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Autore: always_strong28    22/04/2017    1 recensioni
Louis è il proprietario di un pub e Harry è un fotografo che ha bisogno di aiuto per un progetto. Louis è scontroso, Harry il contrario. Louis ha un segreto. C'è inoltre tanto tormento e fluff.
-- dal testo --
"Perché continui a tornare qui esattamente?" Chiese Louis, incrociando le braccia sul petto.
"Mi piace la tua faccia. E Niall fa delle battute fantastiche. Ah, ovviamente anche la birra è buona."
La storia appartiene a pinky_heaven19 (ho il suo permesso per tradurla)
Link qui: http://archiveofourown.org/works/6623869
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Louis prese un profondo respiro, inarcando il suo corpo per sfregarsi contro di Harry. Era una mattina di luglio e aveva caldo, molto caldo; non solo per via dell'aria bollente che entrava dalla finestra aperta, ma anche per via del calore emanato dal corpo di Harry contro la sua schiena. 

 

"È bello, eh?" sussurrò il riccio contro il suo orecchio. Erano entrambi in mutande e il membro di Harry era deliziosamente posizionato tra le natiche di Louis. Le lunghe dita di Harry accarezzavano la lunghezza di Louis, muovendosi delicatamente, facendo gemere e cercare di più ad ogni frizione dei fianchi di Harry. 

 

"Strusciarsi è proprio sottovalutato," disse Louis lentamente e Harry rise stringendo le dita solo un po' di più. Louis gemette e gettò la testa all'indietro. Poteva sentire la sua pelle umida di sudore e di sperma. 

 

Harry continuava a sfregarsi contro di lui in un modo così erotico che il viso di Louis stava diventando rosso carminio. Harry gli respirava contro l'orecchio e il suo affanno lo stava facendo impazzire. Sentì i brividi salirgli lungo la schiena mentre Harry usava magicamente le sue mani. 

 

Louis si premette contro di lui, cercando di essere ancora più vicini di quanto già non fossero. 

 

"Voglio farti venire," sussurrò Harry iniziando a mordicchiare il collo di Louis, facendolo rabbrividire. Iniziò anche a pompare più velocemente e nonostante lo stessero facendo da soli dieci minuti, Louis era già pronto. 

 

Con un lamento assorbito dal cuscino, Louis lasciò che l'orgasmo lo guidasse, continuando a spingersi contro Harry. Si sentiva euforico quando Harry grugnì e poi sentì la propria schiena umida per via dello sperma del riccio, i loro corpi uno premuto contro l'altro. 

 

"In queste occasioni adoro stare davanti," disse voltandosi, sentendo le lenzuola sotto di lui bagnarsi. 

 

Harry rise e si mise supino. 

 

"Non c'è niente di meglio che svegliarsi duro contro quel culo," rispose il riccio con un ghigno e con il respiro ancora rapido. Louis guardò la sua pelle brillare per via del sudore e non riuscì a fermarsi dal leccare via quelle gocce salate dalla sua pelle. Sentì Harry fremere sotto di lui. 

 

"Bel modo di iniziare la giornata," disse Louis, togliendosi le mutande e usandole per ripulire entrambi, "A che ora devi essere alla galleria?" 

 

"Pensavo intorno all'una. Passo a prendere qualcosa da mangiare per te e Niall e poi andare là." 

 

Harry aveva preso l'abitudine di andare alla galleria alcuni giorni a settimana. Ed era sempre sorpreso di vederla affollata. C'era una mostra di una famosa scultrice, e la donna era famosa abbastanza da attirare gente alla galleria, di conseguenza molte persone passeggiavano per i locali, anche nella stanza con le sue foto. 

 

Le foto sarebbero rimaste in mostra per solo un'altra settimana, ma nessuno era preoccupato. 

 

Harry aveva avuto un'ottima opportunità di lanciare la sua carriera. Una rivista, non importantissima ad essere onesti, lo aveva commissionato per un progetto simile sulle persone che vivevano a Londra centro. 

 

Louis si tormentava ogni notte che Harry vagava per le strade di Londra, chiacchierando con i senza tetto e scattando foto. Harry aveva insistito per farlo solo di notte, perché voleva che le foto avessero un'aura particolare, Louis aveva voglia di prendere a calci il suo dannato culo da artista. 

