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Autore: puffolettaHP    08/06/2009    14 recensioni
- Io... t-tu mi hai...
- Ti ho salvata sì. - la interruppi, passandomi una mano tra i capelli e sfoggiando la mia migliore espressione da Clark Kent - Mi devi la vita, effettivamente se non ti avessi salvata con il mio coraggio ed il mio eroismo a quest'ora saresti bell'e spiaccicata sotto a quel furgoncino... ma non c'è bisogno che mi ringrazi...
Lei, pallida come un cencio, si appoggiò al fianco del Pick-up e mormorò. - Stavo per morire...
- Sì, è vero, stavi per morire... - decisi di sfoggiare tutte le mie doti di consolatore - a quest'ora, se non ci fossi stato io, saresti un cadavere schifosissimo e molliccio, tutto insanguinato, con le ossa rotte e la testa spiaccicata e spaccata a metà... pensa che schifo, avresti tutto il cervello che ti cola per terra, mezzo spiaccicato sui vestiti e sul cofano del tuo cator... ehm, del Pick-up... e magari ci sarebbe un occhio staccato che rotola in giro per il parcheggio... ma t'immagini che schifo?
Lei squittì, facendosi ancora più pallida e scandalizzata. Le diedi una pacca sulla spalla e, con un sorriso che voleva essere rassicurante, terminai il mio discorso.
- Ma non è andata così, quindi su col morale! Non c'è motivo di preoccuparsi, sei viva, no?
Lei emise un verso a metà fra il grido di guerra di Tarzan ed il ruggito di un orso bruno incazzato nero e si alzò in piedi di scatto, guardandomi con gli occhi fiammeggianti d'ira. Indietreggiai di alcuni passi, intimorito.
- Ehm... ti ho salvata, ricordi? - dissi, incerto, vedendo che aveva preso in mano il paraurti staccato del furgoncino e me lo stava brandendo contro con ferocia.
- Tu mia hai salvata! - gridò lei, come se mi stesse accusando di aver dato fuoco alla sua casa. Perplesso, indietreggiai ancora e balbettai.
- Ehm... infatti, ti ho salvata... dovresti essermi riconoscente... quindi perchè non cominci a mettere giù quel paraurti?

Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'LA VERA STORIA DI EDWARD E BELLA'
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In ritardo colossale, come sempre, ma ora che finirà la scuola spero di riuscire a postare più presto! Vi lascio al capitolo, sperando che vi piaccia…

CAPITOLO 6

(Dove Bella perfeziona i suoi metodi di suicidio e scrive scempiaggini sul banco di Edward, il quale incontra un vampiro molto particolare ad una festa e comincia a porsi dubbi esistenziali degni di Aristotele, mettendo in evidenza la sua tendenza sconcertante a farsi pare mentali ogni due per tre)

 

Quel giorno a scuola andò decisamente bene: durante la lezione di ginnastica giocammo a pallavolo e rischiai la morte un centinaio di volte, riuscendo anche a beccare in testa una mia compagna di classe con la palla. Inoltre non seppi rispondere ad una domanda di trigonometria, il che mi diede un buon pretesto per sbattere la testa sul muro della mensa durante tutta la pausa pranzo. Cosa che, poi, mi evitò anche un’orrenda conversazione con Mike, che aveva cominciato ad accompagnarmi a tutte le lezioni cercando di tirarmi giù i pantaloni quando ero distratta. Ma il meglio di tutto fu che Edward Culo non si fece vedere! I suoi quattro fratelli erano a scuola, ma lui no. Forse voleva lippare la verifica di lettere. O forse, a voler essere ottimisti, era caduto in un burrone ed era morto. Oppure si era beccato una malattia mortale e sarebbe morto. Oppure gli era caduto un albero in testa ed era morto.

 

BELLA, NON HAI IDEA DI QUANTO SIA AZZECCATA L’ULTIMA SUPPOSIZIONE… HIHI…

 

A biologia, visto che Culo non c’era, mi misi comoda e sparpagliai tutti i libri sul banco, approfittando delle distrazioni del professore per fare graffiti con l’indelebile sulla parte di banco di Culo. Scrissi cose come “Edward Culo è un cesso sfigato” e “sono Edward Culo, quello gay con i capelli rossi, per una serata hot tra ragazzi contattate i miei genitori, se gli sembrerete sufficientemente omosessuali vi daranno loro il mio numero di cell”. Sperai ardentemente che ci fossero dei gay nella nostra scuola.

