Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ms Mary Santiago    28/04/2017    2 recensioni
[STORIA INTERATTIVA – Conclusa]
Avalon è un’accademia riservata all’élite del mondo magico. Gli studenti ammessi, provenienti dall’intero mondo magico, sono scelti con un’attenta selezione volta a individuare i migliori. Da Avalon escono i migliori Alchimisti, i più esperti conoscitori dell’arte del voodoo e dell’occulto, gli Occlumanti e i Legilimens dotati della più elevata disciplina di controllo mentale.
La mano nera questo lo sa bene e, in un modo o nell’altro, tenterà di ottenere il controllo della scuola.
“Uno di voi é già morto, non occorre che ne seguano altri. – N”
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Avalon - Passato, Presente, Futuro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 13

 

 

 

 

 

 

Christopher alzò lo sguardo dalla partita a Sparaschiocco che aveva in corso con James, attirato dal rumore dei passi che echeggiavano lungo il corridoio in marmo della sala ricreativa.
Jackson e Jamie entrarono poco dopo, uno dagli occhi leggermente infossati e l’altra con un cipiglio teso.
Nessuno dei due aveva una bella cera, constatò, e dubitava che le cose sarebbero cambiate fino a che il consiglio non avesse preso una decisione.
Quell’attesa snervante li stava uccidendo.
James ruppe il silenzio imbarazzato, stampandosi sul volto il suo solito sorriso irriverente.
- Da quanto non dormi, Jax? Hai una faccia più spaventosa di quella di Abby il lunedì mattina. –
La diretta interessata lanciò un cuscino contro l’amico colpendolo in pieno volto.
- Al momento dormire è il mio ultimo pensiero. –
- Dovrebbe essere il tuo primo -, lo rimbeccò Alaska, - perché non aiuterai Kat in alcun modo se continui ad andare in giro come uno zombie. –
JJ sospirò, ravviandosi i capelli.
- Ho provato a farglielo capire, ma continua a pensare di essere Highlander. –
Christopher e Jackson inarcarono il sopracciglio nello stesso istante, perplessi.
- Chi? –
- Highlander è un … ah, lasciate perdere, non è importante. Quello che conta è che Jax deve riposarsi, è completamente inutile se non si regge in piedi. –
- Non … -
Alaska lo folgorò con un’occhiataccia.
- Non ci importa cosa vuoi o meno, Van der bilt. Devi dormire o giuro su Merlino e Morgana che ti infilerò una delle mie pozioni soporifere dritta in gola. –
- E se dice che lo farà puoi stare certo che sarà così – convenne Christopher.
Non lo diceva tanto per dire; la sua ragazza, seppur minuta e tendenzialmente dolce e amichevole, tendeva a diventare determinata in modo inquietante quando si trattava di portare avanti qualcosa in cui credeva.
Alzò le mani in segno di resa. – D’accordo, d’accordo, dormirò. –
Si lasciò ricadere sulla poltrona rimasta libera, acciambellandosi.
Chiuse gli occhi quasi all’istante perché, a dispetto di quanto si ostinava a sostenere, sentiva davvero il bisogno di farsi una dormita.
Entrò nel mondo dei sogni cullato dal vociare dei suoi amici in sottofondo.