 

Era andato con lui un paio di volte, ma le persone diventavano sospettose vedendo due tizi che volevano parlare con loro. Harry era molto meno spaventoso con il suo sorriso amichevole e la fotocamera in mano. Louis capiva la situazione, ovviamente; ma quelle notti riusciva appena a dormire e controllava ossessivamente il cellulare alla ricerca di messaggi da Harry. 

 

Fu super felice quando Harry gli aveva annunciato di aver scattato abbastanza foto e che avrebbe mandato le foto alla rivista per fare una cernita, dal momento che ne avrebbero pubblicate solo dieci. 

 

"Facciamoci una doccia e poi ti preparo la colazione, eh?" disse Harry, appoggiandosi tra il collo e la spalla di Louis e stiracchiandosi sul letto. Erano ancora le nove e non avrebbero aperto il pub prima delle undici. 

 

"Suona bene," disse, e si alzò dal letto; il telefono squillò e la faccia sorridente di Niall comparve sullo schermo. Louis sbadigliò e rispose. "Ehi, Niall. Che cosa succede?" 

 

"Louis! Non ci crederai!" fu la prima cosa che un eccitato Niall disse, Louis alzò le sopraccigli sorpreso e trattenne una risata. Harry lo guardò confuso quindi attivò il vivavoce. 

 

"C'è anche Harry in ascolto, qualsiasi notizia sia." 

 

"Meglio che smettiate di scopare e mi stiate a sentire." 

 

"Stiamo ascoltando, Nialler," disse Harry ridendo, entrambi seduti sul letto. 

 

"Allora mi sono svegliato, stavo prendendo un te' mentre controllavo Instagram. Stavo controllando gli hashtag per "pubwilliams" e in quel momento l'ho visto!" 

 

"Cosa hai visto, amico? Dai, sputa il rospo," Louis stava diventando impaziente. 

 

"Oliver Thomas ha visto le tue foto, Harry! E verrà al pub!" 

 

"Cosa? Oliver Thomas? Sei serio?" Anche Harry divenne d'un tratto eccitato e Louis era più confuso che mai. 

 

"Chi sarebbe questo Oliver Thomas?" Chiese, solo per avere lo sguardo gelido di Harry che lo fissava. 

 

"Oh, Cristo Louis! Mi sembri un sessantenne alle volte." Lo prese in giro Niall. 

 

"Scusami se non conosco ogni persona su questo pianeta," rispose sulla difensiva. 

 

"Seguo questo tizio, è un blogger piuttosto popolare tra i giovani," spiegò Harry pazientemente, "e ha una cosa come cinquantamila followers su Instagram, e pubblica foto di cibo e altre cose." 

 

"Ti segue, Harry! Vai a controllare!" disse Niall e Harry rotolò sul letto per cercare il cellulare. 

 

"Oh mio Dio è vero! Guarda, mi sta seguendo! E ha postato una foto sul pub!" 

 

Louis guardò il cellulare di Harry, c'era una foto di un uomo sulla trentina, capelli e occhi castani, in piedi nella galleria, chiaramente nella stanza delle foto di Harry, la descrizione diceva: "Mostra strepitosa di @hestylesophotography, il suo progetto #peopleoftottenham è incredibile! Mi fa venire voglia di fare un salto al #pubwilliams per incontrare queste persone. Penso di andare domani, chi è con me?" 

 

Il tutto era seguito dall'indirizzo della galleria e del pub. Louis era a bocca aperta. 

 

"Quindi stai dicendo che cinquantamila persone hanno visto questo?" Chiese Harry, che brillava di gioia. 

 

"Spero che tu abbia parecchie scorte, Lou." rispose. 

 

"Sarà un casino, amico! Un casino!" Niall stava urlando dall'altra parte del telefono. 

 

"Non possiamo…non possiamo contenere tutta quella gente." Louis aveva iniziato ad andare nel panico. 

 

"Non avremo mica cinquanta mila persone, scemo," disse Niall. 

 

"Lo so, comunque anche se ne presentassero un centinaio, cosa faremo? Non abbiamo abbastanza cibo, abbastanza tavoli o staff." 

 

Louis si passò una mano tra i capelli, in panico. 

 

"Ce la faremo. Puoi farmi un corso rapido per i drink, possiamo noleggiare altri tavoli e Niall può fermarsi dal grossista prima di arrivare. Vero, Niall?" Chiese Harry al telefono. 