Quando le lezioni finirono, andai a fare la spesa perché Charlie non sapeva cucinare ed era così povero che non poteva neanche permettersi uno chef francese. Così, ovviamente, dovevo fare tutto io. Che sfaticato quell’uomo! Al supermercato riempii il carrello e poi corsi dritta contro uno scaffale pieno di lattine, schiantandomi. Fui completamente sommersa dalle lattine e ne beccai una in testa, svenendo. Ci vollero parecchi minuti prima che mi riprendessi e la commessa stava anche per chiamare l’ambulanza! Decisamente, quella era una delle giornate più belle della mia vita! Probabilmente dipendeva dal fatto che Culo non si era presentato a scuola… lo dicevo io che mi portava sfiga, quello là!

Arrivai a casa canticchiando, con un enorme cerotto sulla tempia, e, dopo aver disinfestato il figo dai ragni (ma cosa mangiava Charlie, i ragni? O semplicemente non sapeva usare il frigo?) vi misi dentro quello che avevo appena comprato al supermercato. Dopo aver spiaccicato l’ultimo ragno, che si era nascosto sotto al divano, salii in camera mia ed accesi il computer, decisa a vedermi dei film porno pirata su Internet. Invece dovetti cambiare programma, perché mia mamma mi aveva mandato più o meno cinquecento e-mail. Alcune le cestinai senza neanche leggerle, ma alla fine lessi l’ultima, preparandomi al solito papiro egiziano. Non mi sbagliavo, infatti.

 

Isabella!

Accidenti, com’è possibile che non rispondi alle mie e-mail? Cavolo, te le ho mandate alle tre di notte, e a quell’ora di sicuro eri in casa… o no? Oddio, non dirmi che quel pazzo di tuo padre ti ha lasciato andare ad un night club o a una discoteca o in uno di quei postacci dove girano sigarette e droghe! Isabella, come puoi farmi questo??? Dove diavolo eri questa notte? Perché non hai risposto alle mie mail? E sta mattina alle otto e tre quarti? Non dovevi essere a scuola? E non dirmi che a scuola non ci sono dei computer collegati a internet, bella mia! Accidenti, ma dov’è che sei tutto il tempo? Oppure Charlie ti tiene prigioniera e ti costringe a fare la prostituta per mantenerlo? Oddio, lo sapevo! Lo sapevo che non dovevo mandarti da quel buono a nulla! Oddio, ti stupra, vero? Ti costringe a fare la prostituta e poi ti stupra! E ti picchia, ci scommetto! Oh, Bella, mi dispiace così tanto! Non avrei mai dovuto lasciarti andare in quel postaccio schifoso! Oh, povera piccola! Ma non ti preoccupare, adesso chiamerò la polizia e… o, no, è vero… è Charlie il capo della polizia! Allora manderò l’esercito e l’FBI! Non ti preoccupare, non ti lascerò a Forks da sola con quel mostro! Giuro che se non rispondi entro le cinque di questo pomeriggio chiamo l’esercito! E anche la CIA!

 

Finii di leggere la mail di mia madre ridacchiando: l’idea dell’esercito che irrompeva in casa mia arrestando Charlie era allettante… ma non potevo, a Forks dopotutto c’erano molti posti pericolosi dove rischiare di morire e poi avevo come l’idea che una certa Stephenie Meyer mi avrebbe ammazzata se me ne fossi andata da Forks rovinando il suo libro… quella psicopatica mi minacciava da mesi, continuando a ripetermi di andare a Forks e di non lippare nessuna lezione di biologia… ma cosa voleva da me quella? Bho… risposi in fretta a mia madre, scrivendo:

 

NO mamma, papà non mi stupra, smettila con le tue pare. Sto bene, non sono incinta, non vado ai night club e di notte dormo, mentre a scuola di solito sono in classe. Perciò SMETTILA, chiaro? Qua non va così male, ma andrebbe sicuramente meglio se tu la smettessi di rompere e di intasarmi il pc con le tue mail. Ciao, salutami Phil

 

Inviata la mail mi misi a leggere un libro sul sesso orale con la copertina di Cime Tempestose, in modo che i miei credessero che leggessi roba da secchioni. Era un libro molto interessante che dava molti consigli istruttivi e quella sera, quando Charlie tornò a casa, stavo ancora leggendo. 

