Guardavo Dianna, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso.
Quello che aveva fatto per me, probabilmente non l'aveva mai fatto nessuno nella mia vita.
Aveva il viso incavato e le ciocche bionde intorno al viso cominciavano a sbiancare.
« Quando potremo parlare del piano? » sussurrai, in un bisbiglio appena udibile.
« Devono prima accorgersi della sparizione della chiave, ci perquisiranno » disse Dianna.
Era seduta di fronte a me, le gambe sottili incrociate.
Avrei voluto portarla via, metterla al sicuro, lavarla e nutrirla come uno di quei uccellini che spesso cadevano dal Platano Picchiatore.
Mi sorpresi di quei pensieri, lei nonostante tutto era un'assassina.
Ma da quello che avevo sentito fra le sue urla, aveva ucciso la sua famiglia per uno scopo ben preciso.
Mi rodeva il fegato dalla curiosità di conoscere la sua storia.
Cosa l'aveva spinta a compiere un gesto del genere?
« Dovevi essere un bel ragazzo da giovane » Dianna spezzò il filo dei miei pensieri.
« Da cosa lo intuisci? » ridacchiai.
« Hai un certo portamento, anche con questi stracci i tuoi occhi tradiscono un certo orgoglio, un non so che di altezzoso » lei si sporse in avanti, aggrappandosi alle sbarre.
« Mi stai dando dello snob? » inarcai un sopracciglio.
« No, ma c'è qualcosa di nobile in te » sussurrò Dianna, sfoggiando un sorrisetto.
La guardai e dentro di me ebbi la vecchia impressione che ci stesse provando con me.
Non trattenni un sorriso.
« Me lo diceva anche James... » dissi, ricordando le parole divertite dell'amico.
« Che tipo era James? » domandò Dianna cercando di farsi più vicina.
« Oh... » sorrisi di nuovo, era così strano.
« Se non eri innamorata di lui, lo saresti stata di me... » cominciai a raccontare « Avevamo una teoria, esistono due tipi di ragazze in questo mondo... Quelle a cui piacciono i James e quelle a cui piacciono i Sirius... »
Mi schiarii la gola, cercando di ripercorrere con la mente tutti i momenti con James.
« Lui era solare, io freddo... Le conquistavamo in modi diversi... Lui usciva con una e la faceva ridere fino alle lacrime, le faceva mangiare dolci... Aveva questa convinzione che non si sarebbe messo con una ragazza che disprezzava e minimizzava i dolci... Era dannatamente bravo in tutto, i professori non riuscivano ad arrabbiarsi o a tenerci il muso... Eravamo i preferiti di tutti, animavamo la classe e cazzo eravamo dei cazzo di geni... Tu non hai idea di quello che sono in grado di fare... » alzai lo sguardo, Dianna era totalmente rapita dal mio racconto.
« E tu cosa facevi per conquistare le ragazze? » chiese.
« Non dovevo fare molto » dissi compiaciuto « Qualche sguardo e facevano tutto loro »
« E James l'aveva conquistata nel suo modo Lily? » domandò lei di nuovo.
« No, con Lily fu tutto più difficile e credo fosse per questo che lui non riuscì a togliersela dalla testa... Lily era bellissima, molto intelligente, ma anche buona... Trattava Remus forse anche meglio di quanto non facessimo noi... Era una persona straordinaria, e non cedette facilmente alla richieste di James »
« E come finirono insieme allora? »
« Voi donne siete un mistero per me... » sussurrai, riflettendo « Non saprei, una mattina è scesa nella Sala Grande e ha semplicemente detto 'Potter, accetto uno dei tuoi inviti, fammi sapere quando', James ovviamente si è quasi strozzato con le uova e abbiamo tutti riso tantissimo, increduli » ricordai con voce assorta.
« Una bellissima storia... » commentò Dianna.
Un rumore metallico e un grido ci distrasse dai nostri racconti.
« LURIDI PEZZI DI MERDA DOVE CAZZO è QUELLA CHIAVE? » urlò Jack, passando accanto le celle.
Dianna mi lanciò un'occhiata e io le feci l'occhiolino.
Mi rigirai la chiave fra le mani e poi me la infilai fra i capelli, in una vecchia cicatrice sulla testa.
Dianna mi stava guardando interrogativa quando Jack si avvicinò alle nostre celle.
« Ma guarda qui chi abbiamo qui, Terry perquisiscili... » gracchiò Jack, infilando un bastone di ferro fra le sbarre e colpendomi.
Terry entrò nella cella e cominciò a palparmi, quasi strappandomi la divisa lurida di dosso.
Dall'altra parte Jack stava toccando Dianna, mentre lei impassibile fissava il vuoto.
« Ti sei presa una bella cotta per il pluriomicida qui... » Jack la schiaffeggiò.
« Vaffanculo Jack » gridai, mentre Terry controllava la cella.
« Dovremmo dividervi voi due, mandare la biondina in qualche altra cella... » disse Jack, minaccioso.
« Non abbiamo molte altre celle libere » grugnì Terry.
« Vedremo » replicò Jack.
Continuarono il controllo mentre Terry rifletteva sul fatto che la chiave poteva essere caduta in un sacco di posti.
Dianna alzò lo sguardo e mi fissò.
Le feci l'occhiolino.
Aspettamo tre ore prima di parlare.
Dianna mi fece un cenno interrogativo.
Dov'è la chiave?
Mi tamburellai un dito sulla testa.
« Ho una vecchia cicatrice sulla nuca, piuttosto grande, che a volte si apre... » spiegai a mezza voce.
Intorno a noi nessuno ci badava, tutti erano o mezzi addormentati o mezzi assorti nei loro pensieri.
« Dove te la sei procurata? »
« Avevo un amico lupo mannaro... » dissi e Dianna sollevò le sopracciglia.
Ma questa era una storia che avrei raccontato un'altra volta.
« Sirius sai quei due tipi di ragazze... Secondo te io a quale tipo appartengo? » chiese, leggermente divertita Dianna.
Rimasi sorpreso da quella domanda.
« Tu... Tu sei una tipa da Sirius » risposi, scegliendo con cura le parole.
Dianna sorrise.
« Ci speravo »
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Scusate l'assenza, mi è semplicemente tornata l'ispirazione per questa storia.