 

"Sto già per strada, amico." 

 

"Benissimo, vestiamoci, scendiamo a fare colazione e a preparare il cibo che abbiamo già disponibile." 

 

Louis sarebbe stato grato ad Harry per l'eternità, stava gestendo la situazione alla meraviglia. 

 

"Calma, avevate i vostri cazzi al vento per tutta la conversazione?" Chiese Niall, mentre saliva in auto. 

 

"Direi di sì. Scusa, amico. Se ti fa sentire meglio però non ce li stavamo toccando." Disse Harry ridacchiando. 

 

"Schifosi, siete due schifosi. Ci vediamo tra un po!" Agganciò e Louis fissò Harry. 

 

"Mi dispiace che questa sia l'ultima settimana in cui le foto vengono esposte. Avresti avuto tanta altra gente ora, ed è quasi finita," disse Louis. 

 

"Sei serio? Hai la possibilità di avere il pub pieno fino all'orlo e pensi alle mie foto?" Chiese Harry incredulo. Poi tirò a sé Louis per un abbraccio, "Sei incredibile. Dai, andiamo a feci la doccia. Abbiamo una lunga giornata che ci aspetta." 

 

"Non devi restare. Puoi andare alla galleria, qui ci penseremo io e Niall." 

 

"No, voglio aiutarvi," disse dirigendosi in bagno con Louis. "Metterò un paio di jeans skinny e farò un fortuna con le mance." 

 

Louis rise e lo seguì. Sarebbe stato per sempre grato a Harry. 

 

Fu una lunga giornata: dovettero chiamare quattro posti diversi prima di trovarne uno che affittasse tavoli e sedie con così poco preavviso. Nel frattempo, Niall e Harry erano in cucina a preparare alcune cose del menu. E mentre tagliavano la verdura, Niall e Harry trovarono anche il tempo per rimproverare Louis sulla mancanza di opzioni. 

 

"Le persone vengono qui per bere, non per mangiare," disse per la centesima volta, "dovreste essere grati di avere così poche cose da preparare. Harry, vieni qui. Lascia che ti insegni come servire una buona pira senza schiuma e come preparare qualche cocktail. 

 

"Si signore," Harry si allontanò dal tavolo della cucina e Niall prese parola.

 

"Smettetela con questi commenti sessuali perversi, ci sono anche io qui." 

 

Risero mentre si mettevano al lavoro; dopo venti minuti Harry aveva appreso le basi ma entrambi concordarono sul mantenerlo alle birre e a servire gli snack. 

 

La gente iniziò ad arrivare intorno alle due del pomeriggio, era venerdì quindi un po' di movimento era atteso, ma Louis fu felice di vedere che molte delle facce non erano familiari, erano solo curiosi venuti a vedere il pub. Alle sei erano sommersi. 

 

"La gente ha fame," disse Harry passando di fianco a Louis con un vassoio di patatine e dei bicchieri pieni. 

 

"È solo l'inizio," disse Louis, e nonostante fosse stressato, era anche felice. Non riusciva a ricordare una volta in cui c'erano state così tante persone come quella sera. 

 

Quando il blogger arrivò, alcune persone lo riconobbero e rimase lì un paio d'ore. Louis osservò mentre lui ed Harry parlavano di fotografia; poi li vide scambiarsi i numeri e sorrise tra sé. Harry era felice. 

 

Louis fu anche sorpreso quando Oliver chiese di passare al pub quando non era così affollato per fare un paio di foto così da poter scrivere un articolo nel suo blog. Vide Harry strabuzzare gli occhi e sorridere, quando Louis acconsentì, Harry gli mostrò i pollici in sù.

 

La notte fu trascorsa in una confusione di alcool, risalte e selfie che le persone continuavano a chiedere a Louis. Era quasi l'una quando l'ultima persona uscì e i tre riuscirono finalmente a sedersi intorno ad un tavolo che aveva bisogno di una seria pulita. 

 

"Come fate tutte le sere? I miei piedi mi stanno uccidendo," disse Harry con un sussulto mentre toglieva gli stivali e liberava i piedi. 

 

"Te l'ho detto di indossare un paio di scarpe comode," disse Louis prendendo i piedi di Harry in grembo e iniziando a massaggiarli, "Inoltre, non è mai così confusionario." 