-         Ehi, Bells, che si mangia?

Chiese, sospettoso. Forse pensava che volessi avvelenarlo… bhe, non era una cattiva idea, dopotutto. Mi fiondai giù dalle scale (inciampando e procurandomi un bel livido sulla chiappa sinistra) e gli sbarrai la porta della cucina, chiudendogliela sul naso. Non avevo preparato un bel niente, così improvvisai.

-         Bistecca e patate! Vado a tirarle fuori dal forno!

E così dicendo lo spedii in soggiorno a vedere una partita di baseball in televisione, chiudendomi in cucina. Afferrai il telefono e chiamai il ristorante più vicino (che si trovava a Port Angeles) ordinando due bistecche con le patate. Quindi uscii dalla cucina, chiudendola a chiave, e mi misi a fare la ronda davanti alla porta. Ogni volta che Charlie cercava di uscire dal soggiorno lo ricacciavo sul divano a calci nel sedere, sorridendogli e spiegandogli che le patate dovevano cuocere ancora cinque minuti. Quando finalmente arrivò il ragazzo con la nostra cena, andai ad aprire io la porta, ordinando a Charlie di non alzarsi. Il ragazzo del ristorante era una tipetto brufoloso con il motorino, che mi sorrise con un filo di bava che gli colava lungo il mento. Gli misi in mano i soldi e gli chiusi la porta in faccia. Mentre sgattaiolavo in cucina, sentii la voce di Charlie che mi chiedeva.

-         Chi era?

-         Oh, nessuno… erano quelli di Media Shopping che avevano sbagliato indirizzo.

Risposi, mettendo bistecche e patate in due piatti ed assicurandomi che tutte le patate più bruciate fossero nel piatto di Charlie.

Finalmente apparecchiai la tavola e chiamai Charlie, che spense la tv e venne immediatamente, con l’aria di un bambino nigeriano morto di fame.

-         Mmm… che buono, Bells, sembra proprio il cibo di un ristorante! Sei una cuoca nata!

Esclamò mio padre, dopo il primo boccone. Io annuii con un ghigno e risposi.

-         Modestamente…

Ma Charlie mi rovinò la bella giornata, tirando fuori l’argomento “come va con la scuola”.

-         Beeeeneee – dissi, con un gran sorriso falso.

Charlie annuì e nascose nel tovagliolo una patata particolarmente bruciata, poi tonò alla carica.

-         Allora, ti sei fatta dei nuovi amici?

-         Oh, si, certo. – mentii – ho conosciuto Jessica, una ragazza simpatica quasi quanto Edward Cullen.

-         Oh, davvero? Edward è il figlio del dottor Cullen, sai, una bravissima persona, lavora al nostro ospedale.

Ok, ricordatemi che la prossima volta che cercherò di suicidarmi dovrò dire ai miei soccorritori di non portarmi all’ospedale di Forks.

-         Oh, ma che bello! Non mi dire! – esclamai, sorridendogli mentre serravo la mano attorno al coltello – ma che bella famigliola felice, il papà come Dottor House, il figlio come Rosso Malpelo…

-         Chi sono Dottor House e Rosso Malpelo?

Mi chiese Charlie, perplesso. Scossi la testa e borbottai:

-         Nessuno…

Lui fece spallucce e disse.

-         In verità Edward e i suoi fratelli non sono figli del Dottor Cullen… sai, li hanno adottati.

E credo bene, i genitori di Edward Culo, se avevano un minimo di sale in zucca, l’avranno abbandonato in un cassonetto della spazzatura!

 

***

 

