti assicuro che batte come un pazzo.” Kara
fermò il suo andirivieni e la guardò, inclinò la testa come se ascoltasse per
davvero e Lena sorrise a quel gesto, poi anche Kara sorrise, mentre un dolce
rossore si diffondeva sulle sue guance.
“Quando mi hai detto che lui… che forse tra
voi non era finita tanto quanti pensavi e… che forse…” Kara scosse la testa e
fu il turno di Lena di inclinare la propria pensierosa.
“Sei venuta qua apposta, non è vero?”
“Io… non lo so… sì. Sì.”
“Perché?”
“Non è chiaro?” Le chiese la ragazza agitando
le mani nell’aria nella sua direzione e Lena scosse la testa, seria questa
volta.
“Hai portato quel Mike…” Le ricordò e Kara
arrossì. “State insieme, evidentemente.”
“Ehm… noi… sì.”
“Ma eri gelosa di me.” Rimarcò lei,
riassumendo il motivo dell’improvvisata fatta da Kara al ristorante. “E mi hai
baciato.” Questa volta il suo viso si addolcì di nuovo. “Più volte…” Vide lo
sguardo di Kara scendere sulle sue labbra e se le morse.
Prima ancora che Kara si muovesse seppe che
l’avrebbe baciata e così fu.
Questa volta Lena intrecciò le braccia tra i
capelli biondi di Kara attirandola di più contro di sé. Sentì il corpo della
ragazza aderire contro il suo, le mani accarezzarle i fianchi, scendendo fino
alle sue anche e poi, sorprendendola, Kara la sollevò.
Ebbe appena il tempo di stupirsi che Kara
ruotò su se stessa trattenendola contro il proprio corpo, le labbra che
scivolavano dalla sua bocca fino a raggiungerle il collo.
Lena si ritrovò seduta sul marmo dei
lavandini, le mani di Kara, libere, si appoggiarono sulle sue gambe e lei
spinse il bacino in avanti cercando un maggiore contatto contro il corpo della
ragazza.
“Lena…” Mormorò Kara contro le sue labbra,
mentre le accarezzava le gambe.
“Non ti fermare…” La supplicò lei. E Lena Luthor non
supplicava mai.
“Non hai idea di quanto io desideri… mi fai
impazzire, non capisco… Sei così perfetta e questo vestito rosso… Rao, sembra…” La ragazza si fermò, accarezzando le sue braccia
nude, facendo scorrere le dita lungo la sua pelle e provocandole una lunga
serie di brividi. “Ho l’impressione di aver aspettato tutta la vita questo
momento. No. Non questo momento: te.” Arrossì e il cuore di Lena riprese a
battere forte, alzò il braccio e le accarezzò il viso.
“Questo non è il momento giusto, non è neanche
lontanamente il posto giusto, ma, Kara.” Si avvicinò di più a lei soffiando le
ultime parole nel suo orecchio: “Io, ti voglio.” Sentì il brivido attraversare
Kara, vide la sua pelle incresparsi, così come sentì il cuore della ragazza
accelerare, erano troppo vicine perché simili dettagli le sfuggissero.
Le baciò, con estrema lentezza, il collo,
appena sotto l’orecchio, mentre faceva scivolare le sue mani dai fianchi di
Kara alla sua schiena. Non avrebbe
resistito, lo sentiva nel suo respiro, lo sentiva come se i loro corpi fossero
solo più uno e ogni brivido di Kara si riverberasse in lei.
“Lena…” Disse la ragazza in un sospiro e lei
si separò dal suo collo guardandola negli occhi, specchiandosi in lei e
leggendo i suoi dubbi, le sue paure, i suoi tentennamenti.
“Posso aspettare…” Mormorò con un estremo
sforzo, Lena. No, che non poteva! Un solo
istante ancora e sarebbe esplosa! Desiderava Kara, la desiderava con ogni
cellula del suo corpo!
Kara le accarezzò il viso poi si separò da
lei. Lena sentì il cuore sprofondare e si pentì mille volte delle sue parole.
La ragazza raggiunse la porta e si fermò,
senza aprirla. Lena sentì distintamente il rumore della chiave che girava.
Quando Kara si voltò a guardarla sul suo viso vi era del rossore, ma anche
un’espressione decisa. In pochi passi fu da lei, sulle sue labbra, e la baciò
con trasporto.
“Io non posso aspettare.” Mormorò. “Non sono
mai stata più sicura di una cosa come di questa.” Lena lasciò che quelle parole
scendessero sul suo cuore, mentre catturava le labbra di Kara in un bacio che
perse ogni delicatezza diventando in pochi istanti un disperato bisogno.
Kara la attirò di nuovo contro di sé, poi
quando lei si fu aggrappata al suo collo posò le mani sulle sue gambe
arrotolando l’abito verso l’alto esponendo la sua pelle perlacea.
Ogni centimetro di pelle che Kara scopriva era
un nuovo brivido e la sua lentezza era esasperante ed eccitante al contempo.