 

"Ho ricevuto una marea di mance. I ragazzini ricchi sono stati generosi." Disse Harry e mise una mano nella tasca del grembiule, tirando fuori una manciata di banconote di taglio piccolo, ma comunque parecchie. Le prese e le allungò a Louis. 

 

"Cosa fai?" Chiese Louis, guardando i soldi di fronte a sé. 

 

"Saranno settanta sterline, ho provato a tenere il conto fino ad un certo punto. C'era una donna che chiaramente cercava di farmi ubriacare," rise. 

 

"Non voglio questi soldi. Sono tuoi, sono le tue mance." 

 

"No, non li voglio nemmeno io. Stavo solo facendo un favore ad un amico." 

 

"Te li sei guadagnati, amico," Continuò Niall, "è più che giusto che tu te li tenga." 

 

"Non ti ho pagato nemmeno la serata di lavoro almeno tieni le mance." Insistette, a quel punto Harry si arrese. 

 

"Va bene, grazie," disse togliendo i piedi dal grembo di Louis. "È stata una serata pazzesca amici, ma devo andare a casa e dormire." 

 

"Rimani qui," disse Louis mentre Harry si stava rimettendo gli stivali. 

 

"Anche tu sei stanco. Sei sicuro?" 

 

Louis annuì poi aggiunse, "Niall rimani qui anche tu, è tardi e hai lavorato fin troppo. Chiudiamo e domani mattina sistemiamo tutto." 

 

"Sto bene," rispose Niall mentre indossava la giacca, "è una bella serata penso di fare una passeggiata." 

 

"Mandami un messaggio quando arrivi," Louis lo abbracciò prima di lasciarlo uscire, "grazie di tutto, Niall. Questo posto non sarebbe lo stesso senza di te." 

 

"Lo so, hai bisogno di buon sangue irlandese per mandare avanti la baracca," scherzò Niall e salutò Harry da lontano, "Ci vediamo domani, forse sarà un sabato impegnativo." 

 

Louis chiuse la porta a chiave dietro di sé e trovò Harry ad aspettarlo in cucina. 

 

"Andiamo a dormire," disse e Louis lo seguì su per le scale con gli occhi pesanti. Non si fecero nemmeno la doccia, si spogliarono e si sdraiarono sul letto.

 

"Non ci siamo lavati i denti," disse Louis comodo accoccolato contro Harry. 

 

"Penso che non marciranno e cadranno nel corso di una notte," lo rassicurò avvicinandosi di più. Harry sospirò pesantemente e diede un leggero bacio a Louis sulle labbra. "Notte, Lou." 

 

Louis circondò i fianchi di Harry e appoggiò la testa contro il cuscino, i loro nasi si sfioravano. Sentì il respiro di Harry lento e stabile, ma doveva dire qualcosa. 

 

"Avevi ragione, Haz." 

 

Gli occhi di Harry si aprirono leggermente, la sua voce era roca per il sonno quando parlò.

 

"Su cosa?" 

 

"Sul fatto che i tempi cambiano. E sul fatto che quello che funzionava per mio padre non necessariamente funziona per me." 

 

"Mhhh," fu la risposta assonnata di Harry, stava cercando a tutti i costi di restare sveglio. 

 

"Il posto era pieno perché c'erano nuove persone. Penso dovrei cambiare un po' le cose e vedere se funzionano." 

 

"Bene, sono contento," mormorò Harry e Louis sorrise con affetto premendo le labbra su quelle del riccio. 

_______________________________

 

Luglio passò in fretta; sempre più persone venivano al pub e Louis stava diventando ottimista sul futuro. Forse sarebbero riusciti a rimanere a galla dopotutto. L'articolo scritto da Oliver era stato pubblicato sul suo sito e molte persone andavano lì per curiosità e la cosa bella è che dopo la prima volta tornavano. 

 

La grande preoccupazione di Louis era che i nuovi clienti avrebbero spaventato i vecchi. Osservò le loro reazioni, ma fu sorpreso di vedere che non gli importava in realtà; anzi alcuni di loro erano andati da lui a dirgli che erano davvero contenti di vedere il pub pieno come ai vecchi tempi. 

 

Lasciò che Niall si occupasse dei social media, al solo pensiero Louis roteava gli occhi. Creò un profilo Facebook, Instagram e Twitter. Harry era incaricato di postare nuove foto e secondo il riccio Louis doveva solo apparire bello sullo sfondo. 