Attorno a me era tutto buio. C’erano della polvere, un reggiseno di pizzo abbandonato ed alcune scatole da scarpe. Domanda ovvia che tutti vi starete ponendo: dove cavolo ero? La risposta? Nascosto sotto il letto. Non occorre che commentiate, grazie, so anche da solo che avevo appena migliorato il record di stupidità mondiale (da me precedentemente stabilito). Non chiedetemi perché fossi lì, tanto non ve lo dico. Neanche morto. Ma poi, io sono morto? Mi chiesi, e cominciai ad arrovellarmi su quella questione esistenziale. Dopo neanche tre secondi di meditazione profonda, quando mi resi conto che rischiavo di bruciarmi gli unici neuroni superstiti, decisi di piantarla con quelle pare da filosofo e tornai alle mie solite e ben più stupide pare sul mio aspetto fisico. In quel momento la porta della stanza si spalancò e due scarpe con dei tacchi a spillo vertiginosi entrarono nella stanza. Ti prego, fa che non sia Tanya! Ti prego… supplicai, trattenendo il fiato. E va bene, mi stavo nascondendo da Tanya, contenti adesso? Provai a respirare lentamente, ma riuscii a riconoscere solo il profumo di cinquecento boccette di Coco Chanel svuotate sui vestiti. Poteva essere Tanya, ma non ne ero sicuro, dal momento che quella sera la casa dell’arrapata vampira Alaskese (che ci volete fare, ho solo tre neuroni, il mio vocabolario è limitato…) brulicava di vampire assetate di sesso con tendenze sadomaso. Ti prego, fa che non sia lei! Una a caso, ma non lei! pensai, terrorizzato. D’improvviso il letto fu sollevato da terra e scaraventato contro una parete.

-         Edduccio! – strillò Tanya, saltandomi addosso – ma che simpatico, ti nascondevi! Oh, che divertente giocare a nascondino, sì sì! Ma io ho in mente un giochino ancora più divertente!

Soggiunse, con l’aria di chi sta par stuprare una ragazzina indifesa. O un vampiro centenario e pirla, nel mio caso.

-         Tanya, senti, io non credo che… - cominciai, cercando di sottrarmi alle sue grinfie.

-         Oh, ma dai, cucciolotto! Sai, mi piacciono gli uomini che fanno i misteriosi…

-         Perché, io sto facendo il misterioso?

Chiesi, stupito. Credevo che cercare di non venir stuprato non fosse esattamente “fare il misterioso”. Tanya ci pensò un attimo su, poi alzò le spalle e mi risaltò addosso, dicendo.

-         E che ne so! Io so altre cose…

Possibile che dovesse esserci un doppio senso sconcio in ogni sua frase? Ma non volevo venir stuprato, uffa!

In quel momento, con un ronzio, la mia monocellula si mise in funzione, suggerendomi di lanciare Tanya fuori dalla finestra e di scappare.

-         Eureka!

Esclamai, sentendomi illuminato dalla lampadina dell’intelligenza, poi, senza esitare, scaraventai la bionda fuori dalla finestra e me la diedi a gambe. Una volta uscito dalla stanza, mi ritrovai in un corridoio dove almeno tre coppie (di cui una formata da tre persone) stavano ripassando il Kamasutra, con molta disinvoltura considerato che erano perfettamente visibili a chiunque passasse di là. Corsi a destra ed aprii una porta a caso, pregando che fosse uno sgabuzzino o una camera blindata con le pareti di acciaio anti vampiro. Ovviamente era il soggiorno, dove c’erano una cinquantina di vampiri scatenati che ballavano, cantavano, limonavano, bevevano e si drogavano contemporaneamente. Richiusi la porta di scatto, orripilato: sapevo che Tanya e le sue amiche erano delle festaiole fuori di testa, ma non credevo che fossero così tanto fuori. Insomma, anche Alice ha delle manie da megalomane quando si tratta di feste, ma lei non è che mette letti matrimoniali in ogni stanza o ciotoline piene di preservativi in giro per la casa. E poi, i preservativi erano a puro scopo decorativo perché risaputamente noi vampiri degli anticoncezionali non ce ne facciamo un bel niente.

 

ASPETTA E VEDREI EDDY, CHE BELLO SCHERZETTO CHE TI FARA’ LA TUA BELLA… MUHAHAHA! COMUNQUE, DICEVO…

 

Aprii un’altra porta, alla mia destra, ma la richiusi subito con uno strilletto: dentro c’erano due vampire (femmine tutt’e due) che facevano… che facevano… non ce la faccio, non ce la faccio a descriverlo! Adesso mi si blocca la crescita! Pensai, anche se in effetti noi vampiri non cresciamo. Comunque, non è questo il punto: è la metafora che conta… a proposito, cos’è una metafora? Come ho fatto a non chiedermelo prima! La mia vita è così vuota, solo scoprire il significato di questa parola potrà dare un senso alla mia esistenza. Ma poi esistere e vivere sono la stessa cosa? Perché io non sono vivo, ma allora non esisto? Ma se non esisto sono un fantasma? O un miraggio? O magari sono convinto di esistere ma in verità non esisto e nessuno sa di me… e i miei fratelli? Loro esistono? E se fosse tutta una gigantesca allucinazione? E se in verità nessuno di noi esistesse? 