I pollici della ragazza risalirono il suo
interno coscia fino a congiungersi sopra il tessuto delle sue mutandine. Kara
esitò e Lena si morse il labbro, sapeva cosa l’aveva sorpresa, ma il suo corpo
reagiva al desiderio e in quel momento lei era pazza di desiderio.
Lena infilò le mani sotto la leggera maglia
nera di Kara fino a quando non trovò la pelle della ragazza, senza esitare
spinse la mano in alto fino a chiudere le dita sul suo seno.
Sentì la respirazione di Kara avere un
sussulto e con il pollice passò sul tessuto del reggiseno sentendo l’immediata
reazione del capezzolo.
“Non ti fermare…” Mugugnò contro la bocca
della giovane le cui mani erano da troppo tempo immobili.
“Io…”
“Non ti fermare.” Le chiese lei, appoggiando
la fronte contro la sua e guardandola con occhi lucidi di passione e desiderio.
Con un gesto deciso passò la mano sotto al reggiseno della ragazza entrando a
contatto diretto con la sua pelle.
Kara ansimò e Lena, a quel suono, sentì una
decisa scarica di desiderio nel ventre. Oh,
dio, avrebbe implorato di nuove se Kara non si decideva a muoversi!
Non ne ebbe bisogno, Kara sembrava aver
ripreso consapevolezza di dove fossero giunte le sue mani. Con decisione spinse
i pollici contro di lei facendola gemere dal piacere.
La ragazza sembrò rivalutare la loro posizione
perché allontanò una mano e le avvolse la schiena con il braccio per poi
attirarla ancora di più contro di sé, mentre la seconda mano si posizionò con
sicurezza tra le sue gambe. Lena rovesciò la testa indietro, incapace di fare
altro se non assaporare il piacere delle dita di Kara che premevano sul tessuto
bagnato delle sue mutandine. Le labbra della giovane scesero lungo il suo
collo, poi baciarono le sue clavicole e infine la morbida e bianca pelle dei
suoi seni.
Il piacere si espandeva come calore nel suo
corpo, partendo dal suo centro e dalle dita di Kara, ma lei voleva di più.
Si sollevò di nuovo e aprì gli occhi.
“Kara…” Pronunciò. La ragazza sembrò capire i
suoi desideri, perché con gesto deciso le sue dita spostarono di lato l’inutile
indumento che le separava. Lena tremò nel suo abbraccio, tremò nel vedere gli
occhi azzurri di Kara ormai diventati quasi blu, limpidi e decisi.
Le dita della giovane scivolarono su di lei,
una, due, tre volte. La pressione era decisa, ma non bastava. Non bastava neanche lontanamente!
Lena gemette tra il piacere e la frustrazione.
“Kara!” Esigette, spingendo il bacino contro
la sua mano, in un bisogno ormai inarrestabile. La ragazza non l’assecondò,
invece la attirò contro le proprie labbra baciandola con delicatezza, la mano
posata su di lei era immobile, contro il suo centro: caldo, bagnato e pulsante.
“Non è solo… non è solo una…” Era seria nel
guardarla, era seria eppure arrossì incapace di pronunciare certe parole. Lena
sentiva il cuore battere veloce e il desiderio offuscarle la mente, ma capì che
Kara aveva bisogno di parole.
“Non è solo una sveltina in un bagno.”
Assicurò. Lena sfilò la mano da sotto la sua maglia e le prese il viso tra le
mani. “Tra me e te non sarà mai: solo.” Affermò ancora, poi posò un bacio sulle
labbra della ragazza, gli occhi chiusi, sperando che capisse, che sentisse non
il desiderio carnale che di certo provava, ma anche il desiderio di essere
completa, il sentimento di appartenenza che la dominava ogni volta che erano
assieme.
Kara esitò ancora un istante assaporando le
sue labbra con lentezza, come se avessero tutto il tempo del mondo.
“Sì.” Affermò allora e sorrise, un sorriso che
le fece brillare gli occhi. Lena rovesciò la testa indietro, gemendo senza
ritegno, mentre due dita di Kara entravano in lei, decise e ferme. Era dannatamente in attesa di questo e al
contempo così profondamente impreparata.
Averla dentro di lei superava qualsiasi cosa
avesse mai provato, non era solo piacere, era l’unione di due anime. Kara si
mosse, una, due volte e lei si lasciò andare, mentre il piacere la sommergeva,
con una rapidità e un’intensità che non aveva mai provato.
Si aggrappò alla ragazza nascondendo il volto
nel suo collo, mentre i sussulti dell’orgasmo si calmavano, Kara le baciò la
tempia, accarezzandole la nuca, con dolcezza, poi lentamente sfilò le dita da
lei facendola rabbrividire.
Mancanza. Ecco quello che provava: un acuto senso di perdita. Strinse i pugni sulla schiena di Kara,
consapevole che non poteva dare voce ai proprio pensieri, erano sciocchi e…
“Sono qui…” Mormorò però la ragazza avvolgendo
entrambe le braccia attorno alla sua schiena. “Sono qui e non vado via.” Le
posò un altro bacio sulla fronte. Lena lasciò che quel caldo abbraccio
spegnesse quel senso di allontanamento che per un poco le aveva tolto il
respiro. Kara era lì, la teneva stretta,
non sarebbe andata via. Un senso di profondo benessere l’avvolse e lei
sospirò.