 

Più Louis pensava a come le cose stavano andando, più si convinceva che avrebbe dovuto fare qualcosa per quella vocina nella sua testa. Condivise i suoi pensieri con Harry, il quale fu solo che contento e pieno di incoraggiamenti. 

 

"Sei riuscito a parlare con Lottie?" Chiese Harry seduto sulla panchina in giardino godendosi l'ombra fresca durante la pausa di Louis. Era la prima settimana di agosto e il caldo estivo si faceva sentire. 

 

"Sì, per lei va bene. Sapevo non ci sarebbero stati problemi, mia madre me lo aveva accennato in passato." 

 

"Comunque è stato un bel gesto parlarci direttamente," sottolineò Harry e Louis annuì. 

 

"Parlerò con Niall questa sera. I martedì di solito sono tranquilli, non chiuderemo troppo tardi." 

 

"Posso esserci anche io quando glielo dirai? Voglio vedere la sua reazione." 

 

"Certo, sicuramente ci vorrà un po' per convincerlo e tu potrai aiutarmi," disse Louis con un sorriso, beandosi nello sguardo di Harry. 

 

"Quell'Irlandese non sa a cosa sta per andare incontro." 

 

Louis era nervoso quella sera, era un grande passo e lo sapeva. Il tempo sembrava non passare mai, per fortuna c'era Harry a distrarlo. Dopo le undici  l'ultimo cliente era uscito ed erano rimasti solo loro tre. 

 

"Ehi, Niall. Possiamo parlare un attimo?" disse, e Niall alzò le banconote che stavano contando.

 

"Trecento cinquantasette, trecento cinquantotto, trecento cinquantanove…trecento sessanta. Siamo sotto di cinque sterline," disse, poi tirò fuori dalla tasca davanti del grembiule una banconota e la aggiunse, "okay, adesso ci siamo." 

 

"Ti ho detto di smettere di aggiungere i tuoi soldi lì," lo ammonì Louis. 

 

"Cinque sterline non mi manderanno in malora," disse Niall alzando le spalle. 

 

"Non renderanno nemmeno me ricco," scattò subito Louis. 

 

"Bene, se nessuno lì vuole, le cinque sterline le prendo io," disse Harry teatralmente. 

 

"Bene, ho bisogno di un nuovo paio di calzini," disse Niall facendo l'occhiolino.

 

Harry aveva preso l'abitudine di aiutarli ogni tanto, quando le cose si facevano movimentate. E tutte le mance che guadagnava le usava per fare dei regali a Louis e Niall. Una maglietta, un vaso di fiori, piccole cose che trovava e che gli faceva venire in mente i suoi due amici. 

 

"Allora, cosa c'è?" Chiese Niall, incrociando le braccia.

 

"C'è una cosa di cui ti devo parlare." Iniziò Louis, faticando a trovare le parole. 

 

"Mi stai lasciando? Perché se è così voglio la custodia di Harry." Lo prese in giro Niall e Louis sorrise. 

 

"No, è più un favore che ho bisogno di chiederti." 

 

"Dai amico, spara. Lo farò," disse Niall, serio. Louis e Harry si scambiarono uno sguardo e Harry annuì. 

 

"Ecco," disse Louis tirando fuori le chiavi del pub dalla tasca. 

 

"Cosa? Vuoi che chiuda al posto tuo?" Chiese Niall, con le sopracciglia crucciate, prendendo le chiavi. 

 

"Non solo sta sera." 

 

"Vai in vacanza?" Chiese con gli occhi spalancati, "andante a fare una luna di miele?" 

 

Harry rise, "magari," disse. 

 

"Allora cosa? Non capisco." Continuò Niall, e Louis prese un profondo respiro. 

 

"Voglio che tu abbia il pub, Niall." 

 

Niall battè le palpebre e guardò prima Louis poi Harry, poi di nuovo Louis. 

 

"Ancora non capisco, amico." 

 

"Ti sto lasciando il pub, io ho chiuso." Disse Louis, appoggiandosi sul tavolo. 

 

"Che vuoi dire con "ho chiuso"? Non fare l'idiota, tieni," disse provando a ridare le chiavi a Louis, il quale mise però le mani in tasca. 