Il mio neurone, stufo marcio di dover fare sempre tutto il lavoro da solo, scrisse “torno subito” su un cartello e se ne andò in vacanza, interrompendo le mie riflessioni. Allora mi ricordai che dovevo nascondermi ed aprii un’altra porta, dicendomi tutto convinto: sarà la volta buona, non possono esserci due pervertiti scopaioli per ogni stanza! In un certo senso avevo ragione, perché in quella stanza, di pervertiti scopaioli, ce n’erano cinque che facevano un’orgia tutti assieme appassionatamente. Mi tappai gli occhi e corsi via, sbattendo contro un muro perché ancora non volevo guardare. La stanza dopo, un bagno, sembrava vuota e vi scivolai dentro, con un sospiro di sollievo. Quando mi accorsi che in verità c’erano due tizi nudi nella doccia, che m’invitarono anche ad unirsi a loro dicendo “tanto sei magrolino, ci entri!”, scappai a gambe levate, cominciando quasi (e calco sul quasi) a rimpiangere Bella Swan.

Adesso non sto qua ad elencarvi tutte le porte che aprii e tutte le coppie che trovai dentro, ma vi assicuro che furono troppe. Alla fine mi trovai davanti all’ultima porta del corridoio e la aprii di qualche centimetro, speranzoso. Era tutto buio, e la stanza sembrava vuota. Si sentiva solo un forte odore di profumo, probabilmente Tanya si era truccata e preparata là. Mi chiusi la porta alle spalle, con un sospiro di sollievo, e girai la chiave nella toppa. Salvo, finalmente. O almeno, momentaneamente. Quanto ci avrebbe messo Tanya a trovarmi? Scacciai quei pensieri inquietanti ed andai a sedermi sull’enorme letto matrimoniale rosa che occupava gran parte della stanza. Sulla parete destra della stanza c’era la porticina chiusa di un bagno, notai, cominciando a chiedermi perché i vampiri hanno i bagni se poi non gli servono a niente. In quel momento, però, la porta del bagno si aprì con un cigolio sinistro e ne uscì un vampiro avvolto in un accappatoio rosa e peloso, con due ciabatte in tinta ai piedi. Si fermò un attimo, stupito, quando mi vide. Poi mi sorrise e sussurrò con voce roca:

-         Ehi, ciao…

-         S-sa… salve!

Balbettai, allontanandomi il più possibile da lui.

-         Mi chiamo James, e tu? – disse, sbattendo le ciglia (pesantemente truccate).

-         Edward…

Lui mi si avvicinò ancheggiando e cominciò ad allentare il nodo del cordoncino dell’accappatoio, sussurrando.

-         Piacere, Edward, ti va se ci divertiamo un po’?

-         Ehm… - risposi, cercando disperatamente la chiave della stanza che avevo messo in tasca – veramente io… ecco… dovrei andare, sai com’è… mi aspettano e non vorrei proprio che…

James lasciò cadere l’accappatoio a terra e salì sul letto.

-         Oh, no, dai, resta!

Disse, e notai con orrore che indossava un perizoma di pizzo rosa fucsia.*

 

 

 

 

*Che probabilmente aveva trovato in un fiume, alla deriva assieme ad un push up… se avete letto QUELLO CHE NESSUNO HA MAI SAPUTO DI JACOB BLACK E DEL SUO LATO "ROSA BARBIE" saprete di cosa sto parlando XD

 

 

 

 

 

 

Eccomi qua, finalmente, con un nuovo capitolo. Lo so che sono più lenta del neurone di Ed a postare, ma avevo una verifica al giorno in queste settimane! Cmq, eccomi qua! Il capitolo l’ho spezzato a metà perché, essendo oltre che pazza anche decisamente bastarda, voglio farvi aspettare col fiato sospeso! Hahaha! No, vabbè, ho dovuto farlo xk molte di voi si erano chieste dove fosse finita bella, e dovevo parlare anche un po’ di lei, no? così ho dovuto tagliare a metà la parte di ed!