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

Allungò il passo, cercando di starle dietro mentre sfrecciava risoluta verso la zona mensa.
Sonya le aveva categoricamente vietato di farsi vedere nuovamente da lei o Alphard prima di aver messo qualcosa sotto ai denti.
Poi avrebbe avuto inizio la caccia.
- Cosa ha fatto mio padre? – ripetè, incredulo.
Non avrebbe mai pensato che si sarebbe esposto in quel modo contro Nathaniel, che per anni era stato il suo migliore amico, e invece lo aveva sorpreso.
- Mi ha dato il suo appoggio e ha comprato il voto di quel vecchio viscido. Senza di lui non avremmo mai avuto il via libera a intervenire. –
La cosa era sempre più sorprendente ogni volta che lo sentiva.
- Deve avere un guadagno. –
Ruby si voltò verso di lui, accigliandosi.
- È così difficile per te credere che tuo padre abbia semplicemente voluto fare la cosa giusta? –
Emise un’aspra risata.
- Baron Ryle che fa la cosa giusta lasciandosi guidare solo dal suo buon cuore? È impossibile. Deve aver realizzato che ha più possibilità di ottenere qualcosa dall’aiutarci piuttosto che dallo schierarsi al fianco di Nathaniel e della sua Mano nera. –
- Immagino che lo scopriremo presto. Non credo che Alphard ci metterà molto a trovarlo. –
Concordava pienamente con lei.
Nessuno riusciva a trovare qualcuno con tanta rapidità come la squadra d’elité degli Auror, specialmente se erano fortemente spinti a dare il meglio.
E non c’era alcun dubbio sul fatto che Alphard fosse stato molto convincente nell’esporre la priorità di quella missione a tutti i suoi uomini.
- Quindi farai meglio a mangiare qualcosa. Non puoi combattere a stomaco vuoto. –
Anzi, per la verità sperava che Ruby insistesse per fare di testa sua e venisse esclusa dall’azione.
L’idea di vederla rischiare la sua pelle non gli andava affatto giù.
- Va bene, mangerò qualcosa e poi sarò pronta per stare in prima linea. –
- Non necessariamente in prima, andrebbe bene anche in seconda o in terza … - bofonchiò.
La vide sgranare gli occhi, sorpresa.
- Non vuoi che combatta … perché? –
- Abbiamo decine di Auror super addestrati -, si strinse nelle spalle, - non serve che tu ti esponga troppo. È inutilmente pericoloso. –
- Stai cercando di dirmi che non vuoi che corra rischi? –
- Sto cercando di dirti che se ti succedesse qualcosa io … -
Si morse la lingua.
Che accidenti stava per dirle?
Eppure Ruby non sembrava sul punto di prenderlo in giro, ma lo fissava in attesa che continuasse la frase.
- Tu? –
- Io ne sarei dispiaciuto. –
- Ne saresti dispiaciuto -, ripetè con tono improvvisamente gelido, - Fantastico, che grande rivelazione. Non scioglierti troppo, mi raccomando, Ryle. –
Bene.
Era riuscito a farla arrabbiare anche mentre cercava di dire qualcosa di dolce.
Riuscire a spiegarsi con lei era qualcosa di incredibilmente difficile … e dire che non era mai stato il tipo di persona che aveva difficoltà nell’esporre le sue idee.
Al diavolo, tanto valeva chiarire definitivamente come la pensava, non avrebbe certo potuto fare più danni.
- Non sarei solo dispiaciuto. Ne sarei devastato, d’accordo? –
- Come sei melodrammatico, Ryle … -
La interruppe chinandosi su di lei, posando le labbra sulle sue.
Chiuse gli occhi in attesa della sua reazione, certo che uno schiaffo l’avrebbe colpito in pieno.
Eppure Ruby era lì, ferma, e non accennava a interrompere il contatto tra di loro.
Fu la sua mancanza di rabbia e indignazione a spingerlo ad approfondire quel contatto.
Sentì le labbra stirarsi in un sorriso compiaciuto quando avvertì che la ragazza stava ricambiando il bacio e aveva affondato le dita affusolate tra le corte ciocche scompigliate.