 

"Sono tue, il pub è tuo ora. Se lo vuoi ovvio," aggiunse. 

 

"Sei fuori di testa cazzo, Lou?!" Niall si alzò e gettò le chiavi sul tavolo. 

 

"Sono serio, Niall. Non lo voglio, ma voglio che lo abbia tu." 

 

"Vuoi che lo abbia io? Così? Mi dai le chiavi ed è mio?" Chiese Niall, gesticolando con le mani, con un forte accento irlandese che gli usciva sempre quando era molto agitato. 

 

"Non riesco a immaginare una persona migliore. Davvero Niall, penso che tu ami questo posto più di quanto lo faccia io." 

 

"È il pub di tuo nonno. Di tuo padre. Il tuo pub!" Niall stava camminando avanti e indietro per la stanza, Harry si alzò e andò da lui, cercando di calmarlo. 

 

"Hai ragione, ma lavori qui da prima che potessi bere anche solo una goccia d'alcool. E questo pub è anche tuo. Forse più tuo che mio." 

 

"Sei pazzo se pensi che possa accettare, Lou." 

 

"Niall siediti per favore," Chiese Louis e Niall sbuffò, ma fece come gli era stato detto. "Allora, sono una merda a gestire questo posto. Se non fosse stato per Harry avrei già chiuso. Hai lavorato più ore di quante io te ne possa mai pagare. Tieni ai clienti e a questo posto. Sei brillante, Niall. Avresti potuto scegliere un'altra carriera ma hai deciso che questo sarebbe stato il tuo luogo di lavoro." 

 

"Mi piace. E mi piaci anche tu." Disse il biondo più calmo ora. "Ma questo posto non è solo tuo. È anche di tua madre e delle tue sorelle." 

 

"Ci ho già parlato. Mi madre è felice di lasciare la gestione. Niall quante volte è stata qui negli ultimi anni?" 

 

"Non molte," ammise l'irlandese. 

 

"Odia questo posto, e lo sai meglio di me. È solo un doloroso ricordo dell'infedeltà di mio padre, del suo scappare da noi." 

 

"E le tue sorelle?" 

 

"Lottie e Fizzy se ne fregano. Alcune volte lo chiamano "il buco nero", perché mangia solo soldi. Le gemelle sono troppo giovani per prendere una decisione, ma la loro risposta è stata "fai come ti pare". Quindi va bene." 

 

"Ma ora si guadagna!" Disse Niall. 

 

"Ascolta, non lavorerebbero qui nemmeno per tutti i soldi del mondo. E non ne hanno mai voluto sapere niente dei guadagni. Era solo il mio fardello. Credimi quando ti dico che siamo tutti d'accordo." 

 

Cadde il silenzio, Niall batteva un piede sul pavimento, lo sguardo fisso nel vuoto.

 

"Dammi un minuto," disse e andò in cucina. 

 

Louis guardò Harry. 

 

"Cosa pensi?" Chiese, e Harry gli prese la mano. 

 

"Penso che andrà bene. Magari non sta sera, ma cambierà idea." Rispose il riccio e Louis annuì. 

 

Niall uscì dalla cucina dopo due minuti. Con il telefono in mano. 

 

"Ho fatto due conti e posso pagarti mille dollari al mese, finché non ti pago tutto il locale. Devo vedere ancora quanto vale questo posto." 

 

"Non ci pensare! Non mi pagherai niente!" disse Louis, con le mani alte. 

 

"Col cazzo, Louis! Non prenderò questo posto gratis!" Urlò Niall e tutti si alzarono in piedi. 

 

"Niall, ascoltami per favore," Louis si avvicinò mettendogli le mani sulle spalle, "questo posto non mi è costato un soldo, l'ho ereditato, così come mio padre prima di me. Quando mio nonno comprò la terra, la zona non valeva niente. Quindi non mi devi ridare nemmeno un centesimo." 

 

"Allora non lo voglio." 

 

Louis grugnì per la frustrazione, sentì una mano di Harry sulla spalla. 

 

"Dio, Niall. Perché sei così difficile? Non voglio più lavorare qui, voglio fare altro nella mia vita. Se non lo vuoi, allora chiuderò." 

 

"Potresti venderlo a qualcuno e guadagnarci." 