Comunque, ora che cominceranno le vacanze, credo che trasformerò la one shot su jake in una raccolta di episodi demenziali sui personaggi del libro, come mi ha chiesto SIRYA95. a questo proposito vorrei sapere su che personaggio volete che sia il prossimo episodio.

Inoltre, giuro solennemente che dai prossimi capitoli coinvolgerò di più tutti gli altri membri della famiglia Cullen (o Culo, che dir si voglia), come mi hanno chiesto Eddyrossen95 e ilaila95. dopotutto anche Ed, Jazz, Rose, Alice, Carlisle ed Esme si meritano il loro spazio in questa storia, no? ora sono un po’ impegnata nelle disavventure di Ed a Denali, ma più avanti parlerò sicuramente dei Cullen. Presto vedrete cosa combinerà la cara Alice… e anche i graffiti di Bella sul banco di Ed avranno delle conseguenze esilaranti… hehe, dovrete leggere i prossimi capitoli per sapere cosa succederà!

 

Passiamo ai ringraziamenti:

un grazie enorme ai 45 preferiti e ai 25 che seguono questa ff, un abbraccio a chi legge e un bacione a chi recensisce:

Karima: grazie x la recensione, sono contenta che la ficcy ti piaccia! Eh, povero jake, hai ragione, ma che ci vuoi fare? Mi serve etero per fregare la fidanzata a eddy! XD

martyswancullen94: nn ti preoccupare, Tanya non avrà eddy… forse ora dovresti preoccupati di James… XDXD eh, che ci possiamo fare? Dopotutto Ed è l’unico a pensare di essere brutto! Un bacio, alla prossima!

PetaloDiCiliegio: la pazza con il pick up è tornata!  Certo, ora non sai cosa succederà con James, ma bella non potevamo lasciarla da sola a Forks ad annoiarsi, ti pare? Grazie per la recensione e per i complimenti

FairyFlora: sisi, la parte dei Cullen ubriachi è stata divertentissima da scrivere, sono contenta che ti sia piaciuta xk sono davvero orgogliosa di quella parte! (che modestia raga XD) un bacio!

SIRYA95: don’t worry! Bella, nonostante i numerosi tentativi di suicidio è ancora viva! L’idea della raccolta di episodi sui personaggi mi piace molto e la metterò in pratica senz’altro! Sto solo aspettando che mi diciate su chi volete che scriva! Grazie per il suggerimento, bacioni!

Nessie93: eccomi qua, ho finalmente aggiornato! Sono contenta che la ff continui a piacerti e sei stata una di quelle che mi ha seguito fin dall’inizio, per questo ti ringrazio! Ti adorooooo

HpK00: un grazie enorme anke a te x tutti i tuoi complimenti e xk segui anke la mia altra ff su HP… che dire? Ti adoro e spero che anke questo cap ti sia piaciuto!

Patu4ever: XDXD grazie per avermi ceduto il primato XDXDXD e grazie x le recensioni… che ne pensi di questo chappy? Un bacio

Ilaila95: grazie mille x la recensione! Prometto ke d’ora in avanti jazz e em avranno più spazio nella storia e anche nella raccolta di episodi demenziali che ho intenzione di pubblicare… su chi vuoi che scriva x primo?

Lavi_Linalee: ecco qua, per te che adori le parti su Bella, la nostra debosciata preferita e tornata sul palcoscenico! Allora, che te ne pare? Questo cap è degno delle tue aspettative?

Ru88: un bacione anke a te, grazie x le recensioni! Spero ke continuerai a leggere e recensire!

Erinsama: sai, hai proprio ragione riguardi al linguaggio un po’ troppo gergale! Trovo che il cap precedente sarebbe stato più bello senza tutte quelle parolacce, ma l’ho scritto in un momento no perciò spero di essermi fatta perdonare con questo cap, che mi sembra vada molto meglio anche se ogni tanto qualche parolaccia è d’obbligo XD grazie davvero x la tua critica costruttiva!

Eddyrossen95: grazie x i complimenti! Sono davvero felice che questa fic ti faccia ridere! X quanto riguarda Alice, avrà più spazio nei prossimi capitoli e con lei anke tutti gli altri cullen! Un bacio e grazie per il consiglio, anzi, se hai episodi particolari da suggerire x alice (anke per la raccolta di one shot) sono tutt’orekki… bacio

Morgana91: grazie x i complimenti, spero ke continuerai a leggere e recensire!

  
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