Kara si tirò leggermente indietro, cercando il
suo sguardo.
“Stai bene?” Chiese e Lena le sorrise con
dolcezza.
“Sì.” Dichiarò e la ragazza annuì, rassicurata
più dal suo sguardo che dalle sue parole.
“Dobbiamo parlare.” Le disse e Lena assentì,
ma rimase in silenzio, ancora nell’abbraccio di Kara, ancora in preda a quel
caldo senso di benessere. “Avrei dovuto capire molto tempo fa cosa provavo per
te… mi dispiace che sia stata solo la gelosia a farmi… esplodere.” Lena
ridacchiò a quelle parole e all’imbarazzo di Kara. “Non ridere.” La rimbrottò
lei, ma continuò a tenerla stretta, al sicuro. “E poi forse è stato questo
vestito a farmi impazzire… perché… insomma, dovrebbe essere illegale!” Questa
volta Lena alzò gli occhi a guardarla, un sorriso divertito sulle labbra.
“Se avessi saputo che bastava indossare questo
vestito per… averti, beh, lo avrei indossato molto, molto prima.” Kara arrossì
e Lena rise di nuovo. Quel senso di calmo
benessere non l’abbandonava. Sarebbe sempre stato così con Kara? Così vero,
così intenso? O era solo la situazione, la liberazione per un gesto tanto
spesso immaginato, l’idea di proibito, il posto così inopportuno, i due uomini
che le aspettavano?
Con dolcezza Kara le accarezzò il viso,
seguendo, con occhi adoranti, la curva della sua guancia, poi la forma del suo
orecchio, tracciò il contorno dei suoi zigomi, poi scivolò lungo il suo naso.
“Sei così bella…” Mormorò piano, come se
osservasse un’opera d’arte. Il cuore di Lena sussultò davanti a tanta semplice
dolcezza. Oh, no, con Kara sarebbe sempre
stato speciale. Perché lei era speciale.
“Va tutto bene?” La voce era quella di Mike,
il bussare deciso del ragazzo aveva fatto sobbalzare entrambe.
Lena guardò Kara negli occhi, sicura che
avrebbe fatto un passo indietro, certa che si sarebbe scostata da lei con la colpa sul viso, arrossendo, ma non nel suo
modo carino. Lena fu pronta a sentire una fitta al cuore. Ma non successe nulla
di simile. Kara sussultò, sì, ma sembrò stringersi a lei un po’ di più, come se
temesse di vederla andare via. Il cuore di Lena non avrebbe potuto gioire più
intensamente.
“Ehm… arriviamo…” Rispose e Lena appoggiò la
fronte contro la sua tempia. Sapeva che avrebbe dovuto lasciarla andare, che
tra loro vi era ancora un problema, che Kara non era libera, non ancora. Ma
sapeva anche che ora Kara sapeva, sapeva cosa provava e aveva scelto: aveva scelto lei.
“Non andrò da nessuna parte.” Mormorò
all’orecchio della ragazza poi depose un bacio lì dove ormai sapeva che
l’avrebbe fatta rabbrividire e infatti eccolo, quel sussulto, quell’incresparsi
della pelle, quel leggero mancamento nel respiro. “Solo… non metterci troppo…
il discorso che abbiamo iniziato qua, deve essere finito.”
Sorrise perché il cuore di Kara palpitò sotto
le sue labbra appoggiate alla giugulare. Sorrise perché non avrebbe mai
immaginato che scegliere di indossare, quella sera, quell’abito rosso, sarebbe
stata la migliore decisione che avrebbe mai potuto prendere. Sorrise, perché
sapeva che, ora, il suo cuore apparteneva a Kara e lei non lo avrebbe mai
spezzato.
Note: Buona Pasqua ragazze! (E eventuali ragazzi, non sia mai che dimentico i miei lettori maschietti!)
Lo so che oggi dovrebbe essere un giorno santo e che certi pensieri probabilmente non dovrebbero essere fatti… ma… eccovi un bel capitolo acceso di passione! ;-)
E so anche che un bagno di ristorante non è il massimo per una prima volta, anzi proprio non si fa… ma vallo a dire a Kara e a Lena accecate dal desiderio! E poi… sono sicura che Lena abbia ancora la sua da dire, insomma povera Kara, merita anche lei un po’ d’attenzione e questa volta sarà ai loro termini… insomma, vi lascio immaginare il resto altrimenti non è divertente! ;-)
Spero vi sia piaciuta la mia
piccola sorpresa pasquale, magari la leggerete tra una portata e l’altra al
pranzo di famiglia e vi toccherà spiegare perché state soffocando o siete
improvvisamene rosse in viso! Io lo spero! Insomma: fatemi sapere se questa parte
II vi ha soddisfatto! Ciao ciao :-)