 

"Ma non voglio! Voglio che tu lo abbia!" Si massaggiò la fronte, "Ascolta, ecco cosa possiamo fare. Mi tengo il piano di sopra. Continuerò a vivere qui, gratis, okay? In questo modo mi ripagherai. Poi mi trasferirò e ti lascerò l'intera baracca, potremmo anche scambiarci gli appartenenti, ma non sono ancora pronto a lasciare il giardino. Non ancora." 

 

"Non te lo chiederei mai, amico," Niall si morse un labbro. "È troppo, non posso accettare." 

 

"Oh per Dio, Niall! Accetta questo dannato pub." Li interruppe Harry, e tutti scoppiarono a ridere dissolvendo la tensione. 

 

"Ti aiuterò finché non troverai qualcuno che mi rimpiazzi, okay?" Disse Louis, "Non ho bisogno di insegnarti nulla, sai tutto. Posso darti una mano ad addestrare qualcuno e dovrai vedertela con me che entro ed esco dal retro. Ma potremmo trovare un modo per aprire un'altra porta così da non passare sempre nella cucina e dietro il bancone." 

 

"No, mia. Ti voglio bene e adoro averti intorno." 

 

"Ti voglio bene anche io," disse Louis e si abbracciarono. 

 

"I miei bambini," Harry si asciugò una finta lacrima dal viso e si unì all'abbraccio di gruppo. 

 

"Questo vuol dire che accetti la proposta?" Chiese Louis, speranzoso." 

 

"Dammi quelle dannate chiavi, amico," disse Niall e Louis rise, passandogli il mazzo di chiavi con mani tremanti. 

 

"Congratulazioni, ora sei l'orgoglioso proprietario di questa bettola di pub. Inizieremo a lavorare sulle scartoffie domani. Fammi un favore, okay?" 

 

"Qualsiasi cosa," disse Niall sorridendo. 

 

"Cambia questo fottuto pavimento. Mettici del parquet." 

 

Niall ridacchiò.

 

"Lo metto tra le priorità. Ehi, Lou? E tu cosa farai ora? Con il lavoro?" 

 

"Non ho idea, amico. Voglio guardarmi in giro, magari qualcosa sulla paesaggistica. Harry ha detto che farà qualche bella foto del giardino così da mostrare a tutti il mio talento. Forse qualche riccone mi assumerà per ridecorargli il portico." 

 

"Mi sembra un bel piano," concluse Niall.

 

"Lo penso anche io.

__________________________________

 

L'idea era stata una cazzata. Di tutte le cose stupide che potevano fare, quella avrebbe vinto il primo premio.

 

"Possiamo finire la bottiglia questa volta," disse Harry passando lo champagne a Louis. 

 

"Se pioverà, mi dovrai comprare un nuovo materasso," disse Louis prima di prenderne un sorso. 

 

"Va bene," Harry fece una smorfia. 

 

Erano entrambi sdraiati sul materasso di Louis che erano riusciti a portare nel giardino, sdraiandolo sul compensato. Harry era bellissimo con le ombre create dalle luci soffuso e Louis lo aveva già baciato un centinaio di volte. 

 

Quando Harry lo aveva chiamato quella mattina con una buona notizia, Louis era eccitato. Harry era riuscito ad entrare in quel corso di fotografia che desidera da tanto e Louis era solo che felice per lui. Avevano fatto un magnifico sesso celebrativo e Louis era più che contento di coccolarsi prima di andare a dormire, ma Harry aveva altre idee. 

 

Il riccio sapeva che Louis non gli avrebbe mai detto di no, ed ecco come si era ritrovato a dover arrampicarsi sul tetto con un dannato materasso sulle spalle. Ci avevano messo un'eternità e le braccia di Louis erano doloranti, ma Harry era troppo contento all'idea di dormire fuori, quindi Louis trattenne tutte le lamentele. Portarono i cuscini e ora stavano brindando alla bella notizia. 

 

"Mi piace il modo in cui celebriamo le cose," disse Harry, mettendo un braccio intorno alla vita di Louis. 

 

Erano in boxer e t-shirt; la serata era calda ma avevano portato anche delle coperte per stare sul sicuro. Per ora, erano circondanti dalla musica della nuova playlist di Harry 'godersi il giardino' e il dolce profumo dei fiori. 

 

"Sì, l'unica cosa che manca sarebbe un bel fuoco poi saremmo in un vero campeggio." Scherzò Louis, ma Harry si illuminò, "Non accenderemo un fuoco, Harry Styles." 