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

Camille sbuffò, continuando a esaminare gli incartamenti.
Gli Auror di Alphard avevano pattugliato l’intera zona attorno alla dimora ufficiale di Nathaniel per tutte le ultime otto ore eppure non avevano trovato nulla.
Era stato allora che Sonya si era rivolta a lei, chiedendole se avesse voglia di provare a dare loro una mano.
Un punto di vista nuovo e privo di pregiudizi avrebbe potuto essere d’aiuto, le aveva detto, e lei si era resa immediatamente disponibile.
L’idea di potersi rendere utile la faceva sentire meglio.
Eppure erano due ore abbondanti che rileggeva quei documenti senza riuscire a cavarne un ragno dal buco.
Il cognome Wilson compariva di tanto in tanto, ma legato solo a proprietà del tutto legali e ben registrate, nulla in cui Nathaniel si sarebbe mai arrischiato a nascondere un ostaggio.
- Come procede? –
Trasalì ritrovandosi davanti Alaska con una tazza di fumante caffè stretta tra le mani.
- Male. Non riesco a trovare un posto in cui potrebbe averla nascosta. –
- Dovresti provare a riposarti, stressarti non porta a nulla e rischia di farti sfuggire di vista anche quello che è palese. –
Aveva ragione.
Con le indagini funzionava lo stesso principio dello studio: il cervello non andava sovraccaricato d’informazioni perché dava inevitabilmente inizio a un processo di esclusione dei dati più vecchi in favore di quelli recenti.
Rischiava di perdersi davvero qualche pezzo per strada e non poteva permetterselo.
Accettò la tazza e sorseggiò la bollente bevanda.
Una scarica di caffeina era proprio quello di cui aveva bisogno.
- Questo cos’è? –
Seguì lo sguardo dell’amica finendo con il posarlo su un vecchio articolo di giornale.
Era datato agosto di vent’anni prima e riportava l’immagine di un Nathaniel più giovane che teneva per mano una ragazza dai capelli castano rossicci che assomigliava incredibilmente a una versione più grande di Ruby.
Sorridevano all’indirizzo del fotografo e la mano di lei si muoveva mettendo in mostra un gigantesco anello di diamanti e rubini.
Il titolo riportava: “Nathaniel Wilson prossimo alle nozze con Amalya Carson.”
- L’annuncio di fidanzamento di Nathaniel! –
C’era qualcosa che non le tornava.
Ruby e suo fratello facevano di cognome Cassel … non Wilson né Carson.
Aveva pensato che avessero preso il cognome materno, ma evidentemente non era così.
Che entrambi fossero stati adottati?
- So a cosa stai pensando -, saltò su Alaska, - e c’è una sola persona che può rispondere a questa domanda. Vado a chiamarla. –

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

- Ti assomiglia davvero tantissimo – considerò Alastair osservando la donna ritratta.
L’unica differenza erano gli occhi: quelli di Amalya Carsen erano castani mentre Ruby aveva la stessa sfumatura grigio perla di quelli paterni.
Camille annuì.
- Esattamente quello che ho pensato io, quindi immagino che né tu né tuo fratello siate stati adottati. –
Ruby si riscosse dai suoi pensieri e smise di osservare la foto.
Sembravano così giovani, così felici e innamorati.
Eppure tutto era finito con il naufragare.
- Purtroppo no, siamo entrambi suoi figli biologici. Perché, cos’è che non ti torna? –
- Il cognome … non è né quello di Nathaniel né quello di Amalya. Da dove è uscito fuori Cassel? –
Si strinse nelle spalle, abbozzando un sorrisetto divertito.
- Non dirmi che tra tutte queste schede non c’è un certificato di nascita di Nathaniel. –
Scosse la testa.
Era vero, non ci aveva pensato e probabilmente era stato un errore stupido.
Aveva preferito concentrarsi sugli ultimi vent’anni piuttosto che ripercorrere l’intera storia della sua vita.
- Non ci ho nemmeno pensato a chiederne uno. –
- E sono certa che era proprio quello in cui sperava -, mormorò, - ma purtroppo per lui conosco molto bene questa storia. Cassel è il cognome dei genitori naturali di Nathaniel, quelli con cui ha vissuto per i suoi primi dieci anni di vita, e suppongo che usandolo riuscirai a trovare qualche vecchia proprietà sparsa nelle campagne. –
- Mi metto subito al lavoro. –
Restrinse il campo di ricerca e continuò a scartabellare finchè non lo trovò: Cassel Armand.
Aveva intestata una vecchia proprietà nelle campagne inglesi.
Incrociò le ricerche con i dati che gli Auror possedevano su Armand Cassel.
Ne venne fuori che era morto quindici anni prima e che la proprietà era passata a suo nipote: Gabriel Cassel.
- Alphard, Sonya! Ce l’ho, li ho trovati! –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice: 

Salve!
So che il capitolo è corto, ma era una sorta di capitolo di passaggio tra questo e il quattordicesimo perciò ho preferito non allungare troppo “il brodo” rischiando di inserire cose superflue.
Dunque, dopo la Chriska (?) finalmente anche la Ralistair (?) è diventata Canon. Lo so che i nomi di queste due ship sono tremendi, ma al momento non me ne vengono in mente altri … se avete dei nomi più carini in mente fatemelo sapere ;) 
Ah, infine ho una piccola domanda per voi:

- il vostro OC parteciperà alla missione di recupero di Katherine?

Detto ciò vi lascio e ci sentiamo al prossimo capitolo.
Stay tuned.
XO XO,
Mary

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ms Mary Santiago