 

"Va bene, sei così adulto alle volte," disse Harry e Louis mise da parte la bottiglia e fece sdraiare il riccio. Louis chiuse gli occhi mentre le prime note di Holday In Spain' dei Countin Crowns riempivano l'aria e Harry iniziò a mormorare le parole. 

 

"Canta per me, amore," Chiese ed Harry iniziò a canticchiare con la bocca pericolosamente vicina a quella di Louis. 

 

"We've got airplane rides, we've got California drowning at the window side," cantò, con voce bassa e roca, "We've got big black cars and we've got stories of how we slept with all the movie stars."

 

Louis sentì i capelli di Harry solleticargli il naso, allora aprì gli occhi per trovare il ragazzo sopra di lui; rise e gli scostò i capelli. Quando Harry iniziò a cantare di nuovo Louis percepì il sorriso nella sua voce. 

 

"I may take a holiday in Spain, leave my wings behind me," le sue dita accarezzarono il viso di Louis, "Drink my worries down the drain and fly away to somewhere new.

 

Louis sospirò contento e catturò le labbra di Harry in un bacio morbido. 

 

"Dovremmo davvero andare in vacanza," disse Harry. 

 

"In Spagna?" Louis sorrise. 

 

"Dovunque. Spagna, Danimarca, Stati Uniti, Brasile. Ovunque sarebbe bello." 

 

"Forse quando saremo entrambi ricchi nel fare il lavoro che amiamo potremmo permetterci questo tipo di vacanze," sottolineò Louis e Harry sorrise a sua volta. 

 

"Forse. Sono felice di stare qui, con te." disse, e si sdraiò di fianco a Louis. Ci fu silenzio per alcuni momenti, si goderono la musica e la compagnia reciproca.

 

"Haz?" chiamò Louis, poi si voltò verso il riccio. "Grazie." 

 

"Per cosa?" Chiese l'altro. 

 

"Per essere stato un buon esempio per me." 

 

Harry rise, "In che senso?" 

 

"Mi hai insegnato a non fermarmi. Quello che hai fatto, tutto quanto, mi hanno dato coraggio, sai. Per lasciarmi andare." 

 

Il sorriso di Harry era più luminoso della luna a quel punto. "Di niente." 

 

E Louis era davvero grato, era anche spaventato ma quella che aveva preso era una decisione che avrebbe cambiato la sua vita. Sapeva di essere intelligente e capace, sarebbe stato in grado di gestirsi come aveva sempre fatto. Forse ora sarebbe stato anche più felice. 

 

Louis si sdraiò su un fianco lasciando che Harry lo baciasse. Erano baci lenti, senza una seconda intenzione dietro. 

 

Un'improvviso colpo di vento fece cadere delle foglie dall'albero. Harry massaggiò il braccio di Louis e sussurrò al suo orecchio, "Lou?" 

 

"Sì?" 

 

"Sono…" Harry si bloccò, masticandosi un labbro, insicuro. "Ora che ci conosciamo da un po', e stiamo insieme da abbastanza tempo, mi consideri una foglia? Sono una delle tue foglie?" 

 

Era così insicuro della risposta che avrebbe ricevuto che Louis prese entrambe le mani di Harry nelle sue, i suoi sentimenti per quel ragazzo erano solo che cresciuti nel corso del tempo, più di quanto avrebbe mai immaginato possibile.

 

"Non sei solo una foglia, Harry. Tu sei l'intero albero." 

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Salveee! 

Ed eccoci qua!! Anche questa ff è giunta al termine, spero vi sia piaciuta come era piaciuta a me la prima volta che la lessi. È il mio ottavo progetto (wow!) e voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno seguita, commentato, messo i like…siete preziosissimi! 

Questa fanfiction la voglio dedicare alla mia cara amica @GiadinaStylinson che in questo periodo ne ha passate tante ma continua a tenere duro (Just hold on always!). Sei una delle foglie più importanti del mio albero <3 

 

Aggiungo inoltre che, salvo cambiamenti imprevisti, andrò anche io in "pausa" per un po', solo per lavorare bene ad un paio di progetti piuttosto lunghi che vorrei pubblicare in modo costante e non farvi aspettare mille anni ogni capitolo. 

 

See you soon, loves! 

 

Marica x 

   